Pesca vietata e video sui social, denunciati i due giovani

ALGHERO – Si è conclusa nella mattinata di martedì 30 agosto la ricerca dei due blogger continentali balzati agli onori delle cronache per essersi praticamente autodenunciati postando sulla piattaforma digitale “Tik Tok” le riprese che hanno documentato la condotta penalmente rilevante posta in essere praticando attività di pesca subacquea nella zona di “B” dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana. Divenuto in men che non si dica virale, il video ha suscitato l’immediata attenzione anche degli organi inquirenti e delle Forze di Polizia aventi competenza in materia ambientale e di tutela delle risorse ittiche e della filiera della pesca.

Con il coordinamento della Procura della Repubblica di Sassari, sin dalla serata di sabato scorso, l’Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero e la Capitaneria di porto di Porto Torres, in collaborazione con la Base Navale del Corpo Forestale di Alghero hanno avviato le indagini, al fine di definire le circostanze di tempo e luogo del reato. Una volta acquisita la certezza della loro presenza sull’Isola, gli hub portuali e aeroportuali sono stati allertati, così come le Compagnie Aeree di Navigazione, e presidiati sin dalla serata di lunedì al fine di intercettare gli interessati qualora avessero tentato di lasciare la Sardegna per fare rientro alle loro località di rispettiva residenza sul continente.

Tuttavia, i due vacanzieri, hanno alla fine deciso di fronteggiare le proprie responsabilità e, accompagnati da un genitore, si sono presentati alle Forze di Polizia. I militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero, insieme al personale della Base Navale del Corpo Forestale di Alghero, hanno proceduto con gli atti di rito denunciando i giovani protagonisti e ponendo sotto sequestro l’attrezzatura utilizzata per la pesca illegale.

“In questa spiacevole vicenda – spiegano i Comandanti delle Autorità marittime coinvolte nelle indagini, – piace sottolineare alcuni elementi significativi: innanzitutto la reazione unanime delle Istituzioni, degli Enti Locali e della collettività nei confronti di quello che è stato percepito come una vera e propria offesa nei confronti dell’ambiente, quale risorsa fondamentale ed elemento distintivo per questo territorio; pregia evidenziare, altresì il comportamento virtuoso di quegli operatori del settore della ristorazione che hanno scelto di non assecondare l’ulteriore attività illegale posta in essere dai protagonisti di questo evento, rifiutando l’acquisto del prodotto illegalmente pescato. Infine la reattività delle Forze di Polizia che in sinergica collaborazione tra di loro e in aderenza agli orientamenti della Magistratura hanno lanciato un segnale di fermezza rispetto ad una condotta non solo semplicemente antigiuridica ma che per i suoi contorni assume un rilevante disvalore sociale ed educativo”.

Il Comandante del Corpo Forestale Provinciale Giancarlo Muntoni, ha poi aggiunto: “La pesca di frodo in tutte le sue molteplici varianti rischia di minare l’azione di naturale ripopolamento biologico dell’Area Marina Protetta. Questa riprovevole attività, arreca un’inammissibile danno ambientale al patrimonio biologico dell’area marina protetta, senza contare il fatto che il pescato di frodo è sempre più spesso destinato ad essere venduto illegalmente a ristoranti e pescherie, eludendo i controlli sanitari e danneggiando il lavoro dei tanti onesti pescatori che esercitano questa professione. Quello dei due blogger è un atto che ha ricevuto la condanna unanime del mondo dei social, tale è stato lo sdegno che ha suscitato non solo nei cittadini sardi ma nell’intera collettività. Cionondimeno, i processi si fanno nelle aule giudiziarie e devono essere respinti tutti quei commenti che sanno di “minacce” più o meno velate nei confronti dei due ragazzi. Mi piace sottolineare come la collaborazione con l’Autorità Marittima nella prevenzione e repressione della pesca di frodo e dei reati ambientali, abbia dato ancora una volta risposte alle attese di giustizia dell’intera comunità sarda”.

