Le ragioni (disattese) dell’agro

ALGHERO – “E’ trascorso ormai un mese da quando l’Assessore Erriu, facendo tappa ad Alghero, presentò presso la sede di via Mazzini del Partito Democratico, la delibera di Giunta (14/46 “Direttive per l’attuazione degli articoli 57, 58 e 59 delle norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico regionale – primo ambito omogeneo nelle aree di bonifica”) che da li a qualche giorno (il 23 marzo) avrebbe visto i suoi natali. Delibera che sicuramente potrebbe essere carica di importanti significati quali, innanzitutto quello di mettere, seppur molto tardivamente, riparo alle distorsioni normative e alle nefaste ricadute sull’agro di Alghero esercitate dalla Legge Regionale n.8 del 25 novembre 2004, dal cosiddetto Piano Paesaggistico Regionale (PPR), adottato definitivamente con la Delibera di Giunta n.36/7 il 5 settembre 2006 a firma dell’allora Presidente Renato Soru”. Così il dottore agronomo Ferdinando Manconi sul tema riguardante una vasta porzione del territorio algherese.

“Qualcuno ha parlato, commentando il predetto incontro, di “risultato storico”. Non sono, purtroppo, dello stesso avviso, considerandolo, al contrario, un mero atto dovuto a seguito dell’istituzione, de facto, di un vincolo totale sulle aree di Bonifica imposto proprio dal PPR e successivamente, almeno in parte, superato dagli articoli 12, 13, 13bis, 15 e 15 bis della Legge Regionale n.4 del 2009 (comunemente nota coma Piano Casa), per poi essere, ahimè, reintrodotto con l’abrogazione dei succitati articoli ad opera dell’art. 44 della Legge Regionale n. 8 del 23 aprile 2015. D’altronde lo stesso Sindaco Bruno, solamente in data 22 febbraio 2016 dichiarava, mezzo stampa, dopo un serrato confronto con l’Assessorato all’Urbanistica e agli Enti Locali, “Tecnicamente la possibilità di stralcio dal Puc e approvazione del Piano di conservazione e valorizzazione della bonifica storica algherese è attualmente giuridicamente impossibile in quanto non contemplata dalla Regione” e ancora “(…) dopo tale data (quella di approvazione della LR 8/15, n.d.a.) non è più possibile procedere senza che sia promulgata una nuova legge regionale che istituisca gli articoli abrogati o contempli un nuovo iter necessario per indire una conferenza di servizi da parte del Comune, indispensabile per approvare il Piano di Valorizzazione stesso e trasmetterlo all’assessorato regionale per la preliminare valutazione sulla compatibilità paesaggistica”. Peccato che, per l’appunto, solo qualche settimana più tardi sarebbe arrivato ad Alghero, in una sede non istituzionale, lo stesso Assessore con cui il Sindaco dichiarava di aver “strettamente interloquito” a sconfessare le predette dichiarazioni e a sfilare dalla manica un asso mostrante le sembianze di un due di picche”.

“Non si capisce, dunque, cosa sarebbe cambiato nei presupposti giuridici e/o fattuali da li a poco tale da giustificare siffatta iniziativa. Non entrerò, ora, nel merito della Delibera della quale non condivido che il solo fine, proprio come chiunque abbia a cuore il proprio territorio e il suo sviluppo, dissociandomi, al contrario, sia dalla forma che dalla sostanza, non trovando in essa, infatti, riferimenti puntuali alle norme citate ne fattispecie del tutto attinenti alla predetta Deliberazione.
Quest’ultima, infatti, non solo affonda le proprie radici in una norma inesistente (viene fatta menzione dell’articolo 20 comma, 9-bis della legge regionale n. 8/2015 che, invero, presenta un solo comma. Meglio avrebbero fatto, probabilmente, a riferirsi all’art. 18 “Modifiche all’articolo 20 della legge regionale n.45 del 1989 – formazione, adozione ed approvazione del Piano urbanistico Comunale” che, pur presentando anch’esso un solo comma, di fatto modifica la LR 45/89 introducendo, alla lettera c, l’erroneamente menzionato comma 9 bis) ma, vieppiù, ne cita tutte le fattispecie indistintamente, rimanendo, di fatto, sul vago rispetto alla casistica applicabile”.

