Treno a idrogeno e non solo, “mortificazione della democrazia partecipativa”

ALGHERO – Un anno fa, circa, è stato affidato l’appalto. Il tempo, dunque, per attuare delle modifiche c’era tutto. Soprattutto dopo le reiterate e forti proteste da parte dell’agro a nord di Alghero e in particolare dei residenti a Sa Segada.

Nel febbraio del 2024 veniva data comunicazione, dalle fonti di settore, che la ‘IRD Engineering era l’aggiudicataria del bando di gara indetto da A.R.S.T. S.p.A. – Trasporti regionali della Sardegna, nell’ambito del Piano nazionale degli investimenti complementari al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per l’affidamento dell’appalto relativo alla progettazione definitiva – esecutiva, forniture e lavori occorrenti per la realizzazione del “Collegamento Ferroviario Alghero centro – Alghero aeroporto, con impianto di produzione a idrogeno”.

Da quel momento in avanti, ma in particolare dall’arrivo dall’Amministrazione Caccciotto, si sono sollevati diffusi dubbi sul progetto che hanno visto in prima fila i seguenti soggetti Comitato di borgata Sa Segada – Tanca Farrà, Comitato di borgata Santa Maria La Palma, Comitato di borgata Guardia Grande – Corea, Comitato di borgata Maristella, Comitato Zonale Nurra r Comitato Metrotranvia Sassari Alghero Sorso e questo e ciò che scrivevano i primi di dicembre del 2024: “L’importante infrastruttura se realizzata con le modalità proposte nel progetto, ora in fase di autorizzazione, avrà un preoccupante impatto dal punto di vista sia ambientale che paesaggistico oltre che sulle aziende agricole e proprietà che verranno interessate”.

Ebbene, nonostante incontri organizzati dal presidente del Consiglio Pirisi, dai vari presidenti di commissione e dall’ex-sindaco Bruno, la questione, che ha visto più volte l’attuale Primo Cittadino Cacciotto dire che “bisognava ascoltare i residenti e dunque modificare il tracciato per evitare danni alle proprietà e attività presenti nell’agro e non solo”, sembra che non ci sia niente da fare e che, come appreso dalla commissione speciale presieduta da Moro e divulgato dall’ex-presidente del consiglio regionale Pais, “il progetto del treno a idrogeno si farà, con buona pace di chi ha chiesto a gran voce di fermarlo e di attuare dei cambiamenti – e ancora – ci si è riempiti la bocca di condivisione, dialogo, collaborazione, scelte condivise e poi in questi giorni è andata in scena la mortificazione della democrazia. Siamo fortemente delusi, amareggiati e anche fortemente contrariati”, chiudono dai comitati.

Nella foto un parte dell’agro a nord di Alghero

Treno a idrogeno. “Algheresi presi in giro da Cacciotto e sua Maggioranza”

ALGHERO – “Nella seduta di oggi della commissione consiliare speciale per il “Treno ad Idrogeno” i cittadini e i rappresentanti dei comitati presenti hanno abbandonato l’audizione di ARST in segno di protesta. Siamo basiti di come con quanta superficialità è stata affrontata la discussione sia da parte dei componenti della commissione (forse per poca conoscenza dei fatti) sia da parte del Funzionario dell’ARST che ha sempre teso a banalizzare qualsiasi richiesta di chiarimento. Audizione nella quale abbiamo avuto la certezza che la conferenza decisoria è stata chiusa con esito positivo e che il Comune di Alghero non ha posto nessuna questione se non osservazioni inutili e poco efficaci sia per l’ambiente che per il paesaggio. Cosa ha fatto il Sindaco Cacciotto insieme alla sua maggioranza se non prenderci in giro e far finta di accettare il dialogo per poi neppure mettere paletti seri ad una Amministrazione Regionale che sceglie di passare sopra la testa della propria gente?
Ci si è riempiti la bocca di condivisione, dialogo, collaborazione, scelte condivise e poi in questi giorni è andata in scena la mortificazione della democrazia. Siamo fortemente delusi, amareggiati e anche fortemente contrariati che la città di Alghero, per bocca dei suoi rappresentanti, abbia per l’ennesima volta scelto di essere depauperata dei propri diritti e usata come straccietto per lavare la coscienza di quei taluni che in Regione fanno beffe del territorio algherese”

I cittadini algheresi lesi dei propri diritti

Suoli pubblici, ecco tutte le novità del nuovo regolamento

ALGHERO – Approvato alle prime ore del giorno di oggi, al termine di una seduta iniziata alle 16 di ieri, il regolamento per le concessioni di suoli pubblici per attività di somministrazione di cibo e bevande. Una lunga sessione del Consiglio Comunale conclusasi con il voto favorevole della maggioranza e con due voti contrari ha chiuso un percorso iniziato nell’autunno scorso con gli incontri ripetuti con Associazioni di categoria e comitati di quartiere e portatori di interesse.

