Partecipate, Stintino approva Piano

STINTINO – Il consiglio comunale di Stintino approva la ricognizione delle partecipate e delibera di mantenere la presenza del Comune in Abbanoa, nella Sistema della Rete dei porti e nel Sistema turistico locale del Nord Sardegna in fase di liquidazione. Nei giorni scorsi l’assemblea civica ha anche rinnovato la Compagnia barracellare e il suo comandante quindi la variazione del bilancio di 12 mila euro per l’indennità di fine mandato al sindaco per il periodo 2007-2017.

A illustrare l’argomento delle partecipate è stato il sindaco Antonio Diana che ha sottolineato le volontà dell’amministrazione per le partecipazioni in Abbanoa, nella Rete dei porti, per la quale l’ente promuoverà un piano di riassetto, e nel Sistema turistico locale. Per quest’ultima, in fase di liquidazione, la quota di rappresentatività del Comune è pari al 3,36 per cento. Il Comune già dal 2015 non ha versato più alcuna quota associativa e – è stato detto durante la seduta consiliare non esistono debiti o crediti della società consortile nei confronti del Comune. L’amministrazione quindi ha ritenuto di dover mantenere la partecipazione nel Sistema turistico locale Sardegna NordOvest in attesa del completamento della procedura di liquidazione.

Per quanto riguarda, invece, la partecipazione in Abbanoa, è stato fatto notare che il Comune ha una quota di rappresentatività pari allo 0,00982102%. E poiché si tratta di una società rientrante nella definizione dell’articolo 4 Testo unico in materia di società a partecipazione pubbliche che si occupa della “Produzione di un servizio di interesse generale, ivi inclusa la realizzazione e la gestione delle reti e degli impianti funzionali ai servizi medesimi”, l’amministrazione ha ritenuto di dover mantenere la partecipazione.

Infine, per quanto riguarda la Società Rete porti Sardegna, che vede il Comune con una quota di rappresentatività pari al 10 per cento, è stato spiegato che si ritiene che la società debba essere oggetto di un piano di riassetto finalizzato alla razionalizzazione. «Il Comune di Stintino – ha detto il primo cittadino – considerata l’esigua quota di partecipazione detenuta non è in grado di avviare autonomamente gli interventi di razionalizzazione dei costi, ma si farà promotore di un piano di riassetto nelle opportune sedi. Svolgeremo un’azione di monitoraggio per prevenire situazioni di criticità che possano incidere negativamente sul valore della quota detenuta e sulle risorse investite», ha concluso.

Il consiglio comunale, infine, ha rinnovato la Compagnia barracellare del Comune per il triennio 2017-2019. La compagnia sarà composta di 35 membri, compreso un aspirante barracello, attualmente in attesa del decreto di nomina di agente di pubblica sicurezza da parte della Prefettura di Sassari. L’assemblea quindi, da una terna di nomi scaturita dalla recente assemblea della compagnia, ha nominato capitano Antonio Gavino Depalmas. Per lui si tratta di una conferma, visto che guida la compagnia già da sei anni.

Nella foto il Comune di Stintino

S.I.

La Regione taglia le partecipate

CAGLIARI – La Giunta regionale ha approvato il Piano di revisione straordinaria delle partecipazioni detenute dalla Regione, passaggio particolarmente significativo per l’innalzamento della qualità istituzionale del sistema Regione, perseguito dall’esecutivo di Francesco Pigliaru fin dall’inizio del suo mandato. “È un lavoro sulla qualità istituzionale che abbiamo iniziato fin da subito, nel 2014 e ora cominciamo a vedere i risultati”, ha detto il presidente Pigliaru. “Stiamo riducendo dell’80% il numero di queste società a cui pigramente la Regione ha partecipato per anni senza che queste erogassero servizi reali per i cittadini. Facciamo ciò che era giusto fare ed è ciò che ogni buon padre di famiglia farebbe: chiudere quello che non è indispensabile e che non ha alcun senso tenerle in piedi. Non stiamo aggredendo posti di lavoro – ha sottolineato -, perché addirittura, paradossalmente, spesso alcune di quelle società non avevano neppure lavoratori. È un’operazione pulizia: liberiamo risorse da dove erano mal collocate, soldi che erano spesi male – ha concluso Francesco Pigliaru -, e che è il momento di recuperare e spendere bene.”

