Porto di Alghero, yacht e navi da crociera: è possibile

ALGHERO – Salvaguardia delle praterie di posidonia, dell’ecosistema e contrasto alla regressione della linea di costa del litorale algherese attraverso la realizzazione di boe d’attracco per le navi da crociera. La protezione dell’ambiente con lo sviluppo del turismo croceristico trovano la sintesi nell’iniziativa della Giunta Conoci che mercoledì scorso ha approvato un’importante delibera che delinea la programmazione della salvaguardia ambientale con la gestione sostenibile della Posidonia oceanica nell’ottica di un maggiore sviluppo turistico economico del territorio.  

Al via uno studio preliminare delle aree dove posizionare le boe per l’ormeggio delle navi da crociera, con relativa valutazione di incidenza/valutazione di impatto ambientale e comprendenti le eventuali opere di compensazione. Parallela, inizia la messa a punto di una precisa strategia per sviluppare il traffico crocieristico che individui Alghero non solo come un semplice scalo (Call Port) , ma come Home Port, vale a dire come porto di partenza e di arrivo delle crociere.  Il Sindaco Mario Conoci avvia l’interlocuzione la Regione Autonoma Sardegna affinché destini fondi utili allo scopo, mentre la struttura degli assessorati all’Ambiente, al Turismo e ai Lavori Pubblici e il servizio progettazione e rapporti con la Rete Metropolitana avvia il percorso tecnico amministrativo. La strada è aperta anche per l’ottenimento dei fondi vincolati per i Contratti di Fiume, segmento di procedura in itinere con gli obbiettivi contenuti nel contratto di laguna del Calich, approvato dal Consiglio Comunale nel novembre 2019 , il cui  contratto è stato sottoscritto ad Alghero il 30 settembre dal Sindaco di Alghero Mario Conoci con oltre 40 soggetti coinvolti nella riqualificazione ambientale del territorio. Nel documento strategico del Contratto di Laguna viene appunto identificato all’obiettivo 15 “salvaguardare la prateria di Posidonia oceanica attraverso la realizzazione di boe d’attracco per le navi da crociera”.

“La programmazione si avvia verso lo sviluppo delle potenzialità di Alghero come destinazione turistica e riteniamo sia più che opportuno puntare su prodotti turistici alternativi, tra i quali quello del  turismo crocieristico”, commenta Mario Conoci.  “Alghero ha una posizione strategica nel mare Mediterraneo – aggiunge  – con la concreta possibilità di creare  il fulcro del traffico crocieristico con l’obiettivo primario di attinger” da questi traffici per garantire positive sull’economia locale, anche tramite l’attivazione dei servizi aggiuntivi nel settore della nautica da diporto per yacht di grandi dimensioni”. Nel breve periodo, dunque, il posizionamento di un sistema di boe di ormeggio che permettano l’attracco sicuro delle navi da crociera in termini di sicurezza della navigazione e ambientale per gli habitat tutelati. Nel medio periodo, è in previsione il possibile adattamento delle attuali banchine del porto e/o alla realizzazione di nuove banchine adatte a navi di piccole /medie dimensioni.  

Discoteche e locali al collasso: chiuso il 30%, migliaia senza lavoro

ALGHERO – Crisi senza fine per il mondo dei locali da ballo chiusi ormai da un anno, a parte una breve parentesi estiva, e ben lontani dal vedere la benché minima luce in fondo al tunnel. A testimonianza della catastrofe che si è abbattuta sul settore più colpito dalla pandemia numeri impietosi, che purtroppo esprimono chiaramente quanto sia difficile la situazione. Delle 2800 aziende che compongono un comparto fondamentale, anche per l’attrattività turistica del paese, il 30% ha già chiuso definitivamente i battenti. Parliamo di circa 840 imprese che danno lavoro a migliaia di persone, per non parlare di tutto l’indotto che generano. Un numero spaventoso che, senza interventi immediati, potrebbe addirittura raddoppiare entro la primavera. Se poi guardiamo ai fatturati la situazione non è certo migliore. Su un giro d’affari annuo di circa 1,8 miliardi sono andati in fumo 1 miliardo e mezzo, ben più dell’80% del totale.

