Vendemmia al via: occhio al traffico

ALGHERO – Lunedì 29 agosto è iniziata ufficialmente la vendemmia della Cantina Santa Maria La Palma, un momento speciale che riguarda l’intera area circostante la città di Alghero. Da questa settimana per i prossimi 30-40 giorni gli oltre 300 viticoltori soci della cantina, una società cooperativa che raggruppa tante aziende agricole algheresi, saranno impegnati a vendemmiare le uve delle proprie tenute per poi conferirle direttamente alla cantina sociale, pronte per iniziare il percorso che le trasformerà in ottimi vini. Questo grande lavoro genererà un intenso via vai di trattori, camion e mezzi agricoli che percorreranno le strade dell’agro algherese, dalla zona di Porto Conte e borgate sino alle aree limitrofe a Olmedo, Uri, Usini e Ittiri.

Le tenute che saranno interessate alla vendemmia coprono una superficie di circa 700 ettari: si calcola che anche quest’anno verranno lavorati circa 60mila quintali di uve, producendo un volume di traffico di circa 2000 carrelli, presenti sulle strade dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 19. La cooperativa si scusa in anticipo per gli eventuali rallentamenti temporanei che il traffico locale potrebbe subire. La vendemmia della Cantina Santa Maria La Palma rappresenta un rito che coinvolge ogni anno centinaia di persone tra soci e collaboratori e personale della cantina, una delle realtà economiche più importanti del territorio locale e regionale. La stagione appena trascorsa, molto soleggiata e dal clima ideale per la maturazione delle uve, si preannuncia di buon auspicio per un’annata di ottimi vini.

Nella foto Santa Maria La Palma

P.S.

Privatizzazione Sogeaal in Regione

CAGLIARI – Come ampiamente annunciato, previsto e agognato da quasi tutta la classe politica arriva in Consiglio Regionale la privatizzazione della Sogeaal. Un passaggio molto atteso che ha visto negli ultimi mesi emergere posizioni in antitesi rispetto a quello che è stato sbandierato in passato. Se il consigliere regionale Marco Tedde, da sempre favorevole alla privatizzazione, essendo anche all’opposizione del Governo Pigliaru, ha chiesto chiarezza rispetto la vendita della società aeroportuale, resta incomprensibile l’atteggiamento di alcuni amministratori locali che hanno cambiato posizione diverse volte e ciò senza considerare che sarebbe stato impossibile, ed anche un neofita lo comprende, chiudere accordi con la Ryanair a pochi giorni dalla definitiva cessione della quasi totalità delle quote societarie ai privati. Ed ovviamente, gli stessi vertici del vettore irlandese in accordo con Governo, Enac e Regione hanno deciso di attendere questo delicato passaggio. [Leggi].

Si, intatti, bisogna chiarire anche questo aspetto (pure ciò cavalcato in maniere propagandistica da alcuni), la Regione non uscirà totalmente da Sogeaal e pare che oltre a controllare ancora una percentuale azionaria resterà in cabina di regia insieme ai privati al fine di garantire la definizione di un quadro finanziario più solido per la Sogeaal. Questo almeno parrebbe, ma tutto si comprenderà meglio dopo il 7 settembre. Per adesso., come comunicato da Cagliari, è certo che il “Consiglio Regionale si riunirà giovedì 1 settembre alle 10.30 per l’esame del Disegno di legge sulla privatizzazione della società di gestione dell’aeroporto di Alghero (Sogeaal Spa), mentre mercoledì 31 agosto, alle ore 16.00, la Quarta Commissione, presieduta da Antonio Solinas (Pd), sentirà sullo stesso argomento l’assessore ai Trasporti Massimo Deiana”.

Nella foto il Consiglio Regionale

S.I.

