Dal grano di Alghero al pane

ALGHERO – Rilanciare nella Nurra di Alghero la produzione del pane di qualità. Amministrazione comunale, Agenzia Laore con il Parco di Porto Conte danno vita ad uno dei progetti operativi nati dall’attività di #Mondorurale Progetta il Territorio. Rafforzare la filiera dei cereali, insieme a tutti gli operatori: dalla produzione alla commercializzazione. Giovedì prossimo, 1 Dicembre, alle 17,30, nella sala dell’Associazione Impegno Rurale, il tavolo operativo metterà in moto azioni concrete per e pratiche con agricoltori e panificatori.

Saranno presenti infatti, insieme all’Assessora alle attività produttive Natacha Lampis e al responsabile dell’Agenzia Laore, Dott. Bruno Satta, i produttori di grano del territorio e i panificatori, allo scopo di favorire l’unione mirata allo sviluppo delle relative attività di impresa. L’appuntamento è il primo di una serie di attività scaturite dalla progettazione affrontata nell’ambito della rassegna #Mondorurale che ha per obbiettivo il sostegno e lo sviluppo dell’impresa agricola nel territorio.

Nella foto del pane di Alghero

S.I.

Giornalisti: corsi di dicembre

SASSARI – Tramite la piattaforma Sigef è già possibile iscriversi ai tre corsi in calendario per dicembre. A Cagliari il 3 dicembre si svolgerà l’incontro dal titolo “Leggere e scrivere il Cinema”. Il corso si svolgerà al Teatro Massimo Mini Max in Viale Trento 9. I relatori saranno il professor Antioco Floris (docente discipline cinematografiche Università di Cagliari), il professor Emiliano Morreale (ricercatore Università La Sapienza di Roma) e Gianni Olla (giornalista critico cinematografico). L’orario, dalle 15 alle 20. Ai partecipanti saranno assegnati 5 crediti.

Il secondo corso in programma a dicembre si terrà il 9, sempre a Cagliari. L’incontro dal titolo “Le parole della disabilità” si svolgerà nella sala conferenze dell’Hotel Regina Margherita in Viale Regina Margherita 44. Relatori saranno Francesco Birocchi (presidente Odg Sardegna), Stefano Trasatti (Redattore Sociale), Massimo Cirri (conduttore Caterpillar), Pier Giorgio Cattani (quotidiano online Unimondo) e Marco Granata (presidente Ass.ne Peter Pan). Orario: dalle 12 alle 17. Ai giornalisti che parteciperanno all’evento formativo saranno assegnati 5 crediti. L’ultimo incontro del mese di dicembre si svolgerà il 21 a Sassari. Titolo dell’evento formativo: “Le Parole dello Sport, il sociale e il linguaggio dei media”. La sede: Sede: Facoltà di Scienze Politiche, Viale Mancini 3. Relatori: Gian Mario Sias (vicepresidente Odg Sardegna),Guido D’Ubaldo (Consiglio Nazionale ODG), Ivano Maiorella (resp. Comunicazione UISP), Elena Fiorani (giornale radio Sociale). Orario, dalle 14 alle 17. Crediti: 3

S.I.

“No man’s land” ad Architettura

ALGHERO – Il Deca Master è lieto di informare che è prevista per martedì prossimo, 29 novembre alle ore 17.30, l’iniziativa “No man’s land belongs to everybody – Progetti site specific di Yona Friedman con Jean-Baptiste Decavèle”, organizzata dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Sassari con la Scuola di Dottorato in Architettura e Ambiente e in collaborazione con il Deca. L’incontro prevede una lezione aperta e tavola rotonda con l’artista francese Jean-Baptiste Decavèle.

La terra di nessuno del titolo dell’iniziativa non è una terra senza uomini, ma una terra di mezzo e “di tutti”, territorio di incontro – non interdisciplinare ma a-disciplinare – dell’arte e della democrazia. “No man’s land” è anche il titolo della grande installazione realizzata in Italia a Contrada Rotacesta di Loreto Aprutino (Pescara) con il celebre architetto “visionario” Yona Friedman, con cui Decavèle collabora già da alcuni anni. Durante l’evento, saranno presentati anche altri progetti curati da Friedman con Decavèle, tra i quali il “Vigne museum” e il più recente “La Montagne de Venise”, entrambi riconducibili alle idee dell’architetto ungherese di “museo senza pareti” e di “autocostruzione”, in cui l’arte – e non solo – sia accessibile e fruibile da parte di tutti in un’ottica di “co-creazione”.

