“Pigliaru non difende i sardi”

 

CAGLIARI –  “Noto con un certo disappunto che la “vulgata” della Giunta Pigliaru in tema di legge “Sblocca Italia” e di trivellazioni cerca di contrabbandare un’immagine della Regione portabandiera della rivolta delle regioni contro Renzi. Così Tedde, vice capogruppo di Forza Italia in Regione. ” Nulla di più errato. A gennaio dello scorso anno, mentre alcune regioni impugnavamo la legge davanti alla Corte Costituzionale, la Giunta Pigliaru sosteneva la tesi che non era necessaria impugnazione alcuna. Salvo, oggi, accorgersi che invece è indispensabile promuovere il referendum abrogativo che punta allo stesso obbiettivo: l’espulsione della legge dall’ordinamento giuridico.  Ma al traino della Regione Basilicata e non per propria iniziativa.”

“Altro che “Regione capofila nel referendum -osserva l’ex Sindaco di Alghero- .  Purtroppo, oggi il Governo Renzi  ha la possibilità di predisporre un Piano delle aree in cui sono consentite le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale, previa intesa con la Conferenza Unificata  ma non col previo accordo della Regione Sardegna.” Ma secondo il consigliere regionale di Forza Italia v’è di più: “il mancato raggiungimento dell’intesa è superabile con decisione unilaterale dello Stato.  La conclusione è che la Sardegna non è in grado di decidere la destinazione d’uso del suo territorio, e non può impedire il rilascio di titoli concessori per queste attività. Inoltre, il Governo non è tenuto a coinvolgere le Regioni interessate da attività di ricerca coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi nel mare continentale. E ancora –in violazione delle competenze regionali riconosciute dalla Costituzione e dalla Corte Costituzionale che ritiene che in queste ipotesi sia necessaria una vera e propria intesa- l’autorizzazione per progetti sperimentali di coltivazione di giacimenti di idrocarburi può essere concessa previa acquisizione di un mero parere  non vincolante delle Regioni interessate”.

“In definitiva, -attacca Tedde- è inutile che la Sardegna ponga norme regionali per l’utilizzo del territorio se poi consente allo Stato di calpestarle. Che approvi un PPR che ha ingessato l’isola se poi Renzi può utilizzarlo per avvolgere le uova.”  “L’interrogativo che ci poniamo -chiude Tedde-  è: quando la Sardegna riuscirà a presentarsi al cospetto del Governo per discutere dell’uso del suo territorio e della salvaguardia delle sue eccellenze ambientali  con schiena dritta?

Nella foto l’onorevole Marco Tedde

M.S.R.