Aou: Maxi emergenza e traumi, la Sardegna in vetrina a Riccione

SASSARI – I temi delle maxi emergenze e del trauma maggiore saranno gli argomenti principali del congresso in programma dal 5 al 7 ottobre al palazzo dei congressi di Riccione. L’organizzazione dell’evento, che si svolge sotto l’egida della Otodi (associazione Ortopedici, traumatologi ospedalieri di Italia), vede la stretta sinergia di tre direttori di altrettante Traumatologie e Ortopedie della Sardegna: dell’Aou di Sassari Francesco Cudoni, dell’Asl di Olbia Sebastiamo Cudoni, dell’Arnas Brotzu Giuseppe Dessì.

Il congresso, arrivato alla sua 14esima edizione, vedrà la partecipazione di oltre 1.800 professionisti, tra esperti italiani e stranieri (americani, francesi, belgi e inglesi), confermandosi tra i più importanti appuntamenti di Ortopedia in Italia.

«Abbiamo prenotato l’organizzazione dell’evento quattro anni fa e per circa un anno e mezzo lo abbiamo organizzato nei minimi dettagli – affermano i tre presidenti del congresso –. Si tratta di un utile momento di confronto nazionale e internazionale, perché metterà in campo le varie esperienze di gestione delle maxi emergenze. Una vetrina per le nostre aziende sanitarie e, nel contempo, un riconoscimento delle competenze e delle professionalità dei sardi in campo ortopedico».

 

Tre giornate quindi che vedranno i professionisti impegnati in ben 9 sessioni di lavoro, a cominciare da quella relativa agli scenari legati alle maxi emergenze che sarà seguita da quella sul damage control e sulle lesioni associate. Gli specialisti si confronteranno quindi sulle esperienze di gestione delle maxi emergenze, sull’organizzazione della gestione in Italia e ancora sui traumi maggiori della pelvi, degli arti inferiori, superiori e del rachide.

vari focus riguardano non solo le tematiche dell’adulto ma anche del paziente pediatrico, proponendo soluzioni appropriate nella gestione in emergenza, in urgenza differita e in taluni aspetti particolari negli esiti che comportano un impatto di disabilità che ha risvolti pratici non solo sul soggetto affetto ma anche con costi ribaltati sul welfare.

Viene considerata maxiemergenza un evento inatteso che coinvolge un grande numero di persone, vittime umane e può interessare un territorio vasto, creando uno squilibrio tra la richiesta di soccorso e le potenzialità dei mezzi di emergenza. «Tra questi – aggiungono ancora Cudoni, Dessì, Cudoni – la caduta di un aereo, l’affondamento di una nave, un terremoto ma anche un attacco terroristico che comporta l’affluenza contemporanea in ospedale di vittime e pazienti. Si tratta di situazioni sulle quali è necessario essere pronti per limitare l’impatto sulla popolazione».

Da qui la necessità di un confronto su modelli esistenti, sull’esperienza di altri soggetti o istituzioni che hanno già affrontato situazioni simili per limitare l’impatto negativo degli eventi catastrofici. Quindi tra i professionisti della Traumatologia sulla gestione delle evenienze traumatiche nei principali settori di intervento, dalla pelvi agli arti alla colonna vertebrale.

 

