“Porto Conte e agro in svendita, la politica si svegli”

Eccoli gli algheresi di città che, come al solito, si svegliano fuori tempo massimo. La valorizzazione di Punta Giglio ha affrontato un percorso durato anni e oggi, al termine di quel percorso, ci si desta lamentandosi delle scelte fatte da altri perché in città nessuno è stato in grado di farle a tempo debito. La solita storia del cane dell’ortolano che non mangia e che non lascia mangiare. Vorrei aggiungere dell’altro, una non notizia che, tuttavia, potrebbe stupire le sopraffine menti distratte della politica locale. Negli ultimi anni larghe porzioni dell’agro algherese sono state acquistate da fondi esteri e la tendenza non accenna a diminuire. Si tratta delle zone agricole più pregiate delle nostre borgate costiere, svendute da quella generazioni di residenti che le hanno viste progressivamente abbandonate dalle istituzioni. I figli dei contadini non hanno potuto costruirsi una famiglia a casa loro, castrati da leggi inique avallate senza fare una piega dai luminari a Sant’Anna. I centri di borgata non sono stati curati e cadono a pezzi da decenni. I servizi sono carenti o assenti. La popolazione in agro invecchia e il ricambio autoctono è sempre più difficile. Come chiedere a un algherese di borgata di rimanere a presidiare il territorio con questi presupposti? E allora si svendono i terreni agricoli a meno di 2 euro al metro quadro, contro i 300 euro al metro quadro delle zone agricole più pregiate della Toscana, che nulla avrebbero di più rispetto alle borgate di Porto Conte, se ben curate. La politica algherese si vuole svegliare? Non è bastato il tentativo di istituire un nuovo Comune in agro pur di uscire dall’immobilismo colpevole delle istituzioni locali? La situazione è molto grave e meriterebbe valutazioni e interventi non più rimandabili.

Tonina Desogos – Presidente Comitato di Borgata di Maristella

Nasce il Comitato per Punta Giglio |documento

ALGHERO – Abbiamo dato vita al Comitato per Punta Giglio aperto a tutti coloro che hanno a cuore il Bene Comune che nel nostro caso è rappresentato da questo contesto naturalistico di eccezionale valore, parte integrante del Parco Naturale Regionale di Porto Conte (nel territorio comunale di Alghero – Sardegna). Il Comitato per Punta Giglio intende porsi l’obiettivo di informare l’opinione pubblica sulla qualità del patrimonio presente in quest’area (sottoposta anche ai vincoli in quanto Zona di Protezione Speciale e Sito di Importanza Comunitaria), ricchezza che appartiene a tutta la collettività e che richiede la massima tutela. Il Comitato per Punta Giglio si impegna a tener alta l’attenzione su questo luogo, che ha per tutti noi un valore identitario, affinché non venga arrecato alcun danno alla sua integrità, segnalando le problematiche, le criticità e le minacce in atto o potenziali, chiedendo che dagli organi preposti vengano rispettate rigorosamente e con ogni scrupolo tutte le norme e le procedure di legge previste per la sua tutela. Riteniamo che a Punta Giglio nell’immediato sia da evitare ogni forma di privatizzazione e ogni attività ricettiva che potrebbe pregiudicare l’eccezionale presenza di valori paesaggistici, geo-speleologici, di biodiversità botanica e faunistica, paleontologici e storici, come documentano quanti, studiosi ed appassionati, da differenti punti di vista e approfondimenti scientifici.

