Sechi presenta “Il sesto indizio”

ALGHERO – Venerdì 28 ottobre, alle ore 18,30 sarà presentato il nuovo libro di Giovanni Sechi, “Il sesto indizio”, pubblicato da pochi giorni da Fanucci editore. Dialoga assieme all’autore Pinuccia Sechi. L’autore, classe 1983, nato e cresciuto ad Alghero, ma da diversi anni residente a Milano, è stato sin dall’adolescenza un grande appassionato di storytelling e i suoi racconti sono stati pubblicati in varie antologie. Nel 2016 ha esordito come romanziere con il noir Solo tre regole. Con Il sesto indizio fa il suo ingresso nella collana Nero Italiano di Fanucci editore.

In una Milano corrotta ma travestita e farcita dal perbenismo la Orpheus è un’agenzia investigativa in piena attività fondata dai fratelli Carta: Enrico e Salvatore, il primo ex insegnante di religione insoddisfatto, il secondo ex poliziotto dedito al divertimento sconsiderato, con forti tendenze autodistruttive. La loro specializzazione è alquanto originale: rintracciare persone scomparse e date per morte, anche dopo tanti anni.

Quando una donna, Monica Ghersi, si rivolge a loro per ritrovare il cadavere di Dario Spadafora, il pregiudicato che dieci anni prima ha rapito e torturato sua figlia Teresa, i Carta accettano l’incarico. Le indagini, però, li mettono in contatto con un pericoloso gruppo criminale del nord Italia per scoprire che nessuno crede alla versione ufficiale: la verità sembra coperta da un velo di mistero che ognuno vuole mantenere. In un serrato susseguirsi di colpi di scena, i fratelli Carta dovranno ricorrere a tutte le risorse a disposizione, lecite o meno, per fare luce sulla scomparsa di Spadafora. Ma come recita il motto tatuato sulla pelle dei due fratelli, Sed gladium, la verità spesso non porta la pace bensì alla violenza, e il vero compito è capire fino a che punto è opportuno spingersi in suo nome…

Nella foto Giovanni Sechi

S.I.

Riparte l’Università “Delle Tre Età”

ALGHERO – Riparte l’Università “Delle Tre Età”. Si preannuncia un 27° anno ricco di novità ma sempre perseguendo le finalità con le quali nacque nel lontano 1992. Iscrizioni aperte anche per i corsi collaterali. Un nuovo anno accademico si sta per aprire all’Università “Delle Tre Età”. Questo 2018/2019 sarà il 27° di attività. Anni costellati di eventi importanti, conferenze di relatori autorevoli, incontri, condivisioni, viaggi attività e quanto altro possa fare della cultura un progetto di vita. Che l’UTE sia un’istituzione ben radicata e importante per la città lo si evince dal numero di iscritti che ogni anno cresce. Uno degli scopi fondamentali che l’Università delle Tre Età si pone è quello di incidere e perché no migliorare la qualità della vita e del tempo delle persone che la frequentano e che a loro volta possono “tramandare” la loro esperienza.

Anni di progettualità che vedono l’impegno continuo delle persone che ruotano intorno all’organizzazione nella veste di volontari. L’impronta è quella data nel lontano 1992 dall’indimenticato Monsignor Mario Corrias e che viene portata avanti dalla presidente Marisa Castellini che insieme a lui fece nascere questa realtà culturale. Ma un altro obiettivo è quello di aprirsi alla realtà del territorio attraverso collaborazioni e l’accoglimento di inviti, suggerimenti e proposte di progettualità comuni che possano generare risposte valide ai differenti bisogni del sociale. Ultimo, ma non ultimo, il coinvolgimento dei giovani facendo scaturire un incontro tra generazioni proficuo per la società civile.

Importante da sottolineare che l’Ute è partner di importanti progetti. Tra le altre cose è inserita in un protocollo che la Facoltà di Architettura ha siglato con Amministrazioni pubbliche, scuole ed associazionismo che riguarda l’inclusione sociale degli immigrati. Infatti organizzerà Corsi di Alfabetizzazione per donne straniere residenti nel territorio della provincia di Sassari. Inoltre è partner insieme alla “Rete delle Donne” di Alghero del Progetto con le scuole denominato “Generiamo Parità”. Ma anche con la Libreria Cyrano con la quale è in atto un progetto di “invito alla lettura” che consente l’incontro tra iscritto e autori di rilievo.

