Ecosistemi marini, protezione biodiversità e pesca sostenibile: proseguono le attività dell’AMP

ALGHERO – Proseguono a pieno ritmo, con il diretto coinvolgimento dei pescatori locali, le attività del progetto “protezione e ripristino della biodiversità degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito delle attività di pesca sostenibili” promosso dalla AMP Capo Caccia Isola Piana, finanziato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – divisione pesca, nell’ambito del programma operativo PO – FEAMP.

La protezione e il ripristino della biodiversità degli ecosistemi marini e le attività di pesca sostenibile rappresentano importanti priorità per tutte le Aree Marine Protette del nostro Paese che giocano un ruolo essenziale nell’ambito di queste attività di salvaguardia e nel contempo per la crescita di attività compatibili con lo sviluppo sostenibile del territorio. La pesca è una importante attività economica del territorio di Alghero in particolare per il ruolo che storicamente ha sempre giocato la marineria algherese e la piccola pesca locale. La pesca per non alterare i delicati equilibri eco-sistemici marini va realizzata in modo sostenibile soprattutto all’interno di un’area protetta. Se, al contrario, viene esercitato un eccessivo sfruttamento della risorsa ittica, questo può produrre effetti negativi sulle comunità marine e sui loro delicati equilibri ecologici; questo ha ancora maggiore rilevanza quando i prelievi riguardano specie ittiche commerciali che hanno anche un importante ruolo ecologico. Questo rischio evidenzia quanto sia necessario adottare modelli gestionali e misure di tutela adeguati per proteggere la biodiversità marina, ma anche per “proteggere” le attività di pesca ed il reddito dei pescatori. Non sempre facile è stato il rapporto fra i pescatori locali di Alghero e la AMP Capo Caccia – Isola Piana. Superate diverse criticità, tuttavia, un nuovo rapporto di collaborazione è stato costruito ed pescatori della AMP stanno dando un contributo decisivo alla attuazione del progetto.

“Grazie anche al progetto ____- commenta il direttore della AMP Mariano Mariani – stiamo costruendo con il diretto coinvolgimento dei pescatori della nostra AMP una nuova politica di gestione e protezione, non solo basata sulla conservazione delle specie, ma anche sull’individuazione di metodi per un prelievo sostenibile delle risorse nella prospettiva di un uso durevole delle stesse e per tutela il reddito dei pescatori”. Sono circa 15 i pescatori professionisti autorizzati ad operare in AMP attivamente coinvolti nel progetto che con le loro imbarcazioni partecipano alle attività di monitoraggio del pescato coordinate dalla Università di Sassari. In particolare si sta procedendo all’acquisizione di dati ed informazioni del comparto della piccola pesca artigianale in continuità con le informazioni raccolte nel corso delle passate annualità. Inoltre sono anche partite le ulteriori attività riguardanti: la raccolta dati socio- economici sulla filiera, l’acquisizione di informazioni da enti di competenza (associazioni di categoria, organi di controllo e vigilanza, enti regionali di ricerca e di assistenza tecnica, i rappresentanti locali della categoria dei produttori e le indagini sulla fauna ittica “Fish Visual Census” (censimento visivo della fauna ittica). “Ancora una volta – commenta il presidente del Parco Raimondo Tilloca – stiamo mettendo in campo importanti progettualità non solo volte alla tutela ambientale dell’ecosistema marino e terrestre, ma anche a sostegno delle categorie produttive legate, in questo caso, alla fruizione del mare in termini di pesca sostenibile e di promozione delle attività culturali e tradizionali connesse ad essa”.

Granchio Blu nel Calich: massima attenzione, rigore e competenza

ALGHERO – Granchio blu nella laguna del Calich. Il problema esiste, fenomeno globale, ma non è allarmante come in altre Regioni italiane. Va comunque affrontato in tempi brevi con rigore e competenza scientifica a partire da una puntuale conoscenza dei dati e con il coinvolgimento delle istituzioni, dell’Università, degli enti di ricerca e degli operatori economici a diverso titolo coinvolti. Il Parco con le sue professionalità non farà certo mancare il proprio supporto. Sterili le polemiche dettate da protagonismo politico locale. Il contratto di laguna strumento adeguato per affrontare correttamente il fenomeno.