Comitato per Punta Giglio

Relazione pluridisciplinare

Alghero, Conoci riapre i Circoli ricreativi

ALGHERO – Il Sindaco Mario Conoci ha firmato l’ordinanza che consente la riapertura dei circoli culturali, ricreativi e sociali. Conformemente al parere espresso dal coordinatore del nucleo URP Emergenza Covid – 19 Servizio comunicazione della Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna – controllo strategico, trasparenza e prevenzione della corruzione, è consentita la riapertura, con specifico riferimento all’orario in cui trovano applicazione le disposizioni di cui all’art. 1 dell’ordinanza regionale n. 4 del 28 febbraio 2021 (Ristorazione, con apertura degli esercizi fino alle ore 23.00; Bar, pub, caffetterie ed assimilabili, con apertura degli esercizi fino alle ore 21.00 ). L’atto del Sindaco ordina inoltre l’osservanza delle prescrizioni e delle misure sanitarie che prevedono l’uso dei dispositivi di sicurezza, le regole sul distanziamento interpersonale e quelle relative al numero massimo consentito di persone che possono accedere presso le suddette attività.

Marino: nessun depotenziamento, polo d’eccellenza

ALGHERO – “Nessun depotenziamento ma, anzi, con la legge di riforma del sistema sanitario regionale n. 24 del 11 settembre 2020 si è costituito un Polo Ortopedico Riabilitativo presso l’Ospedale Marino di Alghero, in sinergia con la AOU di Sassari in un’ottica di rafforzamento come Polo di Eccellenza del Nord-ovest della Sardegna. In questo senso vanno lette le importanti risorse messe a disposizione dell’Ospedale Marino di Alghero, sia per la ristrutturazione dello stabile, sia per il potenziamento della dotazione tecnologica, come mai nel passato”. Così il Presidente del Consiglio regionale Michele Pais sull’ospedale Marino di Alghero a seguito della delibera Ats n. 63.

“Vero è che la Regione Sardegna, con l’Assessore Nieddu, sta andando nella direzione di un rafforzamento delle prestazioni sanitarie in tutte i territori della Sardegna e la delibera del commissario ATS n.63 va letta proprio nella direzione di un aumento dell’offerta riabilitativa nel nord dell’Isola, e nello specifico del nord- est, oggi sprovvisto, sino a Nuoro, di un di un riferimento in riabilitativo” – continua Pais – “La direzione, dunque, è quella del riequilibrio dei territori della Sardegna più deboli che è mancato nel passato, in un’ottica di solidarietà regionale. Non possono esistere territori di serie A e di serie B ma soprattutto cittadini di Serie A e cittadini di Serie B, ma per tutti una sanità migliore che non tolga ma che aggiunga”.

“Nonostante le evidenti difficoltà create dalla pandemia si aumentano il numero e il livello delle prestazioni sanitarie in tutta la Sardegna. In questo senso – aggiunge il Presidente Pais – l’assessorato alla sanità ha colto l’importante obiettivo dell’aumento di centodiecimila ore in più per le visite specialistiche ambulatoriali a disposizione dei pazienti sardi, nell’ottica di ridurre i tempi di attesa per le visite o per un esame diagnostico. Un deciso cambio di rotta per non costringere i cittadini a costose visite a pagamento nel privato”.

“Insomma, aumenta l’offerta sanitaria e non si toglie niente a quella esistente che invece viene, e deve essere ancor più, potenziata” – conclude Michele Pais – “Basta competizioni tra territori, ma una Sardegna unica in cui il diritto alla salute sia sempre migliore e pari in tutto il suo territorio e per tutti i sardi”.

“Città gestita come circolo di bocciofila”

