Riformatori con Ragnedda

CAGLIARI – “Nessuno conosce meglio di un Sindaco la propria comunità, il proprio territorio, il suo tessuto sociale ed economico e, soprattutto, il grado di esposizione a un nemico invibile, subdolo e mortale come il covid.
Mi stupisce e mi dispiace leggere critiche sull’operato del Sindaco Roberto Ragnedda riguardo l’ordinanza che limita lo svolgimento di spettacoli e la diffusione della musica dalle ore 24, considerati i 19 casi positivi e le 40 persone messe in quarantena ad Arzachena.
Siamo in un momento che non è certo paragonabile al finale di una fiaba ma bensì nella tregua di una tragica pandemia che ha già fatto anche troppe vittime.
Riponiamo in Roberto, persona capace, di grande onestà intellettuale e umana, Amico e Riformatore, come in tutti i Sindaci sardi che continuano a tutelare e proteggere le loro comunità, la massima fiducia nell’interpretare queste decisioni volte esclusivamente a preservare la salute di tutti gli Arzachenesi e non solo gli interessi di chi, a intermittenza, senza residenza, pensa di avere soluzioni a tutti i problemi della nostra amata Isola.
Caro Roberto la tua attività é volta a tutelare la salute di tutti e allo stesso tempo il tessuto economico della tua terra. Periodi come questi, purtroppo, hanno necessità del sacrificio di tutti e noi Sardi mai ci sottrarremo.
Ti giunga il mio più caloroso augurio di buon lavoro e quello della grande famiglia dei Riformatori Sardi”

Aldo Salaris, coordinatore regionale Riformatori Sardi

Covid, Psd’Az contro Governo e articoli-fake

Cagliari – “Un Governo che non muove un dito per impedire gli sbarchi dei clandestini, molti dei quali positivi al covid, e che si mostra incapace di affrontare l’emergenza sanitaria, tutta sulle spalle della Regione Sarda”. Così il capogruppo Sardista Franco Mula interviene sulle polemiche politiche e giornalistiche dopo le crisi emerse nelle strutture turistiche.

“Il sistema sanitario sardo, interamente sostenuto dal bilancio regionale in base a scelte scellerate operate nel passato dalla sinistra, sostiene Mula, ha dimostrato di reggere l’impatto sia nella gestione ordinaria che in quella straordinaria dell’emergenza, come attesta l’approvazione, da parte del Governo, del piano predisposto dalla Giunta.

“Anche la gestione dei focolai emersi negli ultimi giorni è stata virtuosa: le situazioni di pericolo sono state prontamente circoscritte e vengono effettuate quotidianamente centinaia di test, ieri oltre 1200, tutti a carico della Regione Sarda. Questo numero di test è particolarmente significativo, se confrontato con altre Regioni e parametrato al numero di abitanti, per esempio ai 2000 test effettuati nel Lazio che ha una popolazione circa 4 volte quella sarda”.

“Quando, mesi fa, il Presidente Christian Solinas propose che i passeggeri diretti in Sardegna si sottoponessero preventivamente ad un test che ne comprovasse la negatività, fu duramente criticato da molti esponenti di quello stesso Governo che oggi cerca affannosamente di percorrere quella medesima strada, con difficoltà e dubbi risultati.
È chiaro a tutti che, tranne in rarissimi casi, gli attuali contagi non sono autoctoni ma importati. Parlare o scrivere di un “problema Sardegna” è falso e strumentale, tipica espressione di una sinistra ipocrita e incapace. Con il sistema di controllo preventivo ipotizzato dal Presidente Solinas, prosegue Mula, i contagi riconducibili ai casi più eclatanti riportati dalle cronache di questi giorni sarebbero stati zero, in quanto i turisti risultati positivi sarebbero dovuti entrare in Sardegna con il tampone già eseguito e non sarebbero quindi potuti arrivare nell’Isola nè causarvi focolai di contagio”.