Vertenze borgate e agro, Comitati uniti verso Comune e Parco

ALGHERO – “Nella serata di lunedì 3 ottobre si è tenuta, presso la sede del Comitato di Borgata Sa Segada-Tancafarrà, una prima riunione di coordinamento tra presidenti dei Comitati dell’Agro. In attesa di un incontro più esteso tra tutti i Comitati rappresentativi delle comunità residenti fuori dall’area urbana, i rappresentanti di Sa Segada-Tancafarrà,  Maristella, Santa Maria La Palma e Fertilia-Arenosu, hanno dato il via ad un percorso atto a definire rapidamente una linea comune nei rapporti con l’Amministrazione comunale e con l’Ente Parco.
Dall’incontro è scaturito un primo risultato importante, e cioè una forte coesione e capacità di coordinazione tra le diverse realtà dell’Agro.
Posizione ufficiale dei Comitati è il completo rigetto delle linee guida presentate dall’Ente Parco e portate in Commissione Consiliare, in quanto è stato ritenuto assolutamente inaccettabile che queste siano il risultato di un percorso dal quale sono state volontariamente escluse  le Associazioni che rappresentano il territorio e i suoi abitanti e gli imprenditori locali.
Si tratta delle stesse linee-guida, con un’impaginazione diversa, che erano già state presentate circa un decennio fa’ ed erano state contestate per gli stessi identici motivi.
In dieci anni, quindi, nessuna amministrazione è riuscita ad avviare un percorso di dialogo e fattiva partecipazione con i Comitati, cercando di imporre visioni autoreferenziali di un territorio che ben poco conoscono.
Da sottolineare che sul programma elettorale messo a punto da tutta la cordata di centro-destra,  al riconoscimento dei Comitati e  al loro coinvolgimento, era dedicato un intero articolo.”
Antonio Zidda
Tonina Desogos
Amabile Simbula 
Luca Rondoni

“Grillo vuole che gli italiani restino disoccupati”

ROMA – “Grillo ama così tanto i poveri che quando è andato al potere ne ha creato molti di più e vuole che restino tali per carpirne il voto col reddito di cittadinanza”. Parafrasando la celebre frase di Montanelli, Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia, commenta le dichiarazioni del leader del movimento cinquestelle, Beppe Grillo. “Il reddito di cittadinanza – prosegue Cappellacci- è un fallimento perché non ha inserito né reinserito nessuno nel mondo del lavoro, tanto che perfino i navigator sono diventati nuovi precari. Nessuno farà mancare un sussidio a chi ne ha bisogno – ricorda Cappellacci- ma a chi nel nostro Paese è forza lavoro occorre offrire un’opportunità. Grillo invece continua a spacciare illusioni, ben sapendo che prima o poi i soldi per il reddito non basterebbero e che i suoi elettori sarebbero abbandonati al loro destino. Se vogliamo dare reddito e stabilità occorre restituire slancio alle imprese, con politiche che alleggeriscano il peso del fisco e che le liberino dai rovi della burocrazia. Occorre defiscalizzare le nuove assunzioni, rilanciare la formazione e prevedere nuove forme di apprendistato retribuito. Questa è la strada da percorrere non la vecchia logica delle politiche clientelari legalizzate dai cinque-stelle e dal loro capobranco”.

Palestra al coperto all’Istituto d’Arte di Alghero

Alghero, 3 ottobre 2022 – Un nuovo campo sportivo polivalente nasce nell’area esterna del Liceo Artistico “F. Costantino” di Alghero. Sarà un impianto coperto, che andrà a sorgere di fianco all’istituto, così da soddisfare le esigenze della scuola e del mondo dello sport locale. L’intervento presentato oggi nell’auditorium del Liceo è attuato dalla Provincia di Sassari, competente sulle scuole superiori, che impegna per questa iniziativa 550 mila euro di fondi di bilancio.

I lavori già affidati all’impresa aggiudicataria possono partire imminenti, per una stima generale dell’esecuzione che fissa in 9 mesi i tempi di lavorazione. “Un impegno che abbiamo assunto con il Sindaco Mario Conoci in periodo pre – pandemia e che oggi portiamo a compimento – ha detto l’Amministratore straordinario della Provincia di Sassari Pietrino Fois – per garantire alla scuola la migliore delle condizioni per l’espletamento della attività motorie dotandola di un impianto moderno al posto dell’area scarsamente utilizzata e in stato di degrado”.

Il progetto in via di esecuzione prevede la realizzazione di un campo polivalente di dimensioni 34×21, area idonea per gli sport del basket e pallavolo; il terreno di gioco sarà protetto da una copertura montata su una struttura in legno lamellare ad arco, una soluzione che dal punto di vista estetico e funzionale rende maggiori garanzie.