ALGHERO – “Ricordo che uno dei miei primi interventi sulla stampa, risalente a circa 10 anni orsono, aveva quale tema il possibile uso delle due ex aziende agricole di Surigheddu e Mamuntanas quali sede per campi dal golf, insediamenti di centri benessere e connessione di queste attività con l’agricoltura di eccellenza. Erano i tempi della giunta regionale Cappellacci e dell’assessore Prato, nonché dell’allora Sindaco pro tempore di Alghero Marco Tedde. A distanza di un decennio e a dimostrazione dell’inaudita miopia amministrativa e dell’immobilismo della politica nostrana, mi trovo a scrivere sul medesimo tema. L’unico cambiamento risiede nelle figure istituzionali coinvolte, giusta Solinas, Assessore Sanna e Sindaco in carica Mario Conoci. Il campo da Golf, divenuto mantra ed icona di sviluppo turistico per l’attuale Giunta Regionale, viene nuovamente proposto quale soluzione per l’uso dei due compendi agricoli. La domanda più banale potrebbe risiedere osservando come ad oggi nessun privato ha investito su tale tipologia di turismo nonostante la paventata redditività? Perché i prospettati investitori ad oggi in tutto il territorio del Comune di Alghero, Sassari e Olmendo non hanno acquistato appezzamenti da privati sufficienti per l’estensione richiesta per i campi regolamentari? Mancherà forse la terra sufficiente? No, non credo. Già questo dovrebbe allarmare gli attenti osservatori. L’idea del turismo golfistico viene sempre lanciata senza l’adeguata copertura delle analisi di mercato. Purtroppo per gli assertori di tale tipo di turismo è invece ben noto che il campo stesso non si può reggere senza un adeguato e contiguo investimento immobiliare, traducibile come ulteriore cemento sul nostro territorio! Continuano a parlare di agricoltura di eccellenza ma senza minimamente articolare il discorso od indicare come si intende sviluppare questo essenziale comparto. Insomma la politica dello slogan va bene anche a dieci anni di distanza. Penso che il Cavalier Perussia, fondatore dell’azienda di Surigheddu e amico di Filippo Turati, si stia rivoltando nella tomba. Dalla lotta al latifondo si è infatti passati alla svendita ai resort gestiti da società spesso offshore. La gestione regionale dei due compendi agricoli è stata inequivocabilmente una vergogna che va avanti dalla fine degli anni ’80, con l’acquisto delle terre da parte del pubblico. Denaro sperperato senza utilità, servizi di guardiania che non hanno portato a nulla se non alla libera invasione delle terre da occupanti senza titolo, recentemente parzialmente legittimati nel loro operato. Tutto questo, in un mondo normale darebbe ribrezzo e farebbe ribaltare le scrivanie di chi ancora pontifica progetti sciocchi o frivoli, ma per fortuna loro non siamo un Paese normale. Quella terra è degli algheresi, sia ben inteso alla Regione! Le due ex aziende meriterebbero, proprio per l’origine storica e le idee del fondatore di Surigheddu divenire terre ad uso civico, sottratte agli appetiti degli speculatori o degli occupanti senza titolo! Che destino vogliono riservare ancora ai giovani Algheresi? diventare servi di qualche medio ricco da cocktail o massaggiatori delle loro carni mollicce? Quelle terre potrebbero essere un’opportunità per le aziende agricole del territorio medio-piccole che vogliano investire su filiere di qualità, quali ad esempio quelle cerealicole tanto sponsorizzate proprio dall’attuale amministrazione algherese. Le terre di Surigheddu e Mamuntanas hanno l’estensione necessaria per divenire la giusta scala di produzione di prodotti a marchio di qualità e l’ubicazione geografica per ospitare in loco la trasformazione dei prodotti, che darebbe luogo all’occupazione di figure qualificate, tecniche e professionali. La politica dovrebbe vedere questo e non la svendita ad oscure cordate imprenditoriali. Il Gruppo di Poder Popular è stanco di vedere la città gestita come un circolo di bocciofila ed è parimenti stufo di vedere come ciclicamente riaffiorino proposte stantie. Noi auspichiamo che quelle terre ritornino nell’ambito della legalità in utilizzo alla collettività algherese e per questo non accetteremo utilizzi diversi senza manifestarci contrari. Le terre di Surigheddu e Mamuntanas non devono diventare nemmeno l’estremo argomento di discussione di una consiliatura ormai in pezzi e che le usa per guadagnare sponda politica.

Giovanni Baldassarre Spano, promotore del gruppo Poder Polular per Alghero.

