Alghero e le sue “balene spiaggiate”

ALGHERO – “Anche Alghero ha, metaforicamente, la sua balena spiaggiata. A cosa mi riferisco? Al cumulo di macerie che, da tempo ormai immemore, staziona in pieno centro e, scherzo del destino, proprio davanti all’Istituto Alberghiero, ovvero dove si formano i nostri giovani all’accoglienza e all’ospitalità”. E’ il noto imprenditore algherese, proprietario dell’azienda pluridecorata e famosa in tutto il mondo Olio San Giuliano, Pasquale Manca a puntare i riflettori, tramite un commento corredato da foto sui social, rispetto ad un fulgido esempio di come la burocrazia, anche ad Alghero, abbia dato creato la sua simbolica “Balena spiaggiata”. Oramai divenuta indicazione (visti i 17 enti che se ne stavano occupando, senza riuscire a prendere una decisione) del nostro Paese e ancora di più Regione e Territorio oggi.

“L’occhio umano fa l’abitudine alle più incredibili brutture fino a non vederle più. E probabilmente questo è successo anche per il cumulo che, incolpevolmente, ogni giorno ci accompagna durante le nostre passeggiate sul lungomare. Non mi interessa sapere chi è o chi sono i responsabili di questa penosa situazione perché, molto probabilmente, verrei rimbalzato, come è capitato alla povera balena, tra 17 enti diversi senza nessun passo in avanti! So però, che se fossi un amministratore, farei rimuovere in un nanosecondo quell’esempio plastico di incuria! Un caro amico mi dice che la pubblica amministrazione non funziona come il settore privato e che se, come ipotetico amministratore, facessi rimuovere i circa 2 mc di materiale, sempre in linea teorica, potrei essere chiamato a risponderne davanti alla Corte dei Conti per danno erariale. Bene! Se fossi un ipotetico amministratore mi presenterei di fronte alla sempre ipotetica, quanto improbabile, accusa con tutto l’orgoglio di chi sa di aver fatto la cosa giusta!!”

“Ad oggi non sono risuscito a trovare il giusto termine per inquadrare al meglio questo “status quo” per cui chiedo agli amici di Facebook – che sicuramente hanno maggiore padronanza della lingua italiana e un lessico più ricco del mio – di aiutarmi a poter circoscrivere con uno o due aggettivi questa metaforica immagine che rappresenta, come la vicenda dell’ormai famosa balena spiaggiata di Platamona, un tratto grottesco e oscuro di un grande Paese, come l’Italia, che ha, invece, tanti motivi per essere orgoglioso: la burocrazia. Io ci provo con il mio piccolo arsenale linguistico: Incuranza, sciatteria, menefreghismo, pavidità, incompetenza, cialtroneria, ignoranza, irresponsabilità, prudenza (eccesso di), lungimiranza amministrativa (nel senso di non agire per non correre mai rischi, anche se minimi. PS: Probabilmente il cumulo di macerie rimarrà lì ancora per molto tempo ma, se non altro, avremo fatto un po’ di esercizio in Italiano”.

Ma, a margine dell’azzeccata metafora di Manca, si potrebbe dire che sono tante le “balene spiaggiate” presenti nel territorio, a partire, forse, dalla più grande ed esemplare nel rappresentare il fallimento di anni di politiche inadeguate ovvero il Palacongressi e in generale tutto il compendio di Maria Pia che, in questi giorni, per l’ennesima polemica sugli usucapioni (processo per che per eccellenza rappresenta la diffusa inadeguatezza), è ritornato alla ribalta. Ma, purtroppo, gli esempio potrebbero essere anche altri. Troppi, nostro malgrado.