Vendita Sogeaal: denuncia di Pili

ALGHERO – “La svendita dell’aeroporto di Alghero è fuorilegge e sarebbe un salto nel vuoto sia per i voli low cost che per lo sviluppo del territorio. Si tratta di una privatizzazione con una gara finta e al buio dove vengono violate le norme essenziali e fondamentali del codice degli appalti e delle concessioni. Non esiste un capitolato d’appalto e soprattutto le condizioni di svendita in base alle procedure previste non saranno mai esaminate e dunque non saranno mai conosciute. Nel bando, infatti, esiste una clausola che prevede l’apertura della busta contenente la proposta gestionale, per esempio il numero di passeggeri e di voli, solo nel caso in cui esistano due offerte d’acquisto per lo stesso identico valore, ovvero mai”. Lo ha detto stamane ad Alghero il deputato di Unidos Mauro Pili illustrando l’esposto all’Autorità Nazionale Anticorruzione sulla procedura privatizzazione dell’Aeroporto pubblico di Alghero attraverso vendita azioni senza gara per la gestione. Il deputato di Unidos nell’illustrare il dettagliato ricorso ha chiesto l’immediato intervento dell’Autorità e soprattutto ha auspicato che sia il Comune di Alghero, insieme agli altri comuni, a presentare ricorso al Tar, in quanto soggetti legittimati.

“Una clausola capestro che comporta una vera e propria svendita al buio perché non ci sarà nessun obbligo di gestione da parte dell’eventuale parte privata perché quell’offerta sarebbe vincolante solo se fosse aperta e fosse stata clausola essenziale e fondamentale della vendita. A questo si aggiunge che si tratta di una procedura totalmente fuorilegge visto che il legislatore vieta una mera vendita di azioni di una società pubblica senza una vera gara sulla gestione. E’ obbligatoria per legge una gara a doppio oggetto, vendita delle azioni e gestione dell’aeroporto. Oltre all’aberrante scelta di privatizzare l’aeroporto si aggiunge ora una procedura sulla quale l’autorità anticorruzione si è già espressa, su un caso analogo, con una sentenza chiara e netta bocciatura. Per questo motivo questa truffa va bloccata immediatamente considerata sia l’assenza di qualsiasi presupposto sia strategico che giuridico. Un’operazione che metterebbe l’aeroporto di Alghero nelle mani di un privato senza alcun obbligo verso il pubblico. A questo si aggiunge che si arriva a questa truffa ai danni di Alghero, della Sardegna, degli algheresi e dei sardi con 9 proroghe, tutte illegittime, per ben 412 giorni. Tenere aperta una procedura di pseudo gara con un anno e mezzo di proroghe-termini è una delle più evidenti violazioni di legge. Nella proroga termini non esiste nessun tipo di giustificazione che poteva essere semmai concessa una volta per fatti gravissimi e non certo senza alcun presupposto tecnico e giuridico come nel caso di Alghero”.

“Questa svendita dell’aeroporto con queste procedure fuorilegge va contrastata in ogni modo. Oltre alla denuncia all’anticorruzione – ha detto Pili – serve che l’unico soggetto abilitato, il comune di Alghero, presenti un ricorso urgente al Tar Sardegna per fermare questo abominio strategico e giuridico. Il ricorso del comune di Alghero e dei comuni interessati è un atto politico e giuridico dovuto considerato che si sta svendendo un patrimonio della collettività che proprio per le modalità illegittime di vendita costituisce un vero e proprio danno al territorio e alle comunità locali. Ci sono tutti i presupposti per fermare questo disastro e costringere la regione a ricapitalizzare l’aeroporto, riconducendolo ad una corretta gestione, commissariandolo con un management adeguato e non coinvolto in questa vergognosa conduzione. Un aeroporto per un’isola – ha detto Pili – è un bene essenziale per la tutela del diritto universale alla mobilità, alla pari dell’acqua e della salute, e non può in alcun modo essere affidato a privati, tanto più se con ciò avviene con palesi e gravi violazioni di legge. Per questa ragione questo imbroglio va fermato in ogni modo. Con questa svendita l’aeroporto non avrebbe più futuro e finirebbe nelle mani di soggetti privati senza obblighi e soprattutto lontani dagli interessi di sviluppo del territorio”.