I tecnici del Parco naturale regionale di Porto Conte hanno preso parte nei giorni scorsi sia alla riunione, che al sopralluogo, convocato dalla Commissione comunale ambiente sulle sponde del Calich per verificare fisicamente la presenza ormai nota del granchio blu (Callinectes sapidus) specie aliena ormai radicata nel Mediterraneo, da quasi mezzo secolo, e che però da qualche tempo sta costituendo un serio problema agli allevamenti di mitilicoltura e in generale ai pescatori delle zone umide dove la specie trova elettivamente spazio. Se, da un lato, l’aumento della densità di tale specie aliena rappresenta al livello locale fonte di preoccupazione in primis per il comparto produttivo ittico, il fenomeno è certamente da inquadrarsi su scala globale e nazionale dove, in alcune Regioni, ha superato i livelli di guardia e l’emergenza è tale da diventare difficilmente gestibile. Nel nostro caso non è così, e come è stato detto da più parti, la situazione del nostro contesto lagunare e costiero può essere adeguatamente affrontata in tempi brevi, con rigore e competenza scientifica. Serve una puntuale conoscenza dei dati sullo stato dell’arte del fenomeno da attuarsi rapidamente con il coinvolgimento delle istituzioni, dell’Università, dell’agenzia regionale di ricerca (Agris) e degli operatori economici a diverso titolo coinvolti. Il proliferare di opinioni e sterili polemiche, spesso infondate e dettate da protagonismo politico, non contribuisce di certo ad una corretta impostazione tecnico-scientifica delle soluzioni.

La presenza del granchio blu è nota e registrata dagli uffici del Parco naturale regionale di Porto Conte già da qualche tempo, tanto è vero che negli strumenti di pianificazione e gestione quali il più recente aggiornamento del piano di gestione del SIC (sito di interesse comunitario) oggi zona speciale di conservazione (ZSC) in cui è inclusa anche la laguna del Calich, per la questione delle specie aliene (dove è incluso anche il granchio blu) sono già stati previsti specifici programmi di monitoraggio e contenimento, al momento in attesa di risorse finanziarie per la loro attuazione. Non compete certo al Parco di Porto Conte, invece, intervenire su specie ittiche che hanno o possono avere una valorizzazione commerciale, azioni che competono ad altri enti. Resta l’interesse ambientale del Parco per le implicazioni del fenomeno sulle specie e gli habitat prioritari per la conservazione ed in tale ottica ambientale, la laguna del Calich ha problemi molto più seri da affrontare sui quali invece il Parco è particolarmente impegnato.

Il focus principale di attenzione e lo sforzo prioritario di attività del Parco di Porto Conte è concentrato sullo stato eutrofico delle acque da cui a cascata possono derivare molte criticità in ordine alla salvaguardia delle specie autoctone e al proliferare invece delle specie invasive e aliene. L’approccio al problema granchio blu messo in campo dal Parco, pertanto, è stato fino ad oggi indiretto e focalizzato sugli aspetti ecologici ed in particolare eco-sistemici. Di fronte ad una scelta di priorità ed al quesito se sia più urgente, oggi, “salvare” la laguna del Calich dal granchio blu o tutelare la stessa laguna prima di tutto dalle conseguenze delle attività antropiche impattanti su scala locale e che sono quelle che oggi stanno minacciando la sopravvivenza dell’area umida stessa, il Parco continua a preferire la seconda strada. Non a caso, in stretta sinergia con il Comune di Alghero, si sta lavorando per l’aggiornamento e il rilancio del contratto di laguna, unico vero strumento di governance, al cui interno sono chiamati a fare la propria parte tutti i portatori di interesse e gli attori istituzionali del territorio, con l’obbiettivo di affrontare la questione della salute, della tutela e della valorizzazione della laguna in modo veramente integrato ed eco-sistemico e non puntiforme.

