Bosa, rete nel porto: intervento

BOSA – Nel fine settimana, il personale della Guardia Costiera di Bosa ha rinvenuto una rete da pesca posta all’interno dello specchio acqueo portuale tra i pontili della concessione in capo al Bosa diving Center e il centro dell’alveo fluviale. L’imminente rischio per la sicurezza della navigazione ha spinto i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo a intervenire tempestivamente per provvedere alla rimozione dell’attrezzo da pesca da quell’area, dove particolarmente rilevante è il traffico peschereccio e diportistico. Difatti, ove una qualsiasi imbarcazione avesse incrociato la rete sul percorso, ci sarebbero stati danni sia al mezzo e agli impianti sia alle persone.

La consapevolezza di quale grave pericolo aveva creato l’ignoto (o gli ignoti) nell’abbandonare in maniera incontrollata l’attrezzo da pesca è stata percepita anche da uno degli operatori del mare, che dallo stesso mare trae fonte di sostentamento: un regolare pescatore in rientro da una quotidiana battuta di pesca. A seguito di una esplicita richiesta di ausilio effettuata dal personale della Guardia Costiera di Bosa, che già aveva iniziato le operazioni di recupero, il pescatore non ha esitato a mettere a disposizione la propria attrezzatura di salpamento per provvedere all’eliminazione del pericolo dal mare.

A tal riguardo, il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Bosa, Tenente di Vascello Francesco Bernardi, ha mostrato tutta la soddisfazione per la collaborazione che c’è stata tra coloro che giornalmente tutelano la risorsa ittica, la Guardia Costiera appunto, e coloro che dal mare traggono legalmente e dignitosamente il sostentamento quotidiano per le proprie famiglie. Per questo si compiace con colui che ha provveduto al materiale recupero e auspica che chiunque noti situazioni “ambigue” faccia opportuna segnalazione alla sala operativa della Guardia Costiera.

Nella foto la Guardia Costiera durante l’intervento

S.I.

Camorrra, droga e attività nell’Isola

ALGHERO – Sgominata un’organizzazione criminale che gestiva il traffico di droga fra la Sardegna e la Campania e ripuliva gli utili con investimenti immobiliari e commerciali. Il Comando provinciale della Guardia di finanza di Sassari, affiancata dal Scico (Servizio centrale criminalità organizzata) all’alba di oggi, su disposizione del Tribunale di Cagliari, ha arrestato quattro persone, una sarda e tre originarie della provincia di Salerno.

Le indagini, condotte sotto il coordinamento del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia, Guido Pani, hanno permesso ai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Sassari, di identificare i componenti di una banda che controllava il mercato della droga nel nord Sardegna, gestendo i traffici in arrivo dalla Campania. I quattro arrestati, contigui alla famiglia camorrista scafatese degli Albano si erano trasferiti nell’isola dove avevano installato le loro centrali operative ad Alghero e Macomer, con collegamenti a Olbia e Nuoro.

Secondo quanto appurato dagli inquirenti, con appostamenti e intercettazioni, la droga arrivava in Sardegna nascosta su carichi di piante e fiori, per essere consegnata ai grossisti locali e poi immessa nella rete di spacciatori. I quattro vertici dell’organizzazione arrestati questa mattina all’alba, potevano contare su una fitta organizzazione di medi e piccoli rivenditori in tutta l’isola. A tutti i soggetti identificati come tasselli di questa rete, sono stati notificati in mattinata decreti di perquisizione con l’impiego di centinaia di finanzieri. L’inchiesta, tuttora in corso, allargata alle province di Nuoro, Cagliari, Roma, Massa Carrara, Viterbo, Pescara, Napoli e Salerno, ha portato finora all’arresto in totale di nove persone, al sequestro di tre automobili, una pistola e 54mila euro in contanti, oltre a documentare l’importazione di 6 chili di cocaina.

S.I.

