Caso eventi: senza regia è guerra

ALGHERO – Scoppia definitivamente, dopo anche l’interrogazione sul concerto di Pasquetta [Leggi], il caso delle manifestazioni ad Alghero. Procedure, regole, norme che ancora non sono chiare a nessuno. All’inizio, con l’arrivo di questa amministrazione, erano stati annunciati dei cambiamenti piuttosto importanti e indirizzati a rendere più agevole per tutti la proposta e realizzazione dei vari appuntamenti, ma di quei propositi ancora (e sono passati quasi due anni) non se n’è vista neanche l’ombra.

Del resto si è passati da un periodo in cui le realtà organizzative si contavano quasi sulle dita di una mano, ad una esplosione di associazioni e altro mai vista che ancora una volta caratterizza Alghero come teatro di scontri e conquiste senza che alla base ci sia una regia e soprattutto una guida utile ad evitare una perenne “guerra fra poveri”. Si perchè anche la polemica esplosa ieri sui social, è figlia di una lotta al ribasso.

Gli organizzatori di “Birralguer” hanno deciso di creare l’evento su facebook annunciando già la data della loro manifestazione. Appuntamento che, almeno negli ultimi anni, è stato creato i luoghi pubblici e col sostegno del Comune (nello specifico della Fondazione Meta). Senza alcun contributo finanziario, ma con il sostegno logistico e l’assegnazione dello spazio oltre che l’inserimento nel programma degli eventi del Comune. Ma questo passaggio, ovvero l’annuncio sui social, ha fatto saltare sulla sedia altri organizzatori. Questo perchè, come è purtroppo noto, negli ultimi anni le risposte sulle varie manifestazioni (inteso come atti concreti e non promesse) arrivano sempre a ridosso della manifestazione se non addirittura dopo.

E questo modus operandi lo ha subìto anche “Birralguer” come altre manifestazioni che vivono perennemente nell’incertezza. Caso scandaloso quello della scorsa estate col “Music Wellness” nella spiaggia di San Giovanni. Tutti sapevano, amministrazione compresa, che si sarebbe fatto e che avrebbe attratto migliaia di persone eppure è scoppiato un bordello a livello nazionale con la nota tremenda negativa pubblicità su Alghero (ne hanno parlato anche Sky, Studio Aperto e Corriere) luogo in cui “non si può ballare sulla spiaggia”.

Tutto questo, ovviamente, aumenta il nervosismo degli operatori. Tra chi lavora da anni per creare degli appuntamenti particolari e di qualità e chi attrae centinaia di persone con proposte più popolari manca sempre una regia capace e preparata utile a definire una programma moderno finalizzato ad attrarre flussi turistici regionali e anche nazionali ed esteri. Per adesso siamo ancora dentro una penosa “guerra fra poveri” in un Comune, ad un tratto, divenuto povero. E non solo dal punto di vista economico, ma anche, che è più grave, nello spirito. Tutto questo mentre il valore di singoli operatori e realtà organizzative locali, almeno in una sua parte, è di estrema importanza e potrebbe permettere ad Alghero di creare una programmazione di respiro internazionale.

Nella foto l’area portuale in estate ad Alghero

S.I.