 “Siamo davanti a una crisi senza precedenti che sta letteralmente distruggendo le nostre aziende, – sottolinea Maurizio Pasca, il Presidente di SILB – Fipe Confcommercio, Il Sindacato Italiano dei Locali da Ballo, la più importante associazione italiana di categoria che raduna il 90% delle imprese del comparto censite dalla Camera di Commercio – e la cosa che fa più male è che sembra che questo non interessi a nessuno. Siamo fermi praticamente da un anno perdendo quasi tutto il fatturato e i ristori che ci hanno destinato ammontano a 2 milioni di euro. Due milioni a fronte di una perdita di un miliardo e mezzo, c’è bisogno di commentare? Come possiamo andare avanti in queste condizioni?”

“Tra l’altro ho la sensazione che la discoteca sia associato a qualcosa di brutto e cattivo. Chiariamo una volta per tutte che non è così! I nostri locali sono luoghi di socialità e aggregazione sana, ma soprattutto luoghi sicuri e controllati. Non possiamo accettare di essere abbandonati a noi stessi in questo modo. Mi aspetto dal nuovo Esecutivo un deciso cambio di direzione che possa finalmente aprire gli occhi sulla tragedia che stiamo vivendo. Urgono aiuti concreti altrimenti delle nostre aziende rimarranno macerie!” – conclude Pasca.

Gli fa eco il noto DJ Christian Marchi: “Il nostro settore, quello dell’intrattenimento, merita più rispetto! I locali non sono quello che spesso si vuol far credere e poche mele marce non possono danneggiare la stragrande maggioranza di imprenditori che lavora seriamente. In ogni caso i ragazzi dovranno tornare a vivere la propria socialità in luoghi sicuri e controllati. Per questo è ora di pensare a un piano per ripartire, magari con nuove modalità, che possa garantire la sicurezza di tutti e che ci consenta di lavorare per tenere in vita un comparto in estrema difficoltà, fatto di professionisti e di tante famiglie al seguito che meritano risposte concrete e maggiore attenzione!”

Ulteriore commento sull’importanza di vivere nel modo giusto i locali da ballo arriva da Luigina Bucci, Presidente del COGEU: “In questo periodo stiamo purtroppo assistendo ad un aumento della violenza tra i giovani che si aggregano spontaneamente per strada, al di fuori di luoghi sicuri. Proprio alla luce di questa situazione crediamo sia necessario un piano per ripartire che possa dare la giusta attenzione al benessere dei nostri ragazzi, sicuramente molto colpiti dalle limitazioni sociali a cui tutti siamo stati costretti. In questo senso dobbiamo ripensare alle modalità di intrattenimento, con la diffusione di un vero e proprio manifesto del divertimento in sicurezza nelle discoteche di Italia.”

“Infatti – continua Luigina Bucci – proprio le discoteche, non devono essere percepite come un luogo ostile e malsano, ma come un posto sicuro dove vivere in modo sano e controllato la socialità, una vera opportunità di rinascita. Va da sé che dell’iniziativa non faranno parte quei pochi che, non rispettando le regole, gettano una cattiva luce su tutto il comparto. Si tratta di un progetto ambizioso e necessario che ci vede protagonisti insieme al Silb, che ringraziamo per la disponibilità e la collaborazione che ci ha offerto nonostante la profonda crisi del settore”

MedGaims, 400mila euro alla Fondazione Alghero

ALGHERO – Lavorare sul piano diacronico e sulla memoria esperienziale per reificare il tempo, anticipando e protraendo nel futuro il vissuto: è l’obiettivo della gamification, analogica e digitale, applicata al turismo. In Sardegna, il progetto dell’utilizzo dei videogiochi per la promozione turistica parte da Alghero, unica città italiana coinvolta  nel progetto  “MedGaims” finanziato dall’Unione europea nell’ambito dei progetti ENI CBC MED, di cui la Regione Sardegna è Autorità di Gestione.

