La concretezza della terra

ALGHERO – Oggi alcuni algheresi, stando ai loro personali social status, si sarebbero sentiti rattristati per la visione di imponenti mezzi agricoli facenti bella mostra di se in prossimità del porto a seguito di una manifestazione legata al mondo rurale. Non condivido la stessa opinione.
L’agro, seppur poco distante dalla città, appare infatti un elemento estraneo alla nostra collettività e, forse, passeggiare tra quei ruotoni infangati potrebbe aiutarci a meglio comprendere da dove proveniamo (non a caso abbiamo via degli orti e non via del bogamarì!).
Meglio sarebbe stato rattristarsi, al contrario, per quel Ppr (Piano Paesaggistico Regionale) che proprio i mesti di oggi, o quantomeno i loro “affini” e “parenti”, hanno voluto e votato, sancendo, in tal modo, una lenta agonia per la nostra realtà agricola.
Meglio sarebbe stato far ravvedere chi, dalla lontana Sanluri, intendeva (con dolo o con colpa) imporre il bavaglio alla nostra collettività rurale con norme tanto restrittive quanto inutili e ingiustificate.
Meglio sarebbe stato tacere sul Piano di Valorizzazione delle Aree di Bonifica, da alcuni ancora oggi sbandierato come possibile salvatore delle nostre imprese agricole ma, in realtà, utile solamente a coltivare qualche pagina di giornale, foraggiare maestranze intellettuali, e irrigare, con acqua salmastra, le ultime speranze del nostro agro.
Questo dovrebbe rattristare veramente.
Ma preferisco sorridere osservando giovani e meno giovani tanto abili con quei bisonti gommati quanto impacciati alle prese con scolaresche genuinamente interessate.
A loro, e solo a loro, il merito di questa iniziativa.

Ferdinando Manconi
Dottore Agronomo