Restyling immobili Fertilia, ancora attesa

ALGHERO – “Le preoccupazioni, già espresse in altre occasioni, riguardo lo stato di conservazione degli immobili di Fertilia, non sono di certo diminuite in questi ultimi anni. Molte volte abbiamo chiesto agli uffici competenti della Regione, un intervento a salvaguardia del patrimonio edilizio (che ricordiamo è un bene comune). In Regione, da ormai molti anni, esiste un finanziamento, bloccato, per il fantomatico progetto di riqualificazione della borgata. Si tratta ormai di un progetto presumibilmente inadeguato, considerando che le esigenze alle quali provava a dare risposte, a distanza di più di un ventennio, sono sicuramente cambiate. È come dire di avere una risposta giusta ad una domanda sbagliata.” Cosi il Comitato di Quartiere di Fertilia riguardo la condizione della borgata.

“il nostro ruolo nel comitato di vigilanza e controllo legato a questo tema si è nel tempo dissolto, in linea con le mancate (o alquanto evasive) risposte ai nostri quesiti. Alla famosa questione legata al Cinema-Teatro, all’ex casa del fascio e a Casa Doria, per citare solo tre delle famose “rovine” della borgata, tralasciando la telenovela legata alla vendita del “Bellavista” e ai ritardi nelle autorizzazioni al suo ripristino edilizio, si aggiunge un nuovo capitolo: la chiesa”.

“Come per le altre chiese delle borgate di Alghero, anch’esse in pessime condizioni, la chiesa della Parrocchia di Fertilia inizia a mostrare pericolosi segni di cedimento e uno stato di conservazione alquanto preoccupante. La proprietà “dell’edificio” è della Regione Sardegna che lo ha concesso in comodato alla Curia, rimanendo perciò unico responsabile per le manutenzioni.
Nella scorsa giornata dell’8 marzo, dando seguito alla richiesta di Padre Filippo (il Parroco), è avvenuto un incontro alla presenza, tra gli altri, dell’assessore Antonello Peru, del responsabile delle manutenzioni del Comune, Alberto Doppiu e dell’ingegnere responsabile per le strutture della Diocesi. Nell’incontro si sono evidenziate le palesi problematiche strutturali e di manutenzione e si è preso atto delle responsabilità della RAS per quanto riguarda lo stato dei luoghi”.

“Ci auguriamo che quest’incontro, caratterizzato da spirito positivo e propositivo, possa essere innesco di azioni (studi, finanziamenti reali e lavori rapidi e correttamente eseguiti) volti a rendere sicuro l’uso della chiesa e delle sue pertinenze e, contemporaneamente, restituire il giusto decoro ad un elemento fondamentale della borgata, sia architettonicamente che socialmente parlando. Il Comitato di Quartiere esprime fiducia nei confronti di quanti sono prontamente intervenuti (e nelle loro promesse), ribadisce la vicinanza al Parroco, Padre Filippo, e garantisce che non smetterà di dare la massima attenzione a queste vicende, collaborando, partecipando e condividendo tutto ciò che ne conseguirà”.

“Colpo di grazia sull’ospedale Marino”

ALGHERO – “È il colpo di grazia per l’Ospedale Marino di Alghero. La delibera del commissario ATS, la n.63 che porta la data di ieri, trasferisce d’imperio tutti i pazienti che da ora in poi necessiteranno di trattamento riabilitativo all’ospedale privato Mater Olbia”. Così il Centrosinistra consigliare di Alghero riguardo a sanità locale.

“Privato è meglio per la destra algherese e sarda. Non sia mai che ci possa essere nel pubblico qualche specializzazione che possa concorrere col privato. Una vergogna. Da oggi, come niente fosse, il Marino di Alghero, polo per decenni dell’eccellenza riabilitativa in Sardegna, non esiste più. I pazienti che hanno necessità di riabilitazione intensiva che implichi un elevato livello di tutela medico-infermieristica e attrezzature tecnologicamente avanzate devono essere trasferiti a Olbia, non c’è più posto per loro negli ospedali ATS. E neanche al “Regina Margherita” di Alghero, ospedale covid. Una fine, purtroppo, annunciata, studiata, perseguita”.

