ALGHERO – “Durante la discussione consiliare sul futuro dell’Ospedale Marino, il consigliere comunale Marco Colledanchise (Orizzonte Comune) ha tracciato un bilancio chiaro e documentato della trasformazione del presidio, richiamando l’attenzione sulla necessità di garantire continuità e trasparenza nella fase di passaggio all’ASL n.1 Sassari prevista per il 1° gennaio 2026.
“Il Marino ha vissuto negli ultimi anni una rinascita reale, non propagandistica. Con l’ingresso nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Sassari dal 1° gennaio 2022, sono ripartiti investimenti, percorsi e fiducia. I dati lo dimostrano: nel 2022 ben 756 interventi sono passati da day hospital a day surgery, con tempi più brevi e minori complicanze. È un risultato tecnico, ma soprattutto umano: pazienti che tornano prima a casa e famiglie meno stressate.”
Colledanchise ha ricordato come nel 2024 la ristrutturazione della sala operatoria abbia rilanciato la chirurgia ortopedica e come nel 2025 il Marino sia tornato anche luogo di formazione e ricerca, ospitando sessioni di chirurgia in diretta e attività di alta specializzazione.
“Il Marino oggi non solo cura, ma insegna e attrae esperienze. È un presidio che mette Alghero sulla mappa della buona sanità”, ha dichiarato il consigliere. Allo stesso tempo, Colledanchise ha riconosciuto le criticità spesso segnalate in questi anni, in particolare la carenza di anestesisti, sottolineando che “i muri non operano: operano le persone. Il capitale umano è il cuore della sanità”.
Riferendosi alla riforma regionale del 2025, che prevede il ritorno del Marino all’ASL n.1, Colledanchise ha ribadito la disponibilità a collaborare con la Regione “nello spirito di una maggioranza responsabile”, ma ha posto alcune condizioni chiare per garantire che il passaggio non comprometta i progressi ottenuti:
– Mantenimento e crescita dei volumi operatori in ortopedia e riabilitazione, con monitoraggio trasparente trimestrale;
– Piano anestesisti dedicato con reclutamento mirato, incentivi di sede e convenzioni ponte con l’AOU per coprire i turni critici;
– Stabilità delle équipe e percorsi di carriera, per preservare la vocazione formativa del presidio;
– Clausole di salvaguardia negli atti di trasferimento per garantire interventi correttivi automatici se i risultati calano;
– Tavolo permanente di monitoraggio con report pubblico mensile su chirurgia, anestesia, riabilitazione e liste d’attesa.
“Non facciamo battaglie di sigla tra AOU e ASL – ha precisato Colledanchise – ma chiediamo un patto sui risultati. La sanità non è un simbolo, è una promessa mantenuta ogni giorno, sala operatoria dopo sala operatoria.”
Nel suo intervento, il consigliere ha voluto anche ricordare chi, negli anni più difficili, contribuì a salvare l’ospedale:
“Non baratterò mai la mia onestà intellettuale. Fino a pochi anni fa il Marino rischiava di essere smantellato. Ricordo chi si oppose e chi lo salvò. Da cittadino devo dire grazie alle associazioni, ai medici e tutti i dipendenti, ai partiti e in particolare all’ex presidente del consiglio regionale Michele Pais, perché è anche grazie a lui se oggi il Marino esiste e raggiunge numeri così alti di operazioni.”
Infine, Colledanchise ha posto la domanda centrale che oggi riguarda la sanità algherese:
“Vogliamo davvero potenziare il Marino o lo vogliamo indebolire a vantaggio di altri ospedali? Io ho bisogno di sapere che a gennaio gli anestesisti conosceranno già i loro turni. Serve continuità, organizzazione e responsabilità. Questo chiediamo come amministratori e come cittadini.”