Gita e pesca senza regole da Tik Tok a La Repubblica fino in Procura

ALGHERO –  E’ finita pure sul quotidiano nazionale La Repubblica, oltre che in Procura, la gita all’insegna dell’assenza di regole, pubblicata anche su Tik Tok, di due giovani italiani.  “Pensavano di fare una cosa da ‘fighi’ e invece si sono beccati un esposto”, scrive il giornale e questo a seguito del fatto che il video da loro realizzato, dove tra l’altro emergono tutta una serie di comportamenti fuori norma, è finito anche su Facebook e nello specifico nel gruppo gruppo ‘Roba da apneisti Spearfiscing&Freediving”.

In questo modo ha avuto una imponente diffusione e conseguenti migliaia di visualizzazioni. Detto questo,  è stato tempestivo l’intervento dell’Amministrazione Comunale e del Parco naturale regionale di Porto Conte e Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana. Nel primo caso il Presidente della Commissione Ambiente Christian Mulas, ripreso anche da La Repubblica, ha condannato da subito l’azione scellerata dei due giovani e gli atri comportamenti illeciti presenti nel video, mentre il Parco è uscito sui media con le parole del Presidente Raimondo Tilloca che ha posto l’accento sulla necessità, in casi come questi, di assegnare la misura del “Daspo” rispetto al territorio dove sono stati compiuti i reati ambientali: “A chi commette questi comportamenti fuori legge, ad esempio, non dovrebbe essere permesso di poter ritornare in quella Regione per almeno 3 anni”, propone Tilloca confermando che l’Ente di riserva terrestre e marino ha fatto regolare segnalazione alla Guardia Costiera.

Sul tema è intervenuto su facebook anche l’assessore all’Ambiente Montis che ribadisce quanto in questi casi, come per altre violazioni, visto che la “linea morbida” non porta i risultati sperati, è opportuno rafforzare i controlli e dunque aumentare le sanzioni per comportamenti che, nel caso dei due gaglioffi tik toker, ha palesato quanto sia oggi diffusa l’assenza di senno e non solo per errori comportamentali, che possono capitare, ma pure per la diffusione planetaria di tali sconsiderati atteggiamenti. Nel frattempo il Gruppo d’intervento giuridico (Grig), come riporta anche La Repubblica, “ha segnalato l’accaduto alla procura, al Corpo forestale della Regione Sardegna, alla Guardia costiera, al Comune di Alghero, all’Azienda speciale di gestione del parco naturale di Porto Conte e dell’area marina protetta “affinchè vengano svolti gli opportuni accertamenti e applicate le sanzioni di legge”,.

 

 

 

 

 

Pesca di frodo sui social, condanna del Presidente Mulas

ALGHERO  – “Reati del genere vanno condannati e soprattutto non devono essere impuniti per dare un esempio forte a coloro che sono convinti che tutto gli è permesso. Fare lo youtuber,influencer,tiktoker e simili non autorizza a infrangere l’enorme delle leggi a nessuno.  Pescare in area marina protetta, vendere il pesce illegalmente in un ristorante del luogo,fare la doccia e lavaggio attrezzature su marciapiede pubblico, campeggiare abusivamente in un luogo non autorizzato, documentando tutto come fosse una normale situazione giornaliera e credendo che ad Alghero non esistano le regole, questo è accaduto ieri da due sciocchi giovani che hanno pensato bene di filmare tutto su rete, non curanti della gravità non di un gesto goliardico ma di veri e propri reati contro il patrimonio ambientale e soprattutto la mancanza di rispetto verso una città che gli sta ospitando. Da ieri sul web gira un video vergognoso su questa “avventura” dove possiamo guardare uno dei tanti tiktoker intento a viaggiare per la Sardegna proveniente dal continente. La prima tappa del suo percorso è Alghero. Fin qui tutto bene. Anzi promuove la Sardegna e il suo territorio e le sue immense bellezze. Senonché uno dei due giovani, annoiato, pensa bene di discendere a piedi verso l’area interdetta dell’area marina protetta di Porto Conte, con tranquillità mentre il compagno lo filmava si infila una muta da apnea e con tutta tranquillità si immerge e arpiona una povera cernia. Andando contro tutte le regole. La domanda che sorge spontanea è:com’è possibile tutto questo? Per ora rimane il fatto per chi viene ad Alghero, chi viene a trovare la nostra Terra non può pensare di poterci fare quello che gli pare,per cui questi reati gravi vanno condannati. Un ringraziamento va a tutta la comunità algherese che è intervenuta tempestivamente per denunciare questa situazione”.

