Alghe, lavori spiagge: è uno scandalo

ALGHERO – E’ un vero scandalo. Sotto gli occhi di tutti, da mesi, forse anni, oggi, grazie all’iniziativa di alcuni balneari, poi divenuti la totalità della categoria, la gestione della posidonia e in generale i lavori sulla spiaggia cittadina hanno creato una bufera. Mai si erano viste cosi tante criticità, una dietro l’altra, così come in questi ultimi tempi connesse ad una sola questione. Ultima, ma di una straordinaria ed enorme gravità, il blocco dei lavori. E questo non (solo) per la protesta degli imprenditori, ma soprattutto, ed è questo che lascia basiti, per un intervento della Polizia Municipale che ha messo sotto sequestro i mezzi della ditta incaricata per i lavori da parte dell’assessorato all’Ambiente della Giunta Bruno, pare per l’assenza della documentazione adeguata.

“A noi per usare un rastrello, al fine di pulire l’area di cui siamo concessionari, ci chiedono mille documenti e poi si viene a scoprire che i mezzi utilizzati da chi lavora per il Comune non sono in regola, è una vera vergogna, siamo disgustati”, tuonano i balneari e continuano, “la battaglia non si ferma qui e, tramite un nostro legale, stiamo raccogliendo tutte le carte, prove, video, comunicati stampa, dichiarazioni e altro che useremo per denunciare in Procura i responsabili di questo scempio”.

Condizione che l’ex-deputato Mauro Pili non ha esitato a definire “disastro ambientale”. Il leader di Unidos presente questa mattina nel litorale di San Giovanni si è voluto accertare direttamente coi suoi occhi di quanto stava avvenendo. Alla presenza di balneari, stampa, alcuni cittadini e i rappresentanti politici Emiliano Piras, Monica Pulina e Mario Conoci si è proceduto a testare quanto emerso in queste ore e divulgato un anteprima da Algheronews [Leggi].

Il nodo sta tutto in una parole: riposizionamento. A cui se ne affianca un’altra: eventuale. Tradotto si tratterebbe di una scelta politica quella di spostare le alghe dall’area storica dello stock di San Giovanni e metterla sul litorale. Una scelta che ha fatto scatenare la protesta alla luce, evidente, di uno sconcio e grave danno ambientale che, come detto, non si chiuderà senza qualche atto con mittente gli organismi giudiziari. Tutto questo per cercare di realizzare quello che il Centrodestra locale e alcuni operatori culturali predicano da anni ovvero l’eliminazione di tutta l’area di stock, dal molo di sottoflutto fino a tutto il litorale di San Giovanni, per realizzare degli spazi per il tempo libero, intrattenimento, sport ed eventi. In questo modo il porto ritornerebbe ad avere la sua unica e primaria vocazione, ma questo senza pregiudicare l’offerta di divertimento e svago nell’area centrale di Alghero.

Un’impresa, in tutti i sensi, da realizzare certamente non a pochi mesi dalla fine del mandato ma, al massimo, appena insediatisi. Ciò vita l’evidente non facilità di raggiungere l’obiettivo che, oramai è imprescindibile per la prossima primavera e dunque amministrazione, ovvero di liberare totalmente dagli ammassi di terriccio, spazzatura e quello che prima era posidonia da tutta la fascia del litorale di San Giovanni. A quel punto nascerà uno delle spiagge cittadine più belle del Mediterraneo.

Nelle foto questa mattina il sovralluogo e protesta dei balneari con anche l’ex-deputato Mauro Pili

S.I