“Oggi come in passato la Sardegna viene lasciata sola dal Governo nazionale, che prima ha bocciato l’unica soluzione possibile per prevenire i problemi, e poi non è in grado di indicare alcun rimedio alternativo, conclude il Capogruppo Sardista”.

Consorzio Bonifica, Tar: Regione condannata

CAGLIARI – Ricorso accolto e condanna al pagamento delle spese processuali. Si è chiusa con un accoglimento totale delle richieste del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale da parte del Tribunale Amministrativo Regionale la questione nata con una delibera (la n.60/30 dell’11.12.2018) della Regione Sardegna che imponeva a dicembre del 2018 ai Consorzi di Bonifica Sardi la redazione del bilancio di previsione per il triennio 2019-2021 con le modalità proprie degli Enti strumentali. Il Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale, assieme ad altri cinque Enti di bonifica sardi (Gallura, Nord Sardegna, Sud Sardegna, Ogliastra e Nurra) ha quindi presentato ricorso ottenendo dal Tar il 10 luglio scorso, la sentenza che ha  stabilito l’infondatezza di questa delibera e chiarito che i Consorzi non sono “enti strumentali” ma enti pubblici vigilati dalla Regione Sardegna, condannando inoltre la Regione al pagamento delle spese processuali.

Gli Enti pubblici vigilati (e la sentenza l‘ha chiarito ancora una volta), a differenza degli strumentali godono di propria normativa speciale sia legislativa che statutaria, che li caratterizza come Enti pubblici del tutto particolari. La stessa legge quadro in materia (L.R. 6/2008) li definisce quali “enti di diritto pubblico vigilato dalla Regione Autonoma della Sardegna”, come tale dotati della necessaria autonomia nello svolgimento delle attività istituzionali”. Autonomia, altro punto della sentenza, che si estende anche alla materia contabile come stabilito dalla Legge Regionale n. 31/2017. 

“È quasi paradossale che enti pubblici come il nostro si debbano difendere dalla Regione, di cui peraltro sono un’articolazione (necessaria per l’importante funzione sul territorio) – commenta Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di Bonifica -, quando invece dovrebbe essere proprio la Regione a tutelarli e a garantirne il funzionamento secondo le leggi in vigore. Per i Consorzi è sicuramente una sentenza positiva che precisa ancora di più ambiti e competenze, però di fatto la considero una sconfitta per i territori e il comparto agricolo consorziato, che per dirimere una questione ha dovuto destinare risorse che si sarebbero potute destinare ad altro”. 

Nella sentenza inoltre ad essere contestato dal Tar anche l’iter di approvazione della delibera che non ha rispettato i passaggi necessari per quella che, come indicato sopra, è una modifica dello statuto. Sarebbe stato necessario infatti richiedere i pareri della “Commissione consiliare” competente e della “Consulta regionale per la bonifica e il riordino fondiario”. E ciò invece non è stato fatto. 
“Anche sotto il profilo della “tempistica” la regione ha agito in modo illegittimo e non conforme – spiega invece l’avvocato Franco Pilia – poiché la delibera dell’11 dicembre 2018 è stata comunicata ai Consorzi di Bonifica solo nel gennaio 2019, quando i bilanci di previsione dei Consorzi (per il 2019) erano stati già redatti, tanto è vero che la questione è insorta in sede di controllo regionale sull’approvazione del Bilancio da parte dell’ente consortile”.

Province e Città Metropolitana, primo ok

CAGLIARI – Stamattina in I Commissione, Autonomia e ordinamento regionale, presieduta dal collega Pierluigi Saiu è stato dato il via libera alla Riforma dell’assetto territoriale della Sardegna.

Il testo, ottenuto il via libera definitivo in commissione bilancio, approderà finalmente in Aula per restituire finalmente ai territori il rispetto dell’autonomia e delle peculiarità troppo a lungo calpestate!!