“Una città più bella, pulita e accogliente, obbiettivo di mandato, si raggiunge con il miglioramento del decoro urbano, con nuovi spazi per la città, con manutenzioni efficaci, con il nuovo appalto di gestione dell’igiene urbana e con regole certe per i suoli pubblici, che consentono da un innalzamento dei livelli dei servizi – spiega il Sindaco Raimondo Cacciotto – ed è quello che stiamo facendo con impegno e con la partecipazione della collettività, con la consapevolezza che gli spazi pubblici sono un patrimonio della intera comunità”. Il lavoro di cucitura delle diverse aspettative ha trovato sintesi nel lavoro delle Commissioni consiliari e degli Assessorati allo Sviluppo Economico e Demanio, guidati da Ornella Piras e Enrico Daga. Si è percorsa una linea di pensiero condivisa: spesso sono stati gli abusi e l’inosservanza delle prescrizioni a provocare quel senso di caotico disordine rilevato dai cittadini.

Il lavoro è stato quindi orientato verso alcune poche ma significative modifiche atte a ristabilire ordine nelle concessioni, interventi efficaci dei controlli, rispetto delle regole e rigorosità delle verifiche. Le novità più importanti riguardano lo stop agli immobili non contigui all’esercizio che partecipano al calcolo delle superfici. Una deformazione che ha determinato negli anni situazioni di sproporzione tra locali di esercizio e suolo concesso. E inoltre: il sistema delle premialità, ovvero delle quote di metri quadri ulteriori concesse in base a una serie di adempimenti da parte delle attività, viene rivisto con norme più rigide, ovvero con la certificazione asseverata da un tecnico che dimostri l’apertura per almeno dieci mesi, e con almeno tre dipendenti per i bar e cinque dipendenti per i ristoranti, assunti per lo stesso periodo. Inoltre: si amplia il raggio delle zone non concedibili, aggiungendo alla lista anche le scalinate del Lungomare Dante e dei Bastioni Marco Polo. Ridotta anche la possibilità di concessione del suolo alle attività che “vedono” l’ingresso all’esercizio: si passa da 30 a 25 metri.

“L’obiettivo è quello di contemperare al meglio la condivisione dello spazio pubblico tra esigenze delle imprese e diritti dei cittadini – afferma l’Assessore al demanio Enrico Daga – abbiamo costruito un riordino delle norme chiaro e omogeneo nel rispetto delle regole, che garantisce ai cittadini di sentirsi al centro delle scelte. Ringrazio gli uffici comunali che hanno lavorato con impegno e dedizione per la definizione dell’elaborato. Siamo convinti che questo possa avvantaggiare imprese, residenti, visitatori”. Per quanto riguarda le attività titolari di suoli pubblici adiacenti alle aiuole, dovranno impegnarsi alla loro cura e manutenzione attraverso l’utilizzo di piante ornamentali ed eventuali arredi preliminarmente concordati con gli uffici competenti. Ci sarà, soprattutto, una specifica e costante azione di verifica tra le superfici concesse e quelle utilizzate, con la messa in atto della sanzione accessoria della chiusura per cinque giorni in caso di riscontro dell’inadempienza, a tutela degli spazi di vivibilità dei cittadini, e del rispetto di una leale concorrenza tra le imprese.

“Il risultato raggiunto – aggiunge l’Assessora alle Attività produttive Ornella Piras – ci consente di guardare alla prossima stagione con la certezza delle regole e la consapevolezza dei controlli. Questo è solo un primo passo, siamo aperti al dialogo costruttivo in cui tutti devono sentirsi coinvolti e protagonisti”. Occhi puntati sul decoro, soprattutto: i controlli saranno focalizzati sulle concessioni deposito che, nella stagione invernale, si trasformano in ripostigli per ogni genere di suppellettili. Per questo motivo si è deciso di far produrre dichiarazioni apposite su inizio e fine del periodo di chiusura invernale.

“Treno a idrogeno, basta tentennare: Cacciotto decida”

ALGHERO – “Ancora una volta viene messo in discussione la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario Sassari – Aeroporto – Alghero centro.