Le lezioni che si svolgeranno durante tutto l’anno accademico si riferiranno ad aree di :

Medicina, Salute e Prevenzione, Ambiente, Antropologia, Diritto, Storia dell’Arte, Storia, Geografia, Letteratura, Archeologia, Storia del Territorio, Giurisprudenza, Economia, Storia delle Tradizioni popolari della Sardegna, Astrologia.

Inoltre, da Ottobre, sono previsti corsi collaterali di: Lingue, Tecnica Vocale e Canto, Teatro, Comunicazione e Giornalismo, Cucito e composizione creativa, ballo e attività motoria(ginnastica dolce). Non mancheranno attività “extra-didattiche”, come viaggi di istruzione in Italia e all’estero, mostre e scambi culturali con altre realtà a livello regionale e nazionale. Le iscrizioni al nuovo Anno Accademico 2018/2019 sono aperte. Le domande di adesione devono essere consegnate presso la segreteria dell’UTE in via Carlo Alberto, 63 – telefono 079-982545 tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00.

Nella foto Università Terza Età

S.I.

Sardo e Catalano, ok dal Governo

ALGHERO – “Finalmente la Sardegna dopo 21 anni ha la nuova legge sulle lingua sarda e sul catalano di Alghero.” Così il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde commenta la decisione del Consiglio dei Ministri di non impugnare la legge davanti alla Corte Costituzionale. “E’ un risultato importante, anche perché la proposta di legge originaria non lasciava spazio al catalano di Alghero.” Secondo Tedde solo grazie al lavoro di gran pregio scientifico di Òmnium Cultural de l’Alguer ed in particolare del suo Presidente Stefano Campus e della Vicepresidente Carla Valentino, ed al sostegno illuminato di Guido Sari, con la collaborazione del collega on. Raimondo Cacciotto che aveva appena fatto il suo ingresso in Consiglio Regionale è stata data la giusta dignità al Catalano di Alghero.

L’ex sindaco di Alghero sottolinea che occorre tenere la guardia alzata, lavorare per l’attuazione concreta dello strumento legislativo e per monitorarne eventuali lacune al fine di intervenire in fase di miglioramento e correzione. “Non ci possiamo cullare sugli allori. Questo è un importante punto di partenza, ma c’è ancora molto da lavorare e c’è da sciogliere i nodi che si presenteranno in fase di attuazione della legge -chiude Tedde-.”

Nella foto l’onorevole Marco Tedde

S.I.

Sito internet per il mitico Pino Piras

ALGHERO – Pino Piras mai del tutto ancora valorizzato e la sua figura e il suo enorme contributo lasciato alla cultura algherese mai abbastanza riconosciuto. Una piazza, intitolatagli nel 2007 a diciott’anni dalla sua morte prematura nel 1989, tante le iniziative a suo favore da parte della associazioni algheresi. La sua figura finalmente viene vista unanimemente come la più importante della cultura popolare algherese. Pino Piras è sicuramente il più amato dalla città, e quello che più le è mancato.

Le sue canzoni sono entrate nel corso di pochi anni nella tradizione della canzone algherese, prendendone un posto preponderante e formando una vasta schiera di attuali cantautori. Il repertorio di Pino Piras è diventato repertorio comune, come accade solo con gli autori che sanno interpretare lo spirito profondo di una città o di un tempo, la leggerezza e il divertimento più autentici, ma anche l’ingiustizia sociale e il disagio della gente dei quartieri popolari, gente a cui lui stesso apparteneva e che sapeva raccontare con l’acume tipico della lingua madre, il dialetto catalano di Alghero, sferzante o commovente, dolce e amaro.

