“Anomalie Psr, annullare il bando”

SASSARI – Gravi anomalie nella procedura di attivazione del bando regionale Psr 2014/2020 alla misura 4.1 posta in essere dall’assessorato regionale all’Agricoltura. A denunciarlo è Italia Attiva Sardegna per voce del coordinatore regionale Tore Piana, che chiede l’annullamento immediato e totale del procedimento e la riapertura entro i prossimi quindici giorni per tutti gli agricoltori. Ma in una giornata lavorativa e in orari d’ufficio. «Dopo numerosi annunci a vuoto, il bando è stato aperto alla mezzanotte del 28 novembre, mentre il manuale di procedura per l’inserimento delle domande è stato pubblicato solo nel pomeriggio del giorno prima, una domenica – afferma Piana – cosa mai vista in nessun’altra regione italiana. Un orario inusuale quanto assurdo che potrebbe far pensare a un gesto orchestrato volutamente per favorire qualcuno e danneggiare qualcun altro. Peraltro con una procedura farraginosa e la richiesta di passaggi di codici tra agricoltori e tecnici, anche alle tre del mattino, mentre il sistema online dell’assessorato risultava lento e quasi sempre bloccato».

Un operato scandaloso e ai limiti della legalità, a detta di Italia Attiva Sardegna. «Queste anomalie hanno creato non poco caos e confusione, con un tempo palesemente insufficiente per l’approfondimento della normativa da parte dei tecnici – spiega il coordinatore – causando errori nella presentazione delle domande. Basti considerare che il 50 per cento di queste è stato annullato per inesattezze o mancanza di allegati, con una perdita di circa quindici milioni di euro su un plafond totale di trenta». Dal canto suo la Regione pare aver dato agli agricoltori la possibilità di ripresentare le domande annullate. Secondo Piana è un’opportunità solo apparente, che invece comporterebbe la perdita del vantaggio acquisito: la posizione di precedenza maturata nell’ordine di presentazione sul protocollo iniziale.

«Dopo un ritardo di tre anni nell’apertura del procedimento – aggiunge l’esponente di Ias – una lentezza che causerà certamente la restituzione di centinaia di milioni di euro all’Unione Europea, si parte in modo disastroso a causa delle pesanti incapacità di viale Trento, non certo di tecnici o agricoltori». Italia Attiva si rende disponibile a dare il proprio contributo per lo snellimento dei bandi, mettendo a disposizione gratuita un pool di dieci tecnici per trovare una via d’uscita al pasticcio, qualora la Regione non fosse in condizione di riparare agli errori commessi. Allo scopo i vertici del movimento inoltreranno oggi stesso una lettera di protesta indirizzata al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore all’Agricoltura, Elisabetta Falchi

Nella foto Tore Piana

S.I.