Nella foto (di Andrea Manca) Mauro Pili questa mattina al Carlos V

S.I.

Privati-Sogeaal: più trasparenza

ALGHERO – “Si è fatto un gran parlare intorno alla privatizzazione dell’Aeroporto di Alghero. Dal Piano Industriale, commissionato in fretta e furia a una Società di Milano e approvato e secretato da un CDA in regime di proroga su proroga (anzichè licenziato per scadenza dei termini), alla Decisione dell’Unione Europea del 29 luglio 2016, che assolve per la seconda volta Alghero (non Cagliari e Olbia), ma condanna ben 15 compagnie aeree (e non la sola Ryanair) alla restituzione dei fondi ex. legge 10, ora orfana di padri e madri”. Cosi la Uil Trasporti aul processo di privatizzazione dell’aeroporto di Alghero.

“Soldi che le compagnie in qualche maniera dovranno rifondere alla Regione Sardegna, responsabile di aver sbagliato lo strumento del SIEG, non avendo predisposto alcun bando di gara necessario per un suo corretto utilizzo. Una procedura che nulla ha invece eccepito sull’altro modello possibile, il PIEM, legato a determinate condizioni, che ad Alghero si verificano, da sempre osteggiato dalle attuali miopi politiche regionali, complice l’impreparazione la confusione tra PIEM e SIEG anche fra esponenti politici, imprenditoriali e dei Mass Media. Per la pubblica Alghero il bistrattato PIEM, attraverso lo studio del Test MEO correlato, ha portato alla prima assoluzione dell’operato dello Scalo (ad eccezione dei marginali Germanwings e Meridiana). Sempre per Alghero, attraverso una simulazione di Test MEO condotta da autorevoli esperti aggiornata alle linee guida esistenti, un investimento pubblico di circa 3 milioni di euro, porterebbe a un immediato incremento di 900mila passeggeri l’anno: un costo incrementale irrisorio rispetto ai ricavi derivanti, che solo il Pubblico Investitore in Economia di Mercato (e non altri) sarebbe autorizzato a sostenere, senza indugi per tramite della Società di Gestione, fino ad oggi totalmente pubblica. Laddove la quota di partecipazione Pubblica nelle Società di Gestione fosse inferiore, automaticamente e in modo proporzionale, il Privato dovrebbe contribuire attraverso studi riparametrati per la sua quota parte, avendo benefici diversi. Oltretutto un privato che detiene la maggioranza delle quote societarie, potrebbe ragionevolmente optare per bloccare a priori qualsiasi procedura PIEM, senza darne conto, bloccando di conseguenza anche l’intervento pubblico. Nell’attuale bando di cessione delle quote So.Ge.A.Al. SpA, qualsiasi acquirente non ha particolari vincoli in materia, divenendo l’ incontrastato padrone di un Aeroporto già ristrutturato, dove nel solo 2016 i lavori di rifacimento appaltati e finanziati con soldi esclusivamente pubblici (ben quattro procedure aperte) valgono decine di milioni di euro. Non si può poi non ricordare le ultime due manifestazioni d’interesse di Agosto 2016, per un totale di oltre 400mila euro, per comperare circa 20 televisori da 55 e 70 pollici, per comunicazioni commerciali e istituzionali, oltre a un pannello multimediale. E questo mentre il Gestore continua a mortificare le attività Aviation, e da oltre un’anno, anzichè osservare strette e inderogabili regolamentazioni sulla Sicurezza del Trasporto Aereo ENAC del 2015, di mese in mese ignora i rilievi emessi dagli Enti Monitori su numerose e reiterate inadempienze, al cui interno va considerato l’ulteriore quanto goffo tentativo di inserire Imprese di Sicurezza terze, prive dei necessari titoli, in importanti Servizi, senza procedure ad evidenza pubblica, aumentando costi a discapito del servizio e mortificando il personale Sogeaal già in forza e formato, considerato da qualcuno alla stregua dei portieri di un condominio”.