Come previsto dal decreto 100/2017, che integra e modifica il Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (Dlgs 165/2016), con il Piano viene infatti effettuata la ricognizione di tutte le partecipazioni possedute dalla Regione, direttamente o indirettamente, alla data del 23 settembre 2016 (momento dell’entrata in vigore del Testo unico), individuando le società in regola, quelle che devono essere alienate e quelle che saranno oggetto di misure di razionalizzazione. Il Piano è un nuovo tassello nell’opera di semplificazione e trasparenza istituzionale della Giunta, che mira all’efficiente gestione delle partecipazioni societarie e alla riduzione della spesa attraverso la razionalizzazione. Grazie all’attività istruttoria svolta da ogni assessorato competente, è stata redatta una scheda per ogni partecipazione societaria, ricomprendendo anche le società partecipate per il tramite di organismi a controllo pubblico della Regione diversi dalle società (le agenzie regionali Sardegna Ricerche, Laore Sardegna, Agris Sardegna).

Cosa cambia La Regione Sardegna conta attualmente 91 partecipazioni in società, dirette ed indirette. A seguito della razionalizzazione, il complesso delle partecipazioni, dirette e indirette, si ridurrà a 18 partecipazioni: una politica attiva di spending review imponente, compiuta nell’arco degli ultimi tre anni. Complessivamente le società partecipate direttamente dalla Regione si riducono a 10: 4 saranno mantenute senza ulteriori interventi (Sotacarbo, Arst, Geasar e Sogaer – partecipazione Ras), 6 saranno sottoposte al contenimento dei costi (SardegnaIT, Sfirs, Carbosulcis – per la quale è in corso il procedimento di chiusura concordato con l’Unione europea -, Igea, Abbanoa, Insar). Tra quelle partecipate da Enti, Agenzia o Società 8 saranno mantenute senza interventi; 43 saranno cedute o alienate; 16 concluderanno le procedure di liquidazione e 2 verranno fuse o incorporate. I risparmi stimati Ammontano a circa 9 milioni e mezzo di euro. A questi sono da sommare i risparmi amministrativi derivanti dalla cessazione della gestione e ulteriori 3 milioni e mezzo, attesi dalla vendita delle fibre della società Janna.

Nessun licenziamento Le operazioni di liquidazione di Bic Sardegna (l’unica società con personale in forze tra quelle liquidate) non avranno sui livelli occupativi. Il personale passerà infatti a Sfirs. La riorganizzazione prevede la fine delle partecipazioni dirette o indirette in società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali della Regione (vincolo di scopo). L’Amministrazione può costituire una società a partecipazione pubblica, acquistare una partecipazione in una società già costituita o mantenere una partecipazione già detenuta solo motivando la scelta ed evidenziandone la necessità per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, la convenienza economica e la sostenibilità finanziaria.

La Regione può mantenere partecipazioni in società nei seguenti casi: per la produzione di un servizio di interesse generale; per la progettazione e realizzazione di un’opera pubblica sulla base di un accordo di programma; per la realizzazione e gestione di un’opera pubblica o organizzazione e gestione di un servizio di interesse generale attraverso un contratto di partenariato; nel caso di autoproduzione di beni o servizi strumentali all’Amministrazione regionale o allo svolgimento delle sue funzioni; per servizi di committenza a supporto di enti senza scopo di lucro e di amministrazioni aggiudicatrici (vincolo di attività). Fuori da questi casi, o quando si tratta di società prive di dipendenti o con un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; di società che costituiscono un duplicato, in perdita, con fatturato inferiore a 500.000 euro o che necessitino di un contenimento dei costi di funzionamento o di aggregazione con altre società, scattano le misure di razionalizzazione attraverso la fusione, la messa in liquidazione e il contenimento dei costi di funzionamento.

