Inforivoluzione: giornali a picco

ALGHERO – Vendite giornali in edicola sempre in calo, chi più chi meno, e i dati Ads (Accertamento diffusione stampa) del 2015, diffusi in questi giorni, lo confermano. Una debacle che riguarda tutta la carta stampata. Pochi gli esempi in controtendenza legati a scelte editoriali particolari o, in altre situazioni, a crescite molto risicate. In generale i quotidiani locali perdono meno, ma il dato generale è quello che fotografa un evidente rivoluzione del mercato verso il digitale.

Un processo iniziato già da molto tempo ma, vista la lentezza dell’Italia in ogni settore della vita produttiva rispetto agli altri paesi, come anche nell’informazione, oggi si vedono gli effetti in maniera tangibile. Rispetto ai due maggiori quotidiani nazionali, Corriere della Sera e Repubblica, l’interrogativo è, ad esempio, chi taglierà per primo, al ribasso, la soglia delle 200 mila copie. A livello regionale, questi i dati degli ultimi quattro anni, dal 2012 al 2015, di Unione Sarda (passati da 49.664 a 39.901) e della Nuova Sardegna (da 46.893 a 35.016). Un forte calo di circa 10.000 copie in quattro anni per i maggiori quotidiani sardi. E’ di questi giorni invece la notizia che il Fatto Quotidiano, visto il vertiginoso crollo, potrebbe chiudere. Questo dopo la nota crisi di Unità, Manifesto, Tempo e altri.

Un crollo globale che travolge tutti a favore delle testate on-line e in generale del web. Per questo anche i più noti quotidiani nazionali e regionali hanno potenziato la loro versione internet. Ma il travaso di lettori non è immediato e diretto. Nel senso che la piattaforma virtuale offre già dei canali informativi oramai radicati e la cui qualità è sempre in crescita. Anche se, è evidente che la crisi generalizzata incide nella raccolta pubblicitaria di tutti, quotidiani on-line compresi.

Ma a sparigliare ulteriormente le carte negli ultimi anni si è aggiunto un nuovo elemento: facebook. Con l’avvento del social più seguito dal mondo, anche l’informazione è cambiata. Radicalmente. Oramai questa piattaforma diviene lo spazio in cui ruota la quasi totalità delle notizie e di conseguenze degli utenti. La fascia d’età, ovviamente, è piuttosto definita ma è sempre più ampia. Questa rivoluzione ha inciso in maniera decisiva anche sul mercato dell’informazione e di conseguenza sta modificando anche quello della raccolta pubblicitaria.

In questo quadro sempre in evoluzione è difficile che il cartaceo scompaia definitivamente, però oramai, grazie anche ai vari supporti, sempre più tecnologici, moderni e comodi, la crescita del web sarà sempre più preponderante anche nell’informazione e di dati degli ultimi anni, come detto, certificano questa rivoluzione. E questo anche a livello locale dove i siti di informazione oramai sono un punto di riferimento insostituibile. Alghero, in questo caso, è da tempo un esempio virtuoso.

DATI VENDITE GIORNALI DAL 2012 AL 2015:

Vendite annuali: 2015 – 2014 – 2013 – 2012
La Repubblica: 216.890 – 244.123 – 279.259 -329.176
Il Corriere: 213.001 -236.049 – 263.530 – 304.764
La Stampa: 139.387 – 153.671 -172.856 – 192.774
Il Sole 24 Ore: 87.027 – 96.883 – 115.994 – 130.692
Il Giornale: 71.615 – 84.760 – 96.149 – 104.643
Milano Finanza: 46.803 – 41.583 – 49.208 – 60.312
Libero: 33.886 – 35.973 – 43.596 – 50.979
Il Fatto: 35.153 – 37.576 – 45.803 – 46.002
Italia Oggi: 27.028 – 26.875 – 33.902 – 41.603
L’Unità: non disp. non disp. 19.272 – 23.963
Avvenire: 21.950 – 20.866 – 21.285 – 20.445
Il Manifesto: 8.806 – 9.588 – 9.666 -12.192

Vendite annuali: 2015 – 2014 – 2013 – 2012
Unione Sarda: 39.901 – 42.840 – 45.641 – 49.664
Nuova Sardegna: 35.016 – 38.604 – 41.712 – 46.892

S.I.