“Il tutto in tempi in cui il rosso caratterizza i bilanci dell’odierno Management, con una finta messa in sicurezza della So.Ge.A.Al promessa dalla politica regionale, la stessa che tarda a rendere operativo il Piano Regionale dei Trasporti malgrado giaccia nei cassetti dal 2008, e che esclude il territorio rigettando le fondate ed eterogenee richieste di ripensamento di questa privatizzazione a scatola chiusa. Altrove la beffa della presentazione del piano industriale Ryanair, esclude diplomaticamente la Sardegna (i tagli sono confermati), salvo le immancabili parole di circostanza simili alle pause di riflessione tra ex fidanzati. Il quadro è deprimente: piano industriale So.Ge.A.Al. quarto segreto di Fatima (tranne che per i propensi ad atti di fede), le Relazioni Industriali annientate dal management (che in barba a quanto richiesto da UILTRASPORTI, da Filt CGIL e da UGL Trasporto Aereo, ha assunto a piacimento e senza concorsi), Decisione UE del 29 luglio 2016 top secret”.

“Il futuro della massima industria del Nord Ovest è in pericolo: questi presupposti non autorizzano nessuno a essere fiducioso e ottimista. Uiltrasporti auspica trasparenza e lungimiranza su tali importanti tematiche, avendo a cuore i livelli occupativi, per crescere organicamente e in modo equilibrato insieme al Sistema Territorio. Cosa diversa rispetto ad attribuire la preferenza in soluzioni private e/o pubbliche che in molti usano per partito preso, senza considerare che i risultati in termini di lavoro ed economia sono conseguenza diretta di una gestione politica, imprenditoriale e sindacale che lavorano all’unisono e in modo organico”.

Nella foto l’aeroporto di Alghero

S.I.

Commercio: trend positivo

CAGLIARI – Nel secondo trimestre 2006 in Sardegna si registra un saldo positivo delle imprese pari a +811, dato da 2.408 iscrizioni rispetto alle 1.597 cessazioni a fronte di 167.522 imprese registrate, confermando così il trend positivo nazionale (saldo +38.081 imprese). Lo rileva l’indagine sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel secondo trimestre dell’anno diffusi da Unioncamere – InfoCamere. A fare la parte del leone le società di capitale con un saldo positivo di 389 imprese (561 iscritte e 172 cessate), seguite dalle ditte individuali con 1.596 iscrizioni, 1.235 cessazioni e un saldo positivo di 361 imprese. Bene anche le altre forme di impresa con il segno più per 74 aziende tra 107 iscrizioni e 33 cancellazioni, mentre l’unico saldo negativo, -13, si registra nelle società di persone: su 144 iscrizioni sono state 157 le cancellazioni.

Su base provinciale va meglio a Sassari, dove su 56.258 imprese registrate, 864 iscritte e 512 cessate il saldo è pari a +352, e a Cagliari, con 69.385 imprese registrate, 987 iscrizioni, 660 cancellazioni e un saldo di 327. A Nuoro su 27.770 aziende registrate le iscrizioni sono state 405, le cancellazioni 313 e il saldo è di 92, mentre a Oristano su 14.109 imprese registrate sono 152 le nuove iscrizioni, 112 le cessazioni e il saldo è pari a 40. Secondo il presidente di Confcommercio Sardegna, Alberto Bertolotti, questi dati indicano che “i timidi segnali di ripresa stanno dando fiducia a imprese e famiglie, ma occorre uno scatto in più per poter parlare di uscita dalla crisi e che deve necessariamente derivare da politiche fiscali espansive e da una quanto mai necessaria attività di incessante ascolto da parte della politica e delle amministrazioni locali nei confronti del mondo imprenditoriale. Il commercio e il settore ricettivo continuano ad essere i comparti più dinamici e sui quali puntare per creare sviluppo e occupazione in Sardegna”.

S.I.

