ALGHERO – “In questi giorni fa notizia l’intenzione del sindaco di Olbia, (come fatto emergere da Algheronews ndr) che vorrebbe non concedere il suolo pubblico a quelle attività che rimangono chiuse per più di un mese consecutivo.
Si è scatenata anche in città la discussione per quanto concerne l’utilizzo del nostro suolo pubblico con fazioni a favore o contrarie a questa possibilità.
È chiaro che il discorso comunque vada affrontato tenendo in considerazione tanti aspetti, e non con un giudizio tranchant.
Il nostro regolamento definisce già due casistiche specifiche su chi ha delle agevolazioni rispetto alla stagionalità delle aperture; cioè la differenza del costo, che è doppio per chi dichiara di tenere aperto il locale per meno di 10 mesi, e l’obbligo di rimuovere gli arredi esterni durante il periodo di chiusura.
Su questo aspetto, che fa già delle differenze, entra in gioco la “correttezza” degli esercenti e dei tecnici che presentano la pratica spesso non rispettando le prescrizioni; e quindi necessitano dei tanto richiesti e necessari controlli mirati al rispetto del regolamento, che a questo punto devono essere più incisivi e puntuali, ancor di più di quanto in tal senso al l’amministrazione già faccia.
L’argomento tra l’altro non può essere derubricato solo ed esclusivamente alla concessione o meno del suolo pubblico, ma va visto anche nell’ottica delle politiche aziendali che comunque devono sempre guardare al proprio bilancio; e che probabilmente viste le presenze in città nel periodo invernale, e per alcune la collocazione, non potrebbero tutte insieme reggere il mercato della bassa stagione.
Un ulteriore elemento di analisi è Alghero come città, sia come città dei residenti che come destinazione turistica nei mesi spalla alla stagione estiva, quando oltre alle spiagge bisogna garantire servizi e offrire delle alternative al mero turismo balneare.
La nostra città, già solo per il fatto di avere una popolazione residente di gran lunga superiore rispetto a tutte le località turistiche della Sardegna, permette una vitalità di gran lunga superiore, e tranne che in pochissimi giorni di novembre e febbraio, chiunque venga ad Alghero, troverà un numero riguardevole di pubblici esercizi, bar, ristoranti e negozi aperti e pronti ad accoglierli; quindi mi sento di dissentire con chi dice che d’inverno ad “Alghero è tutto chiuso”.
Le soluzioni nell’immediato per cercare di “premiare” chi decide di rimanere aperto e riuscire a stimolare chi invece ritiene di non farlo, possono essere quelle di incentivare attraverso gli strumenti di agevolazione fiscale sui tributi locali e sull’ancor più efficiente, capillare, organizzazione di eventi che possano richiamare il turismo interno.
Proprio partendo da quest’ultima accezione (turismo interno) va introdotto il tema dei trasporti, tirando così in ballo la politica regionale che dovrebbe farsi carico di prevedere uno stanziamento di risorse importante che miri ad attivare, anche attraverso ad incentivi mirati, un potenziamento della programmazione di rotte da e per la Sardegna, che ha già, anche se sopite, tutte le potenzialità professionali e strutturali per poter accogliere il turista anche nei mesi invernali”.
Emiliano Piras, consigliere comunale