Omicidio ad Alghero. C’è un arresto

ALGHERO – Alghero si risveglia ancora una volta in lutto. La seconda tragedia, in pochi mesi. Dopo lo strazio, allungato fino oltre l’eccesso, per il femminicidio di Natale, con la morte della povera Michela, ora è la volta di un altro algherese. Alberto Melone, 18enne figli dei titolari del noto bar di via Mazzini “Trico”. Locale frequentato proprio da quei giovani che nel centro catalano hanno sempre meno occasioni, di svago e lavoro, se non, appunto, stare ore nei bar oppure, questo è altro “modello”, stare nella casa di qualche amico e qui trascorrere il tempo.

Ieri sera proprio in Piazza del Teatro, luogo simbolo di Alghero dove si coniugano la vera “Alguer vella”, religione, tradizione, arte e movida. Almeno fino qualche anno fa in cui anche quel luogo era forse, pure troppo, animato nelle serate fino al silenzio di adesso rotto da qualche cellulare che suona la musica dei musicisti preferiti dei ragazzi che stanno sulle scalinate del teatro e qualche leggero vociare della birreria presente in piazza e dal ristorante. Tutto molto ovattato, comatoso, come prevede la “nouvelle vague” in contrasto con la presenza di locali e di gente dopo le 8 di sera.

Intorno alle 21.30, in un appartamento della palazzina storica sita proprio davanti al Civico si sono presentate, pare, un paio di persone tra cui il killer armato di pistola. A riceverlo i ragazzi che erano in casa tra cui la vittima e il proprietario dell’abitazione. Quest’ultimo sarebbe stato prima pestato e per poi passare ad Alberto Melone che, presumibilmente, dopo un alterco è stato colpito al petto. Non sono chiare le motivazioni, ma non è escluso si trattasse di soldi o altro.

A quel punto l’omicida e chi era con lui sono scappati. Il proprietario della casa ha chiamato i soccorsi, ma per il 19enne non c’è stato niente da fare. Questo il racconto emerso nei primi momenti del sovralluogo. Ma non è neanche escluso che tutto sia nato all’interno dell’appartamento e che uno scontro fisico sia sfociato nella sparatoria. Sul posto ambulanze e soprattutto Carabinieri e Polizia con anche il comandante provinciale dei Militari. Dopo un paio d’ore sarebbe stato fermato già qualcuno. Pare proprio il responsabile e chi era con lui che sono stati accompagnati in caserma, interrogati e c’è almeno un arresto. Si tratterebbe, comunque, di coetanei e conoscenti della vittima e nello specifico, colui che avrebbe sparato, pure incensurato. Questa mattina la conferenza stampa nel Comando Provinciale dei Carabinieri di Sassari. Una storia preoccupante e allarmante che non può che soffermarsi sulla, oramai purtroppo nota, possibilità che c’è in certi ambienti, perfino di giovanissimi, di trovare e usare, loro malgrado, delle armi.

E soprattutto resta la vita spezzata di un algherese poco più che bambino e le vite distrutte di una famiglia molto amata che ha sempre messo il lavoro al primo posto rendendo l’attività di famiglia, il famoso Bar Trico, una sorta di un luogo di accoglienza di tutte le fasce sociali algheresi. A loro vanno le condoglianze del direttore e team di Algheronews.

Nella foto la piazza ieri sera e la vittima l’algherese Alberto Melone

S.I.