Una infrastruttura che, con tutte le modifiche necessarie così come suggerito dai comitati e abitanti dell’agro di Alghero maggiormente interessati dal passaggio del tracciato, permette di collegare centri ed infrastrutture dell’intero nord Sardegna, oggi decisamente in ritardo in termini di infrastrutturazione.
Peraltro si tratta di una infrastruttura che permetterebbe, sia nel caso di motrice elettrica che ad idrogeno, di trovare una soluzione al problema delle emissioni generate dal settore trasporti sfruttando energia pulita e a impatto zero”. Ad intervenire il direttivo cittadino della Lega con la segretaria Monica Chessa e il dirigente Salvatore Carta.
“Peraltro la realizzazione dell’opera potrebbe risultare di grande importanza, con l’utilizzo dell’acqua dei reflui riversata nello stagno del Calich non utilizzati per scopi irrigui, sfruttando quindi quello che è sempre stato un problema , per la produzione di energia pulita e proteggendo la salute della laguna”.
“Pare quindi ingiustificata questa contrapposizione a prescindere. Un progetto che può ben essere migliorato con il dialogo e confronto ragionando in termini di servizio per la comunità. Ma occorre assumere con chiarezza una decisione che, fino ad oggi, l’Amministrazione comunale ha evitato di assumere, per equilibrismi elettorali, che mettono in secondo piano l’interesse dell’intera città e dei cittadini di tutta l’area vasta.” concludono i dirigenti della Lega.

“Suoli pubblici, bene più controlli e decoro, sostenere il settore”: parla Deriu | video

ALGHERO – Oggi, dopo una lunga attesa che dura da anni, arriva il nuovo regolamento dei suoli pubblici. In realtà, le novità rispetto alle direttive vigenti non sono moltissime, ma ciò che si apprende come indirizzo dell’attuale Amministrazione è la volontà di far rispettare le direttive che, salvo sorprese, dovranno essere votati nella seduta consigliare prevista per questo pomeriggio.

Nel frattempo, anche per sentire le varie voci in campo, abbiamo intervistato Francesco Deriu, titolare del ristorante Alamo (centro storico di Alghero). Dalle sue parole emerge una visione piuttosto condivisa dell’attuale condizione e di come, invece, dovrebbe essere organizzato il comparto e nello specifico la situazione dei suoli pubblici che, oggettivamente, negli ultimi anni è un po’ “sfuggita di mano”.

Al netto della indubbia necessità di offrire lavoro, servizi, decoro e accoglienza, era ed è indispensabile mettere mano a certe situazioni che paiono essere andate troppo oltre (ad esempio le piazze storiche dovrebbero essere in gran parte libere e poi evitare “trenini” in ogni dove), causando degli evidenti impatti di immagine e altro non proprio all’altezza di una località turistica.

ECCO LE PAROLE DEL RISTORATORE ALGHERESERE FRANCESCO DERIU

Aree esterne Anfiteatro Graziani, parte il restyling: fine lavori entro giugno

ALGHERO – Al via la riqualificazione della parte esterna del Palazzo dei Congressi di Maria Pia. Nei giorni scorsi gli uffici hanno provveduto ad affidare le opere del progetto di Manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree esterne attrezzate, impianti sportivi e spazi ricreativi del Palacongressi – Lotto di completamento. L’importo complessivo delle opere è di 1.025.000,00 euro, a valere sul finanziamento regionale per contributi straordinari per la manutenzione del Palacongressi del marzo 2020 della Regione Sardegna.

L’impresa aggiudicataria è la SIMEC di Canalicchio Srl, con sede in Olmedo. Dopo il via libera al progetto esecutivo del febbraio scorso la Giunta del Sindaco Raimondo Cacciotto procede ora con la fase dell’avvio delle opere che dovranno restituire le aree completamente riqualificate per un futuro utilizzo a disposizione dei cittadini e delle associazioni sportive. Dalle recinzioni agli spazi ricreativi, alla predisposizione di reti tecnologiche, sono alcune delle previsioni progettuali, diverse delle quali da ascriversi alle criticità riscontrate nel corso della stagione dei concerti, come le recinzioni e le reti metalliche e il sistema di videosorveglianza. Altre previsioni riguardano invece il ripristino degli impianti sportivi, campo di calcetto e impianto tennis e campo polivalente, la predisposizione delle reti tecnologiche nella piazzola belvedere, il ripristino delle aree verdi e degli impianti di irrigazione, il sistema di videosorveglianza.

“Un’ opera che ci consente di salvaguardare il bene e la tutela dei frequentatori – afferma l’Assessore alle Opere Pubbliche Francesco Marinaro – ma allo stesso tempo ci premette di rilanciare l’intera area esterna con un ammodernamento generale che sarà occasione di sviluppo di attività sportive per la cittadinanza e per le associazioni sportive”, afferma l’Assessore ai Lavori Pubblici Francesco Marinaro.

