NUORO – C’e grande attesa per il risultato elettorale. Non tanto per i referendum che, nonostante le polemiche e scontri di queste settimane, vedono un’affluenza molto bassa e il quorum difficilmente raggiungibile, ma soprattutto per i comuni al voto in Sardegna.
In particolare Nuoro. Città natale della presidente Todde che poi lasciò per motivi professionali salvo poi rientrare come guida dell’Isola a seguito della vittoria elettorale. Ora, il capoluogo barbaricino, rappresenta un primo test. Certo, quel territorio esprime da sempre un consenso più verso l’area di sinistra. Almeno così racconta la storia, però gli occhi sono comunque puntati sul comune montano.
Nonostante questa attenzione, l’affluenza, rispetto alle scorse elezioni, è in calo: alle 23 è al 43,8% (alle precedenti il dato finale fu del 58,68%), Nuoro è l’unico comune in cui è previsto il ballottaggio se nessun candidato dovesse superare il 50%. I quattro aspiranti sindaci sono il deputato del M5s Emiliano Fenu per il campo largo di centrosinistra, l’ex senatore di Pd e Iv Giuseppe Luigi Cucca sostenuto dal centrodestra, Lisetta Bidoni (Lista Progetto per Nuoro) e Domenico Mele (Democrazia sovrana popolare). In Sardegna si vota anche per il rinnovo di sei consigli comunali: Nuoro, Monastir, Soleminis, Luras, Goni. Cardedu e Oniferi hanno già scelto Vacca e Piras. Urne aperte fino alle ore 15.