Le precedenti misure Il Piano di revisione straordinaria delle partecipazioni si inserisce in un processo avviato dalla giunta Pigliaru fin dal 2014, al fine di razionalizzare le partecipazioni e conseguire risparmi sui connessi costi di funzionamento. Queste le misure approvate: 2014 Il trasferimento dei dipendenti della società BIC Sardegna presso edifici regionali con un risparmio di circa 70.000,00 euro annui. (D.G.R. n. n. 22/13 del 17.6.2014); L’indirizzo per la dismissione delle partecipazioni detenute dalla Regione in Bastogi s.p.a. e Brioschi s.p.a., alienata il 27.3. 2015. (D.G.R. n. 35/6 del 12.9.2014); L’atto di indirizzo per recedere/porre in liquidazione il Consorzio Forgea International, conclusa il 28.10.2015. (D.G.R. n. 37/1 del 26.9.2014);

Gli indirizzi in materia di programmazione, gestione e controllo e direttive per la predisposizione di un disegno di legge di razionalizzazione della materia con l’elenco dettagliato delle società direttamente possedute dalla Regione e la misura della partecipazione (D.G.R. n. 39/17 del 10.10.2014). 2015 L’approvazione del ddl “Disciplina della partecipazione della Regione, degli enti regionali e degli enti locali a società di capitali e consortili” (D.G.R. n. 9/15 del 10.3.2015); La ricognizione degli affitti in essere con le società in house o controllate, al fine di predisporre un piano generale di dismissione degli stessi (D.G.R. n. 11/1 del 24.3.2015);
Il Piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie 2015 (versione del 31.3.2015 poi aggiornata al 1.7.2015), elenca e descrive le società partecipate dalla Regione, con l’indicazione sulla dismissione/conservazione delle partecipazioni e delle ulteriori iniziative per razionalizzarle.
L’avvio della dismissione della società interamente partecipata dalla Regione Fase 1 srl e la messa in liquidazione (D.G.R. n. n. 25/9 del 26.5.2015, D.G.R. n. 20/7 del 12.4.2016 e D.G.R. n. 26/9 del 11.5.2016);
Il mandato per la dismissione della partecipazione della Regione in SO.GE.A.OR. s.p.a. in liquidazione, impartendo indirizzi alla SFIRS per l’alienazione delle partecipazioni detenute in SO.GE.A.OR., nel consorzio Prokemia, nella Marina di Villasimius s.r.l. e nella Marine Oristanesi s.r.l. (all’aggiudicazione definitiva dell’asta pubblica per la cessione delle quote SO.GE.A.OR. ha provveduto la Provincia di Oristano, delegata alla vendita) (D.G.R. n. 32/5 del 23.6.2015,); 2016 L’Avvio delle procedure di liquidazione, nomina del liquidatore e dell’organo di controllo e relativi indirizzi della Società BIC Sardegna SpA, messa in liquidazione il 6 luglio 2016. (D.G.R. n. 38/19 del 28.6.2016); Gli indirizzi sulla gestione liquidatoria e l’incarico di liquidatore che obbliga a dar conto dello stato di attuazione, delle cause ostative alla chiusura, delle misure adottate, dei risultati raggiunti, del termine previsto per la fine della liquidazione; dà indirizzi per la revoca dei liquidatori, se nominati a tempo indeterminato e in carica da più di cinque anni nella stessa società (D.G.R. n. 25/9 del 3.5.2016).

Il Piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie 2016 che e descrive le società partecipate, indica le iniziative per razionalizzarle e illustra lo stato di attuazione e i risultati conseguiti rispetto alle misure indicate nel Piano di razionalizzazione 2015. 2017. L’elenco delle società detenute dalla Regione e dagli Enti e Agenzie regionali a seguito della ricognizione del 31 dicembre 2016 che definisce il perimetro del c.d. Gruppo Amministrazione Pubblica Regione Sardegna e del Gruppo bilancio consolidato (D.G.R. n.13/12 del 14.3.2017); L’attuale Piano di revisione straordinaria delle partecipazioni, dirette e indirette, detenute dalla Regione in attuazione dell’art. 24 del Testo unico (D.G.R. n. 45/11 del 27.9.2017).

Nella foto la presentazione degli interventi da parte della Regione

S.I.