“Sanità, pseudo-riforma Todde un offesa per gli algheresi, è ora di mobilitarsi”

ALGHERO – “Esprimo la mia totale contrarietà all’approvazione in Consiglio regionale degli emendamenti che sanciscono l’accorpamento dell’ospedale Marino di Alghero all’ASL di Sassari, insieme ad altre scelte altrettanto dannose, come l’integrazione dell’ospedale Microcitemico di Cagliari all’Arnas Brotzu.

Come Presidente della Commissione Consiliare alla Sanità, considero questa riforma una grave offesa per i cittadini algheresi e un attacco alla sanità del nostro territorio. Il trasferimento dell’ospedale Marino alla ASL 1 di Sassari non è solo una scelta amministrativa, ma un segnale di disinteresse verso le reali esigenze della nostra comunità.

Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a un provvedimento che, sotto il pretesto di una riorganizzazione, rischia di compromettere la qualità dei servizi e la vicinanza delle strutture sanitarie ai cittadini. La riforma voluta dal governo di Alessandra Todde, che si è sempre proclamata difensora della sanità pubblica, appare ora come una mossa politica al servizio di logiche centraliste, più che una vera riforma a beneficio della popolazione.

In campagna elettorale, una consigliera regionale oggi assessora si presentava come paladina della sanità, spesso descrivendosi come un “supereroe” pronto a difendere il diritto alla salute. Oggi, quella stessa persona ha abbandonato il suo “mantello” e i “superpoteri”, accettando una riforma che smantella i servizi sanitari essenziali per il nostro territorio. Le promesse fatte in passato sono svanite, sostituite da politiche che non rispondono ai bisogni concreti dei cittadini.

Questa riforma non è solo un danno economico, ma anche sociale, per una città come Alghero, che rischia di perdere la capacità di offrire servizi sanitari di qualità a residenti e turisti. È inaccettabile che la politica sacrifici il diritto alla salute in nome di logiche centraliste e giochi di potere.

La riforma non rispetta il principio di equità e dimostra una totale disattenzione verso le peculiarità del nostro territorio. È urgente un ripensamento per mettere la salute dei cittadini al centro, anziché gli interessi politici.

Non resterò in silenzio. Continuerò a lottare per garantire agli algheresi una sanità vicina, di qualità e davvero rispondente alle esigenze della nostra comunità.

Christian Mulas

Presidente della Commissione Consiliare alla Sanità
Consiglio Comunale di Alghero

“Città Metropolitana al palo, la Todde sblocchi i 150milioni di euro: dov’è Cacciotto?”

ALGHERO – “L’incontro della Todde oggi a Nuoro è sintomo di attenzione verso le imprese e un territorio trascurato, che ambisce a trovare collocazione nelle strategie di sviluppo della Sardegna. Ma pari attenzioni la Presidente Todde deve prestare a favore della Città Metropolitana di Sassari, vittima di politiche Cagliari centriche e della incapacità della politica sassarese di fare squadra e difendere gli interessi di un territorio al cui capo oggi ci sono solo amministratori del Campo Largo. Secondo l’esponente di Forza Italia oggi torna alla ribalta il tema della perequazione delle risorse fin qui concesse alla Città metropolitana di Cagliari e negate alla Città metropolitana di Sassari. “Siamo convinti che sia indispensabile che la Presidente Todde dica ai sardi del nord ovest dell’isola come intende applicare la cosiddetta “norma di perequazione”, che attribuisce alla odierna Città metropolitana di Sassari oltre 150 milioni di euro.”

L’esponente politico azzurro puntualizza che “si tratta della pesante inadempienza nella attuazione della legge regionale 9 marzo 2022, n. 3, art. 2, comma 5, che assegnava alla Rete Metropolitana di Sassari, oggi diventata Città Metropolitana, le medesime risorse assegnate alla Città Metropolitana di Cagliari. Una norma riequilibratrice di importanza strategica. Si pensi che solo in riferimento al ciclo della programmazione 2014-2020 la Città Metropolitana di Cagliari ha beneficiato di circa 300 milioni di euro, con finanziamenti regionali, FSC nazionali ed europei, FESR e Pon Metro. Mentre la Rete metropolitana del Nord Sardegna s’è vista assegnare solo circa 75 milioni di euro.” Occorre riequilibrare le sorti delle due aree metropolitane regionali, per consentire al territorio sassarese di non restare ai margini dello sviluppo”.

