Progetto Punta Giglio, no di Sardenya i Llibertat

ALGHERO – “Apprendiamo dalla stampa locale che la caserma dismessa della batteria costiera di Punta Giglio, una delle tante opere di difesa militare realizzate negli anni ‘30-’40 – un passato drammatico e doloroso della Seconda Guerra mondiale -, è stata assegnata gratuitamente dalla Direzione regionale dell’Agenzia del Demanio dello Stato ad una cooperativa con sede a Milano. Tale organizzazione intende realizzarvi una struttura ricettiva con annesso ristorante e, nelle intenzioni, un Eco-museo diffuso, in un contesto tanto straordinario quanto fragile del Parco Naturale Regionale di Porto Conte. L’intero promontorio di Punta Giglio è individuato dal Piano Regolatore Generale di Alghero come zona H3 (Salvaguardia assoluta ed Ecologica) e in parte ha una destinazione urbanistica G2 (Parchi urbani e territoriali), riconosciuto come ZPS (Zona di protezione speciale) e SIC (Sito di interesse comunitario),  classificazioni che complessivamente contemplano alti livelli di tutela a ragione delle peculiarità botaniche, faunistiche, geologiche, paleontologiche e archeologiche di uno degli ambienti naturali più suggestivi del Mediterraneo. Alla suddetta concessione hanno fatto seguito autorizzazioni da parte dell’Ente Parco di Porto Conte, della Soprintendenza ai Beni ambientali e culturali di Sassari, del Comune di Alghero, dell’Ufficio tutela del paesaggio  della Regione.

Le associazioni ambientaliste e culturali Grig, Lipu, Wwf, Legambiente e Nel Vivo della Storia con il loro immediato e puntuale intervento hanno sollevato una serie documentata di contestazioni sulla regolarità del procedimento concessorio che, ritenendole solidamente fondate, ci sentiamo di condividerecompletamente.

Sardenya i Llibertat è un movimento politico che fin dalla sua costituzione ha condotto memorabili lotte e denunce contro la speculazione edilizia, la dissennata cementificazione delle coste e dell’agro, gli intrecci di interessi e il clientelismo nella pubblica amministrazione, le forti battaglie in difesa dei più deboli e degli emarginati con azioni mirate per rivendicare giustizia sociale e solidarietà, uno sviluppo economico ordinato e improntato sui valori di rispetto dell’uomo, della nostra originale cultura e dello straordinario patrimonio ambientale. Valori che ha praticato coerentemente anche quando suoi aderenti hanno assunto importanti ruoli istituzionali.

Opportuno ricordare le battaglie più significative condotte dal movimento di Sardenya i Llibertat,alcune delle quali con esito positivo altre meno:- fondatori a metà degli anni ’70, insieme ad un’ampia rete molto attiva in quegli anni di associazioni ambientaliste, culturali e politiche e numerosi cittadini del Comitato per l’istituzione del Parco naturale di Porto Conte;- sostenitori del fronte, costituito insieme ai pescatori e alle associazioni ambientaliste contro il porto turistico a Tramariglio ma al contempo per riassegnare i fondi della Cassa per il Mezzogiorno e finalizzarli alle opere di miglioramento del porto di Alghero, obiettivo pienamente raggiunto;- decisivi per impedire la realizzazione della struttura del Corisa (Centro di Ricerche Sardegna) davanti all’Isola Piana, nel cuore della parte più vulnerabile del comprensorio di Capo Caccia, sostenendone il cambio di ubicazione in luogo a minore impatto, accanto agli immobili della ex Colonia penale di Tramariglio;- opposizione alla realizzazione della teleferica a scopi turistici da Punta del Dentul a Monte Timidone;- azione contro la realizzazione dell’hotel Baia di Conte, e dei campeggi abusivi di Sant’Imbenia e Santigori, un’area di straordinario valore archeologico e naturalistico;- azione contro l’allargamento abusivo dell’area di rimessaggio della base nautica di Porto Conte;- azione contro la realizzazione del villaggio Arguas, sempre nell’area di Porto Conte;- lunga ma vincente battaglia legale per mantenere la destinazione originaria ad uso alberghiero dell’hotel Capo Caccia;- ripetute azioni per restituire ad uso pubblico gli immobili regionali della ex Colonia penale di Tramariglio – alcune strutture oggi sono sede del Parco e dell’Area Marina protetta -, azioni riuscite solo in parte;- determinati nel sostenere la proposta di istituzione del Parco Naturale Regionale di Porto Conte approvata all’unanimità nel 1998 dal Consiglio comunale di Alghero, successivamente recepitanella legge regionale n. 4 del 1999.