11milioni agli immigrati: assurdo

SASSARI – “11 milioni all’immigrazione, ai Sardi povertà e disoccupazione”. Questo il testo degli striscioni affissi dai militanti di CasaPound Italia a Sassari, Alghero, Cagliari, Oristano Carbonia e Iglesias per protestare contro il Piano Annuale per l’Immigrazione 2017, redatto dalla Regione Sardegna. “Mentre dall’isola ogni anno migliaia di giovani emigrano all’estero in cerca di lavoro, la Giunta Pigliaru, incapace di programmare un serio piano per il lavoro dei Sardi, decide di stanziare 11 milioni di euro per creare opportunità lavorative per gli immigrati” – afferma Fabio Corrias, coordinatore regionale di CasaPound Italia

“Ci troviamo davanti ad una amministrazione schizofrenica – prosegue – che, se da un lato, fa dichiarazioni di facciata contro gli sbarchi in Sardegna, dall’altra sembra voler aprire ogni porta legislativa ed economica possibile per favorire la sostituzione del nostro popolo”. E poi ancora. “Crediamo che le priorità per la Giunta debbano essere altre – conclude Corrias – come ad esempio la crisi del Sulcis, il costo dell’energia, la sinergia tra le imprese dell’agroalimentare, la destagionalizzazione del turismo, iniziative che darebbero una spinta al mondo del lavoro, ma questa volta in favore dei cittadini sardi”.

Nella foto uno degli striscioni affissi da Casapound

S.I.

“Pigliaru penalizza i cacciatori”

CAGLIARI – Lo scorso 15 settembre il Tar Sardegna ha ordinato la sospensione in via cautelare della caccia alla lepre e alla pernice perché la Regione Sardegna ha omesso di monitorare lo stato di salute delle specie. Una leggerezza sulla quale ha chiesto lumi con un’interrogazione presentata oggi a Cagliari Marco Tedde, Vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale.

“Non solo la Regione Sardegna e gli altri enti competenti hanno omesso il monitoraggio di lepre e pernice determinandone il blocco della caccia da parte del TAR, ma ho appreso dell’intenzione della Giunta Pigliaru di non procedere all’impugnazione dell’ordinanza davanti al Coniglio di Stato. – ha affermato l’esponente azzurro – Se questa decisione dovesse essere confermata, penalizzerebbe non solo i 40.000 cacciatori sardi ma anche l’indotto rappresentato da aziende e soggetti diversi le cui attività gravitano attorno alla caccia. La RAS non solo omette di svolgere attività ad essa demandate dalla legge, ma non fa niente per porre rimedio agli errori commessi”, attacca l’ex Sindaco di Alghero.

“Un atteggiamento incomprensibile, poco collaborativo e tendenzialmente punitivo nei confronti di un comparto che costituisce un pilastro importante del sistema economico regionale. Confermato dalla distanza che l’Amministrazione Pigliaru ha voluto fin dal principio tenere nei confronti dei cacciatori sardi, lasciati ai margini dei processi decisionali che contano sia in occasione della predisposizione del Piano Faunistico Venatorio Regionale sia nell’ambito delle attività svolte dal Comitato Regionale Faunistico”.

“Eppure – precisa il consigliere regionale algherese – sono proprio i cacciatori che saranno tenuti ad applicare sul campo le regole stabilite dalla regione. Ora, – conclude il consigliere regionale di Forza Italia – dopo la grave omissione della RAS sui monitoraggi che ha introdotto ulteriori restrizioni nel calendario venatorio sardo, già sottoposto a vincoli e divieti molto stringenti, mi attendo una risposta all’interrogazione da me presentata al riguardo che veda la Giunta Pigliaru porre rimedio ai grossolani errori commessi.”.

S.I.

Ottana, nasce impianto solare

OTTANA – Un impianto solare unico nel suo genere per l’integrazione delle tecnologie utilizzate ed esempio di eccellenza nel campo dello sfruttamento delle fonti rinnovabili: è l’Impianto sperimentale a concentrazione della Sardegna, il cui primo lotto è stato inaugurato questa mattina nell’area industriale di Ottana alla presenza degli assessori dell’Industria e dei Lavori Pubblici, Maria Grazia Piras ed Edoardo Balzarini, dell’amministratore unico di Enas, Giovanni Sistu, e del professor Alfonso Damiano, dell’Università di Cagliari, che ha fornito il supporto tecnico scientifico allo sviluppo del progetto.