Il contenimento del granchio blu può diventare una specifica azione del contratto di laguna da attuarsi il prima possibile a partire da un maggiore sforzo di pesca e conseguente valorizzazione commerciale del granchio e da un auspicabile alleggerimento del prelievo nei confronti delle specie ittiche commerciali che rappresentano invece potenziali antagonisti nella lotta biologica. A tutela della laguna, inoltre, proseguono senza sosta le azioni già programmate dal contratto di laguna e attuate dal Parco di Porto Conte grazie all’ottenimento di specifici finanziamenti. Queste riguardano l’installazione di una stazione monitoraggio in continuo del parametri chimico – fisici delle acque e la realizzazione di un impianto di fitodepurazione a bocca dell’impianto di Santa Maria La Palma allo scopo di affinare ulteriormente le acque in uscita dall’impianto di depurazione, prima della loro immissione in laguna. Infine sono da ricordare i recenti provvedimenti dell’Area marina protetta Capo Caccia –Isola Piana del fermo pesca nel golfo di Porto Conte che vanno indirettamente anche a vantaggio del controllo biologico del granchio blu in quanto tutelano i principali predatori dello stesso, fra i quali anche il polpo comune (Octopus vulgaris), predatore potenziale del granchio blu a partire dagli stadi giovanili della specie.

Siti Natura 2000, doppio importante riconoscimento per il Parco di Porto Conte

ALGHERO – Doppio importante riconoscimento della Regione, Assessorato della difesa dell’Ambiente, al Parco di Porto Conte che viene designato formalmente quale Ente gestore dei due siti Natura 2000 del territorio di Alghero e nel contempo riceve anche la delega quale autorità competente allo svolgimento della procedura di Valutazione d’Incidenza Ambientale (VINCA) all’interno degli stessi siti e delle aree limitrofe di influenza.

Ai sensi e per gli effetti della deliberazione della Giunta Regionale N. 27/87 del 10 agosto scorso, dal prossimo 9 settembre l’Azienda Speciale Parco di Porto Conte, aggiunge alle competenze gestionali del Parco di Porto Conte e dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana anche quelle dei due siti Natura 2000 del territorio di Alghero: la ZSC ITB010042 Capo Caccia (con le isole Foradada e Piana) e Punta Giglio e la ZPS ITB013044 Capo Caccia. Nel contempo, ai sensi della stessa deliberazione, il Parco, quale Ente gestore dei due siti della rete Natura 2000, riceve anche la delega quale autorità competente allo svolgimento delle istruttorie in materia di valutazione di incidenza ambientale (V.I.N.C.A) per gli interventi proposti nell’ambito degli stessi siti di competenza. L’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente, pertanto, dopo una accurata fase di valutazione e selezione ha riconosciuto le competenze e le professionalità presenti nell’organigramma dell’Azienda Speciale Parco di Porto Conte ed ha riconosciuto come proprio “ufficio periferico di verifica e valutazione delle VINCA” l’Ente Parco. Gli interventi e i progetti che saranno vagliati dagli uffici di Tramariglio, saranno chiaramente soltanto quelli afferenti al territorio ricompreso all’interno dei due siti Natura 2000 del territorio di Alghero che, oltre a ricomprendere i confini di Parco e Area Marina si allargano anche verso mare. Alla verifica di valutazione di incidenza ambientale devono essere sottoposti per legge- fa osservare il direttore del Parco naturale regionale di Porto Conte e Area marina protetta Capo Caccia – Isola Piana Mariano Mariani- tutti quegli interventi e progetti di qualsiasi natura, non direttamente connessi con la conservazione dei siti della rete Natura 2000. Stiamo sostanzialmente parlando degli interventi che si intendono realizzare all’interno dei confini del territorio protetto di Porto Conte e Capo Caccia, tuttavia, gli interventi che potrebbero essere sottoposti a verifica di valutazione di incidenza ambientale potrebbero essere anche quelli posti al di fuori dei confini istituzionali, poiché si parla di effetti diretti e indiretti su habitat e specie.”

“Una delega pesante ed importante – sottolinea il Presidente del Parco Raimondo Tilloca – che premia il lavoro attento e qualificato che svolgono le professionalità del nostro Ente sui temi della tutela e della conservazione e che comunque sarà esercitata, sotto la supervisione del competente servizio regionale dell’Assessorato della difesa dell’Ambiente. Tra gli aspetti positivi c’è senz’altro da evidenziare la semplificazione burocratica: infatti, non occorrerà più rivolgersi agli uffici regionali per ottenere i pareri in materia di VINCA per i progetti locali, ma ci saranno direttamente gli uffici del Parco e AMP a valutare iniziative e progetti che necessitano di tale adempimento”. Da precisare infine che resta inteso che le progettualità direttamente avviate dall’ente Parco continueranno ad essere verificate dal servizio regionale competente in materia valutazione di incidenza ambientale.

