Fondi Sviluppo usati per debiti sanità

CAGLIARI – “Ennesimo gioco di prestigio per contrabbandare come virtuoso e positivo un fallimento clamoroso”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commenta l’approvazione al Senato del disegno di legge, d’iniziativa del Governo per la Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili. (Modifica alla disciplina dell’estinzione del reato per condotte riparatorie), che all’articolo 18 quinquies recita: “Ai fini della copertura dei debiti sanitari accertati al 31 dicembre 2016, la regione Sardegna può far richiesta di utilizzo delle risorse generate da economie, riprogrammazioni di sanzioni e riduzioni di interventi finanziati con risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione di cui alla delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) n. 1/2011 dell’11 gennaio 2011, relativi al territorio della regione medesima”.

“Il Governo, con delibera del CIPE, per gli anni 2018 e 2019, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, provvede alla relativa autorizzazione”. In altre parole per sanare, e soprattutto per nascondere all’opinione pubblica, i debiti della Sanità del 2016, tutti imputabili alle scelte ridicole dei baroni della sinistra, la Giunta Pigliaru romperà quel salvadanaio che contiene soldi destinati allo sviluppo. E’ come se un padre di famiglia – spiega l’esponente azzurro- prendesse i soldi conservati per pagare l’università ai figli per non confessare di aver provocato una situazione economica disastrosa”.

“In tre anni questa Giunta regionale ha rinunciato ai miliardi delle entrate, ha indebitato i sardi con un maxi-mutuo e ora ha l’impudenza di utilizzare i soldi destinati alle politiche per lo sviluppo per risanare la gestione della sanità avvenuta in questi anni? Sul piano politico – evidenzia Cappellacci- l’operazione prova anche la contiguità tra il Governo e la Giunta Pigliaru e la complicità di quest’ultima negli scippi perpetrati a danno dei sardi: questa norma è la prova che si coprono a vicenda. Ecco perché Pigliaru e la sua corte devono andare a casa e si deve compiere un’operazione verità sui soldi della Sardegna e soprattutto – ha concluso Cappellacci- aprire una vertenza entrate 2 per rivendicare fino all’ultimo centesimo”.

S.I.