Ex-province: atti e accordi

CAGLIARI – Questa mattina all’Assessorato degli Enti locali si è riunita la Conferenza permanente Regione-Enti locali, la quale ha ratificato l’accordo siglato la scorsa settimana tra la Regione e le organizzazioni sindacali confederali e di categoria, in merito ai criteri di ripartizione dei beni immobili e del personale dell’ex Provincia di Cagliari.

Durante i lavori, coordinati dall’assessore Cristiano Erriu, è emerso che nei primi nove mesi del 2016 sono stati erogati ai Comuni sardi oltre 282 milioni di euro, pari al 60 per cento del Fondo Unico, e sono stati saldati gli anni precedenti sia ai Comuni che alle Province per circa 291 milioni. Al più presto si cercherà di arrivare alla soglia di pagamento dell’80 per cento, in modo da dare risposte alle richieste delle amministrazioni comunali.
“Ci troviamo in un periodo di transizione – ha ricordato Erriu –, con alcune Province che hanno cessato di esistere e altre che stanno per essere sostituite dai nuovi enti intermedi, in attesa del referendum costituzionale. Considerata la fase di passaggio al nuovo assetto territoriale, è opportuno liquidare totalmente le Province (51 milioni di euro) anche per agevolare la ripartizione nella fase successoria tra l’ex Provincia di Cagliari e la Città Metropolitana”.

La Conferenza ha così approvato la proposta di mantenere anche per l’anno in corso le quote di ripartizione del Fondo Unico degli anni precedenti. Intanto dallo Stato sono arrivati un milione 200mila euro in più per le Unioni dei Comuni, pertanto per il 2016 le risorse ammonteranno complessivamente a 8 milioni 200mila euro: il doppio rispetto al 2014. I Comuni lamentano gravi criticità di cassa. “Per loro, come sempre, gestiremo con buon senso e sensibilità le risorse disponibili”, ha rassicurato l’assessore Erriu. Oggi stesso Regione e Anci Sardegna invieranno ai 377 Comuni sardi una lettera congiunta per conoscere, entro questa settimana, le reali esigenze di intervento: la ricognizione servirà per capire quali sono le cessioni di spazi da parte degli altri Comuni e rendersi conto dei margini di manovra della Regione.

Nella foto il Palazzo della Regione

S.I.