“Sanità, Sinistra sbraita per nascondere i suoi fallimenti”

ALGHERO – “L’estrema sinistra algherese sbraita e agita il ditino solo per coprire i pasticci propinati ai cittadini dalla precedente giunta regionale. Oltre ad avere “orgogliosamente” chiuso scuole di specializzazione, ospedali e reparti in nome del dio Euro, non ha promosso ne concorsi ne mobilità per sopperire alle carenze di organico nel nostro territorio”. Cosi la Lega di Alghero che replica alle accuse del Centrosinistra sul tema della Sanità.

“Come delle comari gridano additando il centro destra, e in particolare la Lega, come causa dei mali del mondo intero, e con atteggiamento saccente propongono soluzioni altrui come farina del proprio sacco. Infatti, la prossima graduatoria degli anestesisti dell’Aou di Sassari, che sarà disponibile a novembre, potrà essere utilizzata automaticamente anche da ATS e quindi dalla Assl di Sassari per la copertura dei posti occorrenti al Reparto di Terapia intensiva di Alghero, sempre che ci sia un numero di medici eccedente a quello richiesto da Aou”.

“Inoltre ritorniamo al mittente l’accusa di diffusione di “bufale”! Sono palesemente loro a diffondere notizie false, non sappiamo se in buona o mala fede, additando il Presidente del Consiglio regionale come nemico di classe. Una ossessione che non riescono a superare. Sull’apertura di terapia intensiva, infatti, fu l’ATS ad indicare la data del 30 settembre, e non parlando di apertura ma comunicando che il reparto sarebbe stato strutturalmente completato. Noi abbiamo sempre sottolineato che il problema sarebbero stati i medici che non si trovano, specialmente anestesisti”.

“A differenza dell’estrema sinistra, questa Giunta sta lavorando per costruire una sanità che duri negli anni, non bada solo all’immediato rattoppo dei danni fatti in precedenza o al facile clamore. Si finanziano borse di specializzazione (si passa dalle attuali 8 a 36), si riorganizzano e si mettono a norma le strutture ospedaliere ed ambulatoriali. Se avessero reperito loro gli anestesisti, quando non c’era l’emergenza sanitaria ed era più semplice arruolarli o spostarli, oggi non saremmo in questa condizione”.