ALGHERO – Basta farsi un giro serale. Il Centro Storico di Alghero, per come è stato, non c’è più. E’ divenuto un bazaar con una moltitudine di attività che, spesso, non hanno niente a che fare con la storia, tradizione e cultura dell’Alguer Vella. Uno snaturamento nato da tempo ma che ha visto un’oggettiva e recente accelerazione. Un mutamento volto a far perdere l’identità non solo alla parte vecchia di Alghero, ma a tutta la città. Le contromisure ci sono e si sarebbero potute attuare, a partire da un serio “Piano del Commercio” che, nonostante annunci e promesse, manca e gli effetti sono evidenti.
D’altra parte questo comparto, da tempo, è visto più come ambito dove fare qualche manifestazione, eventino, etc, utili a riempire le pagine dei media locali e dei social e poco più. Nessuno, ad oggi, ha interpretato il ruolo guida di un settore che è il fulcro dell’economia locale e che invece, come per il turismo, vede subire i processi e poco più.
In quest’ottica, stanno ripetendosi diverse manifestazioni utili a “far aprire gli occhi” e provare a cambiare questo evidente declino. “Le piazze sono spazi pubblici, di tutti noi, spazi di aggregazione, di gioco, di chiacchere, per grandi e piccini, per ricchi e per poveri, dove si socializza e si sta insieme agli altri. Visto che ci hanno tolto tutte le panchine, portiamo la sedia da casa”, questo l’oggetto della riunione convocata in Piazza Civica ad Alghero, domenica 27 luglio, ore 19.30 , da parte della Collettiva Dignitat e Alghero Antifascista, al fine di dibattere di spazi pubblici. “Una piazza storica ridotta a una mangiatoia. solo tavolini, lavoratrici e lavoratori sfruttati, e una città svenduta sull’altare della turistificazione”.