Il progetto è stato realizzato dall’ENAS e finanziato dall’Assessorato dell’Industria (10 milioni di euro) e dall’Assessorato dei Lavori Pubblici (2 milioni di euro). L’impianto utilizza tecnologie solari a concentrazione che sfruttano insieme il termodinamico e il fotovoltaico. Si tratta di una piattaforma di sperimentazione di scala industriale aperta alla ricerca applicata nei settori delle tecnologie solari, dei sistemi di accumulo energetici e della gestione delle micro-reti. L’impianto ha la possibilità di erogare una potenza elettrica complessiva di 1 MWe e consentirà la gestione dell’energia prodotta attraverso due sistemi di accumulo, termico ed elettrochimico. Altro dettaglio rilevante: tutti gli elementi che costituiscono l’impianto sono di manifattura italiana.

“Si tratta di un impianto sperimentale importante perché è un esempio di ciò che si può fare con lo sviluppo di smart grid all’interno delle aree industriali”, ha detto l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras. “Il nostro obiettivo è rendere attrattive le zone a vocazione imprenditoriale come quella di Ottana, dove è nostro intento, e l’inaugurazione dell’impianto di oggi ne è una prova, creare infrastrutture per consentire una ripresa produttiva, a partire da settori quali l’agroalimentare e soprattutto quelli alternativi al vecchio modello industriale. Il messaggio che parte da Ottana è chiaro: dal Centro Sardegna si può ripartire con esempi di infrastrutture che puntano all’innovazione e alla ricerca.

È la strada che stiamo tracciando grazie al Piano Energetico regionale che sta cambiando il modello energetico della Sardegna, dall’energia per l’energia all’energia che serve, sia per le imprese che per i cittadini, con lo sguardo rivolto anche alla salvaguardia dell’ambiente e alla riduzione delle emissioni associate ai consumi. Tra l’altro, l’impianto di Ottana è la testimonianza che si possono fare impianti di rinnovabili in zone industriali senza consumare territori destinati a produzioni diverse. Il progetto inaugurato stamattina – ha concluso l’assessora Piras – è l’esempio concreto che tutto questo è fattibile.

“Il lotto inaugurato oggi non è a sé stante, ma è una parte di un intervento complessivo che la Regione ha ritenuto di realizzare per raggiungere un obiettivo importante: abbattere i costi energetici della gestione del sistema idrico multisettoriale a beneficio del bilancio regionale, come indicato dal Piano regionale di sviluppo”, ha detto l’assessore dei Lavori Pubblici, Edoardo Balzarini. “È un punto di partenza verso traguardi ancora più importanti. Nell’ambito del raggiungimento dell’autosufficienza energetica, l’ENAS porterà avanti il completamento degli impianti a Ottana, un progetto suddiviso in quattro lotti per una spesa complessiva di 59 milioni di euro. Un programma di interventi che, tra l’altro, porterà rilevanti cadute economiche nel territorio compreso tra Ottana e Noragugume. Inoltre, voglio sottolineare il lavoro di squadra tra i due assessorati, Industria e Lavori Pubblici: la sinergia è sempre un valore aggiunto. Infine – ha concluso l’assessore Balzarini – ringrazio le donne e gli uomini dell’ufficio progetti di ENAS, che si è distinto negli anni per la progettazione di grandi opere infrastrutturali della Sardegna”.