Lega #Autonomia #ICommissione #Consiglio #Regionale #Sardegna #SalviniPremier

Studenti in Sardegna, agevolazioni tariffarie

CAGLIARI – In arrivo le agevolazioni, relative all’anno scolastico 2020/2021, sulle tariffe per tutti gli studenti che usufruiscono del trasporto pubblico locale, autobus urbani ed extraurbani, treni, metropolitane e traghetti in Sardegna. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore dei Trasporti, Giorgio Todde, che stanzia risorse aggiuntive pari a 3 milioni di euro, al fine di garantire le medesime modalità e criteri agevolativi previsti dalle precedenti deliberazioni. Al primo stanziamento iniziale di 10 milioni e 800 mila euro si somma l’ulteriore fabbisogno di spesa per una dotazione finanziaria complessiva di 13 milioni e 800 mila euro.

“Si tratta di un incremento della misura che evita una riduzione delle percentuali di sconto e un conseguente aggravio dei costi agli studenti, proprio in concomitanza del nuovo anno scolastico 2020/2021 e dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, e che va incontro alle esigenze dei pendolari e in generale di tutti gli utilizzatori dei mezzi pubblici”, ha detto l’assessore Todde a commento del provvedimento  – tra gli interventi annunciati nella Legge regionale del 23.7.2020 – destinato agli studenti di ogni ordine e grado con Isee familiare non superiore a 25.500 euro al momento dell’acquisto dell’abbonamento personale mensile, integrato o annuale per tutti i servizi di trasporto pubblico locale. La medesima agevolazione è riconosciuta anche a prescindere dal reddito a partire dal terzo figlio studente appartenente a un nucleo familiare con almeno tre figli studenti. Il contributo a carico del bilancio regionale risulterà, pertanto, rispettivamente pari all’80 per cento del costo del titolo per gli studenti sotto soglia e del 60 per cento per tutti gli altri aventi diritto.

“Con questo strumento – conclude l’esponente della Giunta Solinas – proseguono gli obiettivi della Regione di sensibilizzare e incentivare i cittadini al maggiore utilizzo del trasporto pubblico rispetto a quello privato, al fine di migliorare la qualità della vita in termini economici e ambientali”. L’agevolazione inoltre si applica agli alunni iscritti all’Università o ai corsi di formazione professionale finanziati dalla Regione Sardegna o dagli Enti delegati, comunque con età non superiore ai 35 anni.

Centro Italo Arabo solidale col Libano

CAGLIARI – Il Centro Italo Arabo e del Mediterraneo è vicino al popolo libanese e agli abitanti di Beirut per le gravi conseguenze dell’esplosione nella zona del porto che ha letteralmente devastato un’ampia zona della capitale. Una tragedia immane, qualcosa di apocalittico che fa ripiombare la città nella devastazione della guerra civile o dei bombardamenti israeliani del 2006 che provocarono oltre mille morti. Tutto questo accade in un momento particolarmente delicato per il paese dei Cedri, che attraversa la peggiore crisi economica e sociale degli ultimi decenni: il coinvolgimento diretto nella guerra in Siria e l’ondata di profughi, in aggiunta a quelli palestinesi già presenti, ha portato il paese a una situazione di continua fibrillazione sociale e politica, con costi che il già indebitato stato libanese (il terzo al mondo) non poteva sostenere. Poi è arrivato il default finanziario e la svalutazione della moneta nazionale, la lira, che ha letteralmente affamato quella che un tempo era la classe media: una svalutazione impressionante, di quasi il 1.000%, che ha portato la maggioranza della popolazione vicina o sotto la soglia di povertà, con l’emergere di impressionanti casi di malnutrizione, simili a quelli che si vedono soltanto in guerra. 

