ALGHERO – La legge è pronta dal 2021, ma solo oggi, finalmente, la Regione ha deciso: entro il 30 settembre si voterà per le Provinciali. Non saranno tutti a recarsi alle urne. Si tratta di elezioni di “secondo livello” ovvero saranno gli stessi sindaci a votarsi tra loro. Per questo, anche ad Alghero e non solo, sono iniziate le grandi manovre politiche di un passaggio elettorale apparentemente non di primo piano ma che invece sarà dirimente per i prossimi passi. In particolare di un Amministrazione come quella del Centro Catalano composta da forze di diversa estrazione.
Nonostante il “Progetto Alghero” non pare sia divenuto quello che ci si attendeva, almeno coloro che detengono la “golden share” della compagine stanno provando a fare massa critica. Partito Democratico e Noi Riformiamo Alghero, al netto di alcune pesanti assenze, si sono incontrati. Come racconta la foto hanno voluto rendere nota e pubblica questa “pizzata” che vede formare un “asse” tra coloro che hanno eletto più consiglieri. Certo, come detto, non sfuggono le assenze di Sartore, Piras e Loi, ma gli altri hanno deciso di imprimere un’accelerata, mal celando, di fatto, anche una divisione interna in entrambe le forze.
Tra i più convinti di questo nuovo “asse” Daga, Martinelli e Salaris. Presenti anche Bamonti, Idda, Madau, Marinaro, Esposito e soprattutto Mario Bruno. In aggiunta anche Colledanchise che, pare, non fosse previsto da inizio “pizzata” ma abbia trovato i “compagni” direttamente nel locale. Altra assenza di peso quella del presidente del Consiglio Comunale, ed importante esponente del Pd, Mimmo Pirisi. Al netto dell’evidente scatto, non sono state rese note le ragioni ufficiali di tale incontro. Ma, secondo alcuni rumors, dal “tavolo”, tra una fetta di pizza, un birretta e un dolce, è emersa la volontà, ad horas definita da un “patto di ferro”, di imprimere un’accelerata all’attività amministrativa.
Dagli atti consigliari all’attività della Giunta (con anche una volontà di modificare alcuni tasselli), dalle scelte in seno alle partecipate a quelle relative ai progetti, personale, iniziative e dunque programma da portare a compimento con un occhio pure ad accordi politici sulle prossime scadenze elettorali che, però, sono legati a “doppio filo” agli accadimenti del “Capo di Sotto” e anche, come sempre in questi casi, ai diktat provenienti dall’ex-capoluogo turritano.
Riflessi. Un banchetto altamente gradito da parte dei presenti, molto meno dagli assenti. Sarebbero i così detti “cespugli” a non avere digerito “la pizzata” che, anzi, gli sarebbe piuttosto indigesta. Ma, si sa, in politica conta solo una cosa: i numeri. E questo vale anche per i sindaci di turno.
Nella foto la “pizzata”.