Alghero povera: aiutare l’Approdo

ALGHERO – “Sembra quasi un’altra persona rispetto a quella di qualche giorno fa”. Commento di alcuni a margine della conferenza stampa di questa mattina, rispetto a Efisio Ganau responsabile dell’associazione Approdo. In effetti ad un primo impatto, oggi, la situazione pareva modificata, in meglio si intende.

Ma facciamo un passo indietro. Da qualche settimana circola l’allarme riferito alla possibilità che questa realtà chiuda. E ciò sarebbe un brutto colpo per le fasce più deboli della città, sempre in aumento, che vengono aiutate dal lavoro di Ganau e di altri 10 volontari. Tre volte a settimana viene distribuito il cibo, “materiale fresco” ci tiene a precisare, addirittura la verdura viene raccolta dai campi dagli stessi operatori e poi portata nello spazio di via Grazia Deledda 50 dove le famiglie possono ritirare l’occorrente.

Ma le spese d’affitto e altro sono troppo alte per poter andare avanti. 750 euro al mese solo per i magazzini in locazione. Nel 2014 ha ottenuto dal Comune, in maniera diretta, 9.000 euro. Somma non sufficiente a coprire i costi di un servizio che è diventato essenziale per Alghero. “Città, putroppo, sempre più povera e che col finire del periodo estivo, quando chiudono ristoranti, hotel e certi bar, il bisogno aumenta ancora di più”, ha detto Ganau.

Ma, e ciò fa ben sperare, rispetto alla minaccia di chiudere tutto, questa mattina il deus ex-machina di questa bella realtà è stato meno pessimista. A dire quello che non era stato detto ci ha pensato Tonino Alfonso, già esponente politico, ha tuonato: “queste che vengono date all’Approdo sono briciole bisogna aiutare questa associazione che salva tante famiglie algheresi già sul lastrisco e senza lavoro, va bene aiutare i fratelli immigrati, ma il Comune deve pensare agli algheresi”. Negli scorsi giorni dal Comune era stata diffusa una nota in cui si parla di un nuovo regolamento e bando per normare i contributi a questo tipo di associazioni.

Nella foto Efisio Ganau

S.I.