L’esplosione, che ha causato un grande numero tra morti e feriti, è avvenuta in una città spettrale,  nei giorni in cui Beirut è quasi completamente al buio, senza corrente elettrica a causa delle sempre più frequenti interruzioni del funzionamento delle centrali elettriche, rimaste a secco di combustibile. Da giorni le principali piazze e le vie della capitale libanese non erano più illuminate negli orari serali e notturni. Interruzioni nelle case, in aggiunta anche al razionamento dell’acqua. La città è al collasso, con proteste popolari e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine che ormai si ripetono in tutto il paese ogni giorno e su larga scala. La svalutazione moneta  rispetto al dollaro statunitense, assieme alla penuria di riserve in valuta pesante nelle banche e nella Banca centrale, rendono difficile per il governo l’acquisto del combustibile per alimentare le centrali elettriche del paese. La situazione può solo peggiorare. L’esplosione è soltanto la goccia che può far traboccare il vaso: dall’emergenza economica e sociale ora siamo di fronte a un’emergenza sanitaria di vaste proporzioni, con depositi di medicine spazzati via e tre ospedali cittadini distrutti, mentre altri due sono gravemente danneggiati. Il rischio di una guerra civile con pericolose ingerenze esterne è dietro l’angolo. Per il Libano questo scenario sarebbe drammatico. Soprattutto ora che patisce, più di altri, gli effetti disastrosi del coronavirus. 

Chiediamo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Premier Giuseppe Conte di attivarsi affinché l’Italia sia la nazione guida di una grande coalizione internazionale che possa aiutare un paese di grande ricchezza storica e culturale, un paese strategico per la pace in Medio Oriente. Il popolo libanese ama l’Italia e ne sa apprezzare, anche grazie alla presenza dei nostri militari nel sud del Libano, la grande generosità e il grande equilibrio. Siamo sempre stati amici e oggi possiamo rafforzare un legame che dura da millenni. Sforziamoci di fare quello che gli altri Paesi non possono fare. Aiutiamo il popolo libanese con uomini, mezzi, cibo, medicinali e risorse economiche. Il Libano ha davvero bisogno dell’Italia. 

Anas, lavoratori sardi nei cantieri: presto assunzioni

CAGLIARI – Assunzioni Anas in Sardegna entro sei mesi, con procedure da effettuare in via telematica – a causa delle limitazioni derivanti dal Covid che rallenterebbero le selezioni – per personale da impiegare sulle strade della Sardegna (e in misura minore negli uffici). È il risultato dell’incontro avvenuto via web tra l’Assessore dei Lavori Pubblici Roberto Frongia e l’Amministratore delegato di Anas Massimo Simonini. “Abbiamo ribadito la necessità che la struttura sarda di Anas abbia più autonomia, condividendo l’esigenza di dotarla di personale sardo da inquadrare nei cantieri in essere e in quelli che da qui a fine anni vedranno la luce. Abbiamo attivato una macchina imponente per accelerare i lavori sui maggiori collegamenti viari sardi e sulle strade secondarie, ma per farla correre abbiamo bisogno di uomini ”, ha detto Frongia.

Nel corso della videoconferenza sono stati toccati i temi caldi che riguardano l’operatività di Anas nell’Isola e i progetti futuri, senza tralasciare il tema del rafforzamento dell’organico, necessario affinché vengano individuate le figure che oggi mancano a causa dei pensionamenti “quota 100” e della mancanza di turn-over. Tra le professioni da inserire negli organici figurano cantonieri, capi squadra e sorveglianti, a cui si aggiungono (anche se in misura minore) gli amministrativi. Individuata anche la strada più veloce per far pervenire la candidatura, che dovrà passare per il sito di Anas e non più attraverso selezioni e concorsi che presupponevano la disponibilità economica per affrontare viaggio, vitto e spesso anche alloggio, in spregio a qualsiasi condizione di equità e giustizia rispetto agli abitanti delle altre regioni d’Italia candidati per le medesime posizioni. Attraverso la banca dati verranno poi individuate le figure necessarie. “Per problemi legati al Covid le selezioni prenderanno come base dati le richieste sul sito – ha spiegato l’esponente della Giunta Solinas – Così come è stato garantito da Anas, le selezioni potranno essere effettuate anche in maniera snella attraverso videoconferenze”

