Stop Ifras. Parco nel baratro

CAGLIARI – Stop alla proroga della convenzione tra Regione e Ati Ifras. Pietra tombale, dunque, anche al rapporto lavorativo vigente nel Parco di Porto Conte di Alghero. Come già anticipato da Algheronews [Leggi], scaduta tale convenzione non era volontà della maggioranza di centrosinistra rinnovarla ma percorrere nuove strade. Il direttore Mariano Mariani ha, comunque, già individuato un nuovo percorso che deve trovare il via libera dell’assemblea del Parco (dunque il Consiglio Comunale di Alghero) entro il 31 dicembre. Ma pare che parte dei bruniani non sia d’accordo e dunque i lavoratori dell’ente di Villa Gioiosa sono a serio rischio e dunque la vita dello stesso Parco.

Ritornando alla cronaca dei lavori in Regione, nel pomeriggio è stata sottoposta al voto del Consiglio la proposta di Legge (primo firmatario il capogruppo del Pd Cocco) “Disposizioni per la prosecuzione delle attività previste dalla convenzione relativa alla gestione del progetto denominato Parco geo-minerario e modifiche alla alle regionale 5/2016 (Legge di stabilità 2016), col parere favorevole dei capigruppo in base all’art.102 del Regolamento. Illustrando il provvedimento, il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha ricordato in apertura che «il 30 novembre Consiglio ha approvato una legge che prevede la proroga un anno per una convenzione avviata dal 2001, mentre ora è emerso che questa soluzione non è giuridicamente praticabile anche se dal nostro punto di vista è legittima, sulla base di sono pareri diversi degli uffici dell’assessorato del Lavoro che hanno emanato un provvedimento di diniego formale per un contrasto con le norme nazionali su appalti». Insomma, ha sostenuto Cocco, «siamo davanti ad una situazione complicata che intendiamo risolvere assumendoci qualche responsabilità, e cioè affidare la prosecuzione del progetto non all’Ati ma ad Igea, società in house della Regione, rilevata da condizione drammatica e messa ora in condizione di fare assunzioni con una missione coerente; in concreto, si dovrà fare prima la profilazione dei dipendenti a cura dell’Aspal anche tenendo conto dei territori, mentre per i lavoratori è previsto l’accesso al trattamento Aspi per due mesi e poi il trasferimento ad Igea a tempo determinato fino al nuovo affidamento». La ritengo una proposta ragionevole ed importante, ha concluso Cocco, «che va incontro ai lavoratori».

Ha preso poi la parola Rubiu. L’esponente dell’Udc ha detto: “C’è forse interesse da parte di qualcuno a sopprimere l’Ati Ifras? Che cosa ci impedisce di stabilizzare in Igea i lavoratori dell’Ifras?”. Sempre dall’opposizione ha preso la parola l’on. Pittalis, capogruppo di Forza Italia, che ha detto: “Cari colleghi di maggioranza, state pregiudicando i lavoratori dell’Ifras. Certo che due mesi sono più del nulla. Ma è la conclusione che non mi convince: c’è una legge del 30 novembre 2015 totalmente disattesa dalla Regione. Non c’è governo politico da parte degli assessori? Che cosa consente agli uffici di disattendere la volontà del Consiglio? Non possiamo scommettere sulla pelle dei lavoratori: so che con due mesi di cassa integrazione saremo qui a febbraio a occuparci di Ifras. Ecco perché vogliamo chiudere oggi questa vicenda”.

Sull’articolo 2 “Modifiche all’articolo 2 della legge regionale n. 30 del 2016” è intervenuto il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) secondo il quale la decisione di non far passare la proroga rappresenta una violenza alla funzione legislativa del Consiglio regionale. «Tutto ciò mi imbarazza – ha detto Tedde – ancora più imbarazzante è impedire all’assessore del lavoro di intervenire nel dibattito. Evidentemente non può dire ciò che pensa». L’esponente azzurro ha poi contestato il fatto di aver rinunciato ad applicare la proroga della convenzione Ifras approvata il 30 30 novembre scorso: «Se una legge è illegittima lo decide la Corte Costituzionale. Il governo non l’ha impugnata, il problema vero è che non c’è una Giunta e il Presidente non ha in mano le redini dell’apparato burocratico. L’esecutivo può dare un ordine scritto al direttore generale perché venga attuata la legge. Evidentemente c’è qualche debolezza nella Giunta. Ha ragione Soru: chi non se la sente di fare il presidente o l’assessore vada a casa».

Successivamente l’Aula ha dato il via libera anche all’art. 3 “Norma finanziaria” ( 30 sì e 20) e 4 “Entrata in vigore” (30 sì 20 no). Prima del voto finale della legge sono intervenuti per dichiarazione di voto:
Ignazio Locci (FI) che ha espresso il voto contrario. «Dietro questa legge – ha detto – si cela un disegno più complessivo. Si vuole tornare alle politiche attive del lavoro cosi come normate in origine nella Finanziaria. Quindi non ci sarà nessun piano industriale e ci sarà il tentativo solo di allungare i tempi». Voto contrario anche da Marco Tedde (FI) che ha detto di intervenire con profonda tristezza. «Stiamo celebrando – ha sottolineato – l’eclissi di questo Consiglio regionale, il crepuscolo della funzione legislativa di questa Assemblea. A cosa serve – ha chiesto – la funzione legislativa se poi le leggi non vengono rispettate dalla giunta? E’ una cosa di una gravità inaudita. Qui esiste una legge che non è stata applicata. Se la giunta non ha il coraggio di governare la Regione si deve fare da parte. Se noi con la legge del 30 novembre, come è stato detto, abbiamo posto in essere illeciti penali dobbiamo costituirci tutti in carcere. Siamo – ha concluso – in un pantano politico»

Contraria all’approvazione Alessandra Zedda (FI) secondo la quale “le questioni devono essere risolte definitivamente e questa legge ha invece l’unico effetto di allungare il brodo per altri due mesi”.
Per Pietro Cocco (Pd) la legge è una buona soluzione ed è l’unica percorribile in questo momento. D’altronde la minoranza continua solo a dire “speriamo che la legge che andate ad approvare abbia successo”, senza fare proposte concrete. »Lavoreremo – ha concluso – perché a questa legge sia data attuazione». Per Mario Floris (misto) è una forzatura dire che la minoranza non aveva altre soluzioni. L’ex presidente della Regione ha auspicato che in aula cambi il modo di concepire la politica che è totalmente falso.«La responsabilità – per Floris – non sono del funzionario ma della giunta». La legge è stata approvata (votanti 48, sì 29, no 19). Il presidente ha interrotto la seduta.

Nella foto il Consiglio Regionale

S.I.