Tavolini: denuncia per Sant’Anna

ALGHERO – Se il regolamento dei suoli pubblici doveva servire per mettere ordine, ha fallito anche in questo compito. Non solo, dunque, difficoltà nell’applicazione, notevole dimagrimento negli spazi e severità delle sanzioni, con multe che arrivano fino a 10.000 euro, ma anche una perenne confusione. A comprovare tale condizione lunedi è accaduto un nuovo episodio di tensione tra attività confinanti. Motivo della contesa la superficie dove appoggiare sedie e tavolini. Luogo dello scontro la piazzetta fronte porto dove insistono, oramai, numerose attività e che ha visto un alterco tra l’Anbarok e il Milese. Secondo alcune persone presenti ci sarebbe state degli scambi accesi, fino a qualche spintone. Qualcuno avrebbe inveito contro il cameriere della famosa focacceria che da anni è diventato uno dei luoghi di maggiori attrazione turistica del territorio (del resto oltre bar, ristoranti e mare c’è molto poco da fare).

Tale episodio ha fatto riesplodere la “guerra dei tavolini” che, almeno in apparenza pareva sopita, ma che invece vede in diverse zone del territorio le tensioni covare sotto la cenere di continui ricorsi, controlli e altre azioni che non rendono la vita facile agli imprenditori. Nel caso del Milese poi resta inspiegabile come pare tenere in adeguata considerazione ben due sentenze del Tar a suo favore e il 4 maggio ce ne sarà ancora un’altra che, a quanto pare, darà ancora una volta supporto alle tesi del privato. Secondo le direttive della Giunta comunale il Milese dovrebbe subire un “taglio” di 16 metri quadri di superficie. Uno spazio notevole per chi vive, e dà posti di lavoro, proprio in base a tavolini e sedie esterni. E questo da molti lustri, quando in quella piazzetta c’era solo, o quasi, questo esercizio.

Il Milese, forte di queste sentenze, però ha lasciato tutto immutato e per questo, come accade come molte altre attività, sta subendo diversi verbali e multe. Tali pronunciamenti del Tribunale si basano anche sul fatto del principio della “frontalità”. Infatti viene occupato proprio la superficie prospiciente l’attività e, quella superiore, è stata autorizzata in forma scritta con una liberatoria dalla proprietà della storica palazzina. Ma visto che l’amministrazione, per mano della Polizia Municipale, continua ad intervenire e sanzionare la focacceria, l’avvocato difensore Stefano Carboni, insieme ai titolari, ha deciso che, se la nuova sentenza del Tar sarà ancora favorevole, verrà chiesto un risarcimento danni all’amministrazione e al dirigente Calzia in base all’articolo 28 della costituzione. Una scelta estrema e radicale frutto anche del sentimento di frustrazione che vivono le persone che da tempo operano ad Alghero e che ad un tratto tra devastante crisi e norme marziane non sanno più a che santo votarsi. Tant’è che molti, e questo dovrebbe far riflettere classe politica e amministrazione, stanno per vendere e fare le valigie.

Nella foto il Milese

S.I.