“Maria Pia in Bonifica da Soru”

ALGHERO – Piccole o grandi questioni poco cambia, Alghero è al palo. Dall’appalto di igiene urbana alla promozione turistica al decoro fino ad arrivare a tematiche centrali come il porto, agro, Puc e Maria Pia. In particolare su queste ultime si potrebbe concentrare la rinascita della Riviera del Corallo, ma invece siamo fermi almeno ad un lustro fa. E questo nonostante promesse e ultime due campagne elettorali basate su questi temi. Ultimamente è la relazione, particolare, tra Maria Pia e il piano di bonifica a far discutere.

“Insistenti le voci che vedrebbero l’area di Maria Pia inserita artificiosamente nel piano di valorizzazione della bonifica. Niente di più falso”, è perentorio il commento del dottore agronomo, che segue da tempo queste questioni, Ferdinando Manconi. “Tali aree sono definite dal Piano Paesaggistico Regionale voluto da Soru con il beneplacito del Partito Democratico. Strappa un amaro sorriso scoprire oggi che rilevanti esponenti algheresi di quel partito neppure conoscessero (e si ostinino a non conoscere) i confini di quell’abominio pianificatorio noto come “bonifica storica di Alghero-Fertilia”.

Nell’immagine (riportata nell’articolo ndr) un estratto della Tavola 6 dell’allegato A della Delibera di Giunta Regionale n.26/33 del 06.07.2010 con la quale si evice come sia nella vecchia (in rosso) che nella nuova (in verde) perimetrazione, Maria Pia risulti sempre ricompresa. Bene avrebbero fatto a verificarlo prima di gioire per la delibera 14/46 del 2016 nella quale risulta palese l’inserimento di tutta l’area all’interno del piano di valorizzazione senza se e senza ma”.

Insomma in sintesi, il “Piano di Bonifica” comprendeva già, per motivi storici e legate alla realizzazione dei lotti da parte dell’Etfas, la fascia di Maria Pia su cui pende da anni un importante progetto alberghiero e di servizi facente capo a degli imprenditori algheresi. Disegno che potrebbe veramente rilanciare economia e crescita del territorio, ma se realizzato nel pieno della sua proposta, tradotto: con un numero adeguato di cubature. Inserirlo nel “Piano di Bonifica” avrebbe la positività (molto improbabile) di essere stralciato dal Puc, ma la forte negatività di essere potenzialmente realizzato “al minimo” e dunque non servirebbe a niente per dare impulso allo sviluppo locale.

Nella foto la tavola del Ppr sulla Bonifica

S.I.