Terapia intensiva, via i respiratori? È caos

ALGHERO – “Non sbagliavamo nel luglio scorso, quando abbiamo proposto una seduta straordinaria e aperta del Consiglio Comunale per affrontare, alla presenza dell’assessore regionale della sanità, le problematiche della sanità algherese. 

Non saremmo a questo punto, forse, come è emerso oggi nella commissione sanità, opportunamente convocata dal presidente Cristian Mulas. Già perché probabilmente avremmo potuto chiedere di persona all’assessore Nieddu perché non abbia attivato per tempo l’accreditamento della terapia intensiva di Alghero, finanziata e conclusa da governi di centrosinistra, che la giunta Solinas doveva solo mettere in funzione. Girare la chiave.

Lo fa oggi, apprendiamo, con notevole ritardo e con accreditamento forse solo provvisorio, destinata a pazienti Covid+ e solo nella eventuale malaugurata ipotesi di una fase 4 che tutti vogliamo, invece, scongiurare. Nel frattempo vanno altrove i respiratori arrivati per Alghero dalla protezione civile nazionale. Uno scandalo.

Serviva e serve piuttosto l’accreditamento definitivo per un reparto con funzione polispecialistica, cardiologica e post operatoria, e serviva e servono nuove risorse umane per le quali c’era già una convenzione ereditata e mai attivata dall’attuale ATS con l’AOU.  

Non solo, al di là delle passerelle e delle dichiarazioni di sindaco, presidenti e assessori regionali, , l’ortopedia al Marino è ancora ferma e non effettua da tempo interventi chirurgici, neanche di media complessità.

C’è un clima di inadeguatezza e improvvisazione senza pari: medici e operatori che denunciano mancanza di dispositivi di protezione, in entrambi gli ospedali: assenza di mascherine, sovracamici, calzari monouso, perfino disinfettanti per le superfici e gel alcolico per le mani. Si sta andando avanti con donazioni, poiché i canali di distribuzione ufficiali tendono a sottodosare le scorte. E ciò è inaccettabile. 

Un piano della rete ospedaliera attende la sua attuazione: rianimazione, lungodegenza, oncologia, ortopedia, chirurgia, neurologia e tutte le altre discipline presenti, da potenziare per un DEA di primo livello.  Ecco ciò che va fatto subito in attesa anche di un nuovo ospedale. 

Perché la pandemia quando passerà ci dovrà aver insegnato molto e soprattutto chiederà  a chi governa concretezza e non parole. Vigileremo perché il piano della rete ospedaliera venga attuato. Il Sindaco esca dal mutismo e chieda alla Regione risposte chiare”.

Mario Bruno Valdo Di Nolfo
Ornella Piras
Raimondo Cacciotto
Pietro Sartore
Gabriella Esposito
Beniamino Pirisi