Questo tema costituisce la base di partenza per la tavola rotonda che seguirà la lezione: dalla possibilità di progettare e costruire “senza muri” alle “utopie realizzabili” dell’auto-costruzione e della auto-regolazione sociale, della gestione adattativa dell’ambiente, della eco-sostenibilità, della valorizzazione e gestione dei beni comuni su base culturale. Interverranno alla discussione Massimo Carpinelli, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Sassari, e il sindaco di Alghero Mario Bruno. L’introduzione sarà a cura di Francesca Arras e Giovanni Campus, dottorandi di ricerca nel Dipartimento di Architettura. Con Jean-Baptiste Decavèle dialogherà Dora Stiefelmeier, direttrice artistica di Zerynthia – Associazione per l’Arte Contemporanea.

Nella foto una delle sedi di Architettura

S.I.

Neria De Giovanni promuove Alghero

ALGHERO – Neria De Giovanni a Luino per promuovere la cultura di Alghero nel nome di Grazia Deledda
In occasione della giornata internazionale contro il femminicidio, venerdì 25 novembre Neria De Giovanni è stata invitata a Luino, sul Lago Maggiore, dall’Associazione nazionale Aisu per parlare su Grazia Deledda. Infatti, oltre rammentare con dolore una vera e propria piaga sociale come la violenza contro le donne, l’A.I.S.U. vuole operare in positivo facendo conoscere profili di donne che hanno dato tanto all’umanità intera, con il loro coraggio e la loro determinazione.

La manifestazione è stata organizzata e voluta anche da Alessandro Madesani Deledda che abitava a Luino fino alla sua scomparsa, avvenuta l’11 novembre scorso. “Proprio a Sandro Madesani sarà dedicata la mia conferenza – ha dichiarato Neria De Giovanni – ricordando i tanti eventi realizzati insieme. In particolare in questo ottantesimo anniversario dalla morte di Grazia Deledda, sua nonna, cui abbiamo dedicato l’edizione 2016 del Premio Alghero Donna che sarà anche occasione per promuovere la candidatura di Alghero a capitale della cultura 2018, in un contesto prestigioso come la Fiera nazionale Più libri Più liberi di Roma”.

Nella foto Neria De Giovanni

S.I.

Le lingue sarde saranno in Rai

SASSARI – Il sardo (o meglio le lingue sarde ndr) in Rai ci sarà e non si dovrà attendere molto. È quanto è emerso ieri (21 novembre) durante l’affollata assemblea in Camera di Commercio a Sassari, organizzata dall’Istituto Camillo Bellieni per concretizzare l’introduzione, nelle programmazioni dell’emittente pubblica, della minoranza linguistica più parlata in Italia. Durante la tavola rotonda, moderata da Maria Doloretta Lai con il contributo di Michele Pinna dell’Is.Be., sono emerse importanti novità grazie agli interventi del Consigliere di amministrazione Rai, Franco Siddi e dell’assessora regionale alla Cultura e Informazione, Claudia Firino.