Il progetto coinvolge Italia, Libano, Giordania e Spagna, ed è finanziato con un totale di 2 milioni 300 mila euro (2 milioni 100 mila euro finanziati dall’Unione Europea e il restante 10% co-finanziato dai governi nazionali). Di questa somma, 400mila euro sono andati alla Fondazione Alghero che coordina il programma per la Sardegna.

MedGaims è l’acronimo di “Mediterranean GAmifIcation for Memorable tourist experienceS”. La parola “Gaims” è il frutto di un primo livello di cooperazione tra i quattro Stati: si pronuncia come la parola inglese “games” ma la trascrizione “scorretta” ha reso l’acronimo adatto a tutti i paesi in quanto in Giordania l’utilizzo della parola “gioco” nei documenti ufficiali è ritenuto offensivo. Quattro i paesi, sette le organizzazioni, trentasei i mesi di durata complessiva del progetto (dal  1° settembre 2019 al 31 agosto 2022) e un obiettivo comune: rivoluzionare la tradizionale visita ai siti culturali, utilizzando tecniche e tecnologie della gamification, trend internazionale in ascesa nell’ambito delle politiche innovative per la promozione turistica e culturale (già sperimentato con successo in alcuni sistemi museali), che utilizza le tecnologie messe a punto dalle giovani start-up per innovare e rendere unica l’esperienza del viaggio mediante l’applicazione del game design a nuove forme di fruizione dei luoghi turistici.

La Fondazione Alghero ha selezionato le aziende aggiudicatrici di 60 mila euro per la realizzazione dei giochi che dovranno essere pronti e fruibili dal pubblico per l’estate 2021. Il bando, promosso in contemporanea tra i partner europei, ha visto partecipare game designer di tutta l’area euro-mediterranea, e ha dato luogo a livello locale, ad Alghero, ad una sfida in due “hackathon” svolti nei mesi di ottobre e novembre in forma virtuale a causa della pandemia.

Il bando ha premiato le idee di gioco di cinque squadre italiane, di cui due sarde. Ai cinque vincitori sono assegnati i 60mila euro di finanziamento per la realizzare di cinque giochi, due digitali per un massimo di quindici mila euro ciascuno, e tre analogici da dieci mila euro. Le due aziende sarde (di Cagliari e Alghero) sono le società ideatrici dei giochi digitali. Tra i principali output individuati, oltre alla creazione di nuove realtà occupazionali, anche il coinvolgimento delle realtà economiche già esistenti sul territorio: attraverso un lavoro di mappatura dei luoghi oggetto di gamification, si favorirà l’incontro tra domanda e offerta. Tra le attività coinvolte, verranno premiate quelle che rispondono maggiormente a criteri di sostenibilità.

Il lavoro della gamification agisce sulla memoria esperienziale attraverso tre dimensioni: portare il turista fuori, dentro e dopo il viaggio, ovvero, al di là dei percorsi turistici convenzionali, per coinvolgere ogni fascia di pubblico e in ogni periodo dell’anno; consentire un’immersione nella storia e nella cultura del luogo grazie alla duplice esperienza reale e virtuale – quest’ultima agendo da preludio all’esperienza reale e al contempo, permettendo al turista di riviverla grazie al gioco. L’obiettivo a lungo termine è l’estensione ad altre realtà del territorio regionale.

Comitato Fertilia, critiche all’Amministrazione

ALGHERO – “Siamo arrivati al punto in cui per sapere cosa ci succede attorno dobbiamo aprire i “social”. Le comunicazioni e le informazioni sono sempre più incomplete, al limite della reticenza, e mai come oggi è stato così forte il silenzio proveniente dagli uffici di Sant’Anna”. Così Luca Rondoni riguardo la conduzione di quella porzione del Comune di Alghero

