A Pesca del Rifiuto, progetto dell’Amp: 1800 kg di immondizia

ALGHERO Tappa importante ieri a Fertilia per l’attuazione del progetto “A Pesca del Rifiuto” promosso e gestito dall’Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana e finanziato dal fondo strutturale europeo per la pesca FEAMP 2014-2020. Il progetto mira alla salvaguardia della biodiversità marina attraverso il recupero dei rifiuti in mare e degli attrezzi da pesca abbandonati, grazie alla collaborazione attiva dei pescatori che operano nelle sue acque e della Amministrazione comunale d Alghero.

“Da un primo resoconto, a circa otto mesi dal suo avvio – sottolineano il Presidente Raimondo Tilloca ed il Direttore Mariano Mariani –i principali risultati del progetto sono: Sono stati mappati più di 15 km di fondale dell’AMP mediante l’uso di ROV (veicolo a pilotaggio remoto) per individuare le zone a maggiori concentrazioni di rifiuti e verificarne l’impatto sulla biodiversità. Sono state condotte più di 70 operazioni di recupero di rifiuti e attrezzi da pesca abbandonati”. Sono stati recuperati circa 1800 kg di rifiuti, tra cui 350 nasse e 350 kg di cime e reti abbandonate, 20 pneumatici di camion, 200 kg di materiale ferroso e vecchie ancore, due motori e parti dello scafo di due imbarcazioni abbandonate sul fondale. Sono stati raccolti oggetti di plastica provenienti tra l’altro dalla Spagna e dai paesi del Nord Africa, a testimonianza di come i rifiuti siano un problema ambientale senza confini, che riguarda l’intero Bacino Mediterraneo.  Sono state monitorate 42 operazioni di pesca per verificare la sostenibilità della pesca in area marina.

“Fondamentale è la crescita del rapporto di collaborazione che si è instaurato tra Area Marina, pescatori e Amministrazione Comunale –ha evidenziato l’Assessore all’ambiente del Comune di Alghero Andrea Montis- impegnata attivamente sia nel coinvolgimento del pescatori, che nello smaltimento dei rifiuti raccolti, rapporto che pone le basi per una gestione partecipata dell’ambiente tra tutti i portatori di interesse coinvolti. Sui temi della pesca –ha proseguito Montis- abbiamo avviato un nuovo percorso di collaborazione fra Comune e AMP, che riguarderà anche il tema del riccio di mare, la sua tutela e un piano di ripopolamento data la situazione di forte criticità. Da questa collaborazione ci aspettiamo importanti risultati in termini sociali. I pescatori della piccola pesca artigianale e i pescatori subacquei professionisti, che hanno deciso di investire parte del loro tempo nel preservare la qualità dell’ambiente dell’area marina, sono remunerati economicamente, un sostegno al reddito che diventa particolarmente importante in questo periodo di grave crisi economica legata alla pandemia”. Il progetto si protrarrà per altri 10 mesi. Ciò consentirà di ripulire in modo sostanziale i fondali dell’area marina, monitorare pescato e sostenibilità della pesca, intensificare i rapporti con i pescatori e porre le basi di progetti futuri per la salvaguardia della biodiversità.