“Siamo all’interno di un percorso lungo e articolato già avviato un anno fa con l’inaugurazione di un impianto da 4 MWh di tipo tradizionale”, ha sottolineato l’amministratore di ENAS, Giovanni Sistu. “La particolarità di questo impianto innovativo è che consente non solo all’Enas, ma a tutta la Sardegna, di lavorare sulla realizzazione di impianti fotovoltaici a impatto ridotto. Produciamo l’energia che ci serve, vicino al territorio, riducendo gli effetti sull’ambiente. Poter fare esperimenti in un’area come questa ci avvicina ai nostri obiettivi. Inoltre, riduciamo i costi. L’Enas, per garantire la messa in pressione dell’acqua e consentire che la risorsa arrivi a tutti i sistemi locali, spende circa 9 milioni di euro all’anno. La Regione – ha ricordato l’amministratore di ENAS – è impegnata in un processo di investimenti per neutralizzare questa spesa. Con gli interventi sul fotovoltaico e sull’idroelettrico speriamo di raggiungere l’obiettivo nel medio termine”.

Nella foto l’assessore regionale Maria Grazia Piras

S.I.

Turismo, funzioni alla Regione

CAGLIARI – La Conferenza permanente Regione-Enti locali, nella seduta di oggi, ha espresso parere favorevole sulla delibera che la prossima settimana sarà discussa dalla Giunta regionale in merito al trasferimento della funzione del turismo dalle Province alla Regione. Di conseguenza, a domanda, il personale degli ex Ept (Enti provinciali per il turismo) e delle Province potrà seguire la funzione.

“Si parla di una cinquantina di lavoratori potenzialmente interessati al provvedimento previsto dalla L.R. n. 2/2016”, spiega l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu. “È un numero ancora in fase di definizione, perché i dipendenti delle Province saranno chiamati a una scelta volontaria, come è già accaduto per la funzione del lavoro. In ogni caso, l’Amministrazione regionale dovrà riorganizzare i servizi in materia di turismo nelle sedi di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Olbia e Carbonia, uffici dove sarà trasferito il personale. È un tassello molto importante della legge di riordino degli enti locali, varata l’anno scorso”.

Nella stessa seduta di oggi, la Conferenza permanente ha preso atto dell’avvio sperimentale del sistema informativo degli enti locali, contenuto all’interno del portale Sardegna Autonomie. Il sistema informativo è volto alla semplificazione amministrativa dei procedimenti e a favorire la trasparenza e l’immediatezza delle informazioni con gli enti locali, con ripercussioni sulla pianificazione e programmazione degli atti come, ad esempio, il monitoraggio della spesa, la rilevazione dei costi della politica, gli adeguamenti normativi e la rilevazione del fabbisogno formativo.

Nella foto il palazzo della Regione

S.I.

Aggressioni a Cagliari: lettera shock

CAGLIARI – Anche in questo caso, come in altri, la politica pare distante anni luce delle reali problematiche della cittadinanza. Un luogo accogliente come Cagliari sta diventando un posto dove regnano paura e terrore. E non si tratta di esagerazioni. Infatti non si contano più gli episodi di violenza legati, come da quasi quotidiane testimonianze, alla massiccia presenza di stranieri giunti con gli sbarchi. Spesso si tratta di algerini che, come nell’episodio riportato, hanno aggredito una giovane donna nel centro del capoluogo sardo. Com’è evidente siamo davanti a persone che non scappano dalla guerra (in Algeria non c’è alcun combattimento) e stanno arrivando, seppur in numeri limitati, ma senza alcun controllo. Questo sta diventando un vero allarme sociale. Sempre più diffuse le denunce attraverso i social e le forti critiche contro le Istituzioni locali, regionali e nazionali che, con gli organismi preposti, dovrebbero attivare quanto possibile per arginare quest’ondata di violenze. Riportiamo qui di seguito la confessione/denuncia di una cagliaritana.

Nella foto (postata dalla persona aggredita) il momento della denuncia

S.I.