“Lo smantellamento del Marino operato dapprima con la riduzione dei posti letto, con il trasferimento nel piano secondario della riabilitazione, con la condivisione dei pazienti nel reparto di ortopedia, aveva solo l’obiettivo di porre la parola fine non solo all’ospedale traumatologico ma anche alla sua funzione riabilitativa. È la morte dell’ospedale Marino nel silenzio tombale di chi ci governa a Cagliari e ad Alghero.”

Mercato Pietraia, vendita ricci: attesa Asl

ALGHERO – Passaggio importante oggi con la Asl per l’avvio del centro di certificazione e vendita dei ricci di mare. Nel mercato della Pietraia si è tenuto il sopralluogo con l’Assessore alle Attività Produttive Giorgia Vaccaro, i responsabili dell’autorità sanitaria, rappresentanti delle associazioni dei pescatori professionisti. Dopo il passaggio di oggi, restano da ultimare le procedure amministrative in Regione e tra pochi giorni potrà iniziare l’attività. Oltre al centro di certificazione del prodotto, disponibile per i pescatori non solo algheresi ma dell’intero comparto del Nord Sardegna, il mercato della Pietraia avrà tre banchi dedicati alla vendita diretta del prodotto.

“Alla Pietraia infatti si stanno creando le condizioni per un rilancio delle attività, con un vero e proprio centro dedicato al riccio di mare che potrà portare sicuramente benefici al settore ma anche alle altre attività presenti”, spiega l’Assessore Vaccaro. Sono tre i banchi dedicati alla vendita del prodotto, già in grado di operare non appena anche la procedura di certificazione verrà chiusa.

Psr, nessun ritardo negli aiuti alle aziende

CAGLIARI – “Non ci sono in questo momento ritardi nell’erogazione degli aiuti per le misure a superficie e ad animale del Programma di sviluppo rurale della Sardegna. In generale, la spesa del Psr registra una buona performance, dal momento che con una spesa certificata ed erogata pari a circa 839 milioni di euro, cioè al 65% delle risorse da spendere entro la data del 31 dicembre del 2023, la Sardegna si pone tra le prime sei regioni d’Italia in termini di spesa effettuata sullo sviluppo rurale e ha già raggiunto gli obiettivi di spesa programmati per la scadenza del 31 dicembre 2021. Ciò significa che anche per quest’anno è stato scongiurato con largo anticipo il rischio di disimpegno di fondi europei per il settore agricolo”. Lo precisa l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, che fa il punto sull’erogazione degli aiuti del Psr.

“L’attività dell’organismo pagatore regionale Argea – aggiunge l’esponente della Giunta Solinas – ha peraltro consentito di erogare nei primi quattro mesi di attività oltre 64 milioni di euro che rappresentano un buon indicatore per misurare l’efficienza operativa del nuovo organismo che sicuramente, gradualmente, potrà migliorare le proprie performance di spesa”.

Per quanto riguarda gli aiuti per il benessere animale, misura 14 del Psr della Sardegna, prosegue l’assessore Murgia, “ricordo che lo scorso novembre sono state erogate le anticipazioni, nella misura dell’85% dell’intero contributo, alle aziende beneficiarie che hanno presentato domanda nel mese di maggio del 2020. Il saldo potrà essere pagato solo tra maggio e giugno di quest’anno a seguito della verifica del rispetto degli impegni assunti dalle aziende che verrà svolto dall’organismo pagatore Argea. Il periodo d’impegno scade il 14 maggio di quest’anno”.

Per quanto riguarda le cosiddette indennità compensative, Misura 13 del Psr, “le domande per il 2020 – sottolinea Gabriella Murgia – sono state presentate sub condizione, come previsto dal bando, in quanto la dotazione finanziaria della misura è assolutamente insufficiente al pagamento di tutte le richieste pervenute. Il bando è stato aperto per evitare che per l’anno 2020, stante l’insufficienza delle risorse, non venisse corrisposta l’indennità agli agricoltori”.