Granchio Blu, da problema a risorsa: “Ma occorre fare in fretta” | video

ALGHERO – “Da problema a risorsa”. Ora sono tutti concordi: il “Granchio blu” può, anzi deve, approdare nelle nostre tavole. Anche in maniera massiccia. Questo, del resto, è l’unico metodo per arginarne la diffusione. Lo dicono tutti. Salvo trovarsi nel bel mezzo dell’estate in corso ad essere travolti dalla questione. Ma tant’è. Forse, non ci era resi conto della sua voracità o meglio non era ancora così diffuso come in altre parti d’Italia.

Di fatto, come fatto emergere, in maniera lodevole, da parte del presidente della Commissione Ambiente del Comune di Alghero, Christian Mulas, non si può più tergiversare. “Bisogna intervenire subito, prima che sia troppo tardi sia per il Calich che per gli operatori della pesca locale che vedono la laguna e anche il mare svuotarsi di alcune specie che sono nel menù di questo vorace carapace”, commenta il capogruppo dell’Udc.

Sulla stessa lunghezza d’onda gli altri commissari e soprattutto i pescatori e ancora di più i docenti dell’Università di Sassari giunti ieri per partecipare alla riunione della Commissione. “Non c’è altra via d’uscita che un’immediata pesca intensiva e la conseguente commercializzazione”. Magari, come emerso ieri, anche tramite la realizzazione di una sagra. Del resto, come diffuso sui media nazionali, si tratta di un piatto prelibato. E dunque, c’è poco da perdere tempo, va trasformato da problema in risorsa. Tra l’altro questo tema, come riportato ieri dal dott. Sergio Ortu, del Parco di Porto Conte, nei prossimi giorni si riunirà il Comitato Pesca Regionale con al centro proprio questo tema che, come organismo scientifico, è monitorato da tempo anche da Casa Gioiosa.

Granchio blu, Calich a rischio: “La Regione intervenga immediatamente”

ALGJERO – “L’emergenza granchio blu richiede una risposta immediata, anche da parte della Regione, a tutela del comparto dell’acquacoltura. I danni che i pescatori stanno rilevando maggiormente sono quelli alle attrezzature. Questa specie distrugge infatti le reti e le nasse di piccole dimensioni, così come sottolineato anche dagli operatori che abbiamo avuto modo di incontrare nel sopralluogo tenutosi oggi presso la laguna del Calich”, cosi il capogruppo dei Riformatori Alberto Bamonti.

“È stato importante ascoltare i pescatori anche per rendersi conto di persona dei gravi danni che il granchio blu sta provocando all’economia ittica locale. Senza dimenticare l’impatto devastante che ha sull’ecosistema marino, minacciando la sopravvivenza di molluschi e crostacei. Riteniamo dunque che non sia sbagliato quanto chiesto, ad esempio, dal presidente della Regione Veneto che ha invocato lo stato di emergenza.

La popolazione dei granchi blu, infatti, è cresciuta in modo molto preoccupante soprattutto negli ultimi due anni, colonizzando in maniera elettiva quasi tutti gli ambienti lagunari gestiti da Consorzi e non e compromettendo l’economia locale. Auspichiamo che anche la Regione Sardegna faccia sentire forte la sua voce al Governo per scongiurare quella che potrebbe diventare una catastrofe”.

Salvato un giovane esemplare di grifone nato in Sardegna:

ALGHERO – Un giovane esemplare di grifone nato in Sardegna è stato recuperato nei giorni scorsi dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna. Gli uomini di stanza alla base navale di Alghero, impegnati nelle consuete attività di presidio della zona, l’hanno individuato mentre si muoveva con difficoltà nelle acque dell’Area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana, in un punto vicino alle falesie del Parco naturale regionale di Porto Conte in cui i grifoni sono di casa da sempre. Il personale della Forestale ha poi affidato il giovane grifone all’equipe coordinata dal veterinario Marco Muzzeddu, operante all’interno del Centro di recupero della fauna selvatica dell’Agenzia Forestas, a Bonassai, nel territorio comunale di Sassari. Qui gli operatori metteranno in atto i protocolli terapeutici per permettere il successivo rilascio del grifone in natura dopo un periodo di recupero. Inoltre, grazie ad una convenzione tra il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, verranno effettuate analisi di laboratorio volte non solo agli accertamenti diagnostici ma anche a raccogliere informazioni sull’ambiente in cui il grifone vive attraverso la determinazione nel sangue dei livelli di metalli pesanti e di residui di farmaci veterinari.