“Ancora contiene indicazioni circa un auspicato e auspicabile iter procedurale condiviso tra Amministrazione Comunale e Direzione generale della Pianificazione urbanistica, territoriale e della vigilanza edilizia per la definizione dello strumento urbanistico. Niente di nuovo. Invero si tratterebbe di strumenti operativi già nella disponibilità di Sant’Anna fin dal 30 luglio 2014, data di stipula del Protocollo d’intesa “per la definizione e la sperimentazione di processi e metodologie condivise finalizzate alla tutela del territorio e del paesaggio attraverso l’adeguamento del piano urbanistico comunale (…) e del programma di conservazione e valorizzazione dell’area della bonifica ala piano paesaggistico regionale e al piano di assetto idrogeologico” nel quale l’Assessorato s’impegnava formalmente a “supportare il Comune durante l’intero processo di pianificazione sin dalla partecipazione alle riunioni di scoping e sino all’adozione definitiva dello strumento urbanistico”.

“Appare del tutto evidente come l’Amministrazione comunale disponga, oggi più di ieri, di tutti i mezzi a supporto della politica pianificatoria tali da permetterle di lavorare speditamente nel rispetto dei princìpi di tutela e valorizzazione del nostro agro recuperando il tempo finora perso, tra l’altro, in trasferte cagliaritane di dubbia concretezza (e pensare che le linee guida del PUC della nuova amministrazione algherese prevedevano per l’aprile 2016 la fase di adozione dello strumento!).
Nel frattempo il primo cittadino sceglie di esprimere grande soddisfazione per la disponibilità di cessione, da parte della Regione, di terreni (invero di esigua estensione – rispetto al patrimonio ceduto nell’ambito di tale operazione a livello regionale- e di dubbia valenza agronomica) a favore dei giovani; giubilo non solo prematuro ma altresì fuori luogo, atteso che, per mettere a frutto delle superfici incolte da anni e prive di qualsiasi mezzo tecnico o struttura di supporto occorrerebbe poter accedere agli strumenti del PSR che, giova ricordarlo, risultano a tutt’oggi in gran parte indisponibili per gli agricoltori algheresi”.

“E pensare che a Sant’Anna giace ancora il PUC della Giunta Tedde in grado di offrire un valido punto di partenza, equilibrato e rispondente alle esigenze del territorio, volto a rafforzare il tessuto agricolo e le attività in esso svolte senza snaturarne la vocazione e le emergenze storico-culturali. Non si capisce, pertanto, l’ostinata volontà di accantonare un lavoro frutto di un evidente impegno pluriannuale di capitali e di risorse umane di elevato valore professionale, soprattutto alla luce delle decisioni dell’attuale Amministrazione di voler proseguire la collaborazione con il precedente progettista coordinatore. Mi auguro, pertanto, si convochi in tempi rapidi un tavolo tecnico in cui progettisti, amministrazione e rappresentanti delle borgate e dell’agro legittimamente individuati (così come richiesto da una mozione all’Ordine del Giorno in Consiglio Comunale inerente l’istituzione di un regolamento per i Comitati di cittadini che, troppo a lungo, ormai, giace disattesa in coda alle convocazioni) possano confrontarsi e ritrovarsi in una visione condivisa del Piano, volto ad un rafforzamento dei caratteri agricoli e multifunzionali dell’agro, senza perdere tempo prezioso e ulteriori risorse a valere sul Piano di Sviluppo Rurale nei confronti del quale, ancora una volta, Alghero arriverà impreparata vedendosi così sfumare l’opportunità di accesso ai finanziamenti e di crescita da un punto quantitativo e qualitativo, in barba alle ottimistiche e poco lungimiranti previsioni di non perdere neppure un euro!”

Nella foto Ferdinando Manconi

S.I.