Un sito internet (www.pinopiras.it) dove trovare la sua discografia edita e soprattutto una parte della grande produzione inedita, fotografie, video, testi con accordi per chitarra. L’iniziativa è dell’Insitut d’Estudi Catalans, presentata nei giorni scorsi al Quarter dai referenti Toni Torre e Francesco Ballone, alla presenza del Sindaco di Alghero Mario Bruno. Pino Piras ha lasciato alla città un repertorio infinito e ancora non del tutto svelato di canzoni difficili da catalogare. Perché suo non è solo lo stile dello stornello pungente contro le autorità e i caratteri sociali della sua Alghero, spesso diretto senza panegirici a volti conosciuti in città, ma anche appassionate composizioni che appartengono alla migliore canzone d’autore, canzoni d’amore, di dolore, di malinconia, che toccano con le dita il tragico in una dei più bei momenti della storia musicale algherese, Passa Jesus Crist.

Una parte dei contenuti del sito fanno parte di un tesoro recuperato nel 2008 da un’attenta opera di digitalizzazione fatta da Claudio Gabriel Sanna e Marco Pampiro, che comprende anche opere teatrali, anche queste caratterizzate dall’uso, mai ordinario, del dialetto algherese, dal tagliente sarcasmo nel disegnare i tipi e i vizi della comunità, dal desiderio viscerale di una società più giusta. Pino Piras ha arricchito la cultura algherese ed è un patrimonio riconosciuto della Città del Corallo.

Pino Piras, nato nel ’41, ha vissuto ad Alghero ed è stato emigrato in Germania e a Milano. Tra lo svolgersi delle dure vicende della sua vita ha inseguito con una frenetica produzione e una determinazione mai spenta il sogno di un riconoscimento che ora finalmente la città gli tributa. Ma nel 1989 ad appena quarantotto anni una rara malattia l’ha portato via, mentre si accingeva a mettere ordine tra i suoi tanti scritti ancora non pubblicati.

Nella foto il sito di Pino Piras

S.I.

Generalitat, encontre de l’Omnium

L’ALGUER – Després de l’encontre d’avant-d’ahir amb Marta Garsaball, Directora de serveis del Departament d’Afers Exterior de la Generalitat de Catalunya, ahir lo president Esteve Campus i la vicepresidenta Carla Valentino d’Òmnium Cultural de l’Alguer han encontrat la Consellera de Cultura de la Generalitat, Laura Borràs, lo Director de la Institució de Lletres Catalanes, Joan-Elies Adell i el Vicepresident primer del Parlament de la Generalitat, Josep Costa.

Amb la foto l’encontre de ahir

S.I.

“Generalitat, si riprende rapporto”

ALGHERO – “Ieri l’incontro a palazzo civico di via Columbano nel corso del quale al sindaco Mario Bruno e alla Giunta la notizia è stata confermata direttamente dai vertici del dipartimento Esteri della Generalitat: Natàlia Mas, segretaria degli affari esteri e per l’Unione Europea, Marta Garsaball direttrice dei servizi del dipartimento di affari esteri e Luca Bellizzi, delegato della Generalitat de Catalunya in Italia”. Cosi dall’amministrazione Bruno riguardo l’importante e attesa riapertura della Sede della Generalitat come annunciato già dal consigliere regionale Marco Tedde [Leggi]

“All’incontro erano presenti parte il vicesindaco Gabriella Esposito e gli Assessori Angela Cavazzutti, Alessandro Balzani, Gavino Tanchis, Raniero Selva. La città di Alghero si è adoperata, nel novembre 2017, con atti ufficiali, con iniziative di associazioni e di singoli cittadini, nonché con mobilitazioni, affinché la chiusura della sede venisse scongiurata”.

“Con grande piacere riprendiamo un rapporto che di fatto non si è mai interrotto ma ora si ricostituisce anche materialmente con la presenza della Generalitat – ha detto Mario Bruno ai rappresentanti catalani. “Oltre ai rapporti che abbiamo intensificato in questi anni c’è il grande lavoro compiuto dalle associazioni e dal mondo imprenditoriale che pone le basi per lo sviluppo economico che deve affiancare le relazioni culturali con la Catalogna”.

Nella foto il Centro Storico di Alghero

S.I.

