Bollette pazze, Abbanoa condannata

CAGLIARI – È di pochi giorni fa la sentenza con la quale il Consiglio di Stato ha condannato Abbanoa a versare all’Antitrust una sanzione di 680 mila euro per pratiche commerciali scorrette. “Si tratta di tutti quei comportamenti quali minacce, slacci, pratiche vessatorie che in tutti questi anni Abbanoa ha perpetrato nei confronti degli utenti sardi che pur di non perdere l’acqua in casa spesso pagavano e si piegavano ai capricci ed a veri e propri soprusi da parte del Gestore Unico”, così Marco Tedde Vice Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale che ha presentato oggi un’interrogazione a Cagliari sulla questione.

“Le pratiche sanzionate, ritenute dal Consiglio di Stato adeguatamente comprovate, certificano la sussistenza di pratiche aggressive e scorrette che sono arrivate fino a non riconoscere al consumatore il proprio diritto di reclamare, tramite la minaccia di sospensione della fornitura, e ciò persino nel caso di fatture annullate da un provvedimento del giudice. Per non parlare della pratica attuata fino al gennaio 2013 – attacca l’ex Sindaco di Alghero – attraverso la quale Abbanoa prevedeva che il subentro su utenze gravate da morosità venisse inibito e ove il soggetto richiedente non avesse morosità su altre utenze a suo nome, l’autorizzazione al subentro fosse possibile dietro specifico nulla osta del Direttore generale. Il carattere aggressivo della condotta tenuta da Abbanoa – prosegue il consigliere regionale algherese – è stata ravvisata anche in relazione alla pratica del Gestore di non considerare e trattare moltissimi reclami solo perché non presentati attraverso il modulo disponibile sul sito internet dalla Società, proseguendo nell’attività di recupero di crediti e minacciando il consumatore di slacci di utenze e in alcuni casi interrompendo violentemente le forniture. Gravissima poi la condotta censurata dal Consiglio di Stato che vedeva Abbanoa insistere nelle richieste di pagamento di fatture annullate dal Giudice di Pace, minacciando in caso contrario la sospensione del servizio idrico”.

“Un comportamento ai limiti del codice penale per il quale Abbanoa è stata condannata dal Consiglio di Stato a pagare 680 mila euro all’Antitrust per pratiche commerciali scorrette e ritenute pesantemente aggressive nei confronti dei cittadini sardi. Chi pagherà questa somma? Probabilmente – conclude l’esponente di Forza Italia – gli stessi cittadini sardi. Per scongiurare questo, ho chiesto a Pigliaru con un’interrogazione di fare luce sui responsabili e di intraprendere iniziative che impediscano per il futuro l’attuazione di simili pratiche vessatorie, che violano i diritti più elementari dei sardi. Compreso quello di disporre dell’acqua, di una risorsa di cui non è possibile fare a meno.”.

Nella foto l’onorevole Marco Tedde

S.I.