Christian Mulas, presidente commissione Ambiente 

Tragedia della strada, morto motociclista algherese

ALGHERO – Nuova tragedia della strada in un tratto che spesso ha visto gravi incidenti. Un motociclista di 35 anni di Alghero, Jona Pasquale Latte, è purtroppo morto nella strada vicinale La Rucchetta nei pressi della strada statale della Nurra, nota come variante del Calich. La moto, secondo le prime ricostruzioni, è finita contro un’auto, gli agenti della polizia stradale, intervenuti sul posto, stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente. Sul posto sono intervenuti anche gli operatori del 118 e i vigili del fuoco.

Moto contro cinghiale, due feriti: intervento dei Barracelli

ALGHERO – Durante la consueta attività di polizia rurale e antincendio all’interno del Parco Naturale Regionale di Porto Conte alle ore 21:00 circa, lungo la SP55 all’altezza dell’area di Mugoni il personale del Comando Barracelli, coordinato dal Cap. Riccardo Paddeu, è prontamente intervenuto in un sinistro stradale appena verificatosi tra un motociclo con in sella due persone e un cinghiale.

I due motociclisti cadevano rovinosamente sull’asfalto mentre il cinghiale rimaneva morto a seguito del forte impatto con mezzo. Uno degli agenti in servizio, addetto soccorritore, prestava immediatamente le prime cure a uno dei due feriti tamponando una ferita lacero contusa e stabilizzandolo in attesa dell’arrivo dell’ambulanza medicalizzata del 118, nel mentre il collega di pattuglia gestiva la viabilità.
Sul luogo dell’incidente interveniva anche una pattuglia dei Carabinieri di Alghero e due autoambulanze.
L’arteria stradale S.P.55 e la S.S.127bis è oggetto di un pattugliamento h24 da parte del Comando Barracelli, all’interno di una convenzione con la Direzione Generale della Protezione Civile della Regione Sardegna che prevede il presidio delle due strade per la prevenzione e repressione degli incendi boschivi e che sta di fatto consentendo interventi immediati anche in altri contesti diversi dal servizio antincendi

Ferragosto sicuro, il lavoro della Polizia Locale

ALGHERO – Il periodo di ferragosto ha visto all’opera una rafforzata azione della Polizia Locale, che ha svolto attività coordinata nell’ambito di una macchina dei controlli impegnata in diversi settori, in particolare sul fronte della viabilità e del presidio del territorio. Il Sindaco Mario Conoci, ha voluto ringraziare del lavoro svolto tutte le componenti  che si sono adoperate  per rendere possibile e godibile in sicurezza il fine settimana della  grande festa popolare. Il ritorno del grande “Ferragosto di Alghero” ha visto la città pacificamente invasa da decine di migliaia di persone che si sono riversate sul Lungomare Barcellona, nell’area portuale, sui bastioni, nelle spiagge della riviera per assistere al tradizionale spettacolo dei fuochi pirotecnici. Gli uomini della Polizia Locale, guidati dal Comandante Matteo Bertocchi, hanno contribuito con un carico notevole di operatività a favore della sicurezza. Operativi anche nelle ore notturne, gli agenti hanno fatto sentire la loro presenza che nei giorni del lungo fine settimana di ferragosto ( da venerdì 12 a martedì 16 agosto) ha prodotto risultati concreti sul fronte dei controlli. Al centralino di via Mazzini sono giunte 97 richieste di interventi.

Le sanzioni elevate ( preavvisi e verbali ) sono state 196, tra i quali spiccano   n. 2 sommari processi verbali di cui all’art. 126 (patente scaduta);  3 verbali per guida sotto l’influenza dell’alcool,  1 verbale per guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti, n. 1 automobilista alla guida non provvisto di copertura assicurativa  e  n. 4 verbali relativi al trasporto di passeggeri su monopattino  elettrico. Sul fronte dei servizi, le unità della Polizia Locale  hanno  effettuato circa 550 ore di sorveglianza attiva sul territorio di cui oltre 60 solo nelle due serate del 14 e 15 agosto, dalle 21:00 all’una di notte. E inoltre, rimossi in totale  16 veicoli. Gli interventi richiesti per sinistri stradali sono stati  17. Un primo banco di prova importante per la Polizia Locale e per il Comandante Matteo Bertocchi, che vuole sottolineare l’ottimo lavoro svolto dagli agenti.

