Povertà estreme: mancano 18milioni

CAGLIARI, 29 APRILE 2016. “Fondi a contrasto della povertà: le casse comunali languono e la Regione fa la furba mentre i sardi arrancano e fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena”. Lo hanno dichiarato Ignazio Locci e Alessandra Zedda, consiglieri regionali di Forza Italia. “Con i soliti giochetti subdoli, il centrosinistra al governo della Regione colpisce un’altra volta: negli allegati tecnici della Finanziaria regionale non c’è traccia dei 18 milioni di euro di provenienza Comunitaria che, secondo quanto disposto dalla Finanziaria 2016, avrebbero dovuto integrare il fondo (33 milioni in totale, tra risorse regionali ed europee) per il sostegno economico a famiglie e a persone in situazione di disagio, finalizzato al superamento della condizione di povertà, all’inclusione attiva e al reinserimento lavorativo”.

“Ma siamo ormai a maggio e dei fondi nemmeno l’ombra. Con il giochetto delle tre carte, dunque, sono stati iscritti a bilancio soltanto i 15 milioni e, di conseguenza, mancherebbero i 18 di risorse del PO Fondo sociale europeo 2014/2020, così come si evince dai succitati allegati. Che fine hanno fatto questi fondi? E, soprattutto, cosa ne pensano i sindaci dei comuni sardi, ai quali quotidianamente si rivolgono le migliaia di cittadini in estrema condizione di povertà? Ancora una volta la Giunta di Francesco Pigliaru viene meno agli accordi e disattende la disciplina contenuta nella Finanziaria, con un atteggiamento scandaloso e inqualificabile”.

“Forse è il caso che i primi cittadini della Sardegna, guidati dal sindaco di Cagliari Massimo Zedda, facciano sentire la propria voce e rivendichino i soldi necessari per dare ristoro a chi vive una situazione di disagio. Ovvero quella Sardegna reale di cui l’Esecutivo dei professori sembra non accorgersi e si fa beffa alla prima occasione utile. Non si può andare avanti con i soliti mezzucci, la politica ha il dovere di dare risposte e sostegno ai cittadini. I sindaci si ribellino e reclamino quanto spetta ai Comuni”.

Nella foto Ignazio Locci

S.I.