Aeronautica soccorre famiglia

CAGLIARI – Nelle prime ore di giovedì 11 Ottobre, a seguito dell’alluvione che ha colpito il versante sudorientale della Sardegna, un elicottero HH212 dell’80° Centro Combat SAR di Decimomannu è stato impiegato nella ricerca di una famiglia di 5 persone dispersa nelle campagne di Assemini. L’equipaggio, allertato dal Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico su richiesta della Prefettura, è decollato alle 2:10 del mattino dalla base aerea di Decimomannu per dirigersi nelle vicine campagne di Assemini, dove le squadre di soccorso a terra erano già impegnate nella ricerca dei 5 membri di una famiglia che si trovava su un’auto travolta dalle acque di un torrente in piena.

L’utilizzo degli NVG (night vision goggles), gli apparati da visione notturna in dotazione al Centro, nonostante le pessime condizioni del tempo data la forte pioggia che ancora cadeva nell’area, ha consentito di individuare un uomo di mezza età che è stato prontamente recuperato calando l’aerosoccorritore tramite il verricello di soccorso. L’uomo è stato immediatamente messo in salvo e la ricerca è ripresa per individuare la moglie, mentre nel frattempo le tre figlie erano state ritrovate dalle squadre a terra. Dopo oltre due ore di volo, le ricerche della signora non hanno dato esito positivo. Gli uomini e i mezzi dell’80° Combat SAR mantengono la prontezza operativa per eventuali ulteriori necessità dettate dall’emergenza.

Nella foto alcune zone del Sud Sardegna colpite dall’alluvione di queste ore

S.I.

Crolla strada nel cagliaritano: caos

CAGLIARI – “Con istituzioni locali e Governo stiamo monitorando minuto per minuto la situazione dopo il crollo del tratto stradale lungo la statale 195 che collega Cagliari a Capoterra. Abbiamo sentito il Prefetto di Cagliari, al quale abbiamo assicurato tutta la collaborazione del caso in sede parlamentare, e fatto il punto con i ministeri competenti, compreso il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per quantificare i danni e valutare tutte le operazioni necessarie per un ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile. Come Lega sosteniamo la richiesta dello stato di calamità naturale”. Lo dichiarano i parlamentari della Lega Eugenio Zoffili (Commissario Lega in Sardegna), Guido De Martini e Christian Solinas (Segretario nazionale Partito Sardo d’Azione).

Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, si sono recati questo pomeriggio a Capoterra, nei luoghi maggiormente colpiti dalle abbondanti piogge cadute nelle ultime ore. Accompagnati dal personale della Protezione civile regionale, che sta seguendo con una costante attività l’evoluzione dell’allerta meteo, si sono confrontati con il sindaco di Capoterra e con il Genio Civile per fare il punto sulla viabilità alternativa e una prima verifica dei danni causati dal violento nubifragio che si è abbattuto soprattutto nel sud della Sardegna, portando alla chiusura di diverse vie di comunicazione tra le quali la strada statale 195 (tra Capoterra e Sarroch), interessata da diversi crolli e cedimenti, e la provinciale 91 Uta-Capoterra.

Il Presidente ha inoltre voluto verificare con Anas l’efficienza del sistema di allerta e blocco viabilità: “A una prima ricognizione, il sistema pare avere funzionato” ha dichiarato Francesco Pigliaru. “la strada è stata bloccata prima che si verificassero crolli, garantendo la sicurezza degli automobilisti ed evitando conseguenze peggiori come quelle di 10 anni fa. Adesso pensiamo a porre riparo ai danni: siamo pronti a intervenire subito anche con risorse regionali, se necessario, proponendo un intervento con l’assestamento di bilancio in discussione in questi giorni“. Già stamattina il presidente Pigliaru si era recato in sala operativa della Protezione civile a Cagliari da dove ha seguito i primi sviluppi dell’emergenza. L’allerta meteo di codice rosso proseguirà fino alla mezzanotte di domani 11 ottobre.

Nella foto la devastante immagine del crollo della strada 195

S.I.

