Italia divisa e post-ideologica

ALGHERO – Sono in molti a domandarsi come sia possibile che l’elettorato abbia votato cosi largamente i 5 Stelle e anche la Lega e in generale il Centrodestra, nonostante il Partito Democratico abbia ripetuto allo stremo, dati alla mano, che: l’Italia è ripartita, il Pil è cresciuto, la produzione industriale ed export in piena ripresa, la disoccupazione è calata e tanti altri indicatori positivi. E allora perchè gli Italiani, se questa è la fotografia (molto positiva) del Paese, non hanno premiato i dem e in generale chi sta governando? Per diversi motivi, a partire da uno che è stato già cristallizzato nei precedenti articoli, ma in generale perchè questo benessere non è presente in tutto il Paese, ma solo in un parte che, tra l’altro, lo reputa non sufficiente.

L’Italia è divisa in due tronconi. Centro-Nord e Centro Sud e poi Isole. Due macro-aree che, oramai, non hanno più niente a che fare tra loro. Sono, oggettivamente, due paesi diversi. Il primo registra veramente quei dati narrati dal Pd, ma non li ritiene sufficienti e vorrebbe (e potrebbe, oggettivamente) fare di più. Del resto Lombardia e Veneto registrano una crescita tra le più alte di tutta Europa. E poi c’è il Meridione con Sardegna e Sicilia. Una grande porzione della Nazione che si sente tradita e dove, oramai, pare di essere bloccati e fermi con una percentuale di senza lavoro che è di media intorno al 60/70%. Cifre assurde, indegne, persino vergognose per un paese civile, ma tant’è. Questa è la situazione.

E questo malessere, l’assenza di un futuro, oltre la voglia di cambiare, soprattutto la miriade di promesse non mantenute, oltre la valanga di emigrati, hanno creato l’humus per l’exploit dei 5 Stelle che solo degli stupidi potrebbero sottovalutare e derubricare esclusivamente come “voto di protesta”. Quando una forza politica supera il 30% a livello nazionale e il 40% a livello locale, vuole dire che rappresenta buona parte della popolazione e le sue istanze devono per forza essere affrontate e se possibile risolte. Emerge, senza dubbio, la spinta post-ideologica (nel dna di 5s e Lega) che palesa la voglia di modernizzare la politica e adeguarla unicamente alle risposte che deve dare ai cittadini e non a barbosi discorsi e presunti rigurgiti di qualche fuori di senno.

Per adesso resta una fotografia chiara di un’Italia oramai a due se non a tre velocità. E questo è il maggiore problema che deve essere risolto con al centro di tutte le politiche per la realizzazione delle condizioni per creare posti di lavoro. Ecco, il lavoro è il faro per uscire da questa devastante crisi che possa equiparare il Meridione al Nord e far ripartire il Paese. Probabile che questo compito sia affidato a Salvini, come guida del centrodestra, o a Di Maio. In questi giorni si vedrà, ma il messaggio dei cittadini è stato chiaro e non solo di quelli che hanno votato Lega e Grillini (in totale quasi 16milioni), ma il malcontento è in tutti, per questo è finito, ma veramente terminato, il tempo delle chiacchiere soprattutto in Sardegna e nelle aree depresse dell’Isola, come la nostra.

Nella foto l’Italia divisa coi colori arancione (Sud – 5 Stelle) e azzurro (Nord – Lega Centrodestra)

S.I.