Sogeaal: stop alla becera politica

ALGHERO – “La posizione dei rappresentanti politici che in questi giorni vanno strepitando ad alta voce dichiarandosi contrari, a prescindere, alla privatizzazione della società di gestione dell’aeroporto di Alghero, è, smaccatamente, solo un modo di agire palesemente strumentale. Così come è solo un becero esempio di deteriore demagogia il terrorismo mediatico portato avanti in questi ultimi mesi da alcune forze politiche che vedono nella privatizzazione l’anticamera della futura chiusura dello scalo di Alghero”. Cosi Alessandro Balzani, sul tema dell’aeroporto, a nome del coordinamento dei Riformatori Sardi di Alghero.

“Come Riformatori Sardi ci esprimiamo, come coerentemente ci siamo sempre espressi, a favore della privatizzazione della SoGeAAl, in quanto riteniamo sia proprio questo l’unico modo che possa concretamente creare le condizioni per una gestione efficace, responsabile ed economicamente sostenibile dell’aeroporto. Il privato, infatti, per sua stessa natura, non potrà avere altri obiettivi se non quello della crescita e dello sviluppo dello scalo; quello dell’aumento del numero di rotte e dei vettori e, conseguentemente, quello di nuova occupazione”.

“Al contrario, l’attuale management ha dimostrato di non essere in grado di reggersi autonomamente in piedi né economicamente nè strategicamente, tanto che la sua sopravvivenza, fino ad oggi, è stata possibile soltanto grazie alla copertura delle perdite di gestione ordinaria garantita da parte della Regione Sardegna: il tutto, sia chiaro, indipendentemente dai contributi low cost, che sono ben altra storia. Di questo, come Riformatori sardi, a tutti i livelli, abbiamo più volte spiegato i motivi, denunciando a mezzo stampa la malagestione dei vertici SoGeAAl, tanto da essere stati minacciati di querela da parte loro”.

“Concludendo è necessario e utile ribadire che con l’impegno della ricapitalizzazione (passaggio condizionato, per la legge regionale, alla proposta di acquisto da parte di un privato e necessario per la successiva vendita delle quote), la Regione Sardegna ha scongiurato il pericolo del fallimento della SoGeAAl, cosa che altrimenti sarebbe sicuramente avvenuta, determinando il ritiro della concessione da parte dell’Enac e provocando, certamente, la morte dell’aeroporto di Alghero, con le gravi ripercussioni che ben possiamo facilmente immaginare. Riflettano dunque quei politici che, in malafede, stanno solo creando confusione, alimentando paure e gridando alla catastrofe”.

Nella foto Alessandro Balzani

S.I.

O’ Leary: pronti per Alghero

ALGHERO – “Se la privatizzazione dell’aeroporto di Alghero va a buon fine, siamo pronti a riaprire la base a fine novembre”. Lo ha detto il ceo di Ryanair Michael O’Leary a margine della conferenza stampa di ieri al Ministero dei trasporti sul nuovo Piano industriale della low cost. [Leggi]. “Anche l’annunciata chiusura della base di Pescara è scongiurata e i voli torneranno in vendita questa settimana, su Alghero proseguono le trattative e siamo fiduciosi di poter concludere un accordo entro la fine di settembre che permetterebbe alla base di riaprire entro novembre”, ha aggiunto. Sulla questione, il ministro dei trasporti Graziano Delrio si è detto “convinto che su Alghero, ci vorranno ancora alcune settimane di lavoro, si potrà raggiungere un buon accordo.

E dopo, sempre a margine della conferenza stampa di ieri, ha proseguito il presidente dell’Enac Vito Riggio, uno degli artefici della definizione di questo accordo e che da tempo, insieme a Sogeaal, sta lavorando per salvare lo scalo di Alghero. “Stiamo seguendo da vicino la vicenda, perché la chiusura di un aeroporto regionale significa una caduta dell’economia territoriale”, ed ha concluso “sono fiducioso che dopo Pescara venga risolta anche la questione Alghero”.

Dunque sembra che il lavoro congiunto di Governo e Giunta Regionale, grazie alla spinta delle opposizioni in seno alla massima assise isolana, stia producendo i frutti attesi. Ovviamente, dopo i ritardi accumulati gli ultimi anni, col territorio algherese troppo silente, era normale che arrivati a ridosso della privatizzazione, si attendesse la definizione della cessione di Sogeaal prima di chiudere gli accordi sui nuovi assetti commerciali e soprattutto i collegamenti da e per lo scalo della Riviera del Corallo.