«Il traguardo più vicino è la Convenzione tra Regione e Rai che sarà firmata entro poche settimane – ha affermato Firino – grazie alla quale già il prossimo anno si aprirà uno spiraglio importante per la programmazione radiotelevisiva in lingua sarda. Dobbiamo dare priorità alla questione linguistica e al riconoscimento del valore delle sedi regionali di Sassari e Cagliari». La trattativa è ancora in corso di definizione. Secondo le anticipazioni sono stati stanziati 200mila euro in finanziaria. Ciò consentirà la ripresa dei programmi radiofonici ma la vera novità rispetto al passato, sarà l’introduzione di alcuni passaggi televisivi. Quindi per dare stabilità e slancio all’iniziativa, la prospettiva principale deve essere quella di portare il sardo nella programmazione nazionale attraverso la convenzione Stato-Servizio pubblico che dovrà essere rinnovata entro gennaio. «Il Cda da solo non lo può fare se non c’è l’obbligo contrattuale tra Stato e Rai – ha detto Siddi –. Ci sono buone possibilità che questo accada ma occorre che la Sardegna si faccia sentire con forza». Le attese sono legate all’attuale Legge di stabilità. Allo scopo occorre coesione, sinergia e determinazione politica. Ma il forte segnale lanciato a Sassari è un messaggio chiaro da parte di rappresentanze istituzionali e intellettuali, associazionistiche e soprattutto, della volontà popolare evidenziata dai tanti cittadini presenti.

Lo stesso Siddi si è espresso più volte in sardo, al fine di manifestare il proprio impegno e la propria volontà a portare fino in fondo l’iniziativa. Se il punto sulla lingua sarda fosse stato incluso nel Patto per la Sardegna, ha fatto notare il membro del Cda, sarebbe stato tutto più facile. Nell’eventualità in cui la trattativa Stato-Rai non dovesse andare in porto nell’immediato, la Ras ha previsto un piano B. «L’articolo 12 della legge 482 – ha spiegato l’assessora Firino – prevede la possibilità per le Regioni di stipulare apposite convenzioni con la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, e di concretizzare appositi accordi con emittenti locali. Siamo propensi a restituire al sardo pari dignità rispetto al friulano e le altre lingue di vocazione nazionale e regionale». Ciò significa che la Regione andrebbe avanti comunque con mezzi diversi. Certo è che un accordo Stato-Rai in merito sembra non essere lontano. Nelle parole di Siddi, sia il sottosegretario al Bilancio, Antonello Giacomelli, sia il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Luca Lotti, hanno assunto impegni precisi con il senatore Silvio Lai (non presente a causa di un impegno improvviso), affinché il governo intervenga sostanzialmente per inserire il sardo nel servizio pubblico. «Sarà non solo un passo importante per garantire un diritto sacrosanto – ha concluso Michele Pinna – ma una vitale opportunità di lavoro per numerose professionalità in un territorio profondamente colpito da crisi occupazionale».

Nella foto il convegno di Sassari

S.I.

Fermare la violenza nelle coppie

SASSARI- Un convegno che “non ti aspetti”. Potrebbe essere definita tale la serata dibattito “L’ho fatto per amore” – Voci e volti della violenza nelle coppie etero e Lgbt – tenutasi nella serata di sabato 19 novembre, a Sassari presso il Palazzo della Provincia, voluto e organizzato dalla presidente del Cam Nord Sardegna – Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti – Nicoletta Malesa, in collaborazione con la presidente del Mos -Movimento Omosessuale Sardo – Barbara Tetti.

Ad aprire la serata, l’intensa interpretazione dell’attore Gian Giorgio Cadoni – Compagnia teatrale “La Luna Antica” – basata su un testo tratto dal libro “Maria di Isili”, scritto dall’autore Cristian Mannu. Un trasporto emotivo seguito dalle note ruvide del violoncello della musicista sassarese Roberta Botta che ha intervallato la serata con le musiche di Beethoven. Subito al via i lavori, con l’intervento della dott.ssa Malesa che ha messo in luce aspetti e luoghi comuni della violenza e l’importanza di rivedere l’approccio nell’affrontare il fenomeno: “Ho lavorato per diversi anni con le donne vittime di violenza e dopo qualche tempo ho iniziato a chiedermi quali fossero le responsabilità spettanti all’uomo autore di violenza” ed ancora “Una donna deve modificare la sua vita, le sue abitudini, ma l’uomo cosa fa dopo una denuncia, quale percorso intraprende? Mi sono posta delle domande e ho capito che si stava affrontando il problema marginalmente”.

