“Sanità algherese, urge mobilitazione popolare”

ALGHERO – “La sanità di Alghero nel suo momento più critico è di fatto commissariata: vacante dal 1 febbraio la direzione del distretto sanitario, vacante da oggi anche quella del presidio, con le dimissioni inattese del facente funzioni dottor Gioacchino Greco. Così le decisioni non le assumono i dirigenti ad Alghero, ma la politica, a Sassari e a Cagliari. Sta avvenendo in queste ore ciò che temevano: lo smantellamento dell’Ospedale Marino e il depotenziamento dell’Ospedale Civile”. Sono sempre i consiglieri comunali di Centrosinistra a puntare i riflettori sulla condizione della Sanità algherese.

“Ben 87 posti letto di degenza dell’Ospedale Marino sono infatti ora riservati ai pazienti covid, quelli che non hanno bisogno di terapia intensiva, ma di posti letto. Poco più di un covid hotel. Vietato ammalarsi in città e nel distretto per le altre patologie. L’ortopedia e la traumatologia insieme alla riabilitazione si spostano, a ranghi ridottissimi, al primo piano del Marino, ma gli ortopedici possono operare solo d’urgenza al Civile quando la sala non è occupata dalle altre urgenze della ginecologia o della chirurgia generale”.

“L’oculistica viene sistemata al Civile negli spazi angusti dove vi era l’oncologia, ma non si stanno effettuando interventi chirurgici, neanche quelli vitrointreali che riducono la cecità. Lunghissime file d’ attesa. Per far posto alle discipline del Marino ora ubicate al Civile vengono dimezzati i posti letto di urologia e di otorino, vengono assegnati quelli residuali alla chirurgia generale. Che tanto, non opera, se non nell’emergenza. Una situazione degna della situazione di anarchia che vive la sanità algherese nel suo momento più buio. Denunciamo con forza l’invadenza politica nelle decisioni tecniche, anche da parte di chi avrebbe un ruolo istituzionale di rilievo a Cagliari e che invece partecipa perfino alle riunioni intraospedaliere ad Alghero, dando indirizzi. Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Nessuna programmazione regionale e nessun governo locale della sanità, decisioni che cambiano di giorno in giorno, senza logica, sempre più allo sbando. Ringraziamo gli operatori, i medici e gli infermieri per la loro professionale e encomiabile opera che supplisce alla superficialità politica”.

“Chiediamo al Sindaco di far valere immediatamente e senza indugio il deliberato unanime del Consiglio Comunale, anche perché il rischio che questo smantellamento e questo depotenziamento sia strutturale, anche dopo il Covid, lo avvertono tutti. Ed è inaccettabile. Richiamiamo infine l’ATS alla nomina urgente dei direttori del distretto e del presidio ospedaliero seguendo criteri di competenza, esperienza e professionalità ed escludendo pasticci già commessi magari per “meri errori materiali“. Serve innalzare l’asticella della mobilitazione popolare e istituzionale, perché così sarebbe la fine per i nostri ospedali e l’inizio di un calvario per i pazienti.”