“Un tassello importante per il miglioramento della scuola, che necessitava di avere una struttura adeguata, grazie alla Provincia di Sassari e all’impegno che ha profuso per mettere in atto in tempi rapidi  questa iniziativa – commenta il Sindaco Mario Conoci, che precisa:  “Si attua una decisione importante per il Liceo, ma anche per la città. Gli impianti delle scuole sono a disposizione anche  delle società sportive, e questo è un arricchimento anche per lo sport algherese in generale, che, come sappiamo ha necessità di impianti”. Presente all’incontro con la stampa e con i ragazzi del Liceo, il Dirigente scolastico Mario Peretto e la Dirigente del Settore opere pubbliche della Provincia Vittoria Loddoni. L’impianto è definito “di esercizio”, in base alle disposizioni CONI, e sarà adibito principalmente allo svolgimento delle attività didattico-pratiche previste dal corso scolastico di scienze motorie e sportive.

Civile, aree esterne: prima trascurate, ora decoro

ALGHERO – “Ospedale civile di Alghero, tra tante difficoltà, legate prevalentemente al personale, che si cerca costantemente di risolvere, la cura degli spazi interni ed esterni delle strutture sanitarie, é un aspetto non secondario, legato all’accessibilità, vivibilità e umanizzazione delle cure.  Spazi che nel passato erano il simbolo di trascuratezza.
Passo in avanti, piccoli ma importanti e inesorabili”, così il presidente Michele Pais riguardo alcuni interventi di decoro e servizi presso l’ospedale Civile di Alghero.

Bollette, famiglie e imprese a rischio collasso: misure urgenti

ALGHERO – “Il sopraggiungere dell’autunno porta con se tantissime amare “sorprese” sia per le famiglie che le imprese locali. Ad Alghero così come nel resto del paese continuano ad arrivare delle vere e proprie stangate sulle bollette per l’energia elettrica. Le nostre imprese, le attività commerciali, anch’esse, nonostante una stagione tutto sommato buona,  non potranno sopportare tali esborsi.
Crediamo che la nostra regione attraverso il presidente Solinas debba attivarsi subito per aprire un tavolo di confronto con il prossimo governo per trovare una soluzione che non può certamente essere il contributo “una tantum” di 200 euro deciso dal precedente governo.
La politica a tutti i livelli non può restare spettatrice inerte di fronte all’ipotesi ormai imminente che decine e decine di attività si apprestano a chiudere definitivamente,  oppure a diminuire drasticamente il personale occupato;problemi che avranno una pesantissima ricaduta su tutto il tessuto socio- economico anche nel nostro comune.
Urge incontrare le associazioni di categoria e con loro valutare le azioni da mettere in campo per portare all’attenzione dell’amministrazione regionale in primis, la gravità della situazione.
Ci auguriamo che tutti i neo eletti deputati e senatori sardi, passata la fase elettorale, possano mettersi subito a lavoro, facendo fronte comune, per  trovare soluzioni  urgenti”.
Noi con Alghero

Piano del Parco, “attendiamo che si passi dalle parole ai fatti”