Il Centro, che si occupa della presa in carico degli uomini autori di violenza, attivo sul territorio sardo dal 2014, è il primo nell’isola. Subito dopo la parola alla presidente del Mos, Barbara Tetti: “Il recente rapporto di ArciLesbica ha evidenziato come i casi di violenza nelle coppie omosessuali siano quasi pari a quelli delle coppie eterosessuali, un aspetto che ci ha colpito perché speravamo di essere diversi almeno in questo, ma purtroppo non è così” ed ancora ha proseguito sottolineando il punto sulla pericolosità diffusa del sottostimare la violenza quando subita da un uomo o al contrario agita da una donna. La parola è poi passata al presidente dell’Ordine Giornalisti Sardegna, Francesco Birocchi, che si è soffermato sui “modelli familiari” imposti fino a soli 50 anni fa che hanno condizionato il concetto di rapporto all’interno del matrimonio con stereotipi culturali e religiosi, finendo con il rafforzare pesantemente il concetto di disparità tra uomo e donna.

Davanti ad una platea gremita ed attenta, ha proseguito il presidente della Società Italiana di Psicoterapia per lo studio delle Identità Sessuali, il dott. Guido Mazzucco, ponendo l’accento sugli aspetti del lavoro di prevenzione della violenza nelle coppie omosessuali, in cui bisogna tener conto di ulteriori fragilità stratificate nel vissuto e che non riguardano le coppie etero; un presupposto base nell’approccio psicoterapeutico. Mazzucco ha poi esposto i rischi connessi, nei rapporti affettivi, al concetto del diventare complementari l’uno all’altro, atteggiamento che porta al sostenersi reciprocamente, ma non ad “andare avanti” come crescita del singolo all’interno e all’esterno del rapporto di coppia.

Dopo la pausa in note con il violoncello di Roberta Botta, l’intervento della prof.ssa di Filosofia Politica dell’Università del Molise, Flavia Monceri, sulle radici della violenza, senza genere, ma derivanti dall’estenuante tentativo di mantenere e garantire, spesso per tutta la vita, “aspettative” derivanti da modelli socio-culturali predefiniti: “Cosa avviene il giorno in cui quella persona che ha tentato di conformarsi, di uniformarsi, si rende conto che in cambio non ha ricevuto alcun premio? È in quel momento che sfocia la frustrazione e la violenza”. Un intervento, quello della Monceri, di forte impatto e ad alto stimolo cognitivo: “l’evoluzione del singolo come motore del cambiamento politico e sociale”. Momenti di confronto legati da un invisibile filo conduttore, in cui ogni intervento sembrava conseguenza diretta del precedente, pur trattandosi di professionisti, insieme per la prima volta. Un convegno terminato con una testimonianza in prima persona, quella di Nicola Di Pietro, dell’associazione Maschile in Gioco di Roma. Parole e frasi che hanno commosso i presenti, nel riportare la sua storia, prima nel tentativo di mascherare la sua omosessualità per non essere deriso “vestendo di nero o con colori scuri”, poi la violenza subita all’interno di un rapporto di coppia. La vergogna per essere un uomo che “si fa picchiare”, la paura che accomuna, l’andare avanti, una nuova relazione, tuttavia ancora con un pensiero presente, rivolto all’ex compagno violento, un peso che resta come un senso di colpa costante nel non essere riuscito ad aiutarlo.

Naturale e conseguente come solo poteva essere, si è così arrivati alla pre-annunciata firma del protocollo di intesa tra il Cam Nord Sardegna ed il Mos, per intraprendere un lavoro condiviso nella battaglia contro la violenza nelle relazioni affettive, finalmente senza genere. Un traguardo unico per l’Italia, testimoniato dalla presenza in platea dalla presidente e amministratore delegato della S.i.co. – Società Italiana Counseling – la dott.ssa Gigliola Crocetti, intervenuta per i saluti finali e nei quali ha rimarcato l’importanza di convegni come quello appena svoltosi e sottolineando aspetti della figura del counselor, professionista capace, attraverso una attenta formazione professionale, di far emergere le qualità celate dell’individuo per portarle al loro potenziamento. Presente anche la consigliere di parità, Maria Antonietta Sale che, senza falso buonismo, ha ricordato la difficoltà di “entrare” nel tessuto educativo a partire dalle scuole. La serata è stata moderata dalla giornalista Elena Mascia.

