Marino: nessun depotenziamento, polo d’eccellenza

ALGHERO – “Nessun depotenziamento ma, anzi, con la legge di riforma del sistema sanitario regionale n. 24 del 11 settembre 2020 si è costituito un Polo Ortopedico Riabilitativo presso l’Ospedale Marino di Alghero, in sinergia con la AOU di Sassari in un’ottica di rafforzamento come Polo di Eccellenza del Nord-ovest della Sardegna. In questo senso vanno lette le importanti risorse messe a disposizione dell’Ospedale Marino di Alghero, sia per la ristrutturazione dello stabile, sia per il potenziamento della dotazione tecnologica, come mai nel passato”. Così il Presidente del Consiglio regionale Michele Pais sull’ospedale Marino di Alghero a seguito della delibera Ats n. 63.

“Vero è che la Regione Sardegna, con l’Assessore Nieddu, sta andando nella direzione di un rafforzamento delle prestazioni sanitarie in tutte i territori della Sardegna e la delibera del commissario ATS n.63 va letta proprio nella direzione di un aumento dell’offerta riabilitativa nel nord dell’Isola, e nello specifico del nord- est, oggi sprovvisto, sino a Nuoro, di un di un riferimento in riabilitativo” – continua Pais – “La direzione, dunque, è quella del riequilibrio dei territori della Sardegna più deboli che è mancato nel passato, in un’ottica di solidarietà regionale. Non possono esistere territori di serie A e di serie B ma soprattutto cittadini di Serie A e cittadini di Serie B, ma per tutti una sanità migliore che non tolga ma che aggiunga”.

“Nonostante le evidenti difficoltà create dalla pandemia si aumentano il numero e il livello delle prestazioni sanitarie in tutta la Sardegna. In questo senso – aggiunge il Presidente Pais – l’assessorato alla sanità ha colto l’importante obiettivo dell’aumento di centodiecimila ore in più per le visite specialistiche ambulatoriali a disposizione dei pazienti sardi, nell’ottica di ridurre i tempi di attesa per le visite o per un esame diagnostico. Un deciso cambio di rotta per non costringere i cittadini a costose visite a pagamento nel privato”.

“Insomma, aumenta l’offerta sanitaria e non si toglie niente a quella esistente che invece viene, e deve essere ancor più, potenziata” – conclude Michele Pais – “Basta competizioni tra territori, ma una Sardegna unica in cui il diritto alla salute sia sempre migliore e pari in tutto il suo territorio e per tutti i sardi”.