ALGHERO – “Leggendo le dichiarazioni del Dott. Raimondo Tilloca ai comunicati stampa con cui noi del Comitato di Quartiere di Fertilia-Arenosu e, contemporaneamente, i Comitati di Borgata di Maristella e Sa SegadaTanca Farrà sottolineiamo in modo univoco la continua mancanza di coinvolgimento da parte del Parco di Porto Conte, appare subito necessario procedere con una precisazione in risposta. Da tempo sosteniamo il nostro disaccordo con i metodi e la gestione attuale del Parco, non per questioni meramente politiche o partitiche, facile e ingenua scusa dietro la quale nascondersi, ma per il suo essere sempre più autoreferenziale e scollato dalle realtà che di fatto lo costituiscono e cioè i territori e i loro abitanti. Forse può risultare un passaggio un po’ troppo ardito per alcuni, ma quando si afferma che “[…] rispetto all’iter di approvazione del Piano del Parco c’è massima disponibilità al dialogo […] e (alla) partecipazione […]” e che le Linee Guida sono un “passaggio propedeutico e presupposto politico per l’indispensabile avvio del percorso partecipativo […]”, si sta dicendo a tutti gli interessati che saranno ammessi a partecipare ad un percorso in cui sia la direzione che gli strumenti sono già fissati a priori. Di fatto il rischio è che, come spesso accade, un processo dichiarato partecipativo, si riduca ad essere un mero processo informato nel quale le comunità verranno illuse di avere voce in capitolo, mentre in realtà potranno solo prendere atto di un flusso di azioni e decisioni già avviato. Questo non lo possiamo accettare. Tilloca prosegue la sua giustificativa con il solito refrain “ancora una volta si ha a che fare con polemiche pretestuose scollegate dalla realtà che invece racconta di una chiara volontà dell’Ente Parco, e del suo attuale Cda, di riprendere il filo del discorso interrotto qualche anno addietro […] per cui prima è obbligato l’approdo in assemblea delle Linee Guida”. A tal proposito ricordiamo che il CdQ Fertilia-Arenosu, per scelta e vocazione, rappresenta i cittadini e non i partiti. Qualsiasi azione il CdQ intraprenda ha quindi un forte carattere politico, cioè volto alla partecipazione nei processi di costituzione, organizzazione, amministrazione e direzione della vita pubblica e assolutamente non un carattere partitico, cioè dichiaratamente o segretamente legato alle sorti o all’azione di questo o di quel partito, e tantomeno legato ad un possibile interesse economico personale. Gli aggettivi “pretestuoso” e “scollegato”, perciò li rimettiamo al mittente senza mezzi termini. Per quanto riguarda la parte della volontà dell’Ente Parco, credo che, a prescindere dalle vicende e dalle polemiche in cui è invischiato, appare chiarissimo lo scollamento tra l’Ente ed il Territorio che lo ospita. Secondo l’opinione presente nelle Comunità dell’agro, sarebbe stato un passaggio obbligato quello organizzare incontri e intavolare una discussione proprio sulla stesura di linee guida condivise. Troppo democratico? Per quanto riguarda poi il discorso sulla ricucitura tra Alghero e le sue Borgate, ci piacerebbe capire chi, se non i rappresentanti dei cittadini delle Borgate e i rappresentanti delle attività economiche, devono essere coinvolti e perché, dopo essersi riempiti la bocca con tante buone intenzioni, i Comitati siano spesso ignorati dall’Amministrazione comunale o coinvolti marginalmente, quasi relegati al ruolo di disturbatori. Ma come al solito ci si nasconde dietro un dito e l’affermazione che “le porte sono aperte a chiunque voglia dare un contributo di idee” risulta alquanto banale e priva di efficacia, dal momento che non esiste alcun tavolo di confronto. Le responsabilità della Commissione sono, in questo caso, innegabili. Attendiamo che dalle parole si passi ai fatti e che “l’approvazione delle Linee Guida” si trasformi in una “stesura di Linee Guida condivise e costruite attraverso la partecipazione di tutti i portatori di interesse” e che si dia subito inizio a questo percorso che sarà sicuramente più rapido e fruttuoso, sicuramente condiviso”.

Luca Rondoni, Comitato di Quartiere di Fertilia

Medici di base: “Dalla Giunta risposte concrete”

SASSARI – L’assessorato regionale alla Salute ha approvato la richiesta della Asl di Sassari di incremento del tetto massimo di assistiti per i medici di famiglia, per assicurare assistenza medica in tutti i centri della provincia in cui le sede è ancora vacante.