Intorno alle 22:40 SONO STATA BRUTALMENTE AGGREDITA DA UN ALGERINO.
Ero a Cagliari in via Campidano, ferma davanti al ristorante Opera Prima, con il volto girato verso l’ingresso del locale.
SONO STATA SCARAVENTATA IN TERRA E MI È STATO STRAPPATO IL TELEFONO DALLE MANI.
Ho da subito urlato a squarciagola, rialzandomi da terra e mettendomi a inseguire il ragazzo per tutta via Pirastu (la strada che collega via Campidano a viale Diaz lato palazzo dell’Enel) continuando a urlare ininterrottamente. Proprio in questa via c’erano tre miei connazionali, tutti uomini, che alla vista della scena hanno ben pensato di far largo alla sfrenata corsa dell’Usain Bolt algerino mentre io continuavo a pregare il loro aiuto con tutta la voce che avevo in corpo. Non so chi siate ma…COMPLIMENTI!!!
Ho perso le tracce del giovane delinquente davanti al palazzo dell’Enel.
Nel mentre, dal locale, avevano avvertito i Carabinieri che mi hanno rintracciata poco dopo e mi hanno convocata vicino a piazza Matteotti.
LUI ERA LI, con la sua felpa rossa, i pantaloni mimetici e la nuca rasata, ma del del mio telefono nemmeno l’ombra (chissà dove l’avrà nascosto!).
L’HA RICONOSCIUTO ANCHE UN ALTRO SIGNORE, anch’egli convocato dai carabinieri, che si trovava a pochi metri da me durante l’aggressione.
È stato perquisito insieme a tutta la sua compagnia e dalle tasche tiravano fuori banconote da 50€ a gruzzoli di tre e quattro…NULLA DI STRANO, vero?
Poi è stato ammanettato e portato in caserma. Eravamo insieme, nella stessa stanza. Sono stata interrogata.
LUI È STATO MUTO, TUTTO IL TEMPO, CON UN SORRISINO SUBDOLO STAMPATO SULLA FACCIA.
Volete sapere un altro “scoop”? Possedeva già il foglio di espatrio per lasciare l’Italia entro sette giorni.
I Carabinieri, a cui oggi vorrei fare una statua per quanto mi hanno aiutata almeno a gestire lo spavento, hanno chiamato la PM di turno per convalidare l’arresto MA NON È STATO CONCESSO, perché il telefono in fondo non lo aveva…
RICAPITOLANDO io l’ho riconosciuto, mi ha aggredita, c’era un testimone, ma non è stato colto in flagranza di reato.
Adesso mi domando:
DOMANI SARÒ PIÙ SICURA USCENDO DI CASA?
MI TROVO IN UN PAESE GIUSTO?
Del telefono non me ne frega nulla, ma mi sono beccata uno spavento che non augurerei MAI a nessuno. Non lo auguro al PM, non lo auguro alla Boldrini, non lo auguro a tutte le persone a cui sarebbe “facile” in questi casi e con questa rabbia addosso augurare. Non è pelle, non è credo, non è religione. E’ vedere i miei diritti calpestati, il rispetto demolito, le forze dell’ordine inermi, in nome di cosa? Del buonismo? Del lavarsi la coscienza? Ditemelo voi perché io, in questa notte, non trovo più risposte, ma solo sconforto.

Ius Soli, no propaganda a scuola

CAGLIARI – “No alla propaganda a favore dello ius soli nelle scuole, peraltro portata avanti con il coinvolgimento di alunni minorenni”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commenta il ‘flash mob’ promosso da una scuola primaria di Iglesias con i bambini delle classe quinta. “Se un docente – prosegue l’esponente azzurro- avesse promosso una manifestazione di orientamento opposto, sarebbe successo il finimondo. Su questa e su altre proposte di legge – sottolinea Cappellacci- ciascuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma è inaccettabile che si utilizzi un luogo istituzionale e soprattutto che si coinvolgano dei minori in una battaglia politica assolutamente di parte. La scuola pubblica deve essere un luogo di tutti e non può essere trattata come se fosse una sezione di partito. Quanto accaduto costituisce un precedente molto grave e – ha concluso Cappellacci- irresponsabile, che non deve più ripetersi”.

Nella foto Cappellacci

S.I.

Detenuti, soldi dalla Regione

CAGLIARI – Si rafforza la collaborazione tra la Regione, gli Enti locali e i Servizi della Giustizia per progetti a favore di persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. La Giunta, su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha approvato lo stanziamento di 162 mila euro per consentire la prosecuzione delle attività di mediazione penale e civile. “La legge di stabilità regionale del 2017 ha destinato 600.000 euro alla prosecuzione delle attività a favore dei detenuti, adulti e minori, e ulteriori 400.000 euro a valere sulla dotazione del fondo nazionale politiche sociali 2017”, ha spiegato l’assessore Arru.

