Pioggia, tuoni e lampi su Alghero

ALGHERO – Dopo un maggio tra i più piovosi degli ultimi anni, ecco che anche fine agosto si propone con i più classici dei temporali estivi. Fenomeni che erano molto radi e poco frequenti, mentre oramai paiono situazioni sempre più normali. Come in questi giorni dove la Sardegna è sommersa dall’acqua visti i diffusi temporali e soprattutto non sfuggono ai tanti smartphone i tanti e spettacolari lampi.

In questi giorni sui social sono apparse diverse immagini alcune molto suggestive. Seppur bisogna sempre ricordare che si tratta di estremizzazioni climatiche molto pericolose. Infatti, come avvenuto di recente, alcune scariche elettriche possono cadere a pochi metri dalla battigia dove solitamente si fa il bagno. Le allerte giungono in particolare dai titolai degli stabilimenti come Giovanni Monti, del Baia dei Venti, che questa mattina, visto il maltempo che copre tutta la Riviera del Corallo, ha immortalato i primi lampi che hanno illuminato il cielo sopra Alghero.

A parte questi aspetti, è un altro duro colpo per il comparto turistico che si trova ad dover affrontare pure il maltempo e l’assenza di offerte differenti da quelle del “sole e mare”. Tutto questo va ancora di più ad inficiare l’attuale stagione che già, purtroppo, come noto dai dati di tutte le associazioni di categoria, registra i numeri più bassi degli ultimi 20 anni.

Nella foto alcuni lampi questa mattina (giovedi 23 agosto 2018) ad Alghero

S.I.

Sversamenti in mare, tema irrisolto |foto

ALGHERO – Vasche non vasche. Progetto Alghero o meno. Tavoli con Abbanoa, comunicati, selfie e incontri. Bastano un paio d’ore di piogge e Alghero si allaga, ma non solo. Le fogne, come sotto i bastioni nel lungomare del centro storico, sversano in mare. E non a chilometri di distanza dal centro e dunque dalle residenze, attività, negozi, ristoranti, gelaterie, strutture sanitarie, etc, ma proprio a pochi metri da questi luoghi. Senza considerare il grave danno per gli stabilimenti balneari che vedono lo specchio acqueo compromesso da tali fuoriuscite di liquami.

Non sempre si tratta di situazioni di grave allarme ambientale e sanitario. Infatti, come nel caso del Canalone di San Giovanni si tratta delle acque piovane più sicuramente allacci abusivi di acque bianche. Però, ovviamente, siamo sempre nel campo della totale illegalità e problematicità nella del sistema idrico di Alghero. Un tema che ha visto, come detto, una serie quasi infinita di prese di posizione e presunte azioni da parte degli enti preposti, Amministrazione Comunale in carica in primis, ma è sufficiente qualche ora di pioggia per assistere ad uno scenario non certo da cartolina di località turistica come si vede chiaramente nella foto dell’articolo.

Nel caso del Canalone di San Giovanni si poteva, già da tempo, chiudere lo sbocco in mare e creare un collegamento con le altre condotte oppure realizzarne una ex-novo che arrivasse a sversare in mare aperto e non dentro il golfo in cui le barche sostano e i bagnanti trovano ristoro. Anche su questo campo, purtroppo, pare che ci sia tanto, troppo, da fare e con l’arrivo delle pericolose piogge di fine estate bisogna attivarsi al più presto per scongiurare anche problemi di maggiore gravità pure per le persone, oltre che per l’estetica e il decoro, comunque essenziali per la Riviera del Corallo.

Nella foto di questo pomeriggio lo sversamento dal Canalone di San Giovanni verso il mare di Alghero

S.I.