Riapre la Sede della Generalitat

ALGHERO – “La notizia della probabile riapertura della sede non può’ che riempirci di soddisfazione e speranza per un riavvio di proficui rapporti economici e politici con uno Stato amico.” Questo è il commento a caldo del consigliere regionale Marco della notizia della riapertura della sede di rappresentanza del Governo della Catalogna ad Alghero. Era il 2009 quando l’allora sindaco Marco Tedde inaugurò col vicepresidente del Governo Catalano la sede di rappresentanza, dopo trattative durate due anni con la fattiva partecipazione di uomini di cultura algheresi. A seguito dell’inasprirsi dei rapporti fra la Calalogna e la Spagna conseguenti al referendum per l’indipendenza la sede venne chiusa.

“Abbiamo reagito politicamente a quest’atto sconsiderato, provocando l’intervento di censura del consiglio regionale –ricorda Tedde, oggi consigliere regionale della Sardegna-. E’ stato un vero sopruso. Così come sono state eccessive le violenze della Guardia Civil durante il referendum pacifico, al quale su invito del governo catalano ho partecipato in qualità di “osservatore”. ” Tedde sottolinea che i rapporti fra Alghero e la Catalogna ora potranno essere riallacciati, e potranno trarre linfa vitale dalla nuova legge regionale sulla lingua che ha recepito gli emendamenti formulati da Tedde su proposta di Stefano Campus e Carla Valentino dell’Omnium Cultural e di Guido Sari dell’Associazione per la salvaguardia del patrimonio storico cultuale algherese. E che ha visto collaborare fattivamente l’altro consigliere regionale algherese Cacciotto.

“Ma occorre che finalmente l’amministrazione comunale prenda coscienza di questo enorme patrimonio culturale, lo valorizzi e lo promuova anche in chiave di volano per lo sviluppo di rapporti economici in generale e turistici in particolare, emarginando atteggiamenti da convegnistica sterile –chiude Tedde-.”

Nella foto l’inaugurazione della Sede nel 2009 da parte dell’allora amministrazione di centrodestra

S.I.

Università Catalana, Obra presente

ALGHERO – L’Universitat Catalana D’Estiu è, da 50 anni, uno spazio di libertà e di incontro per studenti, professori, professionisti e politici che arrivano dai sette paesi di lingua catalana: Alghero, Andorra, Catalogna, Catalogna Nord, La Francia di Ponente, le Isole Baleari e il Paese Valenziano. Dal 16 al 23 di agosto 2018 Prada (F) e la Comarca del Conflent organizzano una delle più grandi manifestazioni culturali dove è possibile sentire tutti e sette gli accenti della nostra lingua. Durante questi sette giorni l’UCE offre corsi, programma atti e giornate dedicate a diverse tematiche, come scienze della natura, scienze e tecnologia, diritto, storia, scienze della salute, economia, letteratura, lingua, musica e cinema; in più programma corsi di formazione culturale specifica, seminari di ricerca e esposizioni.

L’Obra Cultural de l’Alguer è membro del Patronato della Fondazione Catalana D’Estiu e partecipa, da oltre 30 anni, con propri rappresentanti alle iniziative dell’UCE, e, in modo particolare per i 50 anni d’attività, sarà presente con una numerosa delegazione composta da relatori, professori e studenti. Specificatamente, lunedì 20 Agosto, l’Obra Cultural organizza la “VII JORNADA ALGUERESA” che ha come titolo “Quale futuro per il catalano di Alghero?”, e, considerato che il 2018 è un anno particolare per gli algheresi perché, oltre alla ricorrenza dei 50 anni dell’UCE, è anche l’anno della scomparsa di Don Antonio Nughes, sicuramente il più grande intellettuale algherese contemporaneo che nel 2011 ha ottenuto, per la sua attività a favore del catalano di Alghero, proprio dall’UCE, il Premio Canigò, l’avvio della giornata sarà dedicata, con un intervento di Carlo Sechi, direttore dell’Obra Cultural, a un suo ricordo. Successivamente lo stesso Carlo Sechi farà una relazione sopra l’attività svolta dall’UCE in favore della promozione del catalano di Alghero.