“L’incremento del tetto massimo di assistiti che ciascun medico di famiglia dei distretti della ASL di Sassari può prendere in carico passerà da 1500 a 1800 unità” – comunica Michele Pais, presidente del Consiglio regionale della Sardegna – “Questo provvedimento, su base della adesione volontaria dei medici, già adottato in altre realtà, sarà ora esteso ai centri della provincia di Sassari dell’Anglona, del Mejlogu, del Coros, della Nurra, del Villanova in cui la sede del medico di base è tutt’ora scoperta, con l’obiettivo di garantire l’assistenza sanitaria di base a quei pazienti che ne sono rimasti privi a seguito del pensionamento o del trasferimento del proprio medico di famiglia. L’auspicio è la massima adesione da parte dei medici in servizio”.

“Con questo provvedimento, insieme all’assegnazione delle nuove sedi ai medici di base, al finanziamento delle borse di studio specialistiche, voluti dal presidente Solinas e dall’assessore Nieddu, si fa fronte alla necessità di garantire massima assistenza sanitaria in tutti i centri della Sardegna e si continua a lavorare per rafforzare l’assistenza sanitaria” – conclude Pais – “La pandemia ha dimostrato quanto fondamentale sia il ruolo dei medici di famiglia come presidio territoriale, per questo va valorizzato e potenziato”.

Buona la prima stagione della spiaggia accessibile

ALGHERO – Al via le operazioni di smontaggio della  “spiaggia facile”. L’ area  allestita dall’ Amministrazione comunale di Alghero nella spiaggia libera di San Giovanni, per che l’estate appena trascorsa ha  dotato l’arenile di  45 moduli passerella in legno modulare amovibile, 8 parapetti angolari in legno per facilitare il passaggio delle carrozzine fino ai lettini o sedie, 8 passerelle triangolari in legno per facilitare le manovre delle carrozzine, una bacheca lignea dove riportare le regole in uso nell’area, un deposito per la sedia job e un bagno dedicato alle persone con disabilità, conclude per questa stagione il suo compito.

Le attrezzature verranno smontate e preservate dalle mareggiate invernali per poi riprendere la loro funzione all’ inizio della prossima estate.

“Siamo molto soddisfatti della risposta che c è stata da parte dell’ utenza, abbiamo dato un primo segnale e l’area è stata utilizzata moltissimo, possiamo e dobbiamo in futuro solo migliorare” dichiara l’Assessore all’Ambiente Andrea Montis. Fondamentale il contributo delle associazioni locali di volontariato  Carovana del Sorriso, Polisoccorso Alghero, Avo, Misericordia che per tutta la stagione hanno offerto gradita e fondamentale assistenza.  “Ci teniamo, per ora, a ringraziare di cuore tutte le associazioni e i volontari che hanno partecipato all’ iniziativa – aggiunge il delegato all’Ambiente – hanno reso un servizio eccezionale che ha suscitato l’ unanime apprezzamento della comunità e delle persone più bisognose”.

Insieme all’Assessore al Demanio Giovanna Caria, Montis volge un ringraziamento anche all’ Associazione Ttriskell che ha contribuito fattivamente, dotando l’area di una sedia Job ad uso degli utenti che è stata utilissima,  e all’Associazione Sardegnaaccessibile che non ha fatto mancare il suo apporto e i suoi suggerimenti.

Corallium Rubrum, riprendere percorso per certificazione Unesco |video

ALGHERO – Ieri, come detto, presentazione del progetto “Viva Corallium Rubrum”. Protagonista dell’iniziativa anche l’Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana. Realtà fondamentale per la tutela e gli studi scientifici riguardanti il mare algherese e non solo. E, durante l’incontro di ieri, è stato il direttore Mariano Mariani a ribadire l’importanza di questo progetto anche in un’ottica più ampia di inserimento nel percorso di riconoscimento del “Corallo di Alghero” come patrimonio dell’Umanità e dunque attivare quanto previsto per ottenere la certificazione Unesco. Iniziativa avviata dall’Amministrazione Bruno e che sarebbe importante portare a compimento vista la valenza per tutto il territorio del vero corallo rosso di Alghero.