12enne paralizzata dopo tuffo

CAGLIARI – Una bambina di dodici anni è stata trasferita con l’elicottero di stanza a Olbia dal reparto di Pediatria del San Michele di Cagliari all’Unità spinale del Niguarda di Milano. La piccola paziente, affetta da tetraplegia postraumatica, è stata trasportata da Cagliari ad Olbia con l’elicottero di stanza alla base di Elmas e da qui trasferita sull’elicottero della base di Olbia, elicottero in grado di compiere il tragitto per Milano. L’elisoccorso si è mosso da Cagliari alle 8.47 per arrivare ad Olbia alle 9.47 e ripartire alla volta di Milano alle 10.17: l’arrivo nel capoluogo lombardo è avvenuto alle 12.31.

Nella foto l’elisoccorso in Sardegna

S.I.

Invasione abusivi, sequestri merce

ALGHERO – Proseguono nel territorio di Alghero i servizi di contrasto all’abusivismo commerciale e prevenzione agli illeciti amministrativi. Attività messe in campo dal comando di Polizia Locale di via Mazzini per venire incontro alle richieste avanzate dalle associazioni di commercianti e imprenditori, per favorire la libera concorrenza e garantire la sicurezza dei consumatori e turisti. Nei primi quindici giorni del mese di agosto, gli agenti hanno proceduto al sequestro di 3.322 pezzi di merce varia, tra cui giochi per spiaggia, borse mare, borse da donna, abbigliamento vario, strumenti informatici, teli mare, oggetti e varie attrezzature.

In totale sono stati eseguiti ben trentasei sequestri amministrativi ed un sequestro penale. Il servizio, effettuato con agenti in borghese, ha riguardato tutte le spiagge del litorale urbano durante le ore diurne, con particolare attenzione alla via Garibaldi, all’area portuale, il Lungomare Dante e i Bastioni durante le ore serali e notturne. I controlli predisposti dal comandante Guido Calzia seguono le direttive impartite dall’Amministrazione comunale e proseguiranno per tutto il mese di agosto e la prima quindicina di settembre.

Nella foto venditori abusivi sui bastioni

S.I.

Marijuana, piante per 1milione di euro

NUORO – Poteva produrre profitti per un milione di euro la piantagione di 2.500 piante di canapa indiana scoperta ieri all’alba dalla Squadra Mobile della Questura di Oristano sui monti di Teti, in provincia di Nuoro. Sul posto è stato sorpreso e arrestato dopo un inutile tentativo di fuga un disoccupato di Ghilarza, 33 anni, pregiudicato, che ha dichiarato di non avere complici e di aver fatto tutto da solo.

“Impossibile crederci”, hanno commentato il procuratore della Repubblica Enzo Domenico Basso, il questore Ferdinando Rossi e il dirigente della Squadra Mobile Samuele Cabizzosu ieri nel corso di una conferenza stampa spiegando che le dimensioni e le caratteristiche dell’impianto richiedevano sicuramente la collaborazione di diverse persone. Assieme alla piantagione sono stati sequestrati infatti un impianto professionale di irrigazione a goccia alimentato da un pozzo artesiano e una trentina di fusti di fertilizzante.

Forse, ancora non è chiaro che in Sardegna vista la grave crisi occupazionale, sociale che ha travolto settori come l’agricoltura e la pastorizia in molti operatori di quei settori si sono trasformati in produttori di canapa indiana. Perciò sarebbe opportuno che la Regione legiferasse per il riutilizzo di questo tipo di piantagioni per fine legali e dunque industriali e medici. In questo modo tali coltivazioni, col controllo degli organismi preposti, potrebbero emergere e divenire legali e produrre economie pulite.

S.I.

Ricciao per hobby, multa da mille euro

BOSA – A seguito di una segnalazione ricevuta nel pomeriggio odierno relativamente alla pesca illegale di ricci, il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Bosa si è recato in località Managu per verificare l’informazione ricevuta. Giunti in loco, i militari della Guardia Costiera hanno individuato una persona sospetta intenta a fare immersioni subacquee. Dopo pochi minuti hanno visto riemergere il pescatore abusivo con al seguito una sacca contenente 164 ricci. Colto sul fatto, il trasgressore ha dichiarato che non era a conoscenza del fermo pesca per questa specie marina.