Tutti i dati acquisiti nel percorso di recupero verranno raccolti e caricati in una piattaforma condivisa con il servizio tutela della natura dell’Assessorato all’Ambiente secondo quanto recentemente approvato dalla sua direzione generale. La stesura e l’approvazione del protocollo di recupero e della successiva gestione dei dati generati è stata promossa dall’Agenzia Forestas e dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna nell’ambito del progetto LIFE Safe for Vultures, di cui è capofila il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari e di cui sono partner anche E-Distribuzione e Vulture Conservation Foundation, che punta ad assicurare la sopravvivenza a lungo termine della popolazione di grifoni nell’isola attraverso la rimozione delle principali minacce.

La piattaforma condivisa consentirà il monitoraggio continuo e puntuale dei dati di mortalità della specie e verrà aggiornata costantemente da Forestas attraverso i Centri di recupero della fauna, ai quali a partire dal 1986, con l’avvio delle attività veterinarie presso il Centro di Allevamento e Recupero di Fauna Selvatica di Bonassai, vengono conferiti grifoni in difficoltà grazie all’attività di presidio del territorio del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, senza la quale non sarebbero perseguibili gli obiettivi scientifici e ambientali del protocollo. Così codificata, l’attività del Corpo Forestale e di Forestas, in sinergia con l’attività di supporto scientifico e di analisi dell’Università di Sassari e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, consentirà per ogni grifone trovato morto o in difficoltà la generazione di importanti informazioni non solo sullo stato di salute e benessere della popolazione ma anche dell’ambiente in cui vive. La buona pratica messa in campo in questa specie potrà poi successivamente essere replicata per altre specie di elevato valore conservazionistico presenti in Sardegna, permettendo grazie alla base conoscitiva generata, una gestione della loro conservazione e risoluzione delle minacce basate sui dati e sulla conoscenza.

Invasione “Granchio blu”, l’emergenza in Commissione: urgono interventi

ALGHERO – “Ancora una volta una commissione di grande rilevanza e utile per la comunità algherese e per l’intero territorio. Infatti, quella convocata oggi dal presidente della commissione consiliare Ambiente Christian Mulas, dedicata alla questione del “Granchio blu killer” ha visto degli interventi scientifici e suggerimenti dei vari commissari finalizzati a trovare delle soluzioni per arginare un problema che forse si sarebbe dovuto affrontare già da qualche tempo, ma che è certamente esploso negli ultimi mesi con un oggettiva invasione dei nostri mari compresa la laguna del Calich. Per questo è stato prezioso il contributo della rappresentanza dei pescatori nella persona del sig. Caneo che insieme ai rappresentanti dell’Università hanno aiutato la commissione a comprendere meglio il fenomeno e sopratutto a fare sintesi sui prossimi passi da compiere per evitare dei danni devastanti per il nostro ecosistema e soprattutto per il comparto commerciale ed economico della pesca. Infatti è emerso che questo crostaceo è un vero killer, è vorace e per cibarsi sta distruggendo già numerose specie tra cui cozze, vongole e ostriche. Alla presenza anche del parco col dottor Sergio Ortu, si è deciso di compiere una prossima commissione in loco per fare delle verifiche, anche scientifiche, alla presenza sempre degli esperti dell’università e per attivare subito la richiesta di interventi da parte degli Enti sovraordinati e partire dalla Regione Sardegna”.

Christian Mulas, presidente della commissione ambiente

Incendi, vertice della Protezione Civile con Porcu: “30% in meno dei roghi”