“Degrado Sassari, colpe del Pd”

SASSARI – “Il centro storico di Sassari un tempo salotto della città, tra negozi, cinema, attività, teatro è solo purtroppo, un lontano ricordo. Oggi viene definito una giungla, un luogo fuori dal mondo dove i pochi residenti rimasti, vivono nella paura. Paura di uscire di casa, di camminare in alcune strade, di vedere per errore qualcosa che non dovrebbero e finire nei guai, di passare negli orari sbagliati, perché oramai il centro storico è diventato preda di prostitute, trans, spaccio di droga e come l’altra sera, di risse tra delinquenti nostrani e importati”. Cosi il coordinatore provinciale di Sassari della Lega di Salvini, Giovanni Nurra, rispetto alla condizione in cui si trova Sassari e in particolare col Centro Storico è in totale degrado e abbandono.

“Ci sono voluti carabinieri, polizia e vigili urbani per sedare un regolamento di conti tra nigeriani e sassaresi avvenuto a suon di sprangate. La gente si sente sola, lasciata in balia degli eventi. Come si è potuti arrivare a questo punto? La colpa è da ricercarsi nella politica dell’accoglienza a tutti i costi, nella depenalizzazione di molti reati e nella giustizia lenta e troppo spesso “libertina” grazie alla quale chi sbaglia non finisce in galera ma viene subito scarcerato. A chi dobbiamo e soprattutto devono dire grazie i cittadini onesti di ogni nazionalità, residenti al centro storico, a Sassari? A chi ha permesso tutto questo! Alla politica scellerata e disastrosa portata avanti in questi anni a livello nazionale e comunale dal PD, sempre più lontano dai bisogni della gente e avulso dalla realtà”.

“La Lega città di Sassari e il coordinatore provinciale Giovanni Nurra sono indignati per come sia stata ridotta questa parte della città, sono solidali con i cittadini onesti che con coraggio continuano a vivere li e sperano che con l’avvento del decreto sicurezza e immigrazione varato dal Ministro degli interni Matteo Salvini, le cose possano finalmente cambiare anche qui”.

Nella foto il Centro Storico di Sassari

S.I.

Furto Madonnina, azione indegna

ALGHERO – Ha proprio ragione il collega della Nuova Sardegna, Gian Mario Sias: non c’è fine al peggio. Del resto nel riportare la notizia del furto delle “offerte” dalla cassetta della Madonnina dei pescatori a Porto Salve, il piccolo tunnel che conduce dal Porto a Piazza Civica, non è facile usare altre definizioni per descrivere una simile azione. Non solo per i denari sottratti dal basamento della statua, ma soprattutto per il valore simbolico di un’azione che pare rappresentare la spregiudicatezza del momento e anche, purtroppo, la difficoltà di avere dei controlli costanti in un luogo tra i più frequentati della Riviera del Corallo. C

erto, non v’è dubbio, che le forze dell’ordine non possano monitorare 24 ore su 24 ogni angolo della città e allora siamo sempre nell’ambito dell’irraggiungibile e utopica “educazione civica” che, appunto, pare sempre meno appartenere al tessuto sociale locale. Impossibile anche rendere la città un immenso “Grande Fratello” con telecamere dappertutto. E allora? Forse sarebbe meglio avere più vita, pure notturna, per allontanare almeno dalle zone baricentriche i malintenzionati e ridurre tali azioni che riguardano anche altre zone del centro. Per chiudere, oltre il denaro sottratto, resta anche l’indegno attacco al patrimonio artistico rappresentato anche da storiche esposizione iconografiche religiose com’è appunto la famosa “Madonnina” dei pescatori. Sulla vicenda stanno indagando le forze delle ordine.

Nella foto il buco dov’è stata sottratta la cassetta con le offerte della Madonnina

S.I.

10 kg marijuana: sassarese arrestato

SASSARI – Nel corso di servizi appositamente organizzati dai Carabinieri, volti alla ricerca di illecite piantagioni di marijuana nelle zone campestri tra Sassari e Porto Torres, i militari della Compagnia Carabinieri di Porto Torres hanno arrestato un agricoltore sassarese, 45enne.