“Da parte nostra ci sono ancora, sotto gli occhi di tutti, sia l’atteggiamento di apertura che la volontà di collaborazione e dialogo con l’amministrazione; e questo per il rispetto e l’impegno preso personalmente con i nostri concittadini. Abbiamo cercato più volte un confronto diretto con gli Assessori e ci dispiace che, negli ultimi tempi, sia diventato sempre più difficile avere un dialogo o ricevere un cenno di risposta. E ultimamente ci stiamo anche limitando, facendo domande semplici.
Non chiediamo che il Comune si adoperi coinvolgendoci nell’attuazione di un “bilancio partecipato” (benché sia già realtà in diversi centri in cui i Cittadini decidono come investire parte del bilancio del loro Comune); non chiediamo neanche di decidere come, quando e con quali ditte eseguire i lavori necessari, partecipando ai processi decisionali (come già succede in altri Comuni e come stanno normalmente operando in molte parti d’Europa).
Ci limitiamo a chiedere di poter essere informati e di poter avere il modo di sollevare dei dubbi su quanto, in totale autonomia da parte dell’Amministrazione Comunale, si sta decidendo “sulla nostra pelle”. Ci limitiamo a chiedere che, come rappresentanti di una Comunità di cittadini, ci sia dato ascolto e che sia data la giusta attenzione alle nostre richieste e alle nostre esigenze.

“Da tempo segnaliamo problemi nella raccolta di rifiuti nella zona dell’Arenosu, la necessità di manutenzione del verde urbano di Fertilia, la necessità di un’area per i cani (che non sia nel punto più assurdo e inutile possibile, come quello individuato), il degrado di intere aree ed edifici “storici”, la necessità di lavori “reali” sul ponte.
Le continue promesse non mantenute e il continuo cercare scuse e non dare risposte ci ha stancato. L’ultima presa in giro, in ordine di tempo, è rappresentata da un ponte chiuso da una decina di giorni al traffico (anche pedonale) senza che si veda anima viva lavorare. E noi questa paura l’avevamo espressa per tempo, in diverse interviste e articoli giornalistici”

“Oggi non mancano neanche le lamentele sui “social”, neanche troppo velate, da parte di nostri concittadini. L’unica cosa che manca è la serietà che si dovrebbe avere e dimostrare quando si amministra e quando si ha a che fare con una Comunità che già sta affrontando, a schiena dritta, un difficilissimo periodo e una grave crisi economica”.

Decoro e colonia felina, migliora il Solaio

ALGHERO – La colonia felina del Solaio, il caratteristico angolo della Muralla ai piedi dei bastioni Marco Polo, sarà oggetto di un intervento di riqualificazione. Ad aprire la strada dell’iniziativa  è stata la recente approvazione di un’apposita convenzione tra Dipartimento di Architettura e Comune di Alghero, la cui bozza è stata approvata ieri dalla Giunta su proposta dell’Assessore all’Ambiente Andrea Montis.  

L’accordo consentirà di dare concreto avvio alla progettazione di un’ azione che, una volta completata, migliorerà notevolmente l’estetica del sito e si inserirà armonicamente nel contesto della fortificazione sul mare. Allo stesso tempo, il progetto fungerà da modello per molte altre colonie del territorio, rendendole così identificabili come tipicamente algheresi. Il Dipartimento di Architettura si è reso disponibile alla collaborazione, impegnandosi inoltre a svolgere un’azione di accompagnamento e supporto tecnico operativo nello sviluppo degli obiettivi prefissati dall’Amministrazione, tramite un gruppo di lavoro appositamente costituito.  Il sito del Solaio è certamente tra i più problematici anche a causa dell’esposizione al moto ondoso in caso di fenomeni meteo-marini di particolare rilievo.   

“L’obbiettivo del Comune di Alghero – illustra così l’iniziativa Andrea Montis – è quello di  fare in modo che la tutela dei gatti liberi non si limiti al solo aspetto della loro cura, ma che guardi anche all’interesse che le aggregazioni di felini suscitano nei visitatori, aspirando a far diventare le stesse colonie un interessante elemento di interesse per i turisti”. L’iniziativa si inserisce nel solco delle azioni avviate dall’Assessorato Politiche Ambientali in materia di benessere animale, dopo l’approvazione del regolamento “Colonie feline e gattari” che ha portato alla costituzione del Registro Pubblico Comunale e dopo aver attivato la convenzione con le Guardie Zoofile Ambientali, ed aver portato a compimento l’iter per il riconoscimento ufficiale delle prime colonie

Alghero, nuovo appalto mensa scolastica

ALGHERO – Il nuovo corso per il servizio mensa scolastica migliora con le nuove relazioni progettuali approvate dalla Giunta ieri mattina, in previsione del nuovo affidamento quinquennale che partirà dal prossimo mese di settembre.  Si avvia il percorso  verso la pubblicazione del bando di gara. 