La mattinata continuerà con la presentazione del contributo della Delegazione ad Alghero dell’Institut d’Estudis Catalans per la valorizzazione del catalano di Alghero a cura di Antonio Torre, membro della sezione di Scienze Biologiche e Delegato ad Alghero del presidente dell’IEC. Al pomeriggio, il programma prevede diverse conferenze iniziando da quella sulla “Normativa attuale e nuove prospettive per l’algherese” a cura di Irene Coghene, presidente della “Consulta Cívica de les politiques lingüístiques del català de l’Alguer” seguita da una relazione della professoressa dell’Escola d’Alguerés “P.Scanu” Maria Antonietta Salaris avente per titolo “La situazione dell’insegnamento del catalano di Alghero”. Si continuerà poi con una relazione di Salvatore Izza, presidente de “Edicions de l’Alguer” sopra l’editoria in lingua ad Alghero, al quale seguirà la presentazione del progetto “Mans, Manetes. L’Alguer: paraules, cançons i veus de minyons” a cura di Mauro Mulas della Plataforma per la Llengua.

Alle 20.30, ci sarà il momento della rappresentazione teatrale della commedia in algherese “Les Núvoles” di Aristofane a cura del Gruppo teatrale “I compagni di Luca” costituito da studenti e professori dei licei di Alghero. La VII Jornada Algueresa si concluderà con la proiezione del documentario “L’Alguer: un pentagrama com un carrer” dedicato alla città di Alghero prodotto dalla Plataforma per la Llengua. Durante tutta la giornata sarà organizzata una esposizione di libri in algherese a cura dell’Obra Cultural.

Nella foto Alghero

S.I.

Libri a Villa Edera, giovedi 2 agosto

ALGHERO – Il parco di Villa Edera, B&B di Alghero (via De Biase, 21) ospiterà per il mese di agosto la Rassegna “Letture d’estate a Villa Edera”, scrittori e poeti con incontri a cura di Neria De Giovanni, direttore del portaleletterario.net e della Nemapress Edizioni. Ad inaugurare gli eventi, giovedì 2 agosto, in collaborazione con l’Associazione Primigenia all’interno del format di arte e musica “Versatile” e la libreria Il Labirinto – Mondadori, Veronica Raimo parlerà del suo fortunato libro “Miden” (Mondadori 2018), in traduzione in Inghilterra, Stati Uniti e Francia, dialogando con il giornalista Stefano Idili, direttore di algheronews.it. Interverranno Speranza Piredda, presidente della Commissione di pari opportunità del Comune di Alghero e Marisa Castellini, vicepresidente della Rete delle donne.

Il 10 agosto alle ore 20,30 ci sarà il consueto meeting di poeti, giunto alla settima edizione, per la notte di San Lorenzo, in ricordo di Giovanni Pascoli che a questa notte ha dedicato una famosissima poesia. Il 17 agosto Massimiliano Fois, autore Nemapress con i recentissimi “Pizzicaluna a l’Alguer – Antoine de Saint-Exupéry ad Alghero”, e le curatele di “Esorcismi e formule medico-magiche in Alghero “ di Pasqual Scanu e “La pesca dei tonni” di Emilio Salgari, presenterà “Breviario per notturni campestri. Pensieri, luoghi e ricordi a sei corde”, accompagnato dalle musiche e la chitarra di Quirico Solinas.

Il 24 agosto sarà la volta della scrittrice, attrice e performer toscana Ilaria Drago che proporrà “Donne che non si arrendono” brani tratti dai suoi libri Nemapress “Di polvere e di resurrezione” (Teatro) e “L’inquietudine della bestia” (poesia, Premio13). Il 31 agosto la Rassegna si chiude con altri due autori Nemapress: Marco Balbina e il suo ultimo libro “Nessuna come lei” e il poeta romano Raffaele Ciminelli con la raccolta “INsolitudine”. Tutti gli incontri, tranne la Notte dei poeti, avranno inizio alle ore 19,00 e si chiuderanno alle ore 20,00 con un brindisi con l’autore offerto da Ivan Perella, direttore di Villa Edera.
Ingresso libero ad esaurimento posti.

Nella foto Veronica Raimo protagonista della prima serata a Villa Edera

S.I.