Questa volta i militari dell’Arma hanno intensificato il monitoraggio dell’agro turritano, soffermando l’attenzione operativa in località “Maccia Culetta”. Proprio quando l’indagato, a bordo del suo trattore, è stato notato dirigersi più volte in un rudere fatiscente ed apparentemente abbandonato si è destato l’interesse investigativo dei Carabinieri. Il blitz è scattato alle prime luci dell’alba: l’ignaro agricoltore è stato sorpreso all’interno delle mura decadenti che, con evidente sorpresa, non contenevano vecchi utensili ed attrezzi agricoli bensì un ingentissimo quantitativo di marijuana – 10,5 kilogrammi – ben organizzata e già pronta per essere spacciata. La droga era suddivisa in 4 sacchi bianchi che contenevano le foglie più grandi, mentre le piccole infiorescenze (le parti della pianta con il principio attivo più elevato) erano state già opportunamente rimosse e collocate in un retina comunemente utilizzata per la conservazione delle lumache.

La perquisizione ha permesso poi di rinvenire e sequestrare anche del vario munizionamento. Lo stupefacente sequestrato, immesso sul mercato, avrebbe garantito un guadagno di decine di migliaia di euro. L’arrestato, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato tradotto agli arresti domiciliari, dovrà rispondere di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nella foto i carabinieri che hanno recuperato la marijuana

S.I.

San Michele, cerimonia Polizia

SASSARI – Nella mattinata di ieri, in occasione della ricorrenza della festività di San Michele Arcangelo, Santo Patrono della Polizia di Stato, si è tenuta a Sassari presso la chiesa di Santa Caterina, sita nell’omonima piazza, la S. Messa officiata da S.E. l’Arcivescovo Mons. Gian Franco Saba, alla presenza del Sig. Prefetto, del Sig. Questore di Sassari, di autorità civili e militari, di personale della Polizia di Stato e dei loro familiari.

Il Vescovo nella sua omelia si è soffermato in particolar modo sull’importanza della figura San Michele Arcangelo. La celebrazione del Santo Patrono, intesa come momento di comunicazione e di avvicinamento a tutti gli operatori della Polizia di Stato che quotidianamente svolgono il proprio servizio a tutela della sicurezza di tutti i cittadini, è stata anche occasione per ricordare e commemorare tutto il personale caduto nell’adempimento del proprio dovere.

Nella foto la messa a Sassari

S.I.

Ex-Linea, Giunta Bruno condannata

ALGHERO – “Ennesimo pasticcio amministrativo della Giunta Bruno. Ancora una volta l’amministrazione comunale di sinistra viene bacchettata dai Giudici e condannata al pagamento di salate spese legali per migliaia di euro. Naturalmente denaro dei cittadini algheresi! Questa volta il pasticcio è la vendita dell’immobile di proprietà comunale sito nel lungomare Dante, meglio noto Agua de Mar”. E’ Michele Pais, consigliere comunale della Lega di Matteo Salvini, a rendere nota un’altra vicenda giudiziaria che vede soccombere la Giunta Bruno. Questa volta la questione riguarda uno dei locali, tra i pochi, che ancora riesce a richiamare gente ovvero l’Agua de Mar (ex-Linea Notturna).

“Infatti in maniera del tutto inspiegabile, nel mese di luglio scorso, questo bene veniva messo in vendita dall’Amministrazione comunale sulla base di una perizia che lo dichiarava come “libero da cose e persone e senza alcun contratto in essere”. Una circostanza assurda posto che quell’immobile da moltissimi anni ospita una delle attività di bar ed intrattenimento giovanile tra le più frequentate e caratteristiche della Città. Ma il pasticcio risulta essersi complicato ulteriormente, e oggi di difficile soluzione, posto che sulla base di tale sgangherata procedura di vendita il bene è stato addirittura aggiudicato ad un terzo soggetto partecipante all’asta, che vanta così diritti su un immobile che l’amministrazione ha dichiarato essere libero ed immediatamente trasferibile. Aggiudicatario naturalmente diverso da quello che attualmente lo conduce. Un pasticcio!”