Il servizio migliorerà ulteriormente, le modalità di erogazione, ispirate alla sicurezza alimentare, ecosostenibilità, rintracciabilità di filiera agroalimentare e tutela della salute. Il Comune proporrà nel nuovo appalto l’utilizzo di alimenti di produzione biologica, a lotta integrata, tipici, tradizionali e locali, nonché quelli di denominazione protetta. Sulle tavole degli alunni delle scuole dell’infanzia e primarie anche le produzioni provenienti dal Commercio Equo e Solidale, in aderenza alla relativa Carta italiana che definisce i criteri di eticità che sostengono le relazioni commerciali dei soggetti aderenti. 

L’appalto che per i prossimi cinque anni – con decorrenza presumibile da settembre 2021 fino al 2026 –  servirà i pasti alle scuole comporta un impegno finanziario di 4.467.023 euro, per un numero di pasti presunti da erogare ogni anno di circa 165.000, anche se la stima prevede un leggero incremento per il formarsi delle classi a tempo pieno. Il numero dei pasti nei cinque anni sarà di circa 825.000. Un servizio importante che impegna l’Amministrazione in questo momento delicato dell’emergenza e che mette in primo piano il mantenimento del livello occupazionale, che la ditta aggiudicataria dovrà garantire trasferendo nel proprio organico il personale fino a quel momento occupato nella ditta cessante. “L’Amministrazione si pone prioritariamente l’obbiettivo della tutela della salute e della promozione del territorio, ed è fondamentale rafforzare il livello della qualità nel servizio di ristorazione scolastica, tenendo ben presenti questi  principi con l’avvio del prossimo appalto”, spiega  l’Assessore alla Pubblica Istruzione Maria Grazia Salaris.    

Anche sul fronte della sostenibilità ambientale, il servizio mensa adegua il suo svolgimento privilegiando l’utilizzo di prodotti/articoli ad alta biodegradabilità e compostabilità, adottando misure idonee di gestione ambientale mirate alla riduzione dei consumi energetici. La gestione del sistema di prenotazione pasti sarà informatizzata. Un altro aspetto importante della relazione progettuale approvata dall’esecutivo Conoci riguarda il divieto di uso di prodotti alimentari derivati da organismi geneticamente modificati ( ogm); il Comune non intende utilizzarli nei servizi di ristorazione scolastica e richiederà alla ditta appaltatrice il rispetto del Regolameno CE concernente la tracciabilità e l’etichettatura di alimenti di questo tipo.  

Ittiri, potenziate attività pediatriche consultorio

ITTIRI – La ASL Sassari potenzia le attività pediatriche del consultorio di Ittiri. A partire da oggi giovedì 18 febbraio, i giorni di visita dedicati ai piccoli pazienti aumenteranno da due a tre la settimana: il lunedì e il venerdì i bambini potranno essere visitati, dalle 9 alle 13, dalla dottoressa Caterina Laino mentre il giovedì, sempre dalle 9 alle 13, sarà la volta della dottoressa Lidia De Luna.

L’accesso al servizio pediatrico, come per tutti gli altri servizi del consultorio, deve essere preceduto da un pre-triage telefonico. La procedura di verifica delle condizioni di salute, nel rispetto della normativa contro la diffusone del Coronavirus, sarà poi completata sul posto. L’ingresso nella struttura è consentita ai piccoli pazienti e a un solo genitore. Per prenotare una visita con la dottoressa De Luna nel nuovo appuntamento del giovedì, i genitori devono chiamare il numero 079/4453175 il mercoledì dalle ore 10 alle ore 12.

