Ex-caserma: Bruno premia i compagni

ALGHERO – “Legalità, giustizia, solidarietà, trasparenza, condivisione e tante altre belle parole che, solitamente, riempiono le campagne elettorali della sinistra. Anche Alghero, dopo anni di buon governo di Centro-destra, ha dovuto fare i conti con questa nefasta esperienza”. Intervento sulla questione dell’ex-caserma di via Simon, che vede la nascita e presenza di Res Publica, da parte del rappresentante provinciale di Alternativa Futura Pietro Serra.

“Da Lubrano fino ad oggi con Bruno (che tra l’altro aveva scelto anche lo stesso Lubrano), la Riviera del Corallo si trova in uno stato comatoso che però ha degli eccessi, in negativo, che non posso non denunciare. Uno su tutti è l’occupazione dell’ex-caserma dei Carabinieri in via Simon. Qui già dal maggio 2014 si sono insediate delle persone in un primo momento pare fossero ospiti della Facoltà di Architettura da cui, come avrebbe affermato qualcuno dei protagonisti, sono state ottenute le chiavi. Inizialmente l’amministrazione era in disaccordo sulla loro occupazione, ma successivamente avrebbe “concesso” l’uso dello spazio”.

“Documentazione che, ancora oggi, nonostante una denuncia alla Procura della Repubblica con oggetto l’amministrazione e gli occupanti, non risulterebbe. Ma al netto di questi importanti aspetti, c’è il dato politico. Come dicevo la sinistra si riempie sempre di belle parole salvo poi, una volta al potere, pensare esclusivamente ai proprio devoti. Del resto il Devoto per eccellenza dell’attuale fallimentare amministrazione è alla guida di questo gruppetto di nostalgici della Falce e Martello. E’ sotto gli occhi di tutti che ad Alghero manchino spazi di aggregazione sociale, ma l’attuale amministrazione fallimentare invece di premiare i compagni dovrebbe permettere a tutti di avere pari possibilità e dignità e non solo ai devoti”.

“Pensiamo alle tante associazioni che operano del sociale e che non hanno la fortuna di avere una sede da 4 milioni di euro nel pieno centro di Alghero. Se per queste persone le parole avessero un valore lascerebbero subito quegli spazi e lotterebbero affinchè tutti possano avere un identico trattamento e non una divisione tra compagni devoti e il resto della città. Ma, pensiamo che questo moto d’orgoglio non arriverà, e allora ci penserà la storia a riportare nell’oblio queste sinistre persone.

Nella foto l’ingresso di piazza Pino Piras all’ex-Caserma

S.I.