Sanità, Bamonti si smarca: “preoccupato per il Marino”

ALGHERO – Dopo un periodo di silenzio, a parte riferimenti (negativi) per la gestione della pubblica istruzione in Italia da parte della ministra Azzaolina, il consigliere comunale e coordinatore dei Riformatori Sardi Alberto Bamonti ritorna nel ruolo di rappresentante politico cittadino e lancia un assist alla maggioranza per ampliare anche alle opposizioni il quadro decisionale (politico), almeno sul tema della Sanità. “Per un momento vorrei svestire i panni di consigliere comunale e scrivervi da semplice cittadino, marito e padre di famiglia” continua Bamonti “non vi nascondo che sono preoccupato per i miei famigliari, gli amici, i conoscenti, i miei concittadini e tutti quelli che stanno lottano in prima fila contro questo nemico subdolo, Il Covid-19”.

“Ad una situazione già complicata, si aggiunge un clima di forte incertezza e tensione, alimentato dal fatto che ci sentiamo vulnerabili nella cosa a cui più teniamo, la nostra salute. Proprio di fronte alla salute non ci devono essere bandiere da difendere, partiti o uomini politici da esaltare o denigrare, ci devono essere solo scelte razionali, fatte con buon senso e tempismo, a tutela di tutti coloro che sono più indifesi ed esposti in questa emergenza sanitaria. Da cittadino sono preoccupato per la scelta di destinare la terapia intensiva dell’Ospedale Civile ai pazienti Covid, che come è noto sono soggetti altamente contagiosi, non solo per i degenti della struttura ospedaliera, ma soprattutto per gli operatori sanitari a continuo contatto con questi”.

“Nell’emergenza Covid, mi preoccupano le emergenze non Covid di tutti i pazienti che avranno necessità di terapia intensiva, che ne sarà di loro?!Ripeto senza alcuna intenzione polemica, mi chiedo perché la terapia intensiva per i malati Covid non sia stata allestita direttamente all’Ospedale Marino, in quanto struttura già destinata esclusivamente ai soli casi Covid. Voglio credere che siamo ancora in tempo affinché siano apportate, con buon senso, le opportune misure correttive, che sarebbero solo di grande giovamento per la tutela della salute di noi cittadini e degli operatori sanitari, sempre più sguarniti e soli a combattere questa guerra”.