CAGLIARI – “La visita del Capo Dipartimento nazionale della Protezione civile è un appuntamento molto importante e con lui abbiamo fatto il punto sulla ‘Campagna Antincendi boschivi 2023’ e, più in generale, sull’intera attività di protezione civile che viene svolta durante l’anno in Sardegna”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, in occasione della visita in Sardegna di Fabrizio Curcio, che, dopo un incontro nella Sala operativa unificata permanente (Soup), ha partecipato ad una riunione, nella sede cagliaritana della Direzione regionale, sulla Campagna Antincendio in corso di svolgimento, insieme ai vertici della Protezione civile regionale, dell’agenzia Forestas, del Corpo forestale e del mondo del volontariato. Coi dati aggiornati al 16 agosto, nel 2023 si registra il 30% in meno degli eventi incendiari rispetto alla media degli ultimi 10 anni (1.363 contro 1.935; nel 2021 furono 1.869 e 1.693 nel 2022); -46% di superficie boschiva e -40% di non boschiva.
Spazio anche all’iniziativa “Anche io sono la protezione civile”: il campo scuola si è svolto a Uras, Isili, Serdiana, Gavoi, Valledoria e Orosei, è in corso di svolgimento ad Assemini e dal 21 al 18 agosto sarà a Serrenti; oltre che ad alcuni gemellaggi con le associazioni di altre Regioni: Associazione nazionale alpini (Ana); Vigilanza antincendi boschivi (Vab) nazionale; colonna mobile della Regione Lombardia (composta da Ana e gruppi comunali di Botticino, Mazzano e Valcamonica).
La riunione odierna con Curcio, già programmata da tempo, si inserisce nell’ambito di un’attività iniziata già a febbraio e proseguita nei mesi successivi, con la partecipazione dell’Assessore e delle strutture amministrative della Regione ai diversi momenti di pianificazione e confronto promossi dal Dipartimento, alla presenza anche del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci.
“L’incontro è stato anche l’occasione per valutare alcune richieste che ci consentano di adeguare la strategia regionale – ha aggiunto l’Assessore dell’Ambiente – La Sardegna attualmente ha una flotta aerea rilevante, con tre Canadair dislocati ad Olbia nei mesi più difficili, tre mezzi di Vigili del fuoco, Aeronautica ed Esercito, che si aggiungono alla flotta regionale, certamente la più numerosa in Italia. Naturalmente è importante avere maggiori risorse per prevenire il maggior numero di incendi possibile. Seppure, in caso di particolari condizioni meteoclimatiche, il rischio sia sempre elevato e la strategia da attuare diventi più complicata quando la Sardegna è interessata da alcuni eventi contemporaneamente. Valutando, anche, il dislocamento di mezzi con caratteristiche differenti, così da consentire un migliore adattamento alle singole condizioni di rischio”.
Al temine della riunione, il Capo Dipartimento, accompagnato dall’assessore Porcu, ha visitato il campo scuola di Assemini in località Is Olias, dove ha incontrato i giovani tra i 10 e i 16 anni coinvolti: “Un’iniziativa che ha l’obiettivo di valorizzare le competenze dei ragazzi e delle ragazze e accrescere le loro conoscenze a tutela dell’ambiente e del territorio. I partecipanti si confrontano con chi opera quotidianamente nella protezione civile, acquisendo maggiore consapevolezza del ruolo attivo che possono svolgere all’interno delle comunità, a partire dai piccoli gesti di ogni giorno”, ha concluso l’Assessore. (fm)

