ALGHERO – “l Centro di Medicina Sportiva di Alghero non è più in grado di rilasciare le certificazioni di idoneità sportiva per gli atleti del territorio. È il Coordinamento Cittadino dei Riformatori Sardi di Alghero a lanciare l’allarme. A seguito della riorganizzazione degli ambulatori di Medicina e Cardiologia dello Sport da parte dell’ex Direttore Generale, l’unico cardiologo dipendente ha rassegnato le dimissioni. Una scelta che ha messo in ginocchio l’intero servizio, oggi sorretto esclusivamente dal dott. Patta, Medico dello Sport, che da solo non può far fronte alle richieste.
La situazione è gravissima: al momento sono 980 gli atleti in attesa del rinnovo della certificazione agonistica. Eppure, nel periodo post-Covid, il centro era arrivato a garantire oltre 7.400 prestazioni l’anno a beneficio di più di 1.400 atleti. Se non verrà assegnato urgentemente un cardiologo per almeno 20-25 ore settimanali, il rischio concreto è la chiusura del servizio di Medicina Sportiva, punto di riferimento per tutto il nord Sardegna.
«Nonostante le fibrillazioni in atto nel sistema sanitario regionale causate dalla sostituzione dei Direttori Generali, scelta fortemente contestata e impugnata anche dal Consiglio dei Ministri, è necessario che il Commissario ASL di Sassari intervenga con tempestività. L’unica strada percorribile è l’assegnazione immediata di un cardiologo, figura essenziale per rispondere concretamente ai bisogni della cittadinanza e delle comunità del territorio», afferma il Coordinamento dei Riformatori Sardi di Alghero.
Il dott. Patta, pur operando in condizioni difficili, è riuscito a far dotare gli ambulatori delle più moderne tecnologie: ecocardiogramma, Holter, prove da sforzo. Eppure, senza un cardiologo, queste strumentazioni restano inutilizzate, mentre le famiglie sono costrette a rivolgersi al privato, con costi elevati e tempistiche non compatibili con i calendari sportivi.
«Ci rivolgiamo direttamente al Commissario Paolo Tauro: è urgente un atto di responsabilità.
Il rischio è che si blocchino interi campionati, penalizzando centinaia di giovani e alimentando, ancora una volta, la chiusura delle strutture pubbliche a favore di quelle private. Infine, ricordiamo che lo sport è oggi formalmente riconosciuto nella Costituzione italiana (Legge Costituzionale n. 11 del 26 settembre 2023) come attività dal valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico. Negare ai nostri giovani l’accesso alla pratica sportiva è una grave ferita al diritto alla salute e alla crescita armonica delle nostre comunità.»
Riformatori Sardi, coordinamento cittadino di Alghero