Catalano di Alghero nelle scuole: è legge

CAGLIARI – “Dopo 21 anni la Sardegna ha una nuova legge sulla lingua sarda e algherese. Un cammino laborioso, iniziato 3 anni fa e conclusosi a fine giugno con l’approvazione della nuova norma in tema di Disciplina delle politiche linguistiche, che mi ha visto impegnato in Consiglio regionale a combattere contro le tante contraddizioni e contrapposizioni nella maggioranza politica che governa la Regione Sarda”. E’ il consigliere regionale di Forza Italia, Marco Tedde, a commentare la positiva notizia dell’approvazione della legge sulle lingue catalana di Alghero e Sarda.

“La proposta di legge originaria non lasciava spazio al catalano di Alghero, però grazie al lavoro di gran pregio scientifico di Òmnium Cultural de l’Alguer ed in particolare del suo Presidente, Stefano Campus e della Vicepresidente Carla Valentino ed ai consigli di Guido Sari, e con la collaborazione del collega on. Raimondo Cacciotto che aveva appena fatto il suo ingresso in Consiglio Regionale abbiamo dato la giusta dignità alla nostra lingua”.

“Come ho evidenziato lo scorso 19 luglio, durante l’incontro pubblico organizzato dall’Òmnium Cultural de l’Alguer e tenutosi nella Sala Consiliare del Comune, alla presenza dei rappresentanti politici algheresi, la nuova Legge definisce i principi stabiliti dalla Legge statale 482/99, e grazie ai numerosi emendamenti (inizialmente 47) che ho presentato in Consiglio regionale, che hanno tratto origine dal gran lavoro di Òmnium Cultural, sono stati introdotti principi di tutela e valorizzazione importanti per il catalano di Alghero che non erano presenti nella proposta di legge originaria”.

“Innanzitutto, contrariamente alla lingua sarda che non possiede uno standard linguistico e una norma ortografica, grazie ad un emendamento proposto da noi, per il catalano di Alghero si fa riferimento allo standard già in uso nel Comune di Alghero (ovvero al “Català de l’Alguer: criteris de llengua escrita model d’àmbit restringit de l’alguerés ”. Documento a cura di Luca Scala approvato nel 2003 dall’Institut d’Estudis Catalans). Un altro aspetto importante inserito nella nuova legge, grazie a detti emendamenti, riguarda l’attestazione di conoscenza della lingua di livello C1 (secondo il quadro Comune Europeo di Riferimento, QCER), che devono avere i docenti scolastici e gli operatori di Sportello Linguistico, che, nel caso del catalano di Alghero, viene rilasciata da riconosciuti e qualificati Istituti di lingua e cultura catalana attraverso l’Università di Sassari”.

“La nuova legge definisce, inoltre, l’uso della lingua minoritaria all’interno degli uffici della regione e delle amministrazioni comunali, sia per ciò che riguarda il personale ma anche negli atti amministrativi ed all’interno degli organi collegiali. Uno dei 47 emendamenti presentati su sollecitazione di Stefano Campus, Carla Valentino e Guido Sari, non approvato dal Consiglio Regionale, proponeva che negli aeroporti sardi gli annunci dei voli venissero fatti anche in lingua sarda ed in quello di Alghero in algherese: un tema carissimo al nostro concittadino, scomparso dieci anni fa, Rafael Caria”.

“Per quanto riguarda l’insegnamento nelle scuole, a partire dalle scuole dell’infanzia e fino alle scuole secondarie, vengono definiti i principi già stabiliti dalla Legge statale 482/99, ossia l’insegnamento del catalano di Alghero in orario curriculare, 2 o tre ore settimanali, che potrà essere inserito dalle istituzioni scolastiche nei relativi programmi educativi. È importante precisare che l’insegnamento della lingua minoritaria non è materia obbligatoria, bensì dovrà essere esercitata la scelta al momento dell’iscrizione. La Regione sarda sosterrà finanziariamente le istituzioni scolastiche che inseriscono nella programmazione l’insegnamento della lingua e/o l’utilizzo veicolare del catalano di Alghero”.

“Ora si tratta di lavorare tutti insieme per l’obiettivo comune, lasciando da parte inutili personalismi e fantasiose primogeniture. Siamo convinti che per combattere il processo di estinzione della nostra lingua e per promuoverla e valorizzarla sia necessaria la collaborazione di tutti”.

Nella foto Alghero

S.I.