“Criticità rifiuti, no a fantasmi del passato, guardiamo avanti”

ALGHERO – “Il nuovo servizio di raccolta della nettezza urbana ha necessità di condivisione. Per questo come forze di minoranza abbiamo chiesto ed ottenuto la convocazione di una apposita commissione consiliare, a cavallo di ferragosto, alla presenza dell’assessore Montis. Riteniamo che la base di partenza debba essere una proposta, un progetto, un’idea compiuta che deve arrivare dalle forze di maggioranza che amministrano oggi la città. Non si può arrivare al confronto solo con l’elencazione delle problematiche che caratterizzano l’attuale servizio, concepito unitariamente nel 2013 ed entrato in vigore, in virtù dei tempi della gara e delle proroghe conseguenza di ricorsi, solo nel 2017. Un avvio comunque positivo, che aveva dato segnali importanti, col porta a porta integrale, e non solo con la svolta nella raccolta differenziata, ma anche con apprezzabili risultati sulla pulizia della città, almeno fino al 2019 e all’insediamento dell’Amministrazione Conoci.
Una impostazione condivisa nei fatti dall’attuale maggioranza, visto che l’impianto del servizio è stato confermato, al di là delle giustificazioni tardive e del ridicolo ricorso a fantasmi del passato.
Un rapporto con la ditta che ha segnato anche conflittualità e sanzioni, come deve essere tra amministrazione e imprese che svolgono un servizio collettivo lautamente pagato. Senza collateralismi di nessun genere. Esercitando il controllo che deve essere garantito dall’amministrazione comunale. Non solo, ma l’azione della nostra Giunta ha portato l’amministrazione Conoci a vedere riconosciuti solo quest’anno due milioni di euro in più derivanti dall’emersione del sommerso nel 2020, cioè evasori anche totali, spesso non residenti. Risorse che hanno contribuito a un piano economico finanziario diverso rispetto a quello precedente. Ma senza risultati apprezzabili né per le tasche dei contribuenti né per la pulizia della città. Anzi. Ciò che manca è l’autorevolezza nel governare processi complessi. Ma non è il momento della polemica, siamo pronti alla proposta e alla condivisione. Senza confondere le responsabilità distinte, di governo e di opposizione, siamo pronti a discutere un nuovo progetto che restituisca decoro alla città. Ora al lavoro”.
Per Alghero, Futuro Comune, Sinistra in Comune e PD

Dispersi due escursionisti sull’Alghero-Bosa, spettacolare salvataggio

ALGHERO – Spettacolare intervento in nottata da parte dei vigili del fuoco di Alghero. Allertati intorno alle 22 sulla litoranea per Bosa all’altezza del 18 km per recuperare due persone che si erano perse durante un escursione. La squadra di Alghero in notturna è riuscita a portare in salvo i due ragazzi facendosi strada in una zona impervia e dalla fittissima boscaglia.

Comune di Sassari: musica oltre gli orari, chiusi due locali

SASSARI – Attività sospese per dieci e per trenta giorni. Questo quanto disposto dal Settore Attività produttive del Comune di Sassari nei confronti di due locali del centro cittadino, a seguito di una serie di verbali della Polizia locale che attestavano ripetute violazioni dell’ordinanza sindacale che limita gli orari per la musica nei pubblici esercizi. I fatti risalgono a febbraio e marzo ma il provvedimento è stato emesso allo scadere dei termini per impugnare i verbali da parte degli interessati.

L’ordinanza 48 del 2021 “Disciplina orari piccoli trattenimenti musicali svolti sia all’interno che all’esterno dei pubblici esercizi e all’interno dei circoli privati” prevede che la musica termini entro mezzanotte (salvo i casi previsti dalla stessa normativa) e in caso di violazione una multa di 500 euro, più le sanzioni accessorie che vanno dalla sospensione dell’attività per dieci giorni, nel caso di due inottemperanze in un anno, fino alla definitiva revoca dell’autorizzazione dalla quarta in poi.

I giorni di chiusura, al fine di “non provocare un ingiusto danno economico all’esercente” viste le feste dei Candelieri e della Cavalcata sarda previste in questi mesi, sono state concordate con i proprietari