“L’accoglienza e i percorsi di reinserimento sociale e lavorativo rappresentano una delle possibili risposte che la società può offrire per favorire la fuoriuscita delle persone dal circuito penale e contribuire ad assicurare legalità e sicurezza sociale, ma che anche altre strategie di intervento possono essere messe in campo. Occorre favorire la valorizzazione e il potenziamento del sistema della mediazione penale e della giustizia riparativa in Sardegna, portati avanti finora dagli Uffici per la mediazione, uno a Cagliari e uno a Sassari. Questi uffici si sono rivelati un prezioso strumento a disposizione delle Autorità giudiziarie e dei Servizi minorili della giustizia, sia nell’ambito dei procedimenti civili a tutela dei minori, sia nell’ambito dei procedimenti penali a carico di imputati minorenni”.

L’Assessore ha quindi proposto la stipula di un protocollo di intesa finalizzato alla prosecuzione delle attività di mediazione penale e giustizia riparativa, tra la Regione Sardegna e il Centro di Giustizia Minorile della Sardegna, e due protocolli per la prosecuzione delle attività di mediazione civile, uno tra la Regione e la Città metropolitana di Cagliari e uno tra la Regione Sardegna e il Comune di Sassari.

Nella foto il carcere di Alghero

S.I.

Porto Torres, nuova centrale Matrica

CAGLIARI – La nuova centrale di cogenerazione a servizio dello stabilimento di Matrìca a Porto Torres potrà essere costruita senza che il progetto sia sottoposto a ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale. Lo ha stabilito la Giunta regionale che ha approvato una delibera in tal senso proposta dall’assessora della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano. Il progetto consiste nella realizzazione di una centrale dual-fuel, alimentata a gas naturale o GPL, che permetterà l’autonomia energetica degli impianti di Matrìca nell’ambito degli interventi sulla Chimica Verde nel nord Sardegna. La centrale sarà costituita da un turbogeneratore da 5,5 MWe e da una caldaia per la generazione di vapore. L’alimentazione a GPL sarà garantita attraverso un sistema di collegamento con la rete di stabilimento già esistente. Nel caso di utilizzo di metano, invece, l’alimentazione avverrà con uno specifico sistema di stoccaggio e vaporizzazione di GNL. Il progetto sostituisce quello che prevedeva la costruzione di una caldaia a biomassa, non più fattibile, secondo Matrìca, sia per l’incertezza legata alla disponibilità di biomassa richiesta sia per la resa ottimale dell’impianto.

“L’istanza di Matrìca è stata presentata a maggio di quest’anno”, dice l’assessora Spano. “Significa che in pochi mesi gli uffici dell’Assessorato hanno svolto un ottimo lavoro; sono stati in grado di dare risposte certe, nel rispetto delle procedure e in tempi molto rapidi. Il Servizio Valutazioni Ambientali, ricevuta la documentazione con le modifiche al progetto della caldaia, autorizzato a suo tempo, ha ritenuto che non fosse necessario sottoporlo alla procedura di VIA. Ora – sottolinea la titolare della Difesa dell’Ambiente – Matrìca avrà a disposizione cinque anni per realizzare la centrale”.

“Matrìca può continuare a procedere con gli investimenti previsti nella Chimica Verde, settore strategico per il rilancio economico del nord Sardegna”, è il commento dell’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras. “La Regione ci crede, non da oggi, e lo testimonia il fatto che è stata impressa una forte accelerazione all’iter autorizzativo del progetto. La nuova centrale, infatti, è funzionale alla reindustrializzazione del sito produttivo di Porto Torres, anche in connessione con gli ulteriori investimenti che a brevissimo saranno definiti con ENI. Il piano di riconversione industriale – ricorda l’assessora Piras – è legato all’Area di crisi complessa. L’obiettivo è realizzare infrastrutture che possano dar vita a un indotto di piccole e medie imprese della filiera della Chimica Verde”.

Nella foto l’area della chimica a Porto Torres

S.I.