Spiagge a gara, Tedde: urge legge

ALGHERO – Doccia gelata per i concessionari balneari. Le concessioni per gli stabilimenti balneari non possono essere rinnovate automaticamente: serve una selezione “imparziale” e “trasparente” attraverso delle gare d’appalto. Lo ha deciso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea in una sentenza molto attesa e che però ma che potrebbe avere importanti ripercussioni sulle attività del settore e in particolare sui comuni che, come Alghero, non hanno ancora adottato un Pul. La normativa nazionale prevedeva una proroga automatica e generalizzata delle concessioni sulle aree demaniali, la cui scadenza è stata di recente rinviata al 31 dicembre 2020. Oggi la Corte, riprendendo le disposizioni contenute nell’articolo 12 della direttiva europea sui servizi, la Bolkestein, ha invece stabilito che il rilascio delle autorizzazioni deve essere soggetto a una procedura di selezione tra i potenziali candidati.

E sulla notizia interviene il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde. “Come ampiamente previsto, la Corte di Giustizia Europea ha annullato la proroga al 2020 delle concessioni balneari italiane disposta dalla normativa nazionale in quanto la scelta dei titolari non rispetterebbe i principi in materia di selezione trasparente e imparziale”, che continua “stabilimenti che oggi, comunque, in applicazione della strampalata legge regionale 8 del 2015, allorché insistano in litorali urbani in comuni sprovvisti di Pul, che sono quasi tutti, potranno tenere aperto solo per 90 giorni all’anno”.

“Una situazione catastrofica. La conseguenza è che ad oggi in Sardegna -sottolinea l’ex sindaco di Alghero- si rischia la chiusura di 600 stabilimenti che danno lavoro a circa 5 mila dipendenti. Oggi più che mai è indispensabile che venga approvata con estrema urgenza la proposta di legge n. 314 di Forza Italia, che in previsione di ciò e nelle more della revisione del quadro normativo propone la modifica della legge regionale 8 al fine di consentire l’apertura per tutto l’anno delle concessioni insistenti nei litorali urbani in Comuni privi di Pul, e successivamente prevedere che eventuali nuovi aggiudicatari delle concessioni siano tenuti ad indennizzare i vecchi concessionari corrispondendo una somma a titolo di indennizzo per gli investimenti già effettuati. Ma occorre agire in fretta -chiude il consigliere regionale azzurro- per dare un minimo di tutela a questi imprenditori che costituiscono una parte importantissima della filiera turistica e offrono servizi che qualificano positivamente il prodotto turistico sardo”.

Nella foto la spiaggia del lido di Alghero

S.I.