Nella foto Michael O’ Leary

S.I.

Ryanair ad Alghero: c’è fiducia

ALGHERO – “Restiamo in trattative con l’aeroporto di Alghero e siamo fiduciosi di chiudere con loro un accordo analogo quando, ai primi di settembre, concluderanno il progetto di privatizzazione in corso, che potrebbe consentire alla base Alghero di riaprire a fine novembre”. Queste le parole del ministro Graziano Delrio pronunciate in mattinata durante l’attesa conferenza stampa col boss di Ryanair Michael O’ Leary e con il numero uno dell’Enac Vito Riggio. [La Repubblica]

Un incontro coi giornalisti per annunciare il nuovo network della compagnia irlandese in Italia. E subito salta agli occhi che, rispetto ai timori degli ultimi mesi, il vettore non lascia lo Stivale, ma anzi rilancia. “44 nuove rotte, 23 delle quali dedicati agli aeroporti regionali e per il resto concentrate su Roma e Milano. Cresceremo”, ha poi aggiunto O’ Leary, “di oltre 3 milioni di passeggeri, superando quota 35 milioni di passeggeri nel corso del prossimo anno. Questi nuovi passeggeri genereranno circa 2.250 nuovi posti di lavoro presso gli aeroporti italiani”.

Molto positivo anche il fatto che il Ministro si sia soffermato sulla “questione Alghero”. Un modello che ha funzionato in questi anni, ma che dopo i pronunciamenti europei e le mutate condizioni generali ha avuto necessità di essere rivisto come confermato dalla stessa compagnia e da Vito Riggio il quale, però, ha ribadito che Alghero “avrà ancora massima attenzione come gli altri aeroporti regionali che rappresentano una ricchezza nel panorama nazionale dei trasporti”. Entrando nello specifico e come già anticipato da Algheronews [Leggi], Ryanair ha deciso di attendere la privatizzazione della Sogeaal che dovrebbe finalmente palesarsi i primi giorni di settembre. Possibile che ad acquisire la maggioranza della società di gestione sia il fondo privato a partecipazione statale (dunque una garanzia dal punto di vista finanziario) F2i che dunque si troverà subito sul tavolo tale questione che, però come detto, sembra mostrare una luce in fondo al tunnel.

Le parole di questa mattina fanno ben sperare che ad Alghero possano restare dei collegamenti invernali e soprattutto si crei un network importante per la prossima stagione turistica che ovviamente dovrà vedere la città preparata altrimenti sarà, ancora una volta, come innaffiare un terreno oramai arido. D’altra parte era scontrato che la compagnia, e dunque anche gli attori istituzionali, Regione in primis, visti i ritardi accumulati i mesi scorsi, non potessero che attendere oramai il termine del processo di privatizzazione per dare nuovo vigore e certezza alla definizione degli accordi commerciali riguardanti il prossimo sviluppo dell’aeroporto di Alghero.

Nella foto O’ Leary durante la conferenza stampa di questa mattina

S.I.

“Ryanair attende i privati”

CAGLIARI – “La compagnia aerea Ryanair si è resa disponibile ad attendere la definizione del necessario percorso di privatizzazione della Sogeaal prima di assumere decisioni sulla propria futura operatività nello scalo di Alghero”. Ne dà notizia, con una nota, la Regione diffusa dall’Ansa, che definisce questo risultato “molto importante perché consentirà l’allineamento dei tempi della privatizzazione con quelli dell’accordo con le low cost, ed è stato ottenuto grazie all’attenta e continua azione congiunta di Governo e Regione, confermato ieri dal Ministro dei Trasporti Graziano Delrio durante l’incontro a Olbia con il presidente Pigliaru e l’assessore Deiana. Pertanto – spiega la nota della Regione – entro la prima decade di settembre si completerà l’intervento di messa in sicurezza della società di gestione dello scalo e potranno essere avviate le attività di sostegno ai vettori”.