Nella foto l’incontro di sabato

P.S.

Antichi Sapori chiude Mondo Rurale

ALGHERO – Si svolgerà Domenica 20 Novembre 2016 presso la Borgata di Guardia Grande ad Alghero la seconda edizione di “Memorie e Antichi Sapori: dai campi alla tavola… senza perdere i sensi”. La manifestazione è l’evento finale del fitto programma di #MondoRurale messo a punto e sostenuto dall’Assessorato allo Sviluppo Economico del Comune di Alghero, dalla Fondazione Meta, dall’Agenzia Laore e dal Parco di Porto Conte in collaborazione con le associazioni, le aziende e comitati territoriali. La giornata conclusiva, ideata e curata dal Comitato Zonale Nurra in collaborazione con l’Associazione Socio-Culturale Sportiva di Guardia Grande, il Comitato dei Festeggiamenti Nostra Signora della Guardia, l’Associazione Impegno Rurale, e altre associazioni, aziende e cittadini del territorio della Nurra, prevede un ricco programma di intrattenimento.

Si inizierà alle 9:30 con l’apertura degli stand della mostra mercato delle aziende agricole e altre attività che producono e operano nella bonifica storica algherese, e più estesamente nell’agro della Nurra, il tutto esposto nella piazza e nella viabilità interna della borgata di Guardia Grande, e con la mostra di mezzi agricoli antichi e moderni nel campetto di calcio. All’interno del salone sociale verrà allestita un’esposizione di foto storiche e dei progetti sulla nascita dei poderi e delle borgate, insieme alla mostra degli antichi oggetti di vita quotidiana e attrezzi agricoli, per la riscoperta e valorizzazione dei mestieri e dei saperi rurali.

Alle ore 10:30 nel salone sociale si inizierà con l’attività riservata alle memorie e ai racconti. L’attività verrà aperta da un’esibizione del Coro Baratz, realtà del territorio della bonifica storica nata recentemente e fortemente voluta dagli abitanti delle diverse borgate che lo costituiscono con lo scopo di recuperare la tradizione dei canti della cultura sarda. Alle ore 11 verrà proiettato il documentario intitolato “I giorni dell’emancipazione. La riforma agraria e sociale dell’E.T.F.A.S.”, puntata pilota di un docu-drama, prodotto dal Comitato Zonale Nurra in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Sassari, che racconta una parte importante della storia della Nurra attraverso testimonianze di chi l’ha vissuta, immagini storiche di repertorio dell’ETFAS e una ricostruzione filmica con attori. Si proseguirà con la proiezione di foto antiche recuperate dalla popolazione e il racconto di episodi e aneddoti da parte degli anziani del territorio, tutti riuniti intorno a su brasceri per scaldare l’ambiente e i cuori dei partecipanti. Durante l’attività di memorie è previsto inoltre un Laboratorio Ecologico Narrativo Interattivo per bambini con Elfab Elfo Raccontastorie a cura di Silvia Spanu.

A partire dalle ore 13 sarà la volta dell’immancabile pranzo sociale, con un’ampia scelta di menù tra cui la pecora bollita preparata dal Comitato dei Festeggiamenti e il cinghiale in umido a cura dell’Associazione socio-culturale di Guardia Grande; a seguire la rievocazione e degustazione dei piatti antichi preparati e offerti dalla popolazione. Dalle ore 14:30 altro momento dedicato ai più piccoli, e non solo, con la rievocazione dei giochi antichi da fare tutti insieme, curata dall’Associazione Impegno Rurale, per riscoprire il piacere dell’aggregazione sociale in semplici e divertenti attività all’aria aperta. Successivamente, a partire dalle ore 15:30, si ballerà tutti in tondo con il gruppo folk Ittiri Cannedu che mostrerà il balletto sardo e coinvolgerà il pubblico presente. Lo spazio dedicato ai bambini continua alle ore 16 con lo spettacolo e laboratorio libro Tito di Elena Cannas dell’Associazione Caminera impronte naturali della Nurra. Una domenica importante che, grazie ad un programma ludico variegato e di forte richiamo, sarà un’occasione per accorciare le distanze tra l’Agro e la Città, per fare informazione e creare consapevolezza sui temi ambientali e dell’agroalimentare e promuovere le aziende e i prodotti del territorio.