Bosa, inaugurato nuovo Centro per l’impiego

BOSA – “Si concretizzano le azioni messe in campo dalla Regione per il potenziamento dei Centri per l’impiego, che hanno l’obiettivo di garantire in tutto il territorio regionale l’erogazione dei servizi per il lavoro rivolta a imprese e cittadini sardi”. Commenta così l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, che stamane ha inaugurato a Bosa il Centro polifunzionale del lavoro e formazione, con la presenza del sindaco Casula, dell’on. Marras e di Marco Tedde, individuato tra gli Sportelli regionali integrati (SpRInt), previsti dal Piano Regionale di Sviluppo 2020-2024 e approvati in una precedente delibera di Giunta.

“Dotare i Cpi di risorse umane e strumentali per favorire l’inserimento occupazionale è il segnale forte ed evidente che l’Assessorato, in collaborazione con Aspal, Agenzia per le politiche attive del lavoro, sta realizzando tutti gli interventi necessari tesi a creare sviluppo economico e sociale – aggiunge l’assessore Zedda. L’apertura del Centro mira non solo al rilancio di Bosa ma di tutto il territorio della Planargia”. In conclusione, l’esponente della Giunta Solinas sottolinea che “le politiche regionali sono finalizzate a promuovere l’occupazione, l’attivazione al lavoro e l’occupabilità e a potenziare il sistema di incontro fra domanda e offerta di lavoro attraverso la promozione del sistema regionale integrato dell’offerta di formazione e apprendimento, favorendo l’accesso flessibile e personalizzato alle opportunità, sulla base dei bisogni individuali e per valorizzare le competenze maturate lungo il corso della vita

“Castelli lasci il Ministero e ritorni allo stadio”

ROMA – “Non sono i ristoratori a dover cambiare mestiere, ma è il viceministro dell’Economia che deve tornare al suo: l’addetta alla sicurezza allo stadio. Come viceministro, ha dimostrato di essere inadeguata e fuori luogo”. Così Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia Sardegna, commenta le dichiarazioni del viceministro Castelli sulla crisi del settore della ristorazione.

Covid, al via coi test dai privati

CAGLIARI – “I test sierologici, con prelievo da sangue venoso o capillare, il così detto ‘pungi dito’, potranno essere eseguiti nei laboratori privati dell’Isola autorizzati e accreditati sulla base della normativa regionale. I cittadini e le aziende, pubbliche e private, avranno la possibilità di richiederli semplicemente presentando la prescrizione del medico”. Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in riferimento alla delibera con la quale la Giunta Solinas ha approvato i criteri per l’utilizzo dei test sierologici per i singoli cittadini e nell’ambito dei percorsi di screening in contesti comunitari.

L’assessore precisa che “non si tratta di strumenti diagnostici, in grado cioè di dirci se l’infezione è in corso. I test sierologici rilevano se un soggetto è entrato in contatto col virus, perché individuano la presenza dei relativi anticorpi. In caso di positività sarà quindi necessario effettuare il tampone naso-faringeo per stabilire la presenza del Covid-19”. 

Nelle indicazioni della Giunta l’obbligo da parte dei laboratori d’analisi di inserimento dei dati raccolti nel flusso informativo per le finalità di sanità pubblica: “I test sierologici possono essere utili nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale per acquisire informazioni sulla effettiva prevalenza dell’infezione da SARS-CoV-2 nella popolazione generale o in comunità e aziende a maggiore rischio di diffusione, e consentire quindi il monitoraggio nel tempo dell’epidemia, nonché una valutazione dell’efficacia delle misure di prevenzione attuate in differenti contesti di vita e di lavoro”, conclude Niedd