Sul tema dei trasporti aerei nel nord ovest della Sardegna, la Giunta regionale “ha fatto e fa la sua parte, lavorando per raggiungere l’obiettivo fondamentale di dare continuità all’operatività dell’aeroporto di Alghero. La privatizzazione, che richiede la ricostruzione del capitale alle condizioni minime necessarie per consentire il contestuale ingresso di investitori privati nella compagine societaria, resta il passaggio decisivo. Tutti gli altri aspetti sono subordinati al buon esito di questo processo. La Regione rimarrà comunque proprietaria di una significativa partecipazione dell’aeroporto di Alghero e sosterrà con forza tutte le iniziative volte alla crescita dello scalo”.

“Il contesto che oggi il lavoro di Governo e Regione ha determinato – conclude la nota – dimostra che il processo di privatizzazione è tutt’altro che incompatibile con la possibilità di rilanciare e intensificare la presenza di vettori low cost. L’accordo con le compagnie sarà ispirato al principio dell’investitore in economia di mercato (PIEM) e tale provvedimento dovrà essere varato di pari passo con il privato che parteciperà alla sottoscrizione delle quote azionarie della Sogeaal”.

Metanizzazione priorità per l’Isola

CAGLIARI – La Metanizzazione dell’isola è uno dei punti più qualificanti del Patto per la Sardegna firmato con il Governo. La realizzazione delle opere contribuirà allo sviluppo economico della Sardegna e garantirà risparmi in termini di costi dell’energia sia per le imprese che per i cittadini. Lo hanno sottolineato oggi in conferenza stampa il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras. Le risorse complessive per la Metanizzazione ammontano a 1 miliardo e 578 milioni di euro, di cui 228 milioni all’interno dell’Accordo di Programma Quadro e 1 miliardo e 350 milioni di euro di risorse aggiuntive, utili per la realizzazione delle infrastrutture, la compensazione eventuale della tariffa e la revisione dell’APQ metano.

“Insieme a continuità territoriale e mobilità interna, il metano è uno degli assi portanti del Patto che il Governo ha firmato con la Sardegna, il cui obiettivo è il superamento dello storico gap infrastrutturale causato dalla condizione di insularità”, ha detto il presidente Pigliaru. “Abbiamo chiesto e ottenuto il riconoscimento formale di questo evidente svantaggio, della necessità di recuperarlo e i relativi vincoli e garanzie. Significa che il Governo si è impegnato a far sì che il metano arrivi nelle case dei cittadini residenti in Sardegna, e che ci arrivi a un prezzo uguale o minore rispetto a quello che viene pagato dai cittadini residenti nel continente italiano. Una clausola di sicurezza, poi, stabilisce che se il metano portato qui dovesse in qualche caso superare la tariffa nazionale, il Governo interverrà con misure compensative per riallineare il prezzo con quello della penisola”.

“È un risultato storico”, ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras. “Abbiamo atteso per decenni il metano e ora, grazie al Patto per la Sardegna, viene tracciata la strada per la metanizzazione dell’isola e vengono fissate regole, risorse certe e un percorso amministrativo che ci rassicura sui tempi di realizzazione delle infrastrutture. Entro il 2018 saranno costruiti i primi depositi costieri dove sarà stoccato il Gas naturale liquido. Abbiamo ottenuto tutto ciò perché ci siamo presentati davanti al Governo con un Piano energetico regionale già approvato che stabilisce un quadro normativo preciso e offre certezze agli investitori privati. Il Piano energetico e la metanizzazione rappresentano un grande Piano industriale grazie al quale si innescheranno investimenti importanti e virtuosi, che a loro volta porteranno sviluppo, occupazione e reddito. Ma non c’è solo l’aspetto economico – ha aggiunto l’assessore Piras – c’è anche quello ambientale. Come previsto dal Piano, infatti, l’impegno della Regione è di ridurre le emissioni del 50% entro il 2030, un obiettivo che sarà raggiunto dando ulteriore impulso alle rinnovabili, puntando sull’efficientamento e sul risparmio energetico, e avviando la metanizzazione”. L’assessore dell’Industria ha poi annunciato che entro settembre saranno inaugurati 3 nuovi bacini di distribuzione del gas, tra cui quello di Monserrato-Quartu-Quartucciu-Selargius-Sinnai-Settimo San Pietro. “La revisione dell’Accordo di programma quadro sul metano, inserita nel Patto ci consente di accelerare l’iter per la realizzazione dei bacini, infrastrutture fondamentali per far arrivare il metano nelle case dei sardi”.

