Psr: punto sui vari progetti

CAGLIARI – La conferma di un’elevata partecipazione delle aziende agricole alle misure già bandite del nuovo ciclo del Programma di sviluppo rurale e l’annuncio della pubblicazione dei bandi a investimento: sono alcuni degli aggiornamenti sull’attuazione del PSR 2014-2020 emersi nel corso della giornata di incontro e lavoro organizzata dall’Assessorato dell’Agricoltura in collaborazione con le agenzie agricole regionali Agris, Argea e Laore. “Si è trattato di un incontro con il partenariato, per fare il punto sulle misure del PSR che stiamo attuando – ha detto l’assessore Elisabetta Falchi -. Abbiamo organizzato questo momento di confronto, al quale ne seguiranno altri nei prossimi mesi, anche per valutare, attraverso appositi tavoli di lavoro, i primi risultati della diffusa partecipazione ai bandi finora pubblicati e delle modalità di attuazione, soprattutto in vista delle modifiche al Programma che possiamo presentare dopo l’estate”. Dai tavoli di lavoro “sono emerse proposte interessanti, per esempio sul potenziamento degli investimenti per le strutture irrigue e l’integrazione con altre fonti di finanziamento. Il processo partecipativo è fondamentale, perché con questi aggiustamenti possiamo rendere il PSR ancora più utile per la crescita dell’agricoltura sarda nell’ottica della competitività delle imprese e della produzione di qualità”, ha affermato l’Assessore. Come già rilevato nei giorni scorsi, “il livello di spesa della Sardegna rispetto al nuovo ciclo è sopra la media italiana, ma ci aspettiamo di migliorare ancora con i bandi in uscita”.

I numeri. Sono state migliaia le domande presentate per le 11 azioni di intervento a superficie e ad animale i cui bandi scadevano nei giorni scorsi. In particolare, si possono citare le circa 15,8 mila domande presentate per la misura 13.2 (pagamento compensativo per zone soggette a vincoli naturali significativi), le 9,7 mila per le misure 14.1 relative al benessere animale nel settore ovino e caprino e 4,3 mila per il settore suino. Circa 3700 le istanze presentate per la misura 10.1 sulla difesa del suolo. Sebastiano Piredda, direttore generale dell’Assessorato e Autorità di gestione del PSR 2014-2020 ha inoltre sottolineato che, per questo ciclo, le spese “di transizione” (cioè gli impegni di spesa assunti nel precedente ciclo 2007-2013 ancora da saldare) ammontano a circa 360 milioni sugli 1,3 miliardi disponibili: “Non è un dato negativo – ha spiegato Piredda -, perché parliamo di somme che arriveranno in ogni caso sui territori e si tratta di una spesa qualificata, che contribuirà agli obiettivi della nuova programmazione”.

I bandi in uscita. Prima di lasciare spazio ai tre gruppi di lavoro su misure agroambientali, misure su benessere animale e misure a investimento, è stato anche comunicato che sono in pubblicazione i nuovi bandi per le misure a investimento del PSR. Riguardano, in particolare le misure 4.1.1 per il sostegno a investimenti nelle aziende agricole, la 4.2.1 per il sostegno a investimenti a favore della trasformazione/ commercializzazione e/o dello sviluppo dei prodotti agricoli e la 6.1.1 per gli aiuti all’avviamento di attività imprenditoriali per i giovani agricoltori. In uscita nei prossimi giorni, anche il bando per la misura 3.1.1 a sostegno alla nuova adesione a regimi di qualità.

PAC da rivedere. Nel corso della mattina, i relatori avevano fatto il punto sull’attuazione del PSR 2014-2020 e sulle criticità della Politica agricola comunitaria. Per Pietro Pulina dell’Università di Sassari, infatti, “occorre semplificare la PAC, avvicinarla ai cittadini, renderla sostenibile dal punto di vista politico e comprensibile ai fruitori e ai programmatori. Troppe norme, troppe articolazioni, troppe misure: è necessario invece semplificare a Bruxelles e recepire questa semplificazione che poi è la richiesta che viene dalla base, da coloro che della PAC possono fruire”. La Sardegna rimane una Regione che, nel nuovo ciclo, riesce a spendere più della media nazionale: 3,5% contro 2,2%: l’ha confermato anche Alessandro Monteleone, della Rete rurale nazionale. L’isola rimane in linea col resto d’Italia anche per il numero di risorse già bandite per quanto attiene le misure strutturali: sono circa il 30%.

Nella foto dei terreni in Sardegna

S.I.