Si è proceduto, quindi, a elevare una sanzione amministrativa pari a 1000 euro e a sequestrare l’attrezzatura illegale utilizzata per la pesca dell’echinoderma. Il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Bosa, Tenente di Vascello Francesco Bernardi, ringrazia pubblicamente il segnalante chiedendo che, chiunque in futuro abbia contezza di situazioni similari, lo comunichi il prima possibile alla Guardia Costiera.

In questo periodo in cui le risorse marine sono sempre più fragili già per i cambiamenti climatici e per l’arrivo di specie aliene, bisogna prendere coscienza che se non vogliamo l’estinzione di determinati esseri viventi acquatici, è di preminente importanza la tutela del patrimonio biologico, in particolare nei periodi della riproduzione. Nessun cittadino si può ritenere esente da colpe se non segnala gli illeciti o, peggio ancora, se consuma la specie ittica vietata. È ulteriormente doveroso rimarcare che solo gli interventi mirati, anche e soprattutto a seguito di segnalazioni da parte dei cittadini, possono nei limiti del possibile evitare che i furbetti distruggano l’ecosistema marino per puro interesse personale.

Nella foto il materiale sequestrato dalla Guardia Costiera di Bosa

S.I.

Sardegna, è allarme cavalcavia

ALGHERO – Occhi puntati sui cavalcavia in Sardegna. Sono tanti, troppi, quelli in pessime condizioni che meritano un urgente intervento di riqualificazione. E all’indomani della tragedia accaduta a Genova, il Codacons concentra la sua attenzione sullo stato delle infrastrutture sul territorio e per la Sardegna indica un manufatto che necessiterebbe di verifiche e indagine per accertarne il livello di sicurezza. Si tratta del cavalcavia sulla strada statale 131, “Mesu Mundu”, già oggetto di una protesta dei sindaci. L’associazione dei Consumatori ha deciso di inoltrare una diffida al prefetto di Sassari perché disponga “un blocco “temporaneo per alleggerire il traffico sul viadotto a rischio”.

Il Codacons chiede, in particolare, il blocco dei mezzi pesanti su questo viadotto per 30 giorni, così da dare modo ai tecnici di provvedere alle necessarie verifiche sullo stato e la sicurezza della struttura. Inoltre sollecita l’impiego del genio militare “per realizzare a stretto giro le verifiche necessarie insieme ai gestori, così da minimizzare l’impatto sul traffico”. Ma, come detto, non è solo in questo tratto, infatti ci sono diverse porzioni delle strade nell’Isola che sono in condizioni critiche.

Nella foto il cavalcavia lungo la strada per Ittiri-Sassari

S.I.

Guardia Costiera: Ferragosto sottotono

BOSA – I venti provenienti dai settori settentrionali, aventi avuto origine nel Golfo del Leone, hanno dato luogo a condizioni di mare molto mosso, a tratti agitato, lungo le coste della Planargia e del Montiferru. È stata questa, secondo la Guardia Costiera, la principale causa della scarsa affluenza di bagnanti sulle spiagge della Sardegna occidentale. Se per i più il Ferragosto è stato, contrariamente alle previsioni di pioggia, un momento per godere della naturale elioterapia, di contro il tratto marino di Porto Alabe ha visto l’afflusso di surfisti esperti che, approfittando delle onde alte circa 2-2,5 metri, hanno voluto trascorrere una giornata di festa più movimentata del solito, cavalcando le onde del litorale tresnuraghese e magomadese. Un po’ di agitazione ci è stata quando, attorno alle 14:30, una tromba d’aria ha spazzato via diversi ombrelloni nella spiaggia meridionale di Bosa marina.

L’intervento dei militari della Guardia Costiera di Bosa, sia a mare che a terra, è stato comunque volto, come già annunciato dal Comandante nei giorni scorsi, sempre a garantire la sicura balneazione e l’utilizzo della risorsa marina nella maggior sicurezza possibile. I pattugliamenti costieri proseguiranno anche nei prossimi giorni con le medesime modalità e con gli stessi scopi già annunciati in precedenza.

