“San Martino, smontati i macchinari: un colpo durissimo”

SASSARI –  “Apprendiamo oggi, 27 settembre 2025, che tutti i macchinari per l’imbottigliamento e il confezionamento dell’Acqua San Martino sono stati smontati e sono pronti per essere spediti in Germania. La società Deutsche Leasing, titolare del patto di dominio-riscatto, si è ripresa ciò che restava di valore nello stabilimento, del valore di circa dieci milioni.

Questo significa una cosa molto semplice: senza il cuore degli impianti, la ripresa dell’attività è un miraggio. Resteranno soltanto immobili vecchi, con parti in eternit e in cattivo stato, mentre i dipendenti si trovano in una condizione sempre più fragile: il progetto-ponte dura solo otto mesi, poi cosa succederà?

Che cosa metterà a bando la Città Metropolitana? Non un’azienda funzionante, ma soltanto una concessione di acqua, senza impianti e con strutture inutilizzabili. E allora la domanda è inevitabile: quanto tempo servirà per reperire nuovi macchinari, riottenere tutte le autorizzazioni sanitarie e riportare l’acqua San Martino sui tavoli dei ristoranti e nelle case dei sassaresi? Non meno di tre o quattro anni, se tutto andrà bene.

Oggi il rischio è evidente: i lavoratori, le famiglie e un pezzo importante della storia e dell’identità del territorio rischiano di sparire.

Non voglio entrare negli aspetti giudiziari del fallimento, che spettano agli organi competenti e che stanno svolgendo con serietà il loro lavoro. Ma politicamente e istituzionalmente non si può far finta di nulla: la Regione, i consiglieri regionali, gli assessori e le istituzioni locali devono andare subito a vedere con i propri occhi la situazione reale nello stabilimento San Martino.

Invito la politica a fare una visita immediata, per prendere coscienza della drammatica realtà. Perché senza impianti, senza un piano industriale credibile e senza garanzie occupazionali, parlare di rilancio è solo un’illusione”.

 

Tore Piana, Psd’Az