Porto a rischio? “No, tutti svegli”

ALGHERO – Mentre impazza la discussione sulla Ryanair con la politica che, ancora una volta, rischiando di far saltare tutto in alto, si sveglia troppo tardi per inseguire quelle che sono delle chiare logiche di mercato legate anche alle leggi vigenti, vediamo che un altro tema fondamentale rischia di fare la stessa fine: il porto di Alghero. Pure in questo caso la diffusa inerzia, dalla politica agli uffici, competenti potrebbe far diventare il tema uno delle tante incompiute che vanno a condannare il territorio. Ma la gente è stufa di questa generale mancanza di volontà decisionale. In particolare chi vuole con le proprie forze dare un futuro allo scalo marittimo mettendo in moto anche delle dinamiche utili a crea economia e soprattutto posti di lavoro e decoro rigaurdo un infrastruttura che, oggi, e sempre di più, è in piena decadenza.

Negli scorsi il Sindaco Mario Bruno a seguito di alcuni commenti critici è intervenuto su facebook in difesa della giunta Pigliaru e anche del suo stesso operato. Il Comune non ha dirette responsabilità, ma essendo l’amministrazione comunale colei che deve tutelare, guidare la città e fare il vero bene comune, non può non essere tirata in causa. “Il Comune lavora, a volte senza strombazzare, incontra, media, unisce, facilita i percorsi, esprime pareri anche non dovuti per legge, ma certamente dovuti per tutelare gli algheresi. A volte non serve comunicare. Soprattutto quando si sta decidendo sull’interesse pubblico. Soprattutto quando si decide su un bene importante come il porto”. Cosi Bruno su facebook a cui viene risposto “sicuramente, ma sono anni che gli algheresi attendono un intervento di riqualificazione e nello specifico sono oltre tre anni che una società (Marina di Alghero del gruppo Marinedi che gestisce oltre 20 porti tra Italia ed Estero), pronta ad investire decine di milioni di euro, attende una risposta sul suo progetto, mentre altre località hanno “messo la freccia”, Alghero è al palo e bisognerebbe dirgli alla Giunta Pigliaru di uscire dal pantano”.

“Nessun pantano – ribatte Bruno – il Comune nella procedura non ha alcun titolo. Soprattutto nessuno può interferire in questa fase. Il mio ruolo non da oggi è quello che ho scritto. E mi sembra che siamo a buon punto“. Però, non è chiara una cosa: il Comune non può mettere becco sulla procedura, però garantisce che la Regione va spedita. Questo dopo che, invece, sono trascrosi diversi anni e c’è il serio rischio di perdere gli investimeni vera ancora di salvataggio del Riviera catalana. E dunque addio nuovo porto a favore di altre mete, ad esempio, Stintino. Forse è necessario dare una “sveglia” alla Regione? “Non è cosi – continua Bruno – mancano un po’ di informazioni e non c’è da svegliare nessuno, tutti svegli”. Vedremo, attendiamo fiduciosi. E visto che Bruno ci ha chiesto di informarci, lo abbiamo fatto, cosa abbiamo capito? Che il tempo è scaduto e Alghero rischia, anche in questo caso, come per il Palazzo dei Congressi e forse (nostro malgrado l’aeroporto), Maria Pia, i campi da golf, di attaccarsi al tram.

Nella foto il Presidente Pigliaru e il Sindaco Bruno

S.I.