Il comandante, Tenente di Vascello Francesco Bernardi, tiene ulteriormente a raccomandarsi affinché tutti utilizzino responsabilmente la risorsa marina valutando le proprie condizioni fisiche e le condizioni del mare che, per giovedì e venerdì dovrebbero essere favorevoli, ma che da sabato 18 agosto dovrebbero nuovamente tendere al peggioramento.

Nella foto la Guardia Costiera di Bosa

S.I.

Bosa, pesca di frodo con nasse

BOSA – Durante l’attività di pattugliamento volta a garantire la sicurezza della balneazione, nell’ambito del più ampio programma “Mare sicuro 2018”, il personale della Guardia Costiera di Bosa a bordo del Battello veloce A63 ha rinvenuto in località Sa Lumenera due segnali da pesca irregolari ai quali erano vincolate 17 nasse di diverse dimensioni: tredici di circa 80 cm e quattro di circa 50 cm.

Visto il basso fondale dove sono state rinvenute (circa 10 metri), è presumibile che il pescatore di frodo volesse catturare molluschi o piccoli crostacei. Durante questo periodo di maggior affluenza di bagnanti e turisti, saranno intensificati i controlli principalmente volti a garantire una balneazione sicura, senza tuttavia tralasciare l’importanza delle altre attività di cui il Corpo delle Capitanerie di Porto/Guardia Costiera è competente.

Il Comandante della Guardia Costiera di Bosa, Tenente di Vascello Francesco Bernardi, coglie l’occasione per raccomandarsi affinché tutti i bagnanti utilizzino la risorsa marina con estremo rispetto, ponendo attenzione alla tutela della propria ma anche dell’altrui sicurezza, valutando in primo luogo le condizioni meteo ma ancor di più il proprio stato di salute. Molto importante è anche l’indicazione data dall’assistente bagnante con l’ausilio delle bandierine: bandierina rossa (balneazione pericolosa) o bandierina gialla (balneazione sconsigliata) o bandierina bianca (balneazione tranquilla).

Nella foto le nasse sequestrate

S.I.

Ricci, abusivi: Regione parte civile

CAGLIARI – “Come Regione siamo pronti a costituirci parte civile in eventuali processi a carico dei pescatori abusivi di riccio di mare. La tutela dell’ambiente e delle specie che lo abitano è un dovere civico che dobbiamo impegnarci a mettere in atto per le generazioni che verranno. Si può infatti fare la raccolta dei ricci, nei periodi e nei modi stabiliti dalle norme, così da rispettare il prodotto e tutto l’ecosistema marino. Come istituzione difenderemo gli interessi e il patrimonio di tutti i sardi, incaricando l’ufficio legale della Regione per chiedere il massimo delle pene previste e il massimo del risarcimento danni agli eventuali trasgressori”. Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, con delega su Pesca e Acquacoltura, Pier Luigi Caria accogliendo i diversi inviti giunti in questi giorni dagli operatori del comparto e dai numerosi portatori di interesse coinvolti a vario titolo nella pesca e nella salvaguardia della specie. Proprio a inizio settimana, e dopo il sequestro da parte della Guardia di Finanza di 31 chilogrammi di polpa di riccio (corrispondente ad almeno 25mila esemplari prelevati) l’associazione ambientalista WWF ha deciso di costituirsi parte civile contro i bracconieri del mare.

“Come Assessorato – ha proseguito Caria – abbiamo modificato a inizio 2018, in stretta collaborazione con i pescatori e i loro sindacati, le norme sui quantitativi da raccogliere, le giornate di lavoro e le ore in cui si può stare in mare. Abbiamo riorganizzato dopo tanti anni un comparto importante per le economie dell’Isola, che ha il nemico principale nei pescatori di frodo. L’augurio è che, proprio in occasione delle vacanze ferragostane, i tanti cittadini e turisti che affolleranno i nostri centri costieri rispettino le regole, perché la Regione è e sarà sempre al fianco delle forze dell’ordine che faranno di tutto, con grande senso del dovere, per garantire la legalità”.

Nella foto uno dei tanti sequestri della Forestale

S.I.