“Era pertanto di tutta evidenza che il conduttore attuale, titolare dell’attività Agua de Mar, ricorresse in Tribunale per la tutela dei propri diritti, avendo peraltro gioco facilissimo, vista l’incontestabilità dei fatti. E così, il Tribunale di Sassari, con Ordinanza del 25 settembre scorso, ha accolto le naturali ragioni dell’attività Agua de Mar, sospendendo la procedura di rilascio dell’immobile e condannando l’Amministrazione comunale a pagamento di circa 2.500 euro a titolo di spese legali”.

“La vicenda, che si inserisce nella grande confusione amministrativa creata dalla Giunta Bruno e che l’ha vista sempre soccombente nelle Aule di giustizia e bacchettata sonoramente dai Tribunali, certifica ancora una volta l’assoluta incapacità di questa amministrazione di governare in maniera procedimenti anche banali come quello citato. Naturalmente attendiamo le dichiarazioni del Sindaco di scarico di responsabilità (non è mai responsabile di niente lui, cade sempre dalle nuvole) nonchè l’ennesimo annuncio sensazionalistico per distrarre l’opinione pubblica. La solita fuffa insomma.

“Purtroppo, la certezza è che si continua a fare pasticci naturalmente a spese dei contribuenti ed in danno degli operatori commerciali, costretti a lavorare in condizioni di assoluta incertezza per via di scelte schizofreniche da parte di una Amministrazione che ormai ha perso la bussola dell’orientamento, se mai l’avesse avuta.
Per noi troppo facile dire “l’avevamo detto”! Ma la realtà è proprio così. La speranza è che i pochi mesi che ci separano dalle elezioni passino più in fretta possibile, limitando i danni che comunque questa Giunta continuerà a fare, in ogni settore”.

Nella foto l’Agua de Mar

S.I.

Ordinanza Tribunale Agua De Mar (1)

Alghero, febbre del nilo su cornacchie

ALGHERO – L’Ats Sardegna, Dipartimento Prevenzione, Servizio Sanità Animale di Sassari, nell’ambito dell’attività di sorveglianza sul territorio informa che sono state riscontrate due positività al virus West Nile su due esemplari di cornacchia grigia ritrovati morti tra il 18 e il 20 settembre in località San Marco e in località Carrabuffas nel Comune di Alghero. Per entrambi i casi l’Ats comunica che resta in attesa della conferma da parte del Centro di Referenza Nazionale di Teramo (Cesme).

L’Ats, seppur in fase di accertamento della presenza del virus, consiglia di adottare misure di prevenzione per ridurre il rischio di trasmissione attraverso la puntura di zanzare della Febbre del Nilo, a prescindere dalla presenza del virus stesso. Tra queste, l’uso di repellenti per insetti, svotare l’acqua stagnante dai vasi di fiori, evitare il ristagno delle acque in ciotole per animali, coprire le cisterne e i contenitori per l’acqua piovana.

L’Azienda a Tutela della Salute informa inoltre che per quanto riguarda gli equidi, l’unica misura di prevenzione alla malattia è rappresentata dalla vaccinazione che è a carico del proprietario degli animali. Nessun limite viene invece imposto per quanto riguarda la movimentazione degli equidi in aree endemiche ma è opportuno attuare dei programmi di profilassi vaccinale prima di tali spostamenti, soprattutto verso territori dove è stata recentemente dimostrata la circolazione virale.

Tutte le informazioni al riguardo, ovvero le brochure informative redatte sia dal Comune di Alghero che dall’ATS – Sardegna e i provvedimenti già adottati a vario livello per contrastare la diffusione della criticità, sono reperibili, al seguente indirizzo internet: [Sito Comune]

S.I.