Sono tre i punti cardine del Patto che riguardano la Metanizzazione: promuovere la realizzazione delle infrastrutture necessarie a garantire l’approvvigionamento dell’isola, il trasporto e la distribuzione del gas naturale; garantire condizioni di sicurezza e di prezzo per i cittadini e le imprese sarde analoghe a quelle delle altre regioni d’Italia; promuovere lo sviluppo della concorrenza per ridurre il prezzo della fornitura. In virtù dell’intesa sottoscritta da Palazzo Chigi e Regione, il Governo assicura che la realizzazione della cosiddetta Dorsale interna di trasporto, che avverrà in varie fasi, sia considerata parte della rete nazionale dei gasdotti. Inoltre, il collegamento della Dorsale ai bacini sarà considerato parte della rete di trasporto regionale italiana. Nell’isola verranno poste le condizioni per la realizzazione di impianti di rigassificazione di piccola taglia, anche connessi a depositi di Gas Naturale Liquido (Gnl) Small Scale. Le opere potranno essere dichiarate strategiche e per tali impianti sarà assicurato un iter accelerato delle autorizzazioni con un trattamento di regole incentivanti attraverso la possibilità di rilascio della Tpa exemption, che assoggetta le infrastrutture – connotate dal carattere dell’essenzialità – alla procedura di esenzione dall’obbligo di garantire l’accesso dei terzi. Ci saranno tempi rapidi e certi anche per le autorizzazioni che riguardano i depositi costieri GNL modulari e le relative infrastrutture. Inoltre, grazie a precisi provvedimenti normativi, saranno adottati meccanismi per compensare i consumatori domestici dei potenziali maggiori costi infrastrutturali o di approvvigionamento.

Il Patto prevede che il costo della realizzazione della Dorsale sarda graverà in gran parte sulla tariffa nazionale di trasporto (500 milioni di euro). Il prezzo finale del Metano per imprese e cittadini sardi sarà analogo a quello che pagano gli italiani, questo grazie anche a un intervento compensativo del Governo nel caso in cui salga troppo il costo di approvvigionamento. Un altro vantaggio riguarda il costo di realizzazione degli adduttori dalla Dorsale ai bacini, che sarà ridistribuito sulla tariffa di trasporto regionale del resto d’Italia. L’obiettivo è far arrivare il metano in Sardegna entro i prossimi due anni: ci sono investitori industriali interessati, con progetti in avanzato stato di definizione o che hanno già avviato l’iter autorizzativo. Il quadro che si è definito con il Patto consentirà di accelerare le iniziative che fondano la propria realizzabilità su logiche di mercato e imprenditoriali. I costi infrastrutturali saranno limitati rispetto ai benefici che porteranno e la metanizzazione sarà adattata alla crescita dei consumi e allo sviluppo della rete interna.

Oltre alla Metanizzazione, il Patto prevede anche altri interventi in materia di energia. Sono 30 i milioni di euro che saranno stanziati per la trasformazione del sistema energetico isolano verso una configurazione integrata e intelligente. Con altri 14 milioni saranno garantiti il completamento dell’impianto di energia solare a Ottana e la realizzazione di mini centrali idroelettriche nel sistema idrico multisettoriale. Infine, 15 milioni di euro andranno a integrare le risorse già disponibili per gli interventi sulla mobilità elettrico e le Smart City.

Nella foto Francesco Pigliaru

S.I.