La Sardegna, come tutte le altre regioni d’Italia, sta aspettando l’assegnazione delle nuove risorse comunitarie previste dal Regolamento di transizione dell’Unione europea che prevede nuovi stanziamenti finanziari per il biennio 2021-2022. L’erogazione degli aiuti potrà avvenire solo dopo l’assegnazione delle risorse.

“Le interlocuzioni in corso con il Ministero delle Politiche agricole e con la Commissione europea – prosegue l’assessore dell’Agricoltura – ci portano a ritenere che Argea disporrà delle risorse finanziarie necessarie entro il prossimo maggio. Non si tratta, quindi, di ritardi dell’apparato amministrativo regionale e dell’organismo pagatore Argea ma di tempi necessari per l’assegnazione e il trasferimento dei nuovi fondi europei non dipendenti dall’attività della Regione e del suo organismo pagatore”.

Per quanto riguarda l’Uma, cioè lo sconto sulle accise per i carburanti agricoli, conclude Gabriella Murgia, “l’adozione di una nuova procedura totalmente digitalizzata sta consentendo di migliorare notevolmente l’efficienza del sistema di concessione agli agricoltori. In linea generale, rispetto ad alcuni anni fa non vengono segnalati particolari disservizi se non, a livello locale, qualche ritardo che si sta provvedendo a recuperare con la necessaria tempestività. Su questo aspetto si sta lavorando per consentire, a partire dal prossimo anno, una ripresa nell’attivazione dei libretti Uma già da gennaio”.

Golf a Surigeddu, interrogazione dei 5 Stelle

ALGHERO – “Nei giorni scorsi sulla stampa regionale è apparsa la notizia del piano di rilancio dell’area di Surigheddu e Mamuntanas intrapreso dalla Regione Sardegna, con investimenti importanti per promuovere l’agroalimentare del territorio e dare impulso ad un segmento turistico di qualità, attraverso la realizzazione di un campo da golf e un’area turistica ricettiva che si dovranno integrare con un circuito territoriale e regionale del golf. Il progetto prevede anche il rilancia delle borgate e quartieri come Fertilia e Pietraia”

“Un’operazione, considerato lo sgomento generale, della quale sono stati tenuti all’oscuro praticamente tutti”, commentano la deputata Paola Deiana e la consigliera regionale Desirè Manca che sottolineano: “I comunicati stampa informano addirittura che le procedure sono in stato avanzato: appare davvero alquanto singolare e discutibile che la giunta regionale abbia palesato le sue intenzioni solamente ora”.

“Considerati i notevoli investimenti e le notizie che ci arrivano unicamente per mezzo stampa, riteniamo sia necessario e doveroso, nei confronti dei cittadini e del territorio, conoscere i dettagli del progetto e avere chiarezza sul programma di interventi”, affermano le pentastellate.

La consigliera Desirè Manca ha così presentato un’interrogazione rivolta al presidente della regione e all’assessore regionale all’Urbanistica ed Enti locali per sapere: quali siano le valutazioni di impatto economico e turistico svolte dagli uffici regionali e che hanno consentito di definire il quadro di investimento a valere sui fondi afferenti al Recovery Plan e alla Programmazione POR 2021-2027 per la realizzazione del vasto programma di interventi di cui alle premesse; quale sia l’avviso pubblico che ha consentito di individuare gli interventi sopra richiamati; quali siano i criteri scelti per la definizione degli stanziamenti annunciati a mezzo stampa; quali siano gli interventi di rivalutazione dell’area che sono stati scartati in favore di quelli approvati e sulla base di quali criteri e quale sia l’ammontare dello stanziamento complessivo per la realizzazione dell’ambizioso programma di investimenti.