Il potenziamento dell’attività pediatrica a Ittiri fa parte del più ampio progetto di sviluppo dei servizi sanitari territoriali. Già nel mese di dicembre la ASL Sassari aveva riavviato l’attività consultoriale nel presidio ospedaliero consentendo all’equipe multidisciplinare, coordinata dal dott. Roberto Pietri, di operare in quattro ambiti: area ostetrica e ginecologa, area pediatrica, area psicologica e area sociale.

Ricci, Riformatori: stop pesca, ma subito ristori

ALGHERO – “Come Riformatori Sardi di Alghero sosteniamo con favore e interesse la proposta di legge per la tutela del Riccio di Mare, manifestata dai consiglieri Regionali del gruppo di Fratelli d’Italia”. Cosi Giuseppe Sotgiu per il coordinamento dei Riformatori Sardi riguardo la proposta del partito di Giorgi Meloni rispetto lo stop (per 3 anni) della pesca ai ricci di mare.

“Già dal mese di Giugno del 2020, il nostro Assessore all’Ambiente Andrea Montis e poi nel mese di Novembre l’amministrazione tutta con il Sindaco Conoci, hanno manifestato alcune proposte alla Regione per trovare delle soluzioni ideali, associate da fondi di bilancio per i doverosi ristori per circa i 200 operatori autorizzati. Alghero grazie anche agli studi realizzati dall’Area Marina Protetta di Capo Caccia -Isola Piana, ha presentato alla Regione un piano sperimentale di ripopolamento della specie che potrà, una volta realizzato, diventare modello. La sostenibilità economica o il mantenimento dei profili occupazionali ha senso di esistere se, accompagnata da adeguata coscienza e rispetto per gli aspetti di carattere ambientale. Ad oggi tali aspetti appaiono molto trascurati”.

“È necessario puntare senza più indugi alla tutela ambientale della specie, con chiaramente maggiore attenzione ai doverosi ristori per gli operatori. L’auspicio è che il provvedimento venga condiviso per far sì che ogni territorio interessato, possa dare il proprio apporto, per non incorrere nel rischio che un eventuale provvedimento possa diventare facilmente impugnabile o non risolutivo come già avvenuto”.

Recovery Plan, Alghero in prima linea

ALGHERO – “Con la nota in oggetto, a firma Nunzio Camerada, Nina Ansini, Monica Pulina, Giovanni Monti e Giuliano Tavera, viene lamentata la possibile dimenticanza del comune di Alghero nell’ambito di iniziative future, da ricondurre al cosiddetto Recovery Plan, che potrebbero escludere la città di Alghero dalla partecipazione a importanti e fondamentali progetti di infrastrutturazione del territorio della Sardegna. I sottoscrittori della missiva, per fortuna, hanno avuto l’illuminazione di precisare, in chiusura del loro affrettato documento che vogliono “…sperare che si tratti di una semplice dimenticanza”. Ma non posso, nell’occasione, tacere a questi amici il mio dispiacere per i contraccolpi negativi che l’iniziativa in commento potrebbe ingiustamente ingenerare nella pubblica opinione e che potrebbero sminuire il ruolo di primo piano che il nostro Comune sta svolgendo nell’interesse della comunità algherese. Colgo così l’occasione per garantire alla stessa che lo scrivente ha partecipato al pari degli altri sindaci nominati sulla stampa, all’elaborazione delle richieste in commento e che ha svolto questa attività in parallelo e in accordo con gli stessi. In sintesi, chiarisco che trattasi di mera e involontaria casualità. Pertanto, mentre sono a Cagliari, all’assemblea di Abbanoa, dove insieme anche ai sindaci nominati nell’articolo “allarmante” abbiamo evitato aggravi tariffari a carico dei cittadini utenti del servizio idrico ed abbiamo destituito il vertice di Abbanoa, chiarisco volentieri, seppure con una nota di comprensibile amarezza, quanto sopra esposto, ovvero: 1) che non siamo, come comune di Alghero, fuori da nulla, 2) che il Comune di Alghero è perfettamente inserito nella programmazione della Regione e dell’Area metropolitana e 3) che, anzi, siamo a pieno titolo nel gruppo dei Comuni che sta lavorando per far sì che anche il territorio di Alghero possa godere dei benefici di nuovi ed importanti investimenti infrastrutturali. Seppure in mezzo a distrazioni varie, continuo a lavorare nell’interesse della comunità che mi ha voluto eleggere alla carica di Sindaco per rappresentarla e per difenderla”