Fatte le suddette premesse Sardenya i Llibertatpropone nell’ordine:- Approvazione in tempi rapidi del Piano del Parco

Proponiamo che lo strumento di pianificazione costituito dal Piano del Parco venga approvato in tempi rapidi con le stesse modalità di coinvolgimento dei gruppi di interesse e dell’intera cittadinanza, prioritariamente all’approvazione del Piano Urbanistico Comunale, seguendo lo stesso percorso del Piano di Assetto Idrogeologico.- Approvazione del Piano Urbanistico Comunale  (P.U.C.)

È venuto il tempo di mettere fine ad una gestazione ultraventennale con l’approvazione entro l’anno corrente del Piano Urbanistico Comunale, dopo aver consultato tutte le componenti organizzate e non della società algherese. Un P.U.C. equilibrato e al contempo coraggioso al fine di garantire finalmente gli interessi generali della città.- Piano organico di censimento e utilizzo degli immobili comunalie pubblici

Oggi si rende necessario predisporre un Piano organico di censimento e utilizzo degli immobili comunali e pubblici che anteponga gli interessi generali a quelli particolari di singoli individui o di operatori economici. In passato edifici e terreni comunali sono stati ceduti a soggetti privati o abbandonati all’appropriazione abusivadeterminandone la sottrazione agli usi legittimi della cittadinanza. Pratica che, per mancanza di progettualità o per colpevole disinteresse, continua ancora oggi. – Iniziativa per l’attuazione dello Statuto speciale della Sardegna

In attuazione dell’art. 14 dello Statuto speciale della Sardegna – Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 – sosteniamo l’urgenza di attivare tutte le procedure legislative e amministrative affinché i beni immobiliari del patrimonio e demanio dello Stato insistenti nel territorio della Sardegna vengano trasferiti alla Regione. Quelli tra i suddetti beni ricadenti nella fascia costiera dei due chilometri dal mare acquisirli alla Conservatoria delle coste.
– Ampliamento del territorio del Parco

Abbiamo sostenuto la soluzione razionale di unificazione  degli organismi di gestione delle aree protette con il proposito di far convivere la tutela dell’ambiente e lo sviluppo di attività economiche effettivamente sostenibili, parimenti sosteniamo l’ampliamento del Parco ai territori di alto valore ambientale a Nord (Baratz, Porto Ferro e L’Argentiera) e a Sud di Alghero (territori di Villanova Monteleone e Bosa). A vent’anni dall’approvazione della legge istitutiva del Parco regionale di Porto Conte,  riteniamo sia venuto il momento di avviare un’approfondita riflessione che porti a una modifica della struttura gestionale dell’Ente Parco.

  In conclusione, riteniamo che la casermetta della batteria costiera di Punta Giglio – bene sottoposto alle molteplici forme di tutela di sopra descritte – possa, unitamente agli altri manufatti militari, in seguito a un recupero filologico essere riutilizzata per finalità esclusivamente culturali e ambientali ma non a scopi ricettivi e/o ristorativi, ancorché “ecosostenibili”. Il suddetto intervento nell’area Parco a più alta tutela aprirebbe un varco nella protezione degli ambienti naturali del territorio, un precedente insidioso da evitare con fermezza. Sulle coste della Gallura batterie militari costiere dismesse sono state affidate ad organizzazioni senza scopo di lucro ad esclusivi usi museali. L’approvazione del nuovo Piano casa voluto dal centrodestra-sardista e le intenzioni sulla nuova legge urbanistica regionale destano ulteriore preoccupazione. Invitiamo pertanto partiti e movimenti politici, e la cittadinanza tutta a pronunciarsi su questo argomento “

, Sardenya i Llibertat, il coordinamento