Nella foto Mondo Rurale a Guardia Grande

S.I.

Città Cultura: Alghero nella top ten

ALGHERO – Alghero, Aquileia, Comacchio, Erice, Ercolano, Montebelluna, Palermo, Recanati, Settimo torinese e Trento. Sono queste le dieci città finaliste per il titolo di Capitale italiana della cultura per il 2018 scelte all’unanimità dalla giuria presieduta da Stefano Baia Curioni tra le 21 città partecipanti. Alla vincitrice verrà assegnato un contributo di 1 milione di euro e l’esclusione delle risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del patto di stabilità.

Il titolo è stato istituito dalla legge Art Bonus sulla scia della vasta e virtuosa partecipazione di diverse realtà italiane al processo di selezione per individuare la Capitale europea della cultura 2019. “Abbiamo ricevuto molte proposte di elevata qualità – riferisce il presidente Baia Curioni – a dimostrazione che le città candidate hanno saputo combinare insieme cultura, partecipazione e creazione di capitale sociale. È il segno che anche grazie alla Capitale italiana della Cultura la capacità di sviluppare progetti integrati è cresciuta su tutto il territorio nazionale”. La commissione audirà nel mese di gennaio le 10 finaliste, la Capitale italiana per il 2018 sarà proclamata martedì 31 gennaio alle ore 15.

“E’ un risultato straordinario che riempie di gioia e orgoglio un’intera città, sempre più simbolo di cultura di una terra meravigliosa come la Sardegna, oggi tra i territori più significativi dell’intero Paese. Alghero ha tutte le carte in regola per farsi trovare pronta alla sfida del 2018, ma essere inseriti tra le dieci città Capitali della Cultura in Italia premia un lavoro impegnativo e arricchisce lo storico legame tra lingua e storia, che fa di Alghero una realtà unica e autentica, dallo straordinario valore identitario. Uno stimolo a migliorare e concretizzare i tanti progetti finanziati. Grazie a tutti coloro che stanno contribuendo, all’interno dell’amministrazione, in città, tra i comuni partner in Sardegna, fino alla Generalitat de Catalunya per lo splendido lavoro condiviso del dossier cultura e per l’impegno e il sostegno concreto”.

Nella foto Alghero

S.I.

Progetto Catalogna a Villa Devoto

CAGLIARI – Memoria, identità, dialogo, democrazia. Sono questi i concetti al centro del progetto tra Sardegna e Catalogna realizzato dalla Scuola Alfieri di Cagliari insieme all’Institut Pla Marcell di Cardedeu (Barcellona), affiancati dal Cnr. I giovani studenti delle classi medie, che tra febbraio e maggio di quest’anno hanno indagato il patrimonio storico e culturale comune ancora presente nell’identità delle due regioni, hanno fatto visita oggi a Villa Devoto, dove sono stati ricevuti dal presidente della Regione Francesco Pigliaru.

Le classi coinvolte hanno lavorato secondo un percorso didattico basato sul gioco e l’utilizzo delle opportunità più innovative offerte dalle tecnologie digitali e dalla rete. Il progetto, articolato in quattro laboratori virtuali curati dai ricercatori del Cnr, si è concluso con il viaggio scolastico. Obiettivo dell’esperienza, dalla quale nascerà un manuale di buone pratiche sui metodi e le tecnologie didattiche utilizzate, è favorire una migliore comprensione della storia del Mediterraneo attraverso la scoperta dei legami culturali condivisi, così da rafforzare un naturale senso di accettazione della differenza e del pensiero democratico.

Nella foto i studenti del progetto a Villa Devoto col Presidente Pigliaru

S.I.