Il Sindaco di Alghero, Dott. Mario Conoci

Nella foto il presidente del consiglio comunale Lelle Salvatore e il Sindaco Mario Conoci

Recovery, la Rete Nord Ovest scrive alla Regione

ALGHERO – La Rete metropolitana, comprendete anche il Comune di Alghero, intende contribuire alla più ampia strategia che la Regione sta negoziando con il Governo nazionale nell’ambito del Recovery Fund. Per questo l’assemblea della Rete di venerdì scorso ha approvato all’unanimità un documento con le linee di indirizzo e già oggi ha inviato una lettera con i contenuti principali al presidente Christian Solinas e all’assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio, Giuseppe Fasolino. Nel testo, oggetto di un percorso partecipativo che coinvolge i principali attori istituzionali, economici e sociali del territorio, la Rete vuole evidenziare «le idee forza prioritarie per aprire nuove prospettive di rilancio e sviluppo sostenibile del territorio del Nord-Ovest dell’Isola e con esso di tutta la Sardegna».

La Rete metropolitana del Nord Sardegna vuole puntare su due idee forza. La prima riguarda la trasformazione del sistema energetico territoriale, in un’ottica green, conseguente alla progressiva de-carbonizzazione e alla sostituzione delle attuali centrali con impianti di generazione basati su fonti rinnovabili e tra esse, quale scelta connessa alle caratteristiche peculiari delle coste del nostro territorio, l’energia prodotta dalle onde e da moto ondoso; e sull’utilizzo prevalente della energia pulita così prodotta per la produzione di idrogeno verde, quale “combustibile” per le esigenze produttive, civili e della futura mobilità sostenibile. La seconda invece è relativa alla riduzione del divario infrastrutturale, con particolare riferimento al potenziamento della rete ferroviaria regionale per la mobilità interna delle persone e delle merci.

«Grazie alle disponibilità finanziarie del Recovery Fund – si legge nella nota -, lo Stato è chiamato finalmente a superare le difficoltà e le ristrettezze che hanno sempre impedito di realizzare i necessari interventi infrastrutturali per la mobilità e la Sardegna potrebbe finalmente colmare il proprio divario».

«Servono collegamenti veloci, efficienti, sicuri e non inquinanti. Non vi possono essere dubbi sul fatto che sia indispensabile alleggerire le principali direttrici stradali dell’Isola dal sovraccarico di auto e mezzi pesanti – conclude la lettera inviata al presidente delle Regione e all’assessore Fasolino -. È necessaria una scelta strategica irrinunciabile e trasversale per qualsiasi nuovo disegno di sviluppo. Serve una rete ferroviaria moderna, quanto più possibile rettilinea ed a doppio binario, dotata dei normali standard nazionali ed europei ed in prospettiva, anche grazie proprio agli sviluppi tecnologici precedentemente descritti, percorsa da treni ad idrogeno verde. Solo così ogni nostro Comune, dal più grande al più piccolo, delle coste come dell’interno, potrà sfruttare, un sistema regionale di trasporto sicuro e non inquinante, e collegarsi, con efficienza ed efficacia, alle principali direttrici del traffico, ai principali centri urbani a più alto sviluppo economico ed a maggiore offerta culturale, ai nostri porti e agli aeroporti, e tramite loro, con il resto del continente e del mondo. Una dorsale ferroviaria ramificata e con questi standard, rappresenta certamente il più importante investimento strategico per il futuro, un supporto reale capace di creare le condizioni per una concreta rinascita e per riequilibrare un ritardo strutturale che ci opprime da sempre».