Punta Giglio, Tedde: “Diatriba creata da chi nel 2017 rimase in silenzio”

ALGHERO – «Probabilmente sarà il Consiglio di Stato a scrivere la parola fine a questa diatriba surreale generata da soggetti che non abbiamo capito dove fossero quando il Ministero decise con il “placet” del Comune di mettere a gara le strutture. Non credo che la contesa su Punta Giglio finisca con le sentenze del TAR». Lo sostiene il consigliere regionale di Forza Italia, Marco Tedde, commentando le due sentenze con le quali il TAR Sardegna ha rigettato i ricorsi presentati contro il Comune di Alghero rispettivamente dalla Regione Sardegna e da un comitato spontaneo di cittadini.

«Ancora una volta osservo che oggi non servono polemiche tanto inutili quanto stucchevoli tese a chiudere le porte della stalla quando i buoi sono scappati. E continuiamo a chiederci dove fossero i movimenti politici che oggi protestano e, soprattutto, quei due o tre esponenti della gauche algherese “caviale e champagne” allorché nel 2017 l’Agenzia del Demanio pubblicò il bando e nel luglio del 2018 la postazione antiaerea di Punta Giglio venne affidata gratuitamente in concessione per nove anni più nove ad una cooperativa – prosegue Tedde – Noi protestammo perché avevamo lavorato col sottosegretario Cossiga per ottenere la a demanializzazione nel 2010. Ritenevamo logico sdemanializzare le postazioni militari realizzate nella seconda guerra mondiale lungo le falesie di Punta Giglio, ma al fine di trasferire le strutture alla Regione Sardegna che a sua volta avrebbe dovuto cederle ad un prezzo simbolico al Comune di Alghero che successivamente le avrebbe trasferite al Parco di Porto Conte. Ma l’errore dello Stato venne avallato da amministratori locali. Nel silenzio complice di troppi, lo Stato sbagliò allorché nel 2017 decise di affidare le strutture ai privati. E ora – conclude il consigliere regionale algherese – qualcuno cerca di chiudere le porte della stalla. Ma è troppo tardi: i buoi sono scappati».