Cannonau: concorso ad Alghero

JERZU – “Grenaches du Monde 2017 non sarà soltanto un concorso enologico dedicato ai vitigni Cannonau, ma il primo momento di un percorso comune tra i consorzi sardi, italiani, francesi e spagnoli per una crescita reciproca e la promozione comune di quello che è uno dei vini più rappresentativi del Mediterraneo”. Lo ha detto oggi a Jerzu l’assessora dell’Agricoltura Elisabetta Falchi durante la presentazione della manifestazione che si terrà in Sardegna nel febbraio 2017. 5a edizione itinerante in Sardegna. La quinta edizione del concorso, che sarà organizzato dall’agenzia regionale Laore in collaborazione con il Conseille interprofessionel des Vins du Roussillon (CIVR) detentore del marchio, si svolgerà dall’8 all’11 febbraio 2017 e toccherà diverse zone dell’Isola. “Sarà un evento articolato su più territori – ha spiegato l’esponente della Giunta – perché riteniamo che la Sardegna sia una terra da scoprire e il Cannonau abbia molte aree di produzione diverse da far conoscere: Grenaches è davvero un’opportunità da non perdere, non solo per i Cannonau ma per presentare al mondo anche le altre produzioni”.

Il programma. Alghero ospiterà il momento del concorso vero e proprio, che il 10 febbraio metterà a confronto i campioni di vino provenienti dai produttori italiani, francesi e spagnoli. Inoltre, commissari, partecipanti e stampa saranno accompagnati anche a conoscere gli areali vitivinicoli del Nuorese, degustare i vini dei produttori e entrare in contatto con l’identità culturale sarda grazie alla visita del Museo etnografico di Nuoro e del sito nuragico di Barumini. Infine l’11 febbraio, Cagliari ospiterà la festa finale di commiato all’ex Manifattura Tabacchi. Tante le iniziative culturali correlate al Grenaches e ancora in corso di definizione Primo meeting internazionale dei Consorzi. La conferenza stampa si è inserita nel meeting internazionale che oggi a Jerzu ha riunito per la prima volta i rappresentanti dei consorzi di tutela dei vini Cannonau/Grenache/Grenacha italiani, francesi e spagnoli per valorizzare le produzioni e avviare ulteriori collaborazioni come il progetto dei Grenaches del Mediterraneo. “Stiamo creando una rete di relazioni solide con francesi, spagnoli e i consorzi italiani, per arrivare a un’alleanza non finalizzata solo alla promozione comune ma anche al rafforzamento della ricerca, grazie anche al coinvolgimento dell’agenzia regionale AGRIS, della stessa LAORE, dell’Università di Sassari e degli istituti di ricerca degli altri paesi”, ha detto ancora Falchi.

Cannonau, vino della longevità. Non solo, come ormai è sempre più noto a livello internazionale (soprattutto sulla stampa: ultimo esempio, l’articolo dei giorni scorsi della rivista americana Forbes dedicato ai centenari sardi e alla qualità della vita e del cibo nell’isola), è sempre più studiata la presenza del Cannonau nella dieta degli abitanti sardi più longevi. “La Sardegna è la terrà della longevità – ha detto la titolare dell’Agricoltura – e questo è dovuto alla vita sana che si conduce qui, all’ambiente incontaminato e alla qualità dei nostri prodotti agroalimentari, soprattutto del Cannonau che ha caratteristiche nutrizionali positive per l’organismo. Questo può essere un ottimo elemento di promozione non solo per la produzione sarda ma anche per quella degli altri paesi dove si coltivano le varianti del Cannonau”.

Sardegna al centro delle rotte del vino. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche la direttrice di Laore Maria Ibba, il presidente del Consorzio di tutela del Cannonau Marcello Usala, il presidente di Unioncamere Agostino Cicalò, il sindaco di Jerzu Roberto Congiu e quello di Alghero Mario Bruno, l’assessora delle attività produttive del Comune di Cagliari Marzia Cilloccu, insieme ai rappresentanti di CIVR e dei Consorzi di tutela dei vini sardi. “Auspichiamo che questa sia la prima di una lunga serie di edizioni di Grenaches du Monde ospitate in Sardegna: siamo al centro del Mediterraneo e vogliamo essere sempre più al centro delle rotte mondiali del vino”, ha concluso Elisabetta Falchi.

Nella foto l’assessore Falchi coi produttori di cannonau

S.I.