Proliferazione “Granchio blu” nel Calich, nuova Commissione in vista

ALGHERO – “Il granchio blu in Sardegna si sta diffondendo in maniera capillare, soprattutto nella costa orientale, tra San Teodoro e Orosei. Nelle lagune oristanesi e del Sulcis e ora questa specie, si sta dilagando in maniera capillare nel mare della riviera catalana e soprattutto nelle Laguna del Calick, attaccando e devastando specialmente gli allevamenti di ostriche e cozze, vongole, arselle e uccidendo i pesci come la specie dello sparaglio e divorando gli stessi granchi. Ma negli ultimi due anni anche nella Laguna del Calick ci sono stati diverse catture di questa specie di granchio. Un granchio più grande delle altre specie che abbiamo nel nostro mare. Per molti pescatori il crostaceo è stato sopranominato il granchio alineno killer, una specie di crostaceo di notevoli dimensioni con il carapace largo oltre 20 centimetri di colore scuro, spesso grigio, marrone blu con delle chele enormi, forti,capace di spaccare le cozze, vongole ,arselle e tranciare un pesce di netto in due con grande facilità. La presenza del crostaceo blu nel Calick sta creando numerosi disagi e portando danni economici non solo all’ecosistema ma anche al comparto dei pescatori. Questo particolare esemplare di granchio, noto per la sua colorazione e voragine crudele verso pesci e crostacei, sta popolando i nostri mari e le nostra laguna favorito anche dalle alte temperature tropicali che ormai stanno aumentando nel mare. Sottolineando che non vi è alcun problema per l’uomo, il granchio blu risulta essere una minaccia perché va a modificare l’ecosistema marino del nostro mare e distrugge tutto ciò che incontra. Esso si ciba di molluschi,crostacei e pesci,competendo fin troppo facilmente con la fauna autoctona. Essendo un predatore forte veloce e vorace nella Laguna Calick non ha predatori che lo possono fermare, per evitare la sua proliferazione,l’unico predatore che può avere è l’uomo che lo può fermare per evitare i numerosi danni economici ed ecologici che sta già facendo nella Laguna. “Il presidente della commissione consiliare Ambiente Christian Mulas è fortemente preoccupato e critico per questa situazione emergenziale oggi sottovalutata dai vertici del Parco, questo fenomeno sta attanagliando fortemente la Laguna del Calick e gli operatori che ci lavorano ma sopratutto potrebbe creare dei danni irreversibili all’ecosistema. Non si comprende perché ancora ad oggi , parrebbe, da parte dei vertici del Parco di Porto Conte Aria Marina Protetta non sia ancora un progetto per la prevenzione della proliferazione di questa specie cosi pericolosa per l’ecosistema. Il Presidente della commissione consiliare Ambiente- Mulas appena aver letto sul giornale oline “Algherolive”e informato dai pescatori , si è subito recato sul posto per un sopralluogo nella Laguna del Calik, ha constatato i danni che reca il granchio killer, un crostaceo cosi forte che spacca le reti con facilità e scava sotto la sabbia del fondale marino per nascondersi. Nei prossimi giorni il Presidente- Mulas ha confermato che con urgenza convocherà una commissione Ambiente coinvolgendo i pescatori, il Parco e l’Università per trovare una soluzione a questo problema”.

Presidente della commissione consiliare Ambiente F.to Christian Mulas

Agenzia Dogane e Regione, al via “Portala nel Cuore”

CAGLIARI – Prenderà il via domani e per il terzo anno consecutivo, la campagna di comunicazione istituzionale “La Sardegna portala nel cuore”, ideata e realizzata nel 2021 dall’ Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della Sardegna in collaborazione con la Regione Autonoma Sarda a tutela dell’ambiente e delle bellezze naturalistiche dell’Isola.

Sabbia, ciottoli, conchiglie e altri materiali naturali, vengono spesso asportati da spiagge e fondali marini a ricordo delle vacanze trascorse in Sardegna. In pochi sanno che, con questo comportamento oltre a impoverire il paesaggio e a deturpare l’ambiente, si commette un illecito punito con una multa da 500 a 3.000 euro in violazione dell’art. 40 comma 2 della Legge regionale 28 luglio 2017, n. 16.

Il fenomeno è diffuso. Per dare un’idea dell’entità solo nel 2022 presso gli scali aeroportuali della Sardegna i funzionari ADM hanno sequestrato oltre 115 kg. tra ciottoli, conchiglie e sabbia provenienti dai litorali del nord e sud dell’isola occultati nei bagagli di numerosi viaggiatori in partenza sia per l’Italia che per l’estero.

Testimonial della campagna tre sardi d’eccezione, volti noti al grande pubblico e conosciuti a livello internazionale. La pallavolista, Alessia Orro, il jazzista Paolo Fresu e lo stilista Antonio Marras, hanno dato il loro contributo per sensibilizzare i turisti e non solo, sul tema del rispetto dell’ambiente e della normativa regionale.

Quattro gli spot con i tre testimonial, dotati di sottotitoli in italiano e inglese che a cadenza settimanale, verranno trasmessi sui grandi schermi dislocati nei più importanti aeroporti italiani, Milano-Linate, Roma-Fiumicino, Roma-Ciampino, Cagliari-Elmas. Anche le principali compagnie di navigazione hanno deciso di sostenere la campagna mandando in onda gli spot sui monitor presenti a bordo dei loro traghetti in servizio sulle rotte per l’Isola. La diffusione dei video continuerà sui canali social di ADM e sulle più importanti emittenti televisive sarde.

Questi importanti contributi potranno ulteriormente sensibilizzare i viaggiatori sul tema della salvaguardia dell’ambiente e in particolare sul contrasto a un fenomeno, quello di asportare sabbia, ciottoli, conchiglie e altri materiali naturali dalle spiagge e dai loro luoghi d’origine, assai diffuso e illegale.