Idrogeno o no, Moro presidente della “commissione speciale”. Trasporti su ferro, troppo tempo perso

ALGHERO – Mentre gli altri territori, in particolare la costa Est della Sardegna, ma non solo, corrono spediti, all‘ombra della Torre Sulis, sui principali argomenti, si è ancora nell’ambito della discussioni, incontri, commissioni, riunioni, consigli, etc. Tra questi anche quello dei collegamenti su ferro. Treno idrogeno o no? Un progetto finanziato e già piuttosto avanti, nato una manciata di anni fa. Salvo poi trovare l’alt di parte della politica cittadina che, ascoltando anche (come giusto) i residenti, in particolare dell’agro, pare convergere verso la “Ferro-tramvia”. In realtà, a parte le nobili motivazioni che stanno alla base di uno o altra ipotesi, c’è anche uno scontro (politico) tra Arst e Atp. Detto questo, ciò che resta, è che questa porzione della Sardegna ha collegamenti del ‘900, per non andare oltre.

Nel frattempo, per giungere ad una decisione più condivisa e si spera più veloce possibile e non far passare ancora troppo tempo in estenuanti discussioni, il Consiglio Comunale di Alghero ha deciso di istituire una “commissione speciale” composta da Colledanchise, Madau, Moro, Occhioni, Piras, Ansini, Caria e Fadda. Il consigliere di “Città Viva”, Gianpietro Moro, è stato designato come presidente (si presume coi 5 voti di maggioranza). “La nomina della Presidenza, almeno in questo caso, ritengo sia un semplice atto formale. Il lavoro della commissione dovrà essere svolto da tutti i commissari che saranno in egual misura protagonisti delle attività, le quali dovranno certamente tendere allo studio degli atti e delle carte” queste le parole di Moro.

“In prima battuta calendarizzeremo i lavori ed organizzeremo le sessioni di commissione di modo da poter procedere nel fare gli inviti verso tutti i soggetti coinvolti nel progetto ferroviario. Già nella commissione svoltasi stamattina si è scelto di procedere, all’unanimità, prima con gli attori tecnici e successivamente con quelli politici. La commissione potrà partire dall’incontro dei comitati come primo atto per poi proseguire con i vari soggetti. Abbiamo tutti ritenuto, alla fine del ciclo delle commissioni, di portare all’attenzione del Consiglio Comunale la relazione finale conclusiva, con la quale mostreremo alla città il lavoro svolto”.

“Sono soddisfatto di come oggi la commissione ha affrontato il tema e tengo a ringraziare davvero tutti i commissari ed i capigruppo intervenuti che hanno donato il proprio contributo in maniera costruttiva e non polemica, seppure ciascuno con le proprie sensibilità e peculiarità. Questo credo sia il modo corretto di procedere con i lavori della commissione speciale, la quale ricordo è stata istituita per richiesta formale di alcuni comitati durante la sessione del Consiglio Comunale aperto e che tutti i consiglieri, indipendentemente dall’appartenenza politica, hanno abbracciato con grande favore ed entusiasmo”.

Nella foto Gianpietro Moro

Sanità algherese in crisi, odissea Punto Nascita. Parcheggi? Trovare subito nuovi spazi: parla Fadda | video

ALGHERO – Consigli Comunali “aperti”, ordini del giorno, Commissioni, incontri, riunioni, convegni, etc, nonostante tutto questo la sanità algherese, come purtroppo altre situazioni di questo territorio, non riesce a garantire i servizi richiesti o almeno soddisfare le attese di un territorio che resta, nonostante le serie problematiche, un punto di riferimento, in particolare nei mesi estivi quando la popolazione si raddoppia, senza considerare anche il bacino interno. Insomma, anche per quanto riguardo la sanità, Alghero dovrebbe avere un occhio di riguardo che, almeno a sentire i vari campanelli d’allarme, soprattutto negli ultimi tempi, non sta avendo. Tralasciamo quelli che oramai possiamo definire sogni, pure puerili, relativi al “nuovo ospedale” o anche allargamento del Civile. E’ già tanto se resisteranno due nosocomi. Questa è la realtà che diventa ancora più dura e brutale in conseguenza della chiusura del “Punto Nascita”. Uno schiaffo alla comunità locale che già vede pesanti problemi legati alla natalità. “E, tutto questo, nonostante diverse rassicurazioni su una pronta riapertura che sono state reiterate nel tempo sia dall’Asl sia dalla parte politica, invece, niente”, commenta un algherese, ieri, fuori dall’ospedale dove, come Algheronews, abbiamo intervistato il consigliere comunale e vice-presidente della Commissione Sanità, Massimiliano Fadda.

ECCO LE PAROLE DEL CONSIGLIERE